Francia, una notizia importante
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[QUOTE=walge;1400847]https://www.cacciamagazine.it/refere...J9ZVEsWWqm9RYk
I cugini cacciatori francesi quando decidono si muovono.[/QUOTE
Prendiamo esempio...basta lassismo, sempre in difesa perderemo quel poco che è rimasto, eppoi è questione anche di dignità. Se i nostri "rappesentanti" non hanno le pa.le se ne vadano. -
Da noi qualcuno va già da costa (volutamente in minuscolo) per avere un posto garantito quando non potrà più vivere sulle spalle dei CacciatoriCommenta
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Signori, in Francia c'è una sola Federazione con 1.200.000 iscritti!
E ho detto tuttoLa mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tuttiCommenta
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È un problema culturale, gli attacchi alla caccia, ma al mondo rurale in generale sono la conseguenza dell'assoluta disconoscenza di quelle realtà. Un ragazzo che si impegna oggi in politica quasi sicuramente non ha potuto nemmeno sfiorare quale mondo fatto di contadini, botteghe e cacciatori, e subisce un'influenza negativa dai social e dai media, confondendo il riscaldamento globale con le lotte animaliste. ma se conoscesse la verità, e cioè che i cacciatori sono i primi a combattere con inquinamento e deforestazione, capirebbero la nostra vera natura. Purtroppo i segretari degli atc non fanno quasi nulla per il territorio e per la fauna, salvo rare eccezioni.bisognerebbe fare tanto di più e pubblicizzarlo, di concerto con le associazioni venatorie.
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E proprio vero, chi oggi si impegna in politica non solo non sa nulla della vita rurale e tutto quello che gli gira intorno, per dirla tutta, molti non sanno nulla neanche del lavoro e come ha detto in un intervista Philippe Daverio, recentemente scomparso, riferendosi ad un noto politico; io diffido di chi fa politica senza aver mai lavorato nella vita, o aggiungo io, senza aver mai conosciuto il mondo rurale e i suoi rappresentanti...... non potrà mai avere una visione obbiettiva degli interessi dei cittadini, delle imprese e quant'altro.......È un problema culturale, gli attacchi alla caccia, ma al mondo rurale in generale sono la conseguenza dell'assoluta disconoscenza di quelle realtà. Un ragazzo che si impegna oggi in politica quasi sicuramente non ha potuto nemmeno sfiorare quale mondo fatto di contadini, botteghe e cacciatori, e subisce un'influenza negativa dai social e dai media, confondendo il riscaldamento globale con le lotte animaliste. ma se conoscesse la verità, e cioè che i cacciatori sono i primi a combattere con inquinamento e deforestazione, capirebbero la nostra vera natura. Purtroppo i segretari degli atc non fanno quasi nulla per il territorio e per la fauna, salvo rare eccezioni.bisognerebbe fare tanto di più e pubblicizzarlo, di concerto con le associazioni venatorie.
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Figurati che da noi e da prima che io prendessi il primo permesso che si fanno traffici perché alle elezioni dei rappresentanti delle associazioni vadano a candidarsi e a votare solo chi fa comodo (due anni fa ci sono state le elezioni in fidc, c'era tempo per candidarsi fino al 23/02 la comunicazione è uscita il 25/02).
Per forza che poi vanno da costa per chiedere un posto di lavoro quando sarà chiusa; hanno dei meriti, hanno fatto più danni loro degli anticaccia dichiarati.Commenta
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Molti in politica hanno trovato una sistemazione economica moltissimo remunerata; diversamente disoccupati...non sanno nulla di niente figuriamoci del mondo rurale, della pesca, della caccia. I nostri rappresentanti chi sono? Ad ogni apertura ricorsi al Tar e tolgono qualcosa..il settore venatorio zitto zitto tranne qualche raro esponente, vedi Sergio Berlato ostacolato oltre che dai sedicenti animalisti anche da presidenti delle associazioni venatorie capaci solo di porgere l'altra guancia... il colmo!I presidenti degli ambiti... badano esclusivamente a programmare il lancio dei polli; sono per la verita impreparati per confronti od altro..meno impreparati riguardo ai bilanci!!!!E proprio vero, chi oggi si impegna in politica non solo non sa nulla della vita rurale e tutto quello che gli gira intorno, per dirla tutta, molti non sanno nulla neanche del lavoro e come ha detto in un intervista Philippe Daverio, recentemente scomparso, riferendosi ad un noto politico; io diffido di chi fa politica senza aver mai lavorato nella vita, o aggiungo io, senza aver mai conosciuto il mondo rurale e i suoi rappresentanti...... non potrà mai avere una visione obbiettiva degli interessi dei cittadini, delle imprese e quant'altro.......
E' da anni che io stipulo l'assicurazione privatamente; mi sento meno complice di un'inevitabile tramonto definitivo della caccia.Commenta
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Epperò! In Francia servono: A) il consenso di 185 parlamentari, B) il preventivo assenso della Corte Costituzionale e C) 4.700.000 firme, un decimo degli elettori.
In Italia non l'avrebbero mai fatto il referendum anticaccia a queste condizioni, non lo faranno nemmeno in Francia, i francesi sono meno gonzi degli italiani e hanno la capacità di incazzarsi di brutto e fanno bene.Commenta
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Da ignorante in materia, mi pare che il Presidente della federazione francese faccia già preliminarmente leva su una platea molto vasta: nei virgolettati non cita mai i cacciatori (pur rappresentandone 1.200.000) ma include più volte tutta la popolazione rurale (e tenta di allargare ulteriormente il perimetro di interesse ai piccoli artigiani) ..... pur da ignorante in materie, mi pare che la direzione sia quella giusta di cercare consensi tra tutti i coinvolti (più o meno direttamente)!
In tre parole: ci sa fare (o almeno pare a me, che superficialmente ho letto solo questo intervento).Commenta
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Eh, ci sa fare si!
Non ti mettono a fare il presidente nazionale di un'associazione che ha più iscritti di quella del calcio.
Io ne ho conosciuto uno di presidente nazionale, un amico che per decenni è stato presidente del mio dipartimento di caccia: un professionista con due palle così, parlava solo se supportato da argomenti e fatti indiscutibili; quando sbatteva i pugni sul tavolo il Ministro dei beni ambientali stringeva il culo.La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tuttiCommenta
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In Italia se anche unissimo tutte le associazioni venatorie in una sola ( utopia) avremmo meno della metà degli iscritti francesi.
Ed a capo di questa associazione avremmo molto probabilmente il solito politicoraccomandatoincapace.
Il quadro è desolanteCommenta
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