Errore di gioventù

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    • Jul 2019
    • 309
    • Conversano
    • Setter Eba

    #1

    Errore di gioventù

    Pomeriggio inoltrato di inizio novembre, ho cacciato tutto il giorno ma il mio carniere è scarso: un’alzavola sorpresa in una canaletto d’irrigazione, che ha retto la ferma del cane quanto bastava e, a pesarmi sulla coscienza, una femmina di fagiano lavorata a lungo dalla setter e da me sbagliata vergognosamente.
    Cammino spedito su uno stradello tra le risaie e ho fretta perché non manca molto al tramonto.
    La setter è stanca, ha cacciato per due giorni pieni, ma continua ad allungarsi nella risaia sulla destra.
    Io quasi la trascuro.
    Ho fretta e sono stanco.
    Ma ecco che con la coda dell’occhio vedo un movimento sulla mia sinistra: un beccaccino che va a posarsi ad un centinaio di metri da me.
    Tra me e me mi vedo già in azione: ferma, guidata, ancora ferma, frullo, sparo, riporto.
    Tutto come in un film.
    Apro il fucile per sostituire le cartucce con un paio del 10, quando mi sovviene di avere in cartucciera qualche MB da tiro allo storno, residuate da una recente garetta di tiro.
    Erano queste delle ottime cartucce caricate con 36 grammi di piombo nikelato n° 11: quale migliore occasione per “smaltirne” una o due?
    Detto fatto, carico la doppietta, chiamo la setter e mi avvio verso il punto in cui ho visto mettersi il beccaccino.
    Come speravo, giunta in prossimità, la cagna ferma decisa.
    Il gioco è fatto, penso tra me, mentre col pollice faccio scattare in avanti la sicura.
    Ma non è un beccaccino a frullare davanti al cane, bensì un bel maschio di fagiano, che decolla infastidito lanciando il suo grido di disapprovazione.
    Istintivamente alzo il fucile, lo copro con le canne e sparo.
    Nel momento stesso in cui il colpo parte mi rendo conto di aver fatto una stupidaggine grossa come una casa: il bel maschio esplode in aria in una nuvola di piume grande e densa: sembra un fuoco artificiale.
    Cade pochi metri davanti al naso del cane che gli si avvicina, lo annusa, si volta a guardarmi con un’occhiata perplessa e poi, anziché abboccarlo, gli si accuccia vicina.
    Lo raccolgo e la sensazione che provo è raccapricciante: il povero uccello sembra disossato, pare fatto di gelatina e non ha più un osso sano.
    Persino le penne della coda e le remiganti sono spelacchiate, sembrano strinate dal fuoco.
    Il migliaio abbondante di pallini, lanciato dalla canna cilindrica, lo ha preso in pieno a non più di una decina di metri di distanza e l’ha ridotto ad una spoglia triste e inutile.
    Mi vergogno.
    Scarico il fucile e torno verso l’automobile, con il cane al “dietro”.
    Che brutto finale di giornata.
    Ma avevo diciott’anni e tanto ancora da imparare…
    “Non si mente mai così tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia.”
  • Er Mericano
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2022
    • 2024
    • Alabama
    • Labrador

    #2
    Originariamente inviato da Skeetshooter
    Pomeriggio inoltrato di inizio novembre, ho cacciato tutto il giorno ma il mio carniere è scarso: un’alzavola sorpresa in una canaletto d’irrigazione, che ha retto la ferma del cane quanto bastava e, a pesarmi sulla coscienza, una femmina di fagiano lavorata a lungo dalla setter e da me sbagliata vergognosamente.
    Cammino spedito su uno stradello tra le risaie e ho fretta perché non manca molto al tramonto.
    La setter è stanca, ha cacciato per due giorni pieni, ma continua ad allungarsi nella risaia sulla destra.
    Io quasi la trascuro.
    Ho fretta e sono stanco.
    Ma ecco che con la coda dell’occhio vedo un movimento sulla mia sinistra: un beccaccino che va a posarsi ad un centinaio di metri da me.
    Tra me e me mi vedo già in azione: ferma, guidata, ancora ferma, frullo, sparo, riporto.
    Tutto come in un film.
    Apro il fucile per sostituire le cartucce con un paio del 10, quando mi sovviene di avere in cartucciera qualche MB da tiro allo storno, residuate da una recente garetta di tiro.
    Erano queste delle ottime cartucce caricate con 36 grammi di piombo nikelato n° 11: quale migliore occasione per “smaltirne” una o due?
    Detto fatto, carico la doppietta, chiamo la setter e mi avvio verso il punto in cui ho visto mettersi il beccaccino.
    Come speravo, giunta in prossimità, la cagna ferma decisa.
    Il gioco è fatto, penso tra me, mentre col pollice faccio scattare in avanti la sicura.
    Ma non è un beccaccino a frullare davanti al cane, bensì un bel maschio di fagiano, che decolla infastidito lanciando il suo grido di disapprovazione.
    Istintivamente alzo il fucile, lo copro con le canne e sparo.
    Nel momento stesso in cui il colpo parte mi rendo conto di aver fatto una stupidaggine grossa come una casa: il bel maschio esplode in aria in una nuvola di piume grande e densa: sembra un fuoco artificiale.
    Cade pochi metri davanti al naso del cane che gli si avvicina, lo annusa, si volta a guardarmi con un’occhiata perplessa e poi, anziché abboccarlo, gli si accuccia vicina.
    Lo raccolgo e la sensazione che provo è raccapricciante: il povero uccello sembra disossato, pare fatto di gelatina e non ha più un osso sano.
    Persino le penne della coda e le remiganti sono spelacchiate, sembrano strinate dal fuoco.
    Il migliaio abbondante di pallini, lanciato dalla canna cilindrica, lo ha preso in pieno a non più di una decina di metri di distanza e l’ha ridotto ad una spoglia triste e inutile.
    Mi vergogno.
    Scarico il fucile e torno verso l’automobile, con il cane al “dietro”.
    Che brutto finale di giornata.
    Ma avevo diciott’anni e tanto ancora da imparare…
    Mi viene in mente una starna del Montana. Scarseggiata da una fucilata male indirizzata si ando' a posare nel mezzo di una fattoria abbandonata, fra la casa vuota e sgangherata, e la stalla, in condizioni ancora peggiori. Mi avvicino a dove l'avevo vista atterrare, e mi parte via dritta, ad altezza d'uomo, e lenta. Stupidamente non la lascio allontanare prima di stringere la fucilata. Il mio fucile era un Remington a pompa con una lunga canna di 30 pollici e con una strozzatura fissa da una stella. Al colpo una nuvola di penne esplode. Vado a raccogliere la povera starna, e mi accorgo che la strettissima rosata le aveva asportato tutta la schiena, collo, e testa. Rimanevano i due petti con le ali attaccate. Le zampe posteriori pendevano da un lembo di pelle della pancia. Stomaco, budella, cuore, polmoni--tutto sparito. Ma i due petti, la parte migliore da mangiare, erano perfetti. Neanche un pallino, e niente "sangue pisto." Tutto sommato non potevo lamentarmi, anche se non potei attaccarla ai laccioli per mancanza di punti d'appiglio...
    Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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    • Livia1968
      Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
      • Apr 2019
      • 6145
      • Guidonia Montecelio (Roma)
      • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

      #3
      Tutto serve.....[:-golf]

      E prima si fanno gli errori, prima si impara.

      Quando si è stanchi e fiaccati da una giornata no, spesso si riesce a tirar fuori tanta energia, solo per veder realizzati i propri sogni, ma, inutile dirlo , il miraggio di una vittoria annebbia la ragione [:D]


      PS la garetta di tiro con i 36gr??? Ti piace vincer facile eh?[fiuu]
      "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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      • frsacchi
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        • Jan 2007
        • 719
        • Pavia
        • bracco bassotto

        #4
        Unica consolazione, in casi come questi, è che l'animale non si è neppure accorto di morire.
        Francesco

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        • Er Mericano
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          • Feb 2022
          • 2024
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          #5
          Originariamente inviato da frsacchi
          Unica consolazione, in casi come questi, è che l'animale non si è neppure accorto di morire.
          Davvero! A me dispiace enormemente quando devo finire un animale ferito, specialmente un uccello, che devo uccidere con le mie mani. I belati delle lepri ferite sono strazianti--sembrano strilli di bambino. Sparare un colpo di grazia ad un animale ferito e' gia' spiacevole, ma dover farlo con le mani o col coltello e' veramente brutto. E a me dispiace anche dover uccidere un nocivo prigioniero in una trappola, che faccio con una pistola cal. .22 LR.
          Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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          • Skeetshooter
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            • Jul 2019
            • 309
            • Conversano
            • Setter Eba

            #6
            In effetti forse i grammi erano "solo" 35, non ricordo più; ma era una cartuccia originale per il tiro allo storno e costava anche un sacco di soldi rispetto agli standard di allora.
            Ma non mi bastarono per qualificarmi in quell'unica gara allo storno che disputai. :-))
            “Non si mente mai così tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia.”

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            • Livia1968
              Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
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              • Guidonia Montecelio (Roma)
              • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

              #7
              Originariamente inviato da Skeetshooter
              In effetti forse i grammi erano "solo" 35, non ricordo più; ma era una cartuccia originale per il tiro allo storno e costava anche un sacco di soldi rispetto agli standard di allora.
              Ma non mi bastarono per qualificarmi in quell'unica gara allo storno che disputai. :-))
              Pardon! Non avevo capito che era una gara allo storno...
              Qui a Roma ogni tanto in pedana mentre ti fai una serie, senti il tuo vicino esplodere dei colpi a dir poco vivaci, poi ti giri per verificare che non gli sia esploso il fucile e noti il sorrisetto..... È pratica comune smaltire al tiro[emoji1787][emoji1787][emoji23]

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              "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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              • davlazz
                • Oct 2016
                • 83
                • Carrara
                • Springer Spaniel Dama

                #8
                Sembrerà strano ma dispiace tanto anche a me finire a mano un animale, ma pensare di lasciarlo soffrire anche di più.

                Purtroppo le prime fucilate sono state uguali anche per me, errori di gioventù? Certamente si con fagiani esplosi e che solo grazie alla pazienza della nonna trovavano un posticino in freezer, magari per un petto un ala ed una gamba, fortuna che c’era sempre qualcuno pronto a darmi una sonora “legnata” per farmi capire quanto l etica del tiro sia importante!!

                Un saluto

                DL

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                • gabriele dd
                  • Mar 2006
                  • 159
                  • lombardia
                  • drahthaar

                  #9
                  capitò anche a me in gioventu sotto una ferma del cane parti una femmina di fagiano gli sparai forse anche a meno di 10 metri quando andai a raccoglierla non c'era rimasto quasi nulla mi ricordo ancora ora della delusione che provai il fucile era un breda a mollone canna 70 strozzatura 2 stelle ci rimasi talmente male che accorciai la canna a 60 cm facendola diventare cilindrica
                  gabriele

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                  • lacopo giuseppe
                    ⭐⭐⭐
                    • Oct 2014
                    • 5614
                    • roma
                    • setter

                    #10
                    Queste cose capitano solo a chi ci coglie troppo, io meno male che so un padellaro incallito �� �� .

                    Buena suerte

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                    • Er Mericano
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                      #11
                      Il mio peggiore errore di gioventu' e' stato quello di cominciare a invecchiare...
                      Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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                        #12
                        In parole piu' semplici, si comincia ad invecchiare quando la ragione comincia a prevalere sugli ormoni e sugli istinti, la realta' sulla fantasia, ed il dovere e la responsabilita' sul piacere e sull'egoismo. Ecco perche' in genere sono gli anziani che sono piu' saggi sui quali si puo dipendere piu' di quanto si possa dipendere su un giovane.
                        Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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                        • danguerriero
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                          • Feb 2010
                          • 5316
                          • ai confini dell'Impero
                          • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

                          #13
                          Se il giovane sapesse...
                          Se il vecchio potesse...

                          Inviato dal mio SM-A426B utilizzando Tapatalk
                          ...Im heil'gen Land Tirol...

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                            • Labrador

                            #14
                            Originariamente inviato da danguerriero
                            Se il giovane sapesse...
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                            Propongo a proposito una lettura che illustra cio' che dici: Una "short story" di Nathaniel Hawthorne, "Dr. Heidegger's Experiment," ("L'esperimento del Dottor Heidegger"). Se la trovi in traduzione, o se conosci abbastanza bene l'inglese, vedrai che la cosiddetta "saggezza" di cui noi vecchi siamo fieri e' proprio cio' che scaturisce dal "non potere."

                            Trovato su YouTube, in forma audio.

                            [VIDEO]https://www.youtube.com/watch?v=uJzSVBKRSu4[/VIDEO]
                            Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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                            • Max54
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                              • 1682
                              • sora
                              • Spinone Italiano

                              #15
                              La giovinezza non è un periodo della vita ma uno stato dell'animo. Gen. Mac Arthur ai cadetti di West Point.

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