La CONFAVI invita tutte le associazioni venatorie a tenersi pronte per richiamare in piazza i cacciatori italiani.
Il governo Prodi, tra le varie nefandezze inserite nella “Finanziaria” recentemente approvata dal Parlamento attraverso l’imposizione della fiducia, ha compiuto l’ennesimo blitz a danno delle categorie economiche e sociali che gravitano attorno alla caccia.
Con un primo articolo imposto dall’ala più oltranzista delle frange animal ambientaliste che sorreggono l’attuale maggioranza, si obbligano le regioni italiane ad adeguare entro tre mesi le proprie normative riguardanti la rete ecologica comunitaria NATURA 2000, emanate in attuazione del DPR 357/97, modificandole sulla base di criteri minimi uniformi definiti con apposito decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di imminente emanazione.
Nulla di nuovo rispetto ai contenuti del famigerato decreto 251/2006 denominato “ammazza diritti dei cacciatori” attraverso il quale il governo aveva tentato di sottrarre alle regioni le competenze riservate loro dalla Costituzione e dai DPR 357/97 e 120/03., tentando di imporre restrizioni inaccettabili alle varie attività storicamente esercitate in larga parte del territorio nazionale.
Con un secondo articolo viene scippata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la vigilanza sull’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ed affidata al Ministero dell’Ambiente, stravolgendo quanto previsto dalla 157/92.
Eravamo già preoccupati del comportamento di certi soggetti annidati in questo Istituto nazionale che, anziché fornire pareri di natura tecnico scientifica come imporrebbe loro la legge, da troppo tempo usano il loro ruolo per dare sfogo alla loro propensione dichiaratamente anticaccia.
Con il passaggio di questo Istituto e di questi soggetti alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente, riteniamo che le nostre preoccupazioni si debbano elevare all’ennesima potenza.
Con l’imponente manifestazione di Roma del primo settembre scorso, il mondo venatorio italiano ha fornito un primo assaggio di quella che sarà la vera e propria manifestazione nazionale che si terrà a Roma ed in tutte le regioni italiane se il governo vorrà proseguire su questa strada autoritaria e prevaricatrice. La CONFAVI, così come fece il 4 agosto 2006, giorno stesso dell’emanazione del famigerato decreto 251, invita oggi, primo giorno del 2007, tutte le associazioni venatorie italiane e tutte le categorie economiche e sociali che gravitano attorno alla caccia a fare quadrato per preparare un’adeguata risposta all’arroganza di questo governo ricattato da una minoranza che rappresenta le frange più oltranziste del frastagliato arcipelago animal-ambientalista.
Il tempo degli indugi è terminato. Se vogliamo impedire che un’accozzaglia di esagitati possa prevalere sul buon senso e calpestare impunemente i diritti di numerose centinaia di migliaia di famiglie italiane, dobbiamo agire subito e senza esitazioni. Verrà il giorno della resa dei conti nei confronti dei falsi mediatori e delle costole politiche travestite da associazioni venatorie, ma non è questo il momento. Questo è il momento di difendere la caccia ed il futuro di tante famiglie che dal settore collegato ad essa traggono certezze e dignità.
Maria Cristina Caretta
Presidente nazionale CONFAVI
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