STAGIONE VENATORIA<!-- fine OCCHIELLO -->
<!-- inizio TITOLO -->I franchi tiratori al Pirellone
impallinano le deroghe alla caccia<!-- fine TITOLO -->
<!-- inizio SOMMARIO -->Non si potrà più imbracciare il fucile contro pispole, frosoni, peppole, storni, prispoloni e fringuelli<!-- fine SOMMARIO -->
di ANDREA MONTANARI
In Lombardia, quest'anno, per la prima volta, da ottobre non si potranno più cacciare pispole, frosoni, peppole, storni, prispoloni e fringuelli. Grazie al voto, manco a dirlo, di ben diciannove "franchi tiratori" tra gli esponenti del Pdl in Regione. Il Consiglio regionale ieri ha infatti bocciato con voto segreto la richiesta di deroga, che ogni anno permetteva di continuare a cacciare queste specie protette fino alla fine dell'anno.
Decisione che era costata all'Italia l'apertura di una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea. Un impegno che, al contrario, la Lega aveva preso ufficialmente anche quest'anno con la lobby dei cacciatori che erano accorsi in massa a manifestare davanti al Pirellone. Che è stato sconfessato dal risultato dalla votazione: 39 sì e soli 24 contrari a una pregiudiziale di costituzionalità che era stata presentata da Italia dei Valori e dalla Sinistra ecologista. Un verdetto opposto a quello favorevole che la Commissione regionale Agricoltura aveva dato all'unanimità solo pochi giorni fa.
"I franchi tiratori non stanno sul Carroccio - ha reagito rabbiosamente il capogruppo della Lega in Regione Stefano Galli - È la conferma che Roberto Formigoni è sempre stato e rimane contrario alla caccia". Concetto ribadito anche da Renzo Bossi, figlio di Umberto: "Siamo compatti con i cacciatori che hanno manifestato fuori dall'aula". Nei giorni scorsi, infatti, era circolata una lettera della segreteria generale del Pirellone che prendeva le distanze dal progetto di legge di iniziativa leghista.
"È un provvedimento di buon senso" - aveva spiegato il consigliere regionale pidiellino Carlo Saffioti. Ma quando proprio il capogruppo del Pdl in Regione Paolo Valentini ha chiesto il voto segreto si è capito che la maggioranza si stava spaccando. "Non può essere consentito di approvare una norma in contrasto con quelle nazionali ed europee, che sarà sanzionato con una multa più pesante" - aveva insistito, invece, il consigliere di Italia dei Valori Stefano Zamponi.
Esultano le associazioni ambientaliste. "È una buona notizia - sottolinea il Wwf - la caccia in deroga avrebbe permesso l'abbattimento di 741mila uccelli migratori". L'assemblea lombarda ha invece dato via libera al provvedimento che consente l'utilizzo di richiami vivi della stessa specie, purché provenienti da allevamenti in cattività o precedentemente catturati e inanellati dalle province, e dalle stesse distribuite ai cacciatori.
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