Seguendo questo tuo ragionamento, al termine del nono anno, il numero dei selvatici abbattuti grazie ad un incrocio sarebbe, poniamo, n. Quello di un cane di razza risulterebbe n/2. Nei 9 anni seguenti un nuovo cane di razza porterebbe il numero ad n, mentre il vetusto incrocio resterebbe fermo a 2n, eventualmente aiutato da un nuovo cane che, se incrocio, porterebbe ad un ammontare di selvaggina abbattuta di ben 4n. Per te, il cibo in più non varrebbe il doppio della resa.
Ora, anche seguendo tale logica contorta, tutti questo svantaggi dell'incrocio non ce li vedo.
Ma poi, diciamocelo, con un cane displasico quanti anni cacci?
Mappatura? Chi a mai parlato di voler applicare metodiche molecolari all'incrocio? Gente, io ho solo detto che per un semplice cacciatore l'incrocio può essere una scelta valida.
Questo è vero anche per i cani di razza.
Le prove di lavoro ci sono apposta; che poi le differenze più sottili si perdano è vero, com'è vero che ci sono variabili ambientali difficilmente controllabili, errori di campionamento ecc.. Ma ogni razza differisce significativamente nei risultati di prove specifiche, e ciò suggerisce che il metodo abbia una soddisfacente risoluzione.
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Sì, hai ragione, scusa.
Gli svantaggi, a meno che non te ne vengano in mente altri, erano:
a) a chi destinare l'intera cucciolata;
b) a chi rivolgersi per avere un incrocio;
c) perdita di tipicità di razza (premessa anche da me);
d) tendenza alla perdita di specializzazioni (premessa anche da me);
e) perdita di possibilità di accoppiamento.
Oltre a questo citiamo:
f) inquinamento di linee pure (falsissimo perché abbiamo posto e) come limite).
Di c), d), ed e) il cacciatore non allevatore e non estimatore di una razza in particolare non si cura minimamente; b) non è uno svantaggio serio.
In definitiva ci resta soltanto a).
I vantaggi sono invece sorretti da fiumi di letteratura scientifica; il fenomeno dell'eterosi è sicuramente complesso ma ben riscontrato, se non nello specifico dell'incrocio tra bracco e spinone, in una vastissima serie di organismi. Che ragione abbiamo di ritenere che nel nostro caso le cose non vadano così?
La sussistenza storica reiterata della pratica dell'incrocio è già di per sé in qualche modo probatoria: in passato nutrire un cane inutile rappresentava un lusso. E non mi dite "oggi si può fare con l'outbreeding", perché l'outbreeding fornisce una seconda e diversa possibilità d'accoppiamento che non invalida la buona vecchia pratica dell'incrocio in F1.
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