Ho fatto tanti chilometri per assistere alla rappresentazione dell’Opera narrata dal Sommo Poeta, e ne sono lieto, appagato. Ritrovo la Polonia che ricordo degli anni passati, semplice e generosa, ma non facile. Chi tenta di cacciare in questi luoghi mette nel conto le numerose difficoltà, legate alle particolari condizioni climatiche di quest’anno e alla natura dei terreni. Al suolo le numerose tracce testimoniano la presenza della selvaggina, eppure pochi riescono nell’intento, quasi ad inseguire imprendibili ….”Chimere”. Mettiamo poi nel conto che per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno di un fattore determinante, l’esperienza e l’olfatto che ci viene in prestito dall’ausiliare.
Con gratificazione assisto all’Opera del “Sommo Poeta”, il bravo tra i migliori.
Con classe ed eleganza, sfrutta tutti i suoi mezzi compresa l’esperienza, per infondere la luce nei nostri occhi che rende l’habitat apparentemente buio, in una pioggia di colori. Bello, elegante, e concreto: movimenti e chiare dimostrazioni di discernimento che narrano la poesia della caccia con il continentale italiano. Bellissime le filate a risalire le emanazioni, trotto elegante e naturale, cadenzato da un brioso dimenio di coda, attento a chi lo conduce, e, soprattutto, avido nella cerca. Espressivo in tutte le sue manifestazioni, raggiunge il massimo nel mare giallo della colza, dove, avvisando prima di entrare, continua decisissimo a filare la sorgente, sino a mostrare il culmine dell’arte che riesce a dimostrare bloccando un fagiano che tentava di sottrarsi. Meraviglioso!
Amici, Lucio, vi racconto in diretta la prestazione di Laerte, il Poeta, oggi in Polonia in quel di Busko Szdroy. Immaginate il risultato che ha arricchito la sua già colma catana. Lucio carissimo, le mie felicitazioni.
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