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  • G.Luca 78
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2009
    • 1172
    • Olbia
    • Setter,Bracco italiano

    #31
    Mi dispiace per questi dati che certificano il calo in percentuale altissima dei cuccioli iscritti nell'anno 2009 di questa splendida e sopratutto nostra razza.
    Non dimentichiamoci che è una razza antichissima che ci appartiene e come tale abbiamo il dovere di salvaguardarla.
    Come???
    Intanto un grosso ostacolo secondo me è che gli allevatori (naturalmante non voglio generalizzare)badano molto al discorso esposizione trascurando due doti che per i cani da caccia sono fondamentali,ossia avidità e venaticità,non dimentichiamoci che è una razza nata per andare a caccia.
    Quindi una soluzione potrebbe essere usare dei riproduttori che abbiano queste caratteristiche prima di tutto e naturalmente che anche al guinzaglio siano bracchi,da non dimenticarsi però che la bellezza deve essere funzionale,a tal proposito ricordo una frase di Zurlini che mi colpì:in cinofilia non è bello quello che piace ma quello che serve alla funzione(riferito al pointer,ma il concetto è lo stesso).
    E' vero che forse non ci sono più i cinofili di una volta ma non è detto che non ci siano degli appassionati in grado di valorizzare anche il bracco italiano.
    Io sono sempre stato affascinato dalle razze inglesi e dai continentali esteri,ma ho voluto provare anche il bracco perchè se ha quelle due caratteristiche cho ho citato prima è bellissimo da vedere in azione,naturalmente anche io non tollero quei cani(a prescindere dalla razza)che fanno la guardia agli scarponi del conduttore.
    Un'altro problema è che oggi se vuoi acquistare un cucciolo ti sparano prezzi che non sono conformi all'andamento dell'economia in Italia,non essendo una razza in mano ai cacciatori è difficile trovare nel privato un cucciolo a prezzi più ragionevoli,cosa invece possibile per il setter inglese o per il breton.
    Quindi tutti devono riflettere e cercare coalizzazione per combattere contro i commercianti di cani che contribuiscono negativamente al bene della razza.

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    • pinolo
      • Mar 2010
      • 152
      • Roma
      • Anita/Bracco italiano

      #32
      Ma io non capisco, se è solo questo il problema perchè non colpisce anche le altre razze? Molti cacciatori che non frequentano le prove, moltissimi, sono diffidenti e critici nei confronti di quel mondo e dei cani che ne provengono. Hanno del tutto torto, hanno qualche fondamento di ragione, lma non è un discorso che dovrebbe valere per tutte le razze? Perchè avrebbe conseguenze negative solo o soprattutto sul BI? Mi ripeto, se portassi un leopardo delle nevi al guinzaglio non farei molto più scalpore di quando porto la bracchetta. E molti di quelli che si fermano stupiti e incuriositi hanno un cane da ferma. Un setter, un pointer, un breton. Che sono figli di campioni o di cani con buoni libretti, o anche "scarrafoni". Ma a prescindere, molti di loro potrebbero avere un BI.
      Una curiosità non è più difficile, data la scarsa diffusione, trovare un BI scarrafone rispetto a un pointer o un setter scarrafone? Per me sarebbe stato impossibile. Nel raggio di 100 km avrò visto sì e no 3 BI, e solo una volta sul terreno.

      ---------- Messaggio inserito alle 10:09 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:03 AM ----------

      Ah mi viene in mente ora. Magari parlando di scarrafoni voi intendete un'altra cosa; io pensavo ai figli di 'nessuno' che non vengono da allevamenti Sabi.
      Claudia

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #33
        e cani campioni di lavoro che vengono scavalcati dai conduttori , perlomeno qui da noi non ne ho mai visti
        E nemmeno io ne ho mai visti e affermo che non solo i "campioni" ma anche in genere i cani presentati dalle persone che Maurizio
        ha citato, sono "scavalcati" dal conduttore.
        Chiaramente non affermo che "solo" i cani certificati da risultati in prova siano validi, ma solo che i cani o bisogna averli visti
        direttamente sul terreno o siano certificati da "numerosi" risultati sul terreno (anche in prove non ENCI, purchè pero' siano sempre in grado di dimostrare che sono cani da caccia)


        ALEXZX6R La lettura di un dato solo non può dare, quasi mai, la soluzione ad un problema molto spesso ci sono più concause.
        ed in genere è così, ma nella fattispecie , le cose vanno avanti su una base di stabilità da un decennio, poi improvvisamente arriva
        un crollo, quindi difficilmente si potrà parlare di concause, dato che le varie motivazioni erano preesistenti, ma deve per forza essere
        intervenuto un fattore nuovo determinante dato che l'evento, arriva senza senza preavviso e va a cambiare in modo importante
        un trend che sembrava consolidato.
        lucio

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        • casamassima
          ⭐⭐⭐
          • Apr 2005
          • 4134
          • Mottola, Taranto, Puglia.
          • Bracco Italiano .

          #34
          Per chi , come me, da 31 anni vive e lavora tra numeri e cifre nulla di strano.
          Si parte con la previsione (? ) e il si giunge al traguardo con la rendicontazione o consuntivo ( ! )
          </O:p
          Quante cose previste non si verificano ? <O:p
          Tante !
          Senza alcuna presunzione, nessuna retorica , prosa o poesia (come direbbe qualche vecchia conoscenza sul forum ) entro nell’argomento che ci sta a cuore : IL BRACCO ITALIANO !
          Bando alle palliative percentuali, statistiche e sondaggi che vanno bene solo per infiorettare i discorsi o procurare solo un effetto placebo .
          Anche la cinofilia adesso sta pagando “l’effetto euro” come del resto ne sono interessati tutti gli altri settori , nessuno escluso.
          Aggiungiamo, per la razza che ci sta a cuore, l’annosa e mortificante, irrisolta questione code e i conti iniziano a tornare.
          Anni fa’ ci fu una discussione nel Forum iniziata, se non ricordo male, dall’ottimo Mauro Nerviani circa i costi sostenuti dall’allevatore per una cucciolata ( in selezione) e dopo una attenta e minuziosa disamina di tutti i costi e le spese si giunse al prezzo finito per cucciolo, taluni lo ritennero congruo, altri esagerato.
          <O:p
          Ma qual è il congruo e quale l’esagerato ?

          Far cucciolare , in selezione e non per diletto , una cagna comporta l’investimento di denaro , tempo e Km..
          Lo stallone da utilizzare (tasso di monta nella media 800/1000 €. o I^ scelta del cucciolo ) spese viaggio, spese veterinarie (monitoraggio estro, visite di routine, amputazione code con certificazione, microchippatura, svermatura, antiparassitari, vaccinazioni) , iscrizione all’E.N.C.I., alimentazione quotidiana e tanto tempo da dedicare .
          <O:p
          Ci sara’ il rientro di quanto anticipato ?
          ?????????????????????????????????????
          <O:p
          Mi viene soltanto da ridere quando leggo “ annunci di cessione cuccioli “ per prezzi irrisori e meramente ridicoli……… e mi fermo qui !
          <O:p
          Il futuro della nostra razza, la crescita numerica e’ in relazione :
          alla definizione della vexata quaestio code ;
          alla impostazione , gestione e opera pubblicitaria della Societa’ Specializzata, all’incremento conduzione e gestione capillare delle prove ed Expo’ su tutto il territorio Nazionale;
          all’opera dei Delegati … ci sono delegati che sono solo delegati di se stessi ;
          proporre all’utenza soggetti tipici e sani sia fisicamente che psichicamente ;
          seguire e consigliare chi si avvicina per la prima volta alla razza ;

          L’allevamento, in selezione , va’ fatto avvalendosi di esemplari “tipici” sia in morfologia che in lavoro , non ha alcun senso e non trova alcun riscontro privilegiare i primi a discapito dei secondi o i secondi a discapito dei primi .
          Le prove sul terreno altra vexata quaestio e…qui mi ripeto … nessuna inutile polemica ….. ma per ribadire un dato di fatto …. ci sono bracchi che “ non sfigurerebbero di certo “ se avessero la possibilita’ di farsi conoscere e , purtroppo, condannati all’anonimato a causa dell’ubicazione geografica. <O:p
          Antonio Casamassima

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          • G.Luca 78
            ⭐⭐⭐
            • Feb 2009
            • 1172
            • Olbia
            • Setter,Bracco italiano

            #35
            Una curiosità non è più difficile, data la scarsa diffusione, trovare un BI scarrafone rispetto a un pointer o un setter scarrafone? Per me sarebbe stato impossibile. Nel raggio di 100 km avrò visto sì e no 3 BI, e solo una volta sul terreno.



            La scarsa diffusione influisce tantissimo,noi in Sardegna siamo penalizzati dal fatto che per portare un cucciolo di un certo livello spesso devi metterti in nave e non sempre il tempo e l'economia lo permettono.
            Quali sono i campioni di lavoro di bracco italiano che abbiamo in Sardegna??qualcuno li conosce??
            Diverso se mi chiedete dei setter,vedi i setter di fama di Cappelli o di Malta,o i pointer Aristanis di Cabras,ecc.
            Un'altra curiosità con quale criterio vengono nominati per le rispettive regioni i delegati del club????Non dovrebbero essere loro i primi a dover dare l'esempio e ad avere in mano campioni di lavoro???
            Invece hanno pluricampioni di bellezza,sono i primi a vendere cani e a non contribuire al bene della razza.
            Che nessuno si senta colpito e scusate la polemica.
            Ultima modifica G.Luca 78; 09-06-10, 09:42.

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            • ALEXZX6R
              ⭐⭐⭐
              • Mar 2010
              • 2548
              • Provincia di Roma
              • Bracco Italiano: 1) Zeus (Paco) 2) Erasmo di Casamassima (Ugo) 3) Giuggiola di Casamassima

              #36
              Originariamente inviato da casamassima
              Per chi , come me, da 31 anni vive e lavora tra numeri e cifre nulla di strano.
              Si parte con la previsione (? ) e il si giunge al traguardo con la rendicontazione o consuntivo ( ! )
              :p
              Quante cose previste non si verificano ? <o>:p</o>
              Tante !
              Senza alcuna presunzione, nessuna retorica , prosa o poesia (come direbbe qualche vecchia conoscenza sul forum ) entro nell’argomento che ci sta a cuore : IL BRACCO ITALIANO !
              Bando alle palliative percentuali, statistiche e sondaggi che vanno bene solo per infiorettare i discorsi o procurare solo un effetto placebo .
              Anche la cinofilia adesso sta pagando “l’effetto euro” come del resto ne sono interessati tutti gli altri settori , nessuno escluso.
              Aggiungiamo, per la razza che ci sta a cuore, l’annosa e mortificante, irrisolta questione code e i conti iniziano a tornare.
              Anni fa’ ci fu una discussione nel Forum iniziata, se non ricordo male, dall’ottimo Mauro Nerviani circa i costi sostenuti dall’allevatore per una cucciolata ( in selezione) e dopo una attenta e minuziosa disamina di tutti i costi e le spese si giunse al prezzo finito per cucciolo, taluni lo ritennero congruo, altri esagerato.
              <o>:p</o>
              Ma qual è il congruo e quale l’esagerato ?

              Far cucciolare , in selezione e non per diletto , una cagna comporta l’investimento di denaro , tempo e Km..
              Lo stallone da utilizzare (tasso di monta nella media 800/1000 €. o I^ scelta del cucciolo ) spese viaggio, spese veterinarie (monitoraggio estro, visite di routine, amputazione code con certificazione, microchippatura, svermatura, antiparassitari, vaccinazioni) , iscrizione all’E.N.C.I., alimentazione quotidiana e tanto tempo da dedicare .
              <o>:p</o>
              Ci sara’ il rientro di quanto anticipato ?
              ?????????????????????????????????????
              <o>:p</o>
              Mi viene soltanto da ridere quando leggo “ annunci di cessione cuccioli “ per prezzi irrisori e meramente ridicoli……… e mi fermo qui !
              <o>:p</o>
              Il futuro della nostra razza, la crescita numerica e’ in relazione :
              alla definizione della vexata quaestio code ;
              alla impostazione , gestione e opera pubblicitaria della Societa’ Specializzata, all’incremento conduzione e gestione capillare delle prove ed Expo’ su tutto il territorio Nazionale;
              all’opera dei Delegati … ci sono delegati che sono solo delegati di se stessi ;
              proporre all’utenza soggetti tipici e sani sia fisicamente che psichicamente ;
              seguire e consigliare chi si avvicina per la prima volta alla razza ;

              L’allevamento, in selezione , va’ fatto avvalendosi di esemplari “tipici” sia in morfologia che in lavoro , non ha alcun senso e non trova alcun riscontro privilegiare i primi a discapito dei secondi o i secondi a discapito dei primi .
              Le prove sul terreno altra vexata quaestio e…qui mi ripeto … nessuna inutile polemica ….. ma per ribadire un dato di fatto …. ci sono bracchi che “ non sfigurerebbero di certo “ se avessero la possibilita’ di farsi conoscere e , purtroppo, condannati all’anonimato a causa dell’ubicazione geografica. <o>:p</o>

              Condivido e sottoscrivo con rispetto di un neofita, le Tue osservazioni, frutto di esperienza e professionalità.
              Ma mi domando: anche allevatori di altre razze hano gli stessi costi e gli stessi problemi di gestione. Quiindi il problema è da individuare nella lista delle "concause" che hai elencato?
              Alessandro

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #37
                Francamente non mi pare che la enorme diminuzione delle cifre degli iscritti al libro delle origini siano "palliative percentuali, statistiche e sondaggi che vanno bene solo per infiorettare i discorsi o procurare solo un effetto placebo" ma sono invece, purtroppo, una preoccupante realtà, che a mio avviso sarebbe pericolosissimo ignorare o anche minimizzare.
                Le difficoltà della cinofilia sono comuni a tutte le razze da ferma. che infatti conoscono un ulteriore 6% di regresso , ma il Bracco Italiano è calato del 31 % in un anno !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! questo è il punto .
                Anche le altre razze conoscono tutte le difficoltà della nostra, perché allora dopo un decennio di relativa stabilità il crollo ???? dove abbiamo sbagliato ???? cosa è successo ??? le motivazioni solite non servono perché non possono spiegare un improvviso, precipitare degli iscritti , mentre spiegavano una relativamente scarsa diffusione della razza.
                Ora siamo vicini, numericamente alla situazione del secondo dopoguerra, quando la razza ha rischiato l'estinzione.
                Occorrono, a mio parere, analisi attente e severe e misure
                impegnative a tutela del "consumatore" e soprattutto occorre uscire dall'immobilismo operativo e decisionale che ha contraddistinto la braccofilia negli ultimissimi anni, riducendo e se possibile annullando, la distanza fra utilizzatori e organi ufficiali.
                La braccofilia non puo' ridursi ai soli praticanti di prove e di expo,
                anche se questi ne sono l'aspetto piu' visibile.

                lucio

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                • colpetrosa
                  ⭐⭐
                  • May 2005
                  • 748
                  • PETRITOLI, FERMO, Marche.
                  • BRACCO ITALIANO

                  #38
                  Hai ragione Lucio, le chiacchiere sono solo chiacchere e non portano mai a nulla di concreto. I risultati sono un dato assodato e certo. Che alcune prove abbiano poco valore venatorio, che alcuni risultati sono o possono essere stati ottenuti in modo poco serio e compiacente passi, ma soggetti in mano a dresseur con libretti stracolmi di risultati su ogni genere di prova e su qualsiasi terreno per di più sotto gli occhi di tutti, non possono essere confusi o peggio equiparati a riproduttori tenuti in canile le cui doti venatorie ed attitudinali sono solo nella fantasia mercenaria dell'allevatore.
                  Credo comunque che la ragione del calo delle iscrizioni sia multifattoriale, da quella economica in maggior misura, dal continuo calo del n° dei cacciatori, dall'incertezza creatasi attorno al taglio della coda (quasi tutti i cacciatori braccofili non accetterebbero di vedere a caccia un bracco a coda lunga).
                  colpetrosa

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                  • Dedoken
                    ⭐⭐⭐
                    • Sep 2006
                    • 2200
                    • VIGEVANO, Pavia, Lombardia.

                    #39
                    Non conosco direttamente la situazione dei B.I. se non per quello che leggo e che vedo sui campi.
                    Penso di escludere che la paura del divieto del taglio delle code abbia portato alla diminuzione segnalata, diversamente non si spiegherebbe l'aumento delle iscrizioni nei Kurzhaar.
                    Che il B.I. sia oggi un cane per amatori è fuori di dubbio, dovrebbe uscire da quella nicchia.
                    Intreventi più capillari sul campo, nelle prove, nelle "gare dei cacciatori",sarebbero auspicabili. far in modo che i preconcetti, che accompagnano la razza, vengano meno direttamente a casa degli utilizzatori. Io posso leggere quanto è bravo questo o quello, ma devo vederlo direttamente per crederlo. Devo confrontarlo con le altre razze, non nella riserva indiana delle razze continentali. A mio parere è molto più utile vedere i bracchi Italiani nelle riunioni del nostro sito che non leggere di un cacit a zanzibar.
                    Al riguardo occorrerebbe una maggiore presenza nelle prove, spesso ho avuto l'impressione che certe assenze erano dettate dalla presenza di qualcun altro e viceversa; il confronto diretto darebbe maggior valore, anche probatorio, ai risultati ottenuti.
                    il tutto condito da un maggiore impegno della società specializzata e da una minore litigiosità interna. Come faccio a capire qualcosa se all'interno della S.s. non c'è univocità.
                    When you fell in the foggy dew.

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #40
                      Stefano hai ragione concordo con la tua diagnosi e con la terapia suggerita : piu' incontri fra braccofili sul terreno, scambio diretto di esperienze e visione dei cani all'opera, maggiore partecipazione alle prove (intese in senso lato, sia ufficiali che amatoriali) , partecipazione fino alla base da parte della S.S. , minore litigiosità , maggiore sportività e trattamenti uguali PER TUTTI ,senza preferenze date a vario titolo, valutazione dei cani e non di chi li tiene al guinzaglio, serietà nella concessione dei MB che fanno andare i soggetti in classe lavoro, rappresentanza in seno al consiglio di TUTTI i braccofili e non solo del solito gruppo , abolizione dei giochini elettorali con deleghe demandate a chi nemmeno sa se il delegante sia maschio o femmina, apertura a votazioni telematiche e/o postali in modo che gli eletti siano veramente votati dai braccofili e non da una limitata oligarchia.
                      Voltiamo pagina e rifondiamo su nuove basi il movimento.
                      Se non saremo in grado di farlo, vedo molto nero il futuro dl bracco.
                      lucio

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                      • lukebon
                        ⭐⭐⭐
                        • May 2009
                        • 1350
                        • Veneto
                        • setter Irlandese setter Inglese

                        #41
                        una curiosità...avete i dati divisi per regione?
                        i ghen ha copà 5....8....10 la daea bianchina
                        bianchina??!!
                        ....poenta e cunicio...

                        Commenta

                        • Gianni Marcucci
                          ⭐⭐⭐
                          • Feb 2010
                          • 2569
                          • Deruta - (PG) - Umbria
                          • Bracco Italiano

                          #42
                          Non ho letto tutti gli interventi, per cui rischio di ripetere qualcuno o dire banalità! Per cui scusatemi da subito.
                          La diminuzione dei BI o meglio sarebbe dire la scarsa diffusione tra i cacciatori, ovvero alla base del mondo cino-venatorio, è da ricercare in diverse concause, tutte affondanti radici nel passato e soprattutto nel pregiudizio.
                          Quando sono a caccia col mio BI, sempre e sottolineo sempre, incrociando un'altro cacciatore i commenti si ripetono:
                          1) Che bel cane.......ma per me son troppo lenti!!!
                          2) Bello sto cane.........ma per me son troppo grossi!!!
                          3) Quanto mi piacciono sti cani..........ma mangiano come cavalli!!!
                          4) Ho sempre voluto farmi un cane così.........ma c'hanno troppe malattie!!!

                          Ho volutamente accostato l'attrazione che suscita il BI ai cacciatori (un pò perchè è bello di suo, un pò per via della rarità) al rifiuto operato per mezzo di luoghi comuni.
                          Quello che fa presa tra i cacciatori terra-terra è sovente il passa parola e come S.Tommaso se non vedono non credono.
                          Per cui basta andare in un qualsiasi quagliodromo locale e vedere le garette del salame, soprattutto vedere quali cani partecipano e sentire i commenti degli astanti.
                          Setter e Breton la fanno da padroni, così chi guarda si convince che quelli sono i cani "buoni" per la caccia. Qualche Kurzhaar e pochissimi Pointer. I Continentali Italiani? assenti!
                          Il BI è sì un cane di nicchia, e lo dimostra il fatto che i propietari, schifano le garette domenicali, assiduamente frequentate invece dal popolino.

                          Il miglior veicolo promozionale di un prodotto è la pubblicità, fatta nei modi e nei luoghi idonei a raggiungere i probabili utilizzatori di quel prodotto.
                          I pregiudizi, i luoghi comuni, i sentito dire si sfatano coi fatti!!
                          Gianni

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                          • costa
                            ⭐⭐
                            • Feb 2009
                            • 883
                            • Viterbo/San Nicandro G./Monticelli d'Ongina/Crotta d'Adda

                            #43
                            Il dato del 2009 ci dice che chi alleva (non solo gli allevatori) ha deciso di fare meno cucciolate o è stato sfortunato nel numero di cuccioli per cucciolata. Nel primo caso la causa deve essere cercata nell'annata precedente (magari poche richieste dal mercato); il secondo caso può essere evidenziato facilmente visto che la maggior parte di chi ha fatto cucciolate in quell'anno è iscritto al forum.

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                            • casamassima
                              ⭐⭐⭐
                              • Apr 2005
                              • 4134
                              • Mottola, Taranto, Puglia.
                              • Bracco Italiano .

                              #44
                              Credo e lo dico con franchezza, le chiacchiere non mi sono mai piaciute e ne’ m’e’ mai piaciuto farle, si stia creando – con percentuali, statistiche e sondaggi – un allarmismo esagerato e ingiustificato tipo quello creatosi per l’avvento “dell’Anno 1000” .
                              <O:p
                              Non vi è certo, ch’io sappia, una regola fissa che stabilisce numero di accoppiamenti e numero nascite per anno solare.
                              <O:p
                              Qualche esempio riveniente dal passato :
                              <O:p
                              anno 1961 bracchi iscritti al L.O.I. 353
                              anno 1962 “ “ “ 305
                              anno 1967 “ “ “ 621
                              anno 1970 “ “ “ 556
                              anno 1973 “ “ “ 749
                              anno 1974 “ “ “ 522
                              <O:p
                              ecc.ecc.ecc. con picchi in salita e in discesa ,
                              <O:p
                              oggi il calendario segna il 9 giugno 2010 ed il bracco italiano , prescindendo vicenda code e quant’altro nel mio post precedentemente elencato , è una realta’ nel panorama della Cinofilia agonistica Mondiale.
                              <O:p
                              Se poi c’è qualcosa da leggere tra le righe che non ho colto me ne scuso .
                              <O:p
                              Ritengo che l’utenza non si lasci convincere dai venditori di fumo, oggi c’è parecchia conoscenza e altrettanta informazione sulla razza , quindi, chi decide di acquistare un cucciolo di B.I. si rivolge ad allevatori seri e di comprovata esperienza o ricerca il cucciolo di una determinata genealogia , rifuggendo e aborrendo le " mercenarie " fantasie di "pseudo"-allevatori .
                              Antonio Casamassima

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                              • Leonardo
                                ⭐⭐⭐
                                • Mar 2008
                                • 2134
                                • Siena, Toscana.
                                • Bracco Italiano Giotto

                                #45
                                Forse dico una fesseria ma a livello di prove si potrebbero fare prove di serie A dove vanno i cani dei professionisti e prove di serie B dove vanno quelli dei cacciatori che non hanno tempo per dressare o non hanno possibilità economiche per affidare il cane ad un professionista. Secondo me forse darebbe una visione più ampia di molti soggetti che in prova non posssono andare perchè "rincorrono" perchè qui sta il blocco dei cani da prove.
                                Leonardo cinofilo cacciatore

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