Il Bracco Italiano nella storia - analisi bibliografica di standard e caratteristiche

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  • il beccaccino parlante
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2009
    • 2485
    • Bologna
    • Emy DD

    #1

    Il Bracco Italiano nella storia - analisi bibliografica di standard e caratteristiche

    Sperando di farvi cosa gradita, posterò una serie di documenti presi dalla mia biblioteca riguardanti il bracco italiano, per ricostruire così qual'è stata la sua storia, il pensiero degli allevatori del tempo e il cambiamento delle caratteristiche che ha avuto negli anni...

    mi piacerebbe iniziare con una piacevole e interessante lettura tratta da "Il cacciatore", edito dalla Hoepli nel 1899 (seconda edizione), perchè già alla fine dell'800 si parlava di bracchi "alleggeriti", questione ancora molto attuale... quindi buona lettura!!



    in questo modo potete zoommare e scaricare il file...
    Ultima modifica il beccaccino parlante; 21-07-12, 18:02.
    Cosa sarebbe la Caccia senza gli Autori che hanno lasciato pagine indimenticabili sulla grande avventura cacciatoresca? Un mondo meraviglioso perduto.
    Quadri di passione, inni alla Natura, agli animali e agli uccelli: un mondo libero nella palestra in cui si svolge l’attività venatoria, fatiche e riposi, delusioni e gioie, visioni irripetibili.
  • Christian O.

    #2
    Ricordando le ultime parole che ci siamo scambiati , non vedevo l'ora di poter leggere scritti appartenenti al 1800..... non hai fatto cosa gradita...... molto di più![:-golf]

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    • il beccaccino parlante
      ⭐⭐⭐
      • Sep 2009
      • 2485
      • Bologna
      • Emy DD

      #3
      si ma ho problemi a postare... devo fare un tapullo per permettervi un'agevole lettura...
      Ultima modifica il beccaccino parlante; 21-07-12, 17:17.
      Cosa sarebbe la Caccia senza gli Autori che hanno lasciato pagine indimenticabili sulla grande avventura cacciatoresca? Un mondo meraviglioso perduto.
      Quadri di passione, inni alla Natura, agli animali e agli uccelli: un mondo libero nella palestra in cui si svolge l’attività venatoria, fatiche e riposi, delusioni e gioie, visioni irripetibili.

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #4
        infatti non riesco ad aprire i file
        lucio

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        • Christian O.

          #5
          Originariamente inviato da il beccaccino parlante
          si ma ho problemi a postare... devo fare un tapullo per permettervi un'agevole lettura...
          ho provveduto a salvarle e stamparle!!

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
            • 30090
            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #6
            riesci a postarle in modo che si possano aprire ?
            lucio

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            • il beccaccino parlante
              ⭐⭐⭐
              • Sep 2009
              • 2485
              • Bologna
              • Emy DD

              #7
              Lucio hai cliccato sul link? Dovresti riuscire a visualizzare il documento e scaricarlo addirittura...
              Cosa sarebbe la Caccia senza gli Autori che hanno lasciato pagine indimenticabili sulla grande avventura cacciatoresca? Un mondo meraviglioso perduto.
              Quadri di passione, inni alla Natura, agli animali e agli uccelli: un mondo libero nella palestra in cui si svolge l’attività venatoria, fatiche e riposi, delusioni e gioie, visioni irripetibili.

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #8
                grazie ora l'ho aperto e letto
                lucio

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                • Gianni Marcucci
                  ⭐⭐⭐
                  • Feb 2010
                  • 2569
                  • Deruta - (PG) - Umbria
                  • Bracco Italiano

                  #9
                  Bel documento, grazie per averlo condiviso ;)

                  Si nota, leggendo attentamente una certa attualità.
                  Gianni

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                  • loris giachero
                    ⭐⭐
                    • Dec 2009
                    • 563
                    • avellino
                    • lancillotto bracco italiano

                    #10
                    si gran bel documento grazie
                    "La Caccia,come la vita,e' sempre Domani."

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                    • Giampaoletti
                      ⭐⭐⭐
                      • Aug 2008
                      • 1863
                      • Ascoli Piceno

                      #11
                      Complimenti.
                      E' un documento molto interessante.

                      Spero di riuscire a scaricarlo.

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                      • marco pas
                        ⭐⭐⭐
                        • Apr 2011
                        • 1937
                        • marnate
                        • bracco italiano

                        #12
                        Avete letto a pagina 5 del bracco leggero: piu' semplice da portare in ferrovia . In effetti a quei tempi anche così si andava a caccia e non c'erano suv ,fuoristrada e panda a portellone basculante, così i cacciatori di si dovettero accontentare di cani più " tascabili" . Altroché bavoso , lento ecc. ecc., ma una questione di praticità comprensibile allora.

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                        • Marco F
                          ⭐⭐
                          • Jun 2010
                          • 271
                          • Samarate
                          • Bracco italiano / Mosè

                          #13
                          Grazie per aver condiviso un pezzo di storia bracca con noi.

                          Ho notato come molto è stato speso sulla descrizione morfologica del cane, e quanto poco sia scritto sul tanto discusso trotto, cosa vuol dire che in realtà questa è una caratteristica che non era considerata così fondamentale, quindi perchè nelle odierne prove il galoppone è penalizzante?

                          Ancora si parla di bracco pesante, adatto alla caccia in pianura e palude, boschi e macchia, e di un bracco più piccolo per la caccia in montagna, da quando quindi è nata la mezza taglia ormai diffusa e che senso ha?
                          Riempi il cuore e la mente con il lavoro insieme al tuo cane, il carniere è relativo

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                          • Gianni Marcucci
                            ⭐⭐⭐
                            • Feb 2010
                            • 2569
                            • Deruta - (PG) - Umbria
                            • Bracco Italiano

                            #14
                            Originariamente inviato da Marco F

                            Ancora si parla di bracco pesante, adatto alla caccia in pianura e palude, boschi e macchia, e di un bracco più piccolo per la caccia in montagna, da quando quindi è nata la mezza taglia ormai diffusa e che senso ha?
                            Leggendo gli "standard" del Bracco pesante e quello leggiero, soprattutto per quel che riguarda pesi e misure, direi che il parco Bracchi attualmente in circolazione si attesta verso il tipo leggero. Almeno per quel che si vede ai raduni.
                            Gianni

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                            • Lucio Marzano
                              Lo zio
                              • Mar 2005
                              • 30090
                              • chiasso svizzera
                              • bracco italiano

                              #15
                              Che i soggetti di minor mole siano piu' "comodi" non è un aspetto valido solo nel passato , ancora oggi i cani di piccola taglia hanno parecchi vantaggi, specie per chi non dispone di spazi all'aperto. Il successo del breton e dei setter moderni (che non sono molto piu' grandi del breton) lo dimostra praticamente.
                              Alla fine dell' ottocento inizio novecento, le immissioni di sangue pointer, piu' o meno ufficiali, interessavano tutte le razze da ferma ed anche il bracco-italiano non ne era esente, ma mentre le altre razze hanno conosciuto l'evoluzione che le ha portate ad essere piu' nevrili e dinamiche, nel bracco si procedette alla unificazione delle due razze (leggero e pesante) che avrebbe dovuto portare ad un tipo unico, ma che di fatto privilegio' il tipo pesante e abolì quello "leggiero" , che , come dimostra il fatto che vi fosse uno standard che lo differenziava non era un bracco piu' piccolo e leggero (come scrive il Delor che è stato il principale fautore dell'unificazione) ma era una vera e propria razza a sé stante, con correnti di sangue ben definite e note , cosicchè il bracco italiano procedette ad un evoluzione/involuzione inversa a quella che conoscevano le altre razze (molte furono le voci che si opposero all'unificazione, ma rimasero inascoltate)e così si arrivo' quasi all'estinzione della razza. Successivamente , nella seconda metà del secondo dopoguerra del XX secolo, la razza , grazie all'azione di alcuni appassionati, che la volevano competitiva e venatoriamente valida in assoluto e non solo per i pochi "amatori", ha intrapreso la via dell'efficienza e così si è tornati a
                              privilegiare i soggetti piu' dinamici, meno condizionati da particolari morfologici esagerati e più performanti atleticamente, questa scelta di allevamento è tuttora in atto e concordo con "Dardo" nell'osservare che la maggior parte dei Bracchi sia di quelli presentati alle expo ed alle prove, sia soprattutto di quelli che vedo utilizzati dai cacciatori, presentano pesi e misure che stanno nella parte medio bassa di quelle previste dallo standard.
                              lucio

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