ex braccofilo ... ex cacciatore
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[wel]...splendidi racconti e splendide foto!!!
Se possibile....come mai ai tempi è passato dal bracco al breton?
Grazie....Alberto Merlo
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perchè dal bracco al breton
Le sterzate della vita non le puoi prevedere. A un certo momento mi sono trovato a dover tenere il cane assolutamente in appartamento. Avessi avuto un lavoro sedentario, forse ci avrei anche provato. Da venditore internazionale con alta percentuale di viaggi e tre figlie piccole, assolutamente no. Non potevo lasciare a mia moglie una tale incombenza. Regalai il mio terzo (leggi quarto) bracco a un amico che poteva tenerlo bene e lui, dopo un anno, mi sorprese regalandomi una cucciolona breton. Fu così che cambiai, quando ormai pensavo che non avrei più tenuto cani. Sul breton mi ero fatto idee sbagliate e mi toccò ricredermi. Ebbi vicissitudini anche lì: con la prima avevo già avuto fortuna, una vera scheggia, ma finì sotto una macchina appena cominciò a fermare da dio. Al terzo breton centrai nuovamente un fuoriclasse, e lo portai, e lui mi portò, sino alla pensione.
Ma le cose più belle, incredibili, da paradiso cinofilo, le vissi coi bracchi. Così come con loro feci i miei errori più madornali e subii rovesci di fortuna (cinofila) incredibili. Mi fosse riuscito un certo accoppiamento, avrei avuto bracchi ancora oggi. Invece ... ma questa sarebbe una storia fuori dal presente seminato.
Cordialità.Commenta
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Benvenuto“Perché a vent’anni, con due passioni nel cuore, la caccia e la libertà, e un grande disprezzo di tutti i beni per cui l’umanità merciaiola si arrovella e soffre, un buon cane davanti e un fucile in mano, come non può essere bella la vita ?”(E. Barisoni, anno 1932)Commenta
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Le sterzate della vita non le puoi prevedere. A un certo momento mi sono trovato a dover tenere il cane assolutamente in appartamento. Avessi avuto un lavoro sedentario, forse ci avrei anche provato. Da venditore internazionale con alta percentuale di viaggi e tre figlie piccole, assolutamente no. Non potevo lasciare a mia moglie una tale incombenza. Regalai il mio terzo (leggi quarto) bracco a un amico che poteva tenerlo bene e lui, dopo un anno, mi sorprese regalandomi una cucciolona breton. Fu così che cambiai, quando ormai pensavo che non avrei più tenuto cani. Sul breton mi ero fatto idee sbagliate e mi toccò ricredermi. Ebbi vicissitudini anche lì: con la prima avevo già avuto fortuna, una vera scheggia, ma finì sotto una macchina appena cominciò a fermare da dio. Al terzo breton centrai nuovamente un fuoriclasse, e lo portai, e lui mi portò, sino alla pensione.
Ma le cose più belle, incredibili, da paradiso cinofilo, le vissi coi bracchi. Così come con loro feci i miei errori più madornali e subii rovesci di fortuna (cinofila) incredibili. Mi fosse riuscito un certo accoppiamento, avrei avuto bracchi ancora oggi. Invece ... ma questa sarebbe una storia fuori dal presente seminato.
Cordialità.
Mi interessava sapere se il passaggio bracco-breton fosse avvenuto per esperienze negative con la Ns razza....ma vedo che nn è stato così e mi fà molto piacere!!!
Ancora benvenuto......[vinci]Alberto Merlo
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Marco ma che c...zo hai fatto un corso accellerato, mi fai sentire vecchio informaticamente parlando.
Salesman complimenti per i tuoi racconti e ben tornato,ma con cosa pensi di rifare il tuo debutto?Riempi il cuore e la mente con il lavoro insieme al tuo cane, il carniere è relativoCommenta
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gli anni che corrono ...
Il mio debutto? Per ora soltanto nelle intenzioni. Sono entrato cercando la consulenza di G. Garolini su un tema balistico, perché anche nella ricarica sono rimasto in arretrato. Poi, tra il nome del sito e l'aver dovuto rievocare ricordi sepolti per metter giù una presentazione decente ... mi sono trovato invischiato. Rileggendomi, trovo di aver dato l'impressione di essere addirittura sul punto di ricominciare, magari anche a partire dall'imminente apertura. Non è così: la voglia è tanta e l'intenzione c'è tutta, ma si dovranno verificare alcune condizioni non facili, tali comunque da farmi dubitare di non essere pronto nemmeno per l'apertura 2014.
Con quale cane? La risposta potrebbe tingersi di umoristico, se dicessi che al momento, e da parecchi anni, sono il felice proprietario di uno schnauzer. Questo di adesso è un nano, ed è stato preceduto da un medio e da altri due nani. Lo schnauzer in fondo è un terrier, e come tale una traccia di istinto venatorio ce l'ha. Ho scritto di aver smesso di cacciare per una costrizione della vita. Ma è stata costrizione psicologica. Ero venuto a trascorrere la pensione qui, dove avevo visto le più belle stagioni di caccia. Ci venni col mio amatissimo Tom, il breton che, a distanza di anni, mi aveva fatto rivivere le emozioni la cui fonte era parsa prerogativa dei miei due grandi bracchi, Pedro e Diana (padre e figlia). Ma Tom arrivò vecchio in Valchiavenna, e morì proprio l'anno del trasloco: 1995. Era il mese di maggio e, tra una cosa e l'altra, non avevo ancora rinnovato la licenza. Cominciai a pensare: e adesso che faccio? Un altro cane? E se, come capita, mi arriva un osso da morto? Povero cane nuovo, in tal caso, con un predecessore tanto meritatamente amato. E se me ne arriva uno bravo? Magari bravissimo, addirittura meglio di Tom? E io dovrei correre il rischio di relegare il mio Tom in seconda posizione (tra i non bracchi, naturalmente)? No, non me la sentivo. E così, giostrato da queste paturnie, il giorno dell'apertura in montagna mi vide seduto in barca a insidiare lucci sul lago di Mezzola. Tra l'altro, una giornata splendida.
Poi mi accorsi che, senza uno dei cani che mi avevano dorato l'esistenza, la voglia di cacciare era scemata, e così tirai avanti. Sono stato un discreto moscaiolo e un passabile cucchiainista, qui trote e temoli non mancano, sicchè non sono rimasto con le mani in mano. Solo l'anno scorso, riaprendo la vetrina dei fucili dopo più di 15 anni, notando che era ora di pulirli ed oliarli, riprendendoli in mano, sentendo gli schiocchi metallici delle chiusure, nel naso il profumo di quell'olio e qualche traccia di polvere combusta, imbracciando sullo spettro di una starna che scavalca il granoturco, mi dissi: ma perchè non la chiudi in bellezza, e non attraverso questo ignobile sballottamento di vita? L'idea si consolidò nel giro di un anno ... ed eccomi qui.
Veramente al secondo anno di astinenza mi era venuta la voglia di provarci con Tuco, il medio di 16 anni fa. Ma risultò che aveva paura degli spari, e così l'idea sfumò. Per inciso, dei tre che gli succedettero, solo una, Ombra, fu coraggiosissima e anche piena di buone doti venatorie. Ma me la avvelenarono il Natale del 2000, che aveva 8 mesi.
Pax. La paura dello sparo nei cani è una brutta bestia, difficile da rimuovere. Coi cani da caccia se, nonostante quel difetto, possiedono bramosia di selvaggina, la cosa si può negoziare, e in effetti ne guarii 3 (un bracco e due breton, tra i quali Tom), nel corso della mia carriera. Ma ci vuole la pazienza di Giobbe. E tale paura dovrebbe essere assente negli schnauzer così come in ogni onesto cane da caccia, perchè lo schnauzer è un guardiano e una volta non accedeva al campionato se non dimostrava di esserne immune. Ma la selezione è quello che è, le prove non le fanno più ... e le razze finiscono in queste condizioni.
Morale, può darsi che passino ancora un paio d'anni, prima che riprenda. Oppure, visto che l'età è quella che sappiamo, magari, tra un paio d'anni, le condizioni fisiche non lo consentiranno più. Forse che questa possibile evoluzione possa pregiudicare la mia permanenza nel vostro sito?
Ho grande voglia di scoprire come si è evoluto il Bracco Italiano in questi anni. Mezzo secolo fa mi tuffai nella braccofilia con indicibile passione e, sei mesi dopo i primi approcci, conoscevo la storia e lo stato dell'arte della razza a menadito. Conoscevo i campioni di lavoro e avevo cominciato a visitare qualche allevamento. Allora l'unico volume sulla razza era "Il Bracco Italiano", di Adelio Cancellari. Oggi sento che se ne sono aggiunti come minimo altri due: di Colombo Manfroni (condividevamo la passione da quasi amici, a quei tempi) e di Benasso (anch'egli ben conosciuto. Scrisse il necrologio di Pedro su "I nostri cani"). Allora la preoccupazione principale era di far uscire la razza dalle secche in cui il 1800 prima, le due guerre mondiali poi, l'avevano disastrosamente lasciata. Cancellari descriveva tale situazione molto bene, rimpiangendo i bracchi del '600 e del '700, che si vuole siano stati all'apice, in Europa. Si parlava di alleggerirlo un po', di far scomparire le tracce di rachitismo che ancora lo affliggevano, di sveltirne l'azione. Secondo me dei buoni passi erano già stati fatti perchè, contandoci anche Pedro, in effetti un pugno di cani con le 'nuove' caratteristiche c'era già in giro. Ricordo Emmer del Salvetta di Walter Gioria (altro buon amico di quei tempi), mio compagno di coppia in due classiche. Ma quello che svettava su tutti era il campione assoluto LIR DEI RONCHI. Cane dei miei sogni, di una bellezza incredibile: raccolto, potente, di taglia molto contenuta, dal trotto martellante e velocissimo (per me denunciava il lavoro fatto per ridurlo a ... trotto: ma andava bene così, perchè dentro di me già sognavo che qualche ritocco allo standard di lavoro ... insomma ...). Era di un colore melato che io vedevo addirittura come rosato. Dicevano che nella caccia in montagna era insuperabile, e c'era da crederci. Cane dei miei sogni.
Ora spero di ottenere al più presto un analogo quadro della razza: migliorata o peggiorata? Irrobustita o indebolita? Ci sono in giro soggetti che, morfologicamente tipici e dotatissimi per doti olfattive e di ferma, siano però difficili da contenere al trotto? Perché, secondo me, a quelli bisogna guardare. Spero di trovare risposta a queste domande.
Una volta ancora: scusate la lunga tirata.
Cordialmente.Ultima modifica salesman; 23-08-13, 00:10.Commenta
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[:-golf]Non penso che in questo covo di amici debba preoccuparti della tua permanenza sul sito o meno!!!!!! [:-golf][:-golf]
Sono personalmente molto contento di trovare gente come te, che danno il loro prezioso e personale contributo con le storie di caccia di tempi ormai passati.
E comunque:" EX cacciatore , meglio Cacciatore in pausa di riflessione,o Cacciatore in stand-by,o Cacciatore sabbatico, etc."Riempi il cuore e la mente con il lavoro insieme al tuo cane, il carniere è relativoCommenta
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