In realtà quella dell' educazione del cane ( intendendo con questo termine qualsiasi impegno il cui fine è renderci conduttori e non inseguitori) è un vero e proprio lavoro che andrebbe intrapreso come atto podromico ad instaurare il rapporto speciale tra cane e conduttore nonché propedeutico sia alla caccia che al vivere sociale del nostro compagno.
Avere il controllo ed essere in grado di gestire , a seconda delle circostanze, le più svariate ed imprevedibili, il nostro cane, da più significato ,per non dire senso, alla parola "ausiliare" e "compagno" che usiamo quando ci riferiamo al cane da caccia.
Molte volte si è criticato , per fare un esempio, l' addestramento sul "fermo al frullo" del cane da caccia che viene utilizzato nelle prove, perché non si ritiene che sia utile alla situazione reale di caccia .
Ebbene, quel semplice comando nasconde molto di più di un esercizio ben eseguito a comando. Il cane, in una situazione di stimolo naturale , forte e particolarmente intensa, non segue l'istinto ed esegue, invece, ciò che gli viene richiesto.
Non è repressione, è riconoscimento dell'autorità del suo conduttore.
Personalmente, in questi anni in cui mi sono avvicinata ad una razza tedesca, Il kurzhaar, ho avuto modo di apprezzare il percorso educativo che viene svolto nel suo paese d'origine.
La Germania ha , tutt'oggi, una spiccata cultura venatoria ed il cane da caccia è fortemente integrato nel tessuto sociale anche perchè, di norma, il cane tedesco, si sa comportare...
Ho una grande ammirazione per come seriamente viene presa questa fase in cui si costruisce la base della convivenza col suo conduttore e si gettano le fondamenta per esaltare non solo le capacità venatorie , ma anche quelle utili per svolgere altre attività legate alla stessa.
Ed è qui che risiede il reale significato di cane poliedrico. Il cane , si, adatto ad ogni tipo di caccia, ma anche e soprattutto , il cane adatto a svolgere con successo altri compiti, non ultimo quello di vivere serenamente in società.
Invito chi ha avuto la fortuna di seguire un percorso in tal senso a condividere la sua esperienza focalizzando l'attenzione su quello che, a ben vedere, qui in Italia, viene sottovalutato, non certo per mancanza di volontà ma per diverse esigenze , possibilità, o, semplicemente per mancanza di conoscenza delle potenzialità di un'edcazione e dei mezzi con cui attuarla.
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