Lo Spinone e le prove di lavoro

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  • Livia1968
    Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
    • Apr 2019
    • 6209
    • Guidonia Montecelio (Roma)
    • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

    #31
    Regolamento PAV REGOLAMENTO PAV UFFICIALE ENCI

    In attuazione di quanto previsto all’Art. 55 del Regolamento delle prove dei cani da ferma, si intende svolgere le prove di cui all’intestazione secondo le modalità qui di seguito descritte.

    OBIETTIVO

    1. Ampliare la base quantitativa di verifica dei soggetti appartenenti alle razze Continentali da ferma in possesso dei cacciatori italiani e allevatori, dei quali attualmente solo un porzione molto esigua partecipa alle prove ENCI.

    2. Creare una documentazione ufficiale con finalità zootecniche su soggetti che attualmente sfuggono ad un controllo attendibile e che consenta di arricchire la riproduzione in virtù di una più ampia base genetica.

    3. Incoraggiare un maggior numero di cacciatori e proprietari di Continentali ad avvicinarsi alle prove di lavoro controllate dalle Società specializzate e riconosciute dall’ENCI, anche attingendo da coloro che attualmente si dedicano alle “gare” indette da organizzazioni locali con finalità unicamente d’intrattenimento o agonistiche.



    REGOLAMENTO

    Art.1

    a) Le PAV vengono organizzate su tutto il territorio nazionale per iniziativa della Associazioni di razza Continentali eventualmente in collaborazione con locali sezioni di Associazioni Venatorie e/o Gruppi Cinofili.

    b) Le PAV sono autorizzate dall’ENCI che approva il presente regolamento.

    c) Lo svolgimento delle PAV viene comunicato dalle Associazioni di razza all’Ufficio Prove ENCI con un anticipo di almeno 90 giorni.

    d) Le PAV non danno luogo a classifica e l’elargizione di eventuali premi esula dalle finalità zootecniche della manifestazione al solo scopo di incentivare la partecipazione.

    e) Le PAV sono giudicate da Esperti scelti fra quelli abilitati dall’ENCI per le prove di caccia ai quali le Associazioni di razza corrisponderanno il rimborso spese secondo le tariffe stabilite dall’ENCI.

    f) La tassa d’iscrizione alle PAV viene definita all’atto della loro programmazione, maggiorata del 20% di IVA allorché i partecipanti non sono soci dell’ENCI o di un’Organizzazione Socio Collettivo ENCI. Nelle PAV per le quali le Associazione di razza offrono iscrizione gratuita, l’ENCI rinuncia parimenti alla riscossione della quota ad esso destinata.

    Art. 2

    a) La partecipazione è aperta in classe unica a tutti gli iscritti al Libro Genealogico, di almeno 9 mesi d’età. Scopo delle PAV è la valutazione delle qualità naturali, fra le quali la precocità è dote fondamentale; da cui l’incoraggiamento alla partecipazione anche di cani molto giovani, che non abbiano ottenuto qualifiche in prove di lavoro ENCI con in palio il CAC.

    b) Le prove si svolgono su “tutta la selvaggina naturale” nel corso di tutto l’anno.

    Le PAV possono essere organizzate anche su beccacce, su selvaggina da montagna e su beccaccini.

    c) Le PAV potranno essere ospitate in zone di Ripopolamento – previa autorizzazione dei locali Enti responsabili – o in Aziende Faunistiche.

    In questo secondo caso, durante il periodo di caccia, le PAV potranno svolgersi secondo la formula del “selvatico abbattuto”. Salvo imprevedibili casi eccezionali – e comunque a discrezione del giudice – lo stesso terreno non dovrà essere utilizzato per più turni ed è comunque vietata l’immissione di selvaggina durante lo svolgimento della prova.

    d) Quando non è previsto l’abbattimento del selvatico, la PAV comprende sempre la verifica del “riporto a freddo” su selvaggina allo scopo fornita già morta agli organizzatori con destinazione alimentare, come da indicazione apposta dal fornitore sulla relativa bolla di consegna.

    I TURNI

    Art. 3

    a) I cani concorrono a singolo.

    b) I turni avranno la durata di 20 minuti. Dopo il completamento del primo turno di tutti i concorrenti, sarà facoltà del giudice far effettuare “turni di richiamo” a quei cani per i quali il primo turno non ha consentito un giudizio esauriente. La durata del richiamo è a discrezione del giudice.

    Art. 4

    a) La valutazione del cane è riferita alle sue qualità naturali e non tiene conto dei comportamenti indotti dal dressaggio. Pertanto la mancata correttezza al frullo e/o sparo non è motivo di penalizzazione. Il turno del cane che insegue la lepre o ungulati in genere, sottraendosi prolungatamente al controllo del conduttore, viene interrotto ed il cane viene successivamente rivisto in un turno di richiamo della durata decisa dal giudice.

    b) Il turno potrà essere interrotto prima dello scadere dei 20 minuti per palese inidoneità del cane ovvero perché:

    Ø il cane non ha cerca impegnata;

    Ø la sua cerca è troppo ristretta in relazione alla natura del terreno in cui si svolge la verifica;

    Ø il cane non dimostra il collegamento necessario per una proficua azione di caccia;

    Ø il cane ha dimostrato disinteresse per la selvaggina;

    Ø al contatto della selvaggina, il cane diventa incontrollabile.

    Durante il turno il conduttore dovrà limitare l’uso di fischi o richiami; un insistente comportamento difforme determinerà l’interruzione del turno.

    I GIUDIZI

    Art 5

    a) Il giudizio è riferito all’efficienza venatoria e tiene conto però anche della tipicità di razza, con particolare riferimento all’espressione di cerca e di ferma.

    b) Il giudice compila l’allegata scheda apponendo una sintetica valutazione per ciascuna delle voci contemplate, così da consentire il consolidamento dei dati ai fini della identificazione dei pregi e difetti più frequenti nella razza, per quindi orientare di conseguenza il “piano di allevamento”.

    c) La sintesi del giudizio viene espressa da un voto numerico sulla falsariga dei voti scolastici che va dal 4 al 5 per esprimere l’insufficienza e dal 6 all’8 per segnalare i vari gradi di idoneità (equivalenti di fatto al Buono, Molto Buono ed Eccellente) con la possibilità di modulare la votazione anche con frazioni di mezzo voto (ovvero il 6,5 ed il 7,5) che consente di recuperare una più articolata differenziazione del giudizio complessivo. L’adozione del voto numerico ha la finalità sia di differenziare inequivocabilmente l’esito di queste prove da quello delle prove ENCI valide per il Campionato, sia per facilitare la determinazione di quozienti medi relativi alla razza ed ai suoi riproduttori.

    f) la scheda include una valutazione sintetica circa la tipicità morfologica del soggetto che si limita ad escludere dal giudizio funzionale i soggetti con difetti morfologici da squalifica.

    IL RIPORTO

    Art. 6

    a) Il riporto è una qualità naturale delle razze Continentali e pertanto va sistematicamente verificato nelle PAV. Ciò avverrà sia nelle verifiche a “selvatico abbattuto” che nelle prove con “riporto a freddo”.

    b) Il riporto dovrà esser spontaneo e gioioso. Sarà valido purché il cane, dopo aver abboccato la selvaggina, si diriga verso il suo conduttore col selvatico in bocca ed anche senza la consegna “alla mano”. Non sarà idoneo il riporto preceduto da strette che danneggiano palesemente la selvaggina abboccata o da vistosa asportazione di penne.

    c) L’impegno nella ricerca del selvatico da riportare è considerato parte integrante delle qualità naturali del cane (come espressione del suo istinto predatorio); pertanto non sarà idoneo il cane che non si impegna nella ricerca dell’oggetto del riporto e/o non lo ritrova. A questo fine il conduttore lo potrà aiutare con la voce e coi gesti indicando la direzione in cui il cane deve rivolgere la ricerca del selvatico da riportare.

    d) La verifica del “riporto a freddo” avverrà alla fine di tutti i turni, in una zona appartata e di vegetazione alta che impedisce la visone a terra del capo morto lanciato dall’incaricato. Il cane ed il suo conduttore saranno ad una distanza di circa una quindicina di metri da dove viene effettuato il lancio. Il cane sarà trattenuto al guinzaglio. Lo sparatore sparerà un colpo a salve con una pistola di calibro non inferiore al n° 9. Solo allora – su invito esplicito del giudice – il ch e verrà liberato e, se necessario, indirizzato verso il luogo di caduta del capo da riportare.

    e) Il cane che dimostra paura dello sparo non sarà ritenuto idoneo. Nel caso di dubbio, il giudice farà ripetere la verifica dello sparo.

    f) Su richiesta del conduttore – e per assimilazione con prove tipo S. Uberto – nelle PAV con selvatico abbattuto il conduttore provvede personalmente allo sparo, previa presentazione della documentazione attestante la validità in corso del porto d’armi e dell’assicurazione.

    Art. 7

    Le singole Associazioni specializzate potranno adottare delle specifiche norme attuative a parziale integrazione del presente regolamento, previa approvazione dell’ENCI.


    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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    • Max54
      ⭐⭐⭐
      • Oct 2020
      • 1691
      • sora
      • Spinone Italiano

      #32
      In tre anni da quando sono nate quante prove sono state organizzate ,in special modo dai club di razza dei continentali italiani ? Non mi sembra che l'iniziativa abbia incontrato un'entusiastica partecipazione o mi sbaglio?

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      • Livia1968
        Livia1968 commenta
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        Personalmente , ma è una esperienza molto circoscritta, non ne ho mai sentito parlare. Quando il cane era un cucciolone si può iscriverlo in classe giovani in cui praticamente si ricercano le qualità descritte dalla PAV.
    • sly8489
      ⭐⭐⭐⭐
      • Mar 2009
      • 11962
      • Trieste
      • spring spaniel

      #33
      Originariamente inviato da Livia1968
      Chiedo scusa per il lapsus . ho sostituito caccia con cinofilia
      "PAV" la "P" potrebbe indicare prove la "A" attitudine e la "V" venatoria. Dico potrebbe.

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      • Livia1968
        Livia1968 commenta
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        Io dico dovrebbe 😁
    • sly8489
      ⭐⭐⭐⭐
      • Mar 2009
      • 11962
      • Trieste
      • spring spaniel

      #34
      Originariamente inviato da Livia1968
      Incentivare le PAV è un ottimo strumento per far capire a chi non è avvezzo di cinofilia a cosa servano e lo spirito con cui si dovrebbe partecipare alle prove ed.....
      Le PAV dovrebbero servire a valutare le attitudini venatorie del cane. Servono anche a far respirare al cacciatore l'aria del turno, prima, durante e dopo. Tutto il resto, compreso quello che potrebbe riguardare l'educazione e l'ambientazione del cacciatore è di contorno. Almeno credo.

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      • Livia1968
        Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
        • Apr 2019
        • 6209
        • Guidonia Montecelio (Roma)
        • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

        #35
        Originariamente inviato da sly8489

        Le PAV dovrebbero servire a valutare le attitudini venatorie del cane. Servono anche a far respirare al cacciatore l'aria del turno, prima, durante e dopo. Tutto il resto, compreso quello che potrebbe riguardare l'educazione e l'ambientazione del cacciatore è di contorno. Almeno credo.
        Non credere sai..già quando dice"

        "Durante il turno il conduttore dovrà limitare l’uso di fischi o richiami; un insistente comportamento difforme determinerà l’interruzione del turno." E quando parla del riporto già si può intuire quello che sarà e che è stato il rapporto cacciatore cane.
        Anche se non verrà valutato, emergerà un cane che ha avuto un corretto inizio di percorso formativo con il proprio "conduttore".
        È qui la vera rivoluzione. Non un conduttore qualsiasi come quelli professionisti, ma il suo cacciatore.
        Non ti è mai capito di pensare che guardando il cane si capisce molto del padrone e viceversa?
        Non a caso ci si rivolge soprattutto ai cani giovani che risulti non abbiano già partecipato a prove di lavoro e conseguito un cartellino.
        "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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        • sly8489
          ⭐⭐⭐⭐
          • Mar 2009
          • 11962
          • Trieste
          • spring spaniel

          #36
          Originariamente inviato da Livia1968
          Le prove non dovrebbero essere percepite come gare ma come strumento di valutazione cinofilo venatorio di un soggetto. È per quello che sono nate ed è in quello spirito che ci si dovrebbe partecipare ed un riconoscimento di punteggio e classifica è sacrosanto.
          Non sono gare, però gli allevatori devono dimostrare di che pasta sono fatti, devono dimostrare il loro operato e il loro impegno nella attività zootecnica. Lo fanno attraverso le prove di lavoro, quindi c'è anche il fattore sportivo, che crea un certo interesse. La cosa importante è che lo sport non prevalga sull'interesse zootecnico. Un sano agonismo dovrebbe spronare l'allevatore a fare sempre meglio. Il valore di un allevamento non viene stabilito dall'allevatore, viene consacrato tramite le prove Enci.

          La finalità delle prove Enci è quella di far valutare da esperti giudici i cani da caccia. I migliori cani sottoposti a giudizio vengono segnalati per la riproduzione. Ovvio che il giudizio oltre a valorizzare il cane valorizza anche l'allevamento. Potrebbe essere un problema se i cani portati in prove Enci non hanno mai fatto una giornata di caccia?








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          • Livia1968
            Livia1968 commenta
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            Sarebbe un sacrilegio. Non dico una truffa perché sarebbe esagerato ma sarebbe come vendere un pacchetto ben confezionato il cui valore supera il contenuto.
            Per me le prove si intendono di verifica delle qualità e non solo vetrina. Per questo per me un punto assegnato ad un privato ha un valore che rispecchia appieno le finalità. Il cane del privato ha cmq una genealogia che rimanda all allevamento ed in più dimostra che anche in mani non professionali , quel sangue ha dato i suoi frutti.
            Oggi per alcune razze italiane allargare la base di sangue è diventato necessario e il serbatoio privato potrebbe fornire dei buoni elementi da cui attingere.
            Ultima modifica Livia1968; 26-01-24, 18:25.

          • Max54
            Max54 commenta
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            Giusto giustissimo ,Livia ,ma il problema è proprio quello chi fa le prove non attinge da cani cacciatori ,anche se sono validi ,ma cercano sempre cani col cartellino ,anche per essere sicuri di venderli a caro prezzo ,legge di mercato,grandi cacciatori fanno due cucciolate ,campioni del cartellino ne fanno molteee di piu'.
        • sly8489
          ⭐⭐⭐⭐
          • Mar 2009
          • 11962
          • Trieste
          • spring spaniel

          #37
          Originariamente inviato da Livia1968
          OBIETTIVO

          1. Ampliare la base quantitativa di verifica dei soggetti appartenenti alle razze Continentali da ferma in possesso dei cacciatori italiani e allevatori, dei quali attualmente solo un porzione molto esigua partecipa alle prove ENCI.

          2. Creare una documentazione ufficiale con finalità zootecniche su soggetti che attualmente sfuggono ad un controllo attendibile e che consenta di arricchire la riproduzione in virtù di una più ampia base genetica.

          3. Incoraggiare un maggior numero di cacciatori e proprietari di Continentali ad avvicinarsi alle prove di lavoro controllate dalle Società specializzate e riconosciute dall’ENCI, anche attingendo da coloro che attualmente si dedicano alle “gare” indette da organizzazioni locali con finalità unicamente d’intrattenimento o agonistiche.
          Si sono resi conto di quante iscrizioni fanno le varie associazioni venatorie nei svariati campionati e si sono infilati dentro.

          Originariamente inviato da Livia1968
          Le PAV potranno essere ospitate in zone di Ripopolamento – previa autorizzazione dei locali Enti responsabili – o in Aziende Faunistiche.

          In questo secondo caso, durante il periodo di caccia, le PAV potranno svolgersi secondo la formula del “selvatico abbattuto”. Salvo imprevedibili casi eccezionali – e comunque a discrezione del giudice – lo stesso terreno non dovrà essere utilizzato per più turni ed è comunque vietata l’immissione di selvaggina durante lo svolgimento della prova.
          Possibile che non hanno capito che i cacciatori nel periodo di caccia preferiscono andare a caccia. La maggior parte dei campionati indetti dalle associazioni venatorie vengono svolti quando la caccia è chiusa, salvo qualche manifestazione a carattere nazionale.

          Originariamente inviato da Livia1968
          La valutazione del cane è riferita alle sue qualità naturali e non tiene conto dei comportamenti indotti dal dressaggio. Pertanto la mancata correttezza al frullo e/o sparo non è motivo di penalizzazione.
          Su questo punto sono d'accordo, il cucciolone di 12 mesi che insegue non deve essere penalizzato. Però dopo l'inseguimento deve rientrare. Nella Sant'Uberto che sono gare, al cane che insegue gli è concesso per rientrare il tempo equivalente a un terzo dell'intera durata della gara. Secondo me anche troppo, questo perchè si evita il più possibile di interrompere il turno con la squalifica.

          Originariamente inviato da Livia1968
          Il turno del cane che insegue la lepre o ungulati in genere, sottraendosi prolungatamente al controllo del conduttore, viene interrotto ed il cane viene successivamente rivisto in un turno di richiamo della durata decisa dal giudice.
          In questa circostanza il cane viene richiamato per essere rivisto, non considerano lo scarso collegamento.

          Originariamente inviato da Livia1968
          il cane non dimostra il collegamento necessario per una proficua azione di caccia;
          Qui invece viene squalificato perchè non dimostra collegamento sufficiente per una proficua azione di caccia. Al contrario il cane che dopo l'inseguimento è rientrato dopo 4/5 minuti dimostra collegamento per una proficua azione di caccia.
          Intanto bisognerebbe stabilire se il collegamento fa parte delle doti venatorie geneticamente trasmesse.

          Originariamente inviato da Livia1968
          a) Il riporto è una qualità naturale delle razze Continentali e pertanto va sistematicamente verificato nelle PAV. Ciò avverrà sia nelle verifiche a “selvatico abbattuto” che nelle prove con “riporto a freddo”
          E' giusto, ed è anche giusto non portare alla PAV un cane che non riporta. Come ho già detto il riporto è una qualità naturale di tutti i cani, non è una caratteristica che hanno solo le razze continentali. Non è difficile vedere riportare cani di tutte le razze, anche non da caccia, quindi il riporto non ha nulla a che vedere con la predazione e con le doti venatorie geneticamente trasmesse. Il recuperò invece andrebbe valutato, perchè è una dote venatoria geneticamente trasmessa.

          Originariamente inviato da Livia1968
          Il riporto dovrà esser spontaneo e gioioso. Sarà valido purché il cane, dopo aver abboccato la selvaggina, si diriga verso il suo conduttore col selvatico in bocca ed anche senza la consegna “alla mano”. Non sarà idoneo il riporto preceduto da strette che danneggiano palesemente la selvaggina abboccata o da vistosa asportazione di penne.
          Un cacciatore che sa addestrare bene il cane al riporto, farà passare un riporto indotto per un riporto spontaneo e gioioso. Quelli che non sono stati in grado di farlo avranno un cane non idoneo al riporto. Alla faccia delle doti naturali. Sul riporto si valuta l'addestramento il riporto non fa parte della predazione, la selvaggina da morta finisce di essere una preda, diventa alimento.




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