Tutta la costruzione ed i particolari ad essa corrispondenti sono funzionali quindi non mi sembrano pochi , certo la forma del cranio, della canna nasale delle orecchie non é funzionale al reperimento della selvaggina .
Articolo interessante di Cesare Bonasegale
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ci sono le caratteristiche funzionali cioé quelle che favoriscono e condizionano l'attività venatoria per esempio le angolazioni, il rapporto peso altezza, le dimensioni del torace , della groppa della spalla ecc. e quelle che caratterizzano la razza definiti segnalatori genetici come ad esempio la forma del cranio del muso, la giogaia, l'orecchio ecc.
Tutta la costruzione ed i particolari ad essa corrispondenti sono funzionali quindi non mi sembrano pochi , certo la forma del cranio, della canna nasale delle orecchie non é funzionale al reperimento della selvaggina .lucio -
esatto, pienamente d'accordo.
E' solo il problema che a mettere insieme tutti i "pezzi" non ci riesci (ok: lo standard è fatto per avere un riferimento, un cane ideale ecc. ecc.).
Ma allora: se ti discosti dallo standard come faccio a darti il CAC? o il BOB?
Cioè: o abbiamo uno standard che di volta in volta interpretiamo (e speriamo di avere dei buoni .... interpreti) ed in ogni caso và a fortuna, oppure ci accontentiamo di salvare almeno le apparenze e cerchiamo di mantenere salve almeno delle "caratteristiche di razza" .... basic.
Personalmente non trovo alcun senso ad avere uno standard morfologico (come sono quelli in corso) in una razza da lavoro.
Mi pare che chi ha selezionato il setter inglese pensasse solo a come doveva essere un cane da ferma veloce per la caccia e se ne è strabattuto ampiamente degli standard morfologici: sono stati selezionati dalla funzione.
Ed ora, con tutte le difficoltà che attraversa l'attività venatoria, è comunque a 15.000 soggetti iscritti (pensati a quanti sono i non iscritti.....)silvioCommenta
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Mi pare che chi ha selezionato il setter inglese pensasse solo a come doveva essere un cane da ferma veloce per la caccia e se ne è strabattuto ampiamente degli standard morfologici: sono stati selezionati dalla funzione.
Ed ora, con tutte le difficoltà che attraversa l'attività venatoria, è comunque a 15.000 soggetti iscritti (pensati a quanti sono i non iscritti.....)
verissimo, leverack aveva dalla sua anche lo spirito santo, ma il setter non ha eserciti di detrattori pronti a mettere sulla griglia qualsiasi difetto o presunto tale...... li le code portate male, i cani fuori taglia, le teste poco tipiche, la pigmentazione che poco ha a che fare con lo standard ... trova sempre una giustificazione....... è un miracolo insito nel dna dei fans dell'ottimo felino inglese.Ultima modifica Lucio Marzano; 19-10-17, 19:13.Commenta
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Il fatto é che spesso gli standard non seguono l'iter della razza o peggio che nell'ambito degli appassionati ,gli amanti delle expo , quelli che utilizzano i cani a caccia , e quelli che si appassionano alle prove hanno idee molto diverse e perseguono o privilegiano le caratteristiche che piu' soddisfano le loro esigenze e in funzione di chi prevalga nell'ambito della razza si adeguano o NON si adeguano gli standard. il setter é un caso emblematico, gli utilizzatori in Italia , ma anche a suo tempo in Inghilterra (posto la foto di due soggetti da lavoro importati oltre 50 anni fa che chiaramente sono simili ai setter italici, poi in Inghilterra si perse la caccia col cane da ferma ed anche le prove e sono rimasti i bufali delle 4 comari che li presentano sui ring), hanno del tutto ignorato lo standard e proceduto solo in base a quanto favorisse le prestazioni. Altre razze hanno standard che cercano di dare ragione a tutti : amanti delle expo , della caccia e delle prove (bracco italiano per esempio) altre ancora (vedi epagneul breton) hanno subito infusioni di sangue esterno per migliorare le prestazioni (ferma e ampiezza di cerca) e ottenuto il risultato sperato stanno cercando di rientrare nella tipicità morfologica e di lavoro , con molta fatica.
In alto Giulio Colombo con Liegfield Mistic ed in basso a sinistra angelo semino con Waygood Rufus importato dal Comm. Mario Oltolina
Ultima modifica Lucio Marzano; 21-10-17, 10:06.lucioCommenta
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Lucio, mi è sempre rimasto impresso un intervento di Marco Valcarenghi (che quando mi interessavo di Springer ho avuto il piacere di conoscere) che, come si sa, aveva incrociato sangue da lavoro con sangue da esposizione. Ebbene nel 2004 se è uscito così:"Al giorno d’oggi ....una buona parte dei soggetti che si possono ammirare nelle prove ...... è nettamente migliorata sotto il profilo morfologico ....
Questo miglioramento, anche se non pianificato, si è verificato senza che lo si ricercasse scientemente e senza incrociare le linee di sangue da esposizione con quelle da lavoro come quarant’anni fa io avevo sentito il bisogno di fare per alcuni accoppiamenti.
Nella maggioranza dei casi pur mantenendo il cane da lavoro un tronco un po’ allungato, che è un’antica caratteristica di razza, è nettamente migliorata la taglia, la testa, l’espressione, l’angolazione degli arti posteriori e si è mantenuto il movimento di coda e la briosità nella camminata che purtroppo invece è andata persa nei cani da esposizione senza che i giudici di esposizione richiamassero l’attenzione su tale difetto ......
Da queste osservazioni, ...... ci si può convincere che la vera impronta della razza è quella del cane da lavoro il cui tipo non si è alterato di molto nel tempo per la semplice ragione che non è mai stato oggetto di selezione sistematica da parte dell’uomo.
Il contrario è invece avvenuto per lo springer da esposizione ....
Il cane da esposizione ...ha affascinato allevatori forse poco interessati alle sue doti venatorie che lo hanno spesso allevato senza verificarlo sul terreno di caccia. E’ aumentata la mole, l’importanza della testa, si è ridotta la lunghezza del tronco ma si è perduto movimento e carattere che sono caratteristiche strettamente legate tra loro.
Ecco dunque che non è il ramo da lavoro ad aver deviato dal ceppo originale ma proprio il contrario. .......
Lo scopo dell’allevamento deve rimanere uno solo: il lavoro.
Il tipo deriverà da questo ceppo e così ci consentirà un risultato duraturo e senza ombre. ....."
Non mi sembra ci sia da aggiungere altro.
silvioCommenta
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non direi Ale, penso piuttosto che i possessori di Setter Inglese (come a tutti i cacciatori) interessi un cane che batta tanto terreno e che abbia una ferma a prova di bomba ed il setter Inglese, in linea di massima, questo lo fa.
Poi, anche loro hanno dei problemi (è sufficiente leggere i post che arrivano su questo sito per rendersene conto), per carità, ma su 15.000 iscritti qualche problema mi pare anche normale, o no?[:D]
E' che quando ne iscrivi 500, se hai "qualche" problema la vita si fa dura anche per i rimanenti.silvioCommenta
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Sembra scontato che la morfologia debba favorire l'attività per la quale é stata creata la razza , ma purtroppo in pratica non lo é , ci sono ed in molte razze, dicotomie molto evidenti fra soggetti da lavoro e soggetti che sono diventati da compagnia o solo da esposizione e si stanno perfino evidenziando differenze che caratterizzano i soggetti da prove di lavoro.
Sentiamo spesso gli amanti dei particolari morfologici esagerati affermare con assoluta sicumera "quello non é .......un bracco, un setter, uno springer ecc " perché non é completamente riferibile allo standard morfologico e non dire una sola sillaba sul cane premiato sul ring , dotato di particolari caratterizzanti la razza esagerati e perfettamente inetto sul piano venatorio, come se fosse sufficiente l'aspetto per fare un cane da caccia, da pastore o da guardia, e questi personaggi (spesso al femminile) sono riusciti perfino ad imporre particolari morfologici dimensionati (o sottodimensionati) in modo tale da nuocere al benessere e perfino alla salute del cane. Ma tornando all'argomento del thread , il Bracco Italiano e lo Spinone si differenziano per parecchie caratteristiche morfologiche ed anche per il modo di lavorare , farne due aspetti della stessa razza differenziati solo dal pelo, mi pare un'offesa alla storia ed alla tradizione delle due razze ed in particolare dello spinone che é stato , NELLO STANDARD UFFICIALE DI LAVORO , identificato al bracco italiano con delle annotazioni IN NEGATIVO , francamente mi domando come la SS possa aver supinamente accettato una situazione di evidente SUBORDINE e mi domando perché il CISp non faccia, finalmente ,redigere lo standard da degli spinonisti che prescindano da altre razze e si riferiscano esclusivamente allo SPINONE.lucioCommenta
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Queste cose non andrebbero permesse con indicazioni vincolanti da parte dell'ente preposto..... Qui mi sembra che ognuno faccia quel che vuole in base alla sua personale visione ...... Ma dove stiamo ?........................................... dicotomie molto evidenti fra soggetti da lavoro e soggetti che sono diventati da compagnia o solo da esposizione ............................
.................................................. ..............................................e questi personaggi (spesso al femminile) sono riusciti perfino ad imporre particolari morfologici dimensionati (o sottodimensionati) in modo tale da nuocere al benessere e perfino alla salute del cane..............
Ho letto citati il Segugio italiano a pelo raso e quello a pelo forte come se fossero una sola razza..... In realtà, proprio sull'ultimo numero de I nostri cani viene ricordato che sono due razze distinte......Commenta
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Queste cose non andrebbero permesse con indicazioni vincolanti da parte dell'ente preposto..... Qui mi sembra che ognuno faccia quel che vuole in base alla sua personale visione ...... Ma dove stiamo ?
Ho letto citati il Segugio italiano a pelo raso e quello a pelo forte come se fossero una sola razza..... In realtà, proprio sull'ultimo numero de I nostri cani viene ricordato che sono due razze distinte......
Giustissimo certe cose NON andrebbero (condizionale obbligatorio) permesse , ma lo sono state e con effetti disastrosi e sono intrvenuti i veterinari (inglesi) ad accusare certe mode.
guardate la canna nasale dei Carlini, totalmente eliminata, quella del Boxer é stata aumentata perché eravano al limite dell'eliminazione, il mastino napoletano che era un molosso dall'aspetto piu' che atletico ed é diventato un ammasso di pieghe sbavante e con difficoltà ambulatorie e questi sono estremi, ma in quasi tutte le razze si sono aumentate le taglie ed irrobustita la costruzione, enfatizzate le pieghe della pelle (bracchi italiani, bloodhound, bassethound, mastini) col SOLO fine di dimostrare che piu' si accentuano i particolari morfologici non funzionali e piu' il cane sarebbe (secondo loro) tipico, se poi é handicappato nell'esercizio della funzione peculiare della razza, a questi cinofili non importa un fico, tanto loro i cani li fanno lavorare sui divani e al massimo con due o tre giri del ring.lucioCommenta
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Guardate come i "cinofili" (o moderni dott. Frankestein) hanno ridotto il pastore tedesco (razza che amo e di cui ho sempre un esemplare per casa)...taglia raddoppiata rispetto a venti/trent'anni fa, forma enfatizzata nell'ipertipo con posteriore abbassato in maniera del tutto artificiale e non funzionale, con connessi problemi di displasia principalmente al treno posteriore...Commenta
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per il pastore tedesco hanno fatto veramente uno sfracello..... sino a sostenere che prima dell'acquisto se ne vuoi uno che non sia mordace occorre attingere alla linea di sangue da lavoro o esposizione....???
oltre che ai problemi di displasia........ poveretto.......
cane che a me piace tantissimo, lo ho avuto, apprezzato tantissimo, intelligente, capace come pochi, affidabile......
ma oggi come oggi....... in giro ne vedo veramente pochi........ (almeno da me)
mi chiedo xche'..... non penso che abbia sempre fama di cane mordace etc. etc.
davvero l'uomo con selezione mirata al commercio puo' vanificare anni e anni di ricerca.......!Commenta
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Trovato e pubblicato un interessante articolo del dot. Amaldi sulla differenza tra bracco italiano e spinone
Dalla rivista “I Nostri cani” di febbraio 1965 a firma del dott. Edmondo Amaldi, veterinario, purtroppo venuto meno in giovane età, che allevò con competenza bracchi italiani con affisso “Delle...
questo è inoltre un articolo pubblicato su "i nostri cani" negli anni 90 prendendo come riferimento proprio l'articolo del dot. Amaldi
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Decisamente un contributo interessante da parte di un allevatore di Brachi italiani all'analisi delle caratteristiche di lavoro dello Spinone.Anno 1965 ! L'ho trovato puntuale e chiaro. Non c'è motivo di dubitare della competenza tecnica del dott. Edmondo Amaldi, veterinario, bracchista, allevatore,conduttore. Interessante anche l'utilizzo dei termini per individuare le caratteristiche di lavoro dello Spinone e quelle del Bracco italiano. Credo siano termini originali, da lui ideati e aderenti alla situazione da lui visionata. Ero, all'epoca quattordicenne, abbonato direttmente a DIANA quale regalo di mio padre e ricordo che quasi in ogni numero c'era un articolo di Amaldi. Purtroppo non avevo I Nostri Cani. E purtroppo ho dovuto disfarmi di tutte le mie collezioni di DIANA. Ricordo di aver selezionato e ritagliato molti articoli di cinofilia, tra cui quelli di Amaldi,Ciceri,Griziotti,Valentini,Roncalli,Vigo .... ma ahimè anche questi sono andati persi. Chi abbia ancora questi nostri benemeriti giornali dove è scritta un pezzo importantissima di storia della cinofilia venatoria e della zootecnia canina farebbe opera meritoria se li rendesse pubblici condividendoli con gli appassionati in rete. Spero che qualcuno raccolga questo appello.Commenta
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Ho letto stamattina i vari interventi a proposito di Bonasegale. Vorrei aggiungere, quale fra i piu' anziani allevatori di spinoni e titolare dell'affisso di piu' di antica data esistente, che Bonasegale non fa testo in fatto di spinoni, ma forse di bracchi. Da prendere in considerazione vale invece la pena il un' altro illustre allevatore di bracchi che fu il dott.Amaldi, Titolare dell'allevamento delle Forre, che con competenza espose, a suo tempo, la nette differenze esistenti tra bracco italiano e spinone, sia per quanto la morfologia che il comportamento i lavoro. Quando il dott. Caraffini, titolare dell'allevamento del Restone, esclusivo di spinoni italiani roano marrone, commento' il suddetto articolo, disse chiaramente che tra le due razze in oggetto vi e' forse solo una lontanissima parentela. Per quanto riguarda il Sign. Bonasegale, mi e' bastato apprendere che ha collaborato, come da Sua affermazione, con il Suo amico Sign. Pedrazzini, a immettere i Suoi bracchi del Boscone nel ceppo degli spinoni Pedrazzini. Mentre sono certo della notevole competenza in fatto di cinotecnia dei dott.di Amaldi e Caraffini. Pertanto non posso che confermare quanto dichiarato dal Sign. Serafino Daniele, Titolare dell'allevamento "Di valle della Cupa". Certi incompetenti, vanno ancora affermando che, tosando uno spinone, deve comparire un bracco, mentre questo fatto non puo' essere vero, perche' compare uno spinone tosato, purche' si tratti di un soggetto nella tipicità' della razza. Temo si sia diffusa molta ignoranza in fatto di tipicità' dello spinone; pertanto sarebbe forse il caso che, chi e' ufficialmente preposto a salvaguardare la razza, intervenisse in merito.
Ottorino VerderiCommenta
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Meno male che è esistito Pedrazzini, e che ha fatto quel che ha fatto, se esiste lo Spinone da lavoro a mio modesto parere, lo dobbiamo a lui, che prima ancora di essere un cinofilo era un valente e accanito cacciatore.
La ricerca di questa purezza atavica stava allontanando del tutto i cacciatori dallo Spinone perchè INEFFICACE.
Certo, sulla carta e al pc possiamo creare anche il favoloso mondo del mago di Oz... ma come ho sentito dire da un allevatore, la Cinofilia si fa in campagna.
Ps....i bracchi di Bonasegale sono "del Boscaccio"...non del BosconeUltima modifica mesodcaburei; 11-06-19, 14:50.Commenta
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