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Propongo le immagini di una Bernardelli "Roma" molto attempata; già il numero di matricola 46 la dice lunga. Il grande Nerio Cortesi ha detto di non aver mai visto una "Roma" simile
ed ipotizzando che sia dei primissimi anni '20, ha pure considerato che la bascula potesse, addirittura, essere un semilavorato proveniente dal Belgio, dato che i seni sono piuttosto caratte
stici. La rarità è stata confermata dal giornalista Roberto Aguzzoni che ne ha scritto su Diana.
Splendida arma e se le anime delle canne sono nello stesso stato dell’esterno perfettamente fruibile a caccia. Condivido l’ipotesi del semilavorato di provenienza belga o l’ispirazione a prodotti coevi di tale origine. I seni delle bascule di doppiette italiane erano molto più arrotondati e la datazione dell’arma è sicuramente antecedente al 1923, anno in cui entrò in attività il BNP di Gardone V.T. ed in vigore l’obbligo del collaudo, che veniva certificato dal punzone di uno scudo contenente due fucili incrociati e sormontato da una corona e rimasto in vigore fino al 1950. Sui piani di bascula non mi pare ci sia e quindi i primissimi anni 20 o qualcuno prima. Complimenti e… trattala bene!
Splendida arma e se le anime delle canne sono nello stesso stato dell’esterno perfettamente fruibile a caccia. Condivido l’ipotesi del semilavorato di provenienza belga o l’ispirazione a prodotti coevi di tale origine. I seni delle bascule di doppiette italiane erano molto più arrotondati e la datazione dell’arma è sicuramente antecedente al 1923, anno in cui entrò in attività il BNP di Gardone V.T. ed in vigore l’obbligo del collaudo, che veniva certificato dal punzone di uno scudo contenente due fucili incrociati e sormontato da una corona e rimasto in vigore fino al 1950. Sui piani di bascula non mi pare ci sia e quindi i primissimi anni 20 o qualcuno prima. Complimenti e… trattala bene!
Grazie. Sì, le canne sono in perfetto stato e l'ho utilizzata da metà Novembre fino alla fine della stagione con cartucce da 34 grammi, fulminando colombacci ad ali chiuse su alto fusto. Credo sarebbero sufficienti anche solo 32 grammi, viste le strozzature: Dx 18,1 / 17 Sx 18,1 / 16,8
Apperò! Alquanto rare per il periodo nel quale vorremmo collocarla.
Infatti, Nerio pensava che potesse essere nata per il tiro al piccione con l'inserimento successivo dei portacinghia, oltretutto molto interessanti perché le parti che avrebbero dovuto essere in contatto col cuoio, sono in alpacca, così da non ossidarsi con l'umidità che, tipicamente il cuoio trattiene.
Da apprezzare molto questa antesignana della serie Roma non solo per la qualità esecutiva, l'evidente robustezza, gli ottimi legni, ma anche per il fatto di non avere falsi perni.
E' una tappa evolutiva del marchio con questa terza chiusura alta a perno quadro, tipica della produzione belga, ma non per questo da sentenziarsi realizzata su un semilavorato di quella provenienza.
Come in altri campi anche nelle armi c'erano le mode del momento che facevano da traino e che molti seguivano, qualcosa del genere ci fu anche nella produzione Franchi.
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