Cartucce in cartone cal. 12 vs cartucce in plastica.
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Cartucce in cartone cal. 12 vs cartucce in plastica.
Buongiorno. Premetto, che sono dell'era della plastica e pertanto non ho esperienza diretta di cartucce in cartone; ciò nondimeno, mi affascina l'idea di impiegare questo tipo di munizione. A tal scopo, chiedo a chi li ha a suo tempo impiegati; quali sono le differenze balistiche con quelle di plastica, a parità di polvere naturalmente, se ce ne sono; e se le attuali in vendita possano essere una valida scelta per tempo, luogo e selvaggina. 👋Tag: Nessuno -
ho utilizzato anni fa' nel sovrapposto e doppietta, parecchie cartucce della cheddite 900 in cartone bossolo t5 36 gr pb.8 pb.7 poi della rc le white paper da 34 gr in bossolo t3 chiusura stellare, pb.10 costicchiavano, devo dire che mi sono trovato benissimo..... rinculo inesistente, belle rosate anche da vicino.... potendo nei basculanti le userei anche di piu'.... certo, qualche accortezza in piu' per l'umido, o per non scalfire il bossolo se le tieni in borsa con altro, ma le differenze balistiche precise le puo' dire un esperto come garolini o parigrado... per quello che ho visto io, a parita' di pb sono meno violente del caricamento in plastica con identica chiusura.... la plastica tiene meglio le pressioni...
ciao.👍 2 -
io le uso e mi ci trovo bene (B&P SuperFlash 36gr, B&P GP 34gr, Cheddite Elite 36gr, NSI Golden Wings), a livello di rosata dovrebbero essere leggermente migliori, perchè il cartone si deforma leggermente e dovrebbe consentire una migliore distribuzione dei pallini all'interno. Il principale inconveniente è dato dall'acqua, visto che bisogna star attenti a non farle bagnate, ma se non piove o non si va dove si possono bagnare, io mi ci trovo benissimo.👍 1Commenta
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Dipende da che caccia fai.Se tiri ai tordi in un uliveto ben manicurato e se quando soltanto pioviggina rinunci ad andare a caccia, i bossoli di cartone fanno per te. Se, come ero io, sei un paludaro e quando infili la mano nella tasca del parka impermeabile mimetizzato per tirarne fuori le cartucce per ricaricare il fucile t'accorgi che la tasca s'e' riempita d'acqua sotto la pioggia battente, le cartucce di cartone non fanno per te.
Ancora mi ricordo, un giorno a Fogliano, quando le cartucce di plastica ancora non erano comuni o forse ancora non esistevano ed avevo il fucile appoggiato al lato della botte, venne giu' un po' di pioggia e non misi immediatamente il fucile a canne in giu'. Quando poi ci pensai, sentii un rumore strano. Erano i pallini che scorrevano giu' per le canne perche' le orlature delle due cartucce nel sovrapposto s'erano bagnate e srotolate. Cartucce di fabbrica, non ricarticate!
A Kodiak, dove vissi per 29 anni cacciando anatre e rimanendo a casa soltanto se il cielo era blu, la pioggia non scrosciava, ed il vento del nordest non faceva ballare gli alberi, come benedicevo le cartucce di plastica che mi nuotavano nella tasca o erano sommerse sul fondo della barca, e sgrullate e infilate ell'automatico funzionavano alla grande.
E ancora ricordo quell'uscita nel Lazio alle tortore, all'apertura (a quell'epoca apriva l'ultima Domenica d'Agosto), quando malauguratamente decisi di usare, invece della cartuccera di cuoio, la cartuccera del giubbotto di tela. Erano cosi' fiche, quelle cartucce sul petto con tutti i fondelli d'ottone che brillavano come una corazza di gladiatore! Faceva un caldo boia, e la camminata per raggiungere il luogo di caccia mi aveva fatto sudare a catinelle, e quando cercai di infilare due delle maledette cartucce di cartone nel fucile, s'erano gonfiate col sudore, e non entravano in canna. Fortunatamente avevo una scatola di cartucce nello zainetto, insieme alla borraccia, al siero antivipera, e alla colazione, e potei sparare. E le ventotto cartucce del giubbotto erano da buttare, dopo averne recuperato soltanto i pallini, perche' di certo il bagno caldo non aveva migliorato le prestazioni balistiche della polvere e dell'innesco.
Per quanto riguarda la presunta superiorita' balistica del bossolo di cartone, rispondo con "Ma che, scherzi?" Non ci credo assolutamente. Non lo puoi provare, e se dovessero bandire i bossoli di plastica smetterei di cacciare. I bossoli di cartone, in confronto a quelli di plastica, sono una ciofeca anacronistica. Al massimo potrei accettare bossoli di una plastica che col sole, con l'umidita' e col tempo si degrada e si disintegra. Basta che non mi si disintegrino nel fucile o nella cartuccera come le cartucce di cartone.
E lo stesso discorso vale per le borre. La resa balistica delle borre contenitrici di plastica rispetto a sughero, feltro, ed altre sostanze primitive che anch'io usavo quando Berta filava ed io ricaricavo i maledetti bossoli di cartone, non solo e' superiore, ma ti immagini che cosa accadra' all'interno delle canne quando il piombo sara' bandito ovunque e sara' sostituito dai pallini di acciaio o al tungsteno, anche se soltanto in lega, e non puro? Senza borre contenitrici di plastica con "petali" duri abbastanza da schermare le canne, cono di forzamento e strozzatura verranno graffiati e consumati dall'attrito di ferro contro acciaio in breve tempo.
E' da quasi mezzo secolo che non uso cartucce con bossoli di cartone. Le ho usate a volte, raramente, soltanto molto tempo fa, a Kodiak quando ancora qualche scatola si trovava come giacenza di magazzino a prezzo ridotto, al tiro al piattello, dove sparavo soltanto se il tempo era bello. Se era brutto andavo ad anatre con le cartucce di plastica! Pero' le ho usate, le rare volte che le ho usate, soltanto per far pratica. In gara mai. In gara, plastica! Oggi cartucce commerciali con bossoli di cartone non credo che si trovino piu' molto facilmente negli U.S. Non le ho mai viste nei negozi di articoli sportivi e non conosco nessuno che le compri e le usi. Pochi ricaricatori, o affetti da fisime Verdi o da nostalgie romantiche di un tempo che fu e che, se ci pensi bene, non era affatto migliore del tempo presente, ancora ordinano, se li trovano, bossoli di cartone. Affari loro. Io, come si suol dire da noi, "would not touch them with a ten-foot pole," cioe' non li toccherei neanche con un paletto lungo dieci piedi...
Sebbene io sia un vetusto dinosauro in attesa del mio asteroide personale che mi rendera' estinto, non cado facilmente nel "Ah, come erano migliori le cose di un tempo!" Davvero? Esistevano, "un tempo" automobili e gomme con le quali potevi affrontare un viaggio di un migliaio di km senza una riparazione, una gomma bucata, o qualche altro contrattempo? Esistevano "un tempo" antibiotici e vaccini che se ci fossero stati avrebbero salvato tantissime vite invece spente da qualche stupido malanno che oggi nessuno teme piu'? E' vero che il progresso ci ha portato anche tante cose che vanno dall'inutile al pericoloso, ma 'e tiemp' bell' 'e 'na vota a cui spesso accenno, se ci penso bene erano belli perche' ero giovane. Li ricordo e li vedo con gli occhi di allora, ma con la mente di oggi capisco benissimo che mi illudo. Pero' l'odore dei bossoli di cartone quando aprivi una di quelle scatole piatte da 50 pezzi, com'era piu' bello dell'odore delle cartucce di oggi! Il fatto e' che quelle scatole le aprivo quando avevo sedici anni, e avevo in tasca, fresca di stampa, la prima licenza di caccia ed il mondo era pieno di promesse, la stragrande maggioranza delle quali la vita poi non ha mantenuto...Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!👍 1Commenta
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Ho un ricordo fissato nella mente.....Velox Maionchi pb 8 rigorosamente in cartone.....la Cartuccia del babbo.....primi anni '80.....primo semiauto in casa ..... A300.....a quel tempo si andava nel mantovano e si sparava parecchio salvo nebbione: pavoncelle, pivieri, storni, passeri.....anch'io facevo la mia parte (senza licenza....adesso lo posso dire.....presa poi nell' '86) con un mitico Alcione....le Velox erano micidiali su tutto. Lo scatolone delle cartucce passava la notte nel locale caldaia ed era l'ultima cosa caricata in macchina prima di partire altrimenti si gonfiavano ed erano inutilizzabili su entrambi i fucili....che ricordi indelebili....grazie babbo! e viva la caccia!Si vis pacem, para bellum👍 3🥰 1Commenta
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Salve gente, io sono dell'era dell'inquinante plastica, almeno come porto d'armi, ma se devo riconoscere un valore al cartone, sicuramente il fascino dell'accoppiata con polveri old e relativi componenti, anche se è decisamente difficile reperirli in buono stato. I bossoli attuali di cartone sono sensibilmente diversi da quelli di un tempo, e quasi sempre accoppiati ad una couvett che contiene la spinta e consente di risparmiare parecchia polvere rispetto a quelle caricate senza. Pertanto, per quanto nostalgici dei tempi andati, visto i costi attuali dei componenti, il bossolo in plastica e la chiusura stellare è il connubbio più economico dal punto di vista della resa e della vulnerabilità delle cartucce, ciò non toglie che la ricarica amatoriale , vuoi per abitudine o per sfizio , mantiene vivo tutto ciò che genera un'emozione .
Salute e saluti, Salvo.👍 1Commenta
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Sono un nostalgico del tempo che fu, amo le cartucce di cartone e se posso ricarico e sparo cartucce in cartone possibilmente con borraggio tradizionale, feltro ecc., preferendo l’orlo tondo non disdegnando lo stellare, e dire quale sono migliori non saprei, naturalmente il cartone ha bisogno di più attenzioni, e come già detto l’umidità è il nemico maggiore, una cosa è certa se la cartuccia è fatta con criterio, dando per scontato che quelle in commercio lo siano, parlo dell’auto ricarica, di sicuro non fa rimpiangere le altre in plastica, per lo meno io mi trovo bene, anche usando borre contenitore o couvettes.
saluti.
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questo è vero, ma non mi fiderei a tirare cartucce state a mollo nell'acqua, non vorrei che ci siano delle infiltrazioni d'acqua, che arrivino a bagnare la polvere e a rendere pericolose le cartucceCommenta
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Caricate bene per la mia esperienza le cartucce con il bossolo di cartone o di plastica non fanno una gran differenza . Però il bossolo dovrebbe essere un vecchio superfiocchi con polvere Sidna o MB tabacco borra Iris e piombo Montevecchio, e visto che questo materiale non si trova più carico senza troppi rimpianti bossoli di plastica con i quali riesco a fare ottime cartucce saluti MauroCommenta
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In effetti, forse e' la chiusura ad orlo tondo che contrariamente a quella stellare e unitamente al fatto che il cartone comunque si deforma molto meglio che la plastica che a mio avviso decreta la differenza....
certo che con una bella doppietta o bel sovrapposto.. il cartone è una bella scelta... ho anche il coltello dedicato con 12/20 per levabossoli e lo starnatore... in perfetta radica di "plastica" e' con me da circa 30 anni... ancora filo perfetto... fox credo...Commenta
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Ricordo bene di quando andavo a caccia con mio padre a tordi , merli e conigli ,le cartucce che usavamo erano tutte in cartone e dopo sparate emanavano un profumo per me irresistibile.
Quanto a efficacia devo dire che erano molto buone anche per tiri medio lunghi,alle volte facevamo certi carnieri da restare soddisfatti.
Ho passato bellissime giornate di caccia con mio padre e gli amici ,(cosciente che quei tempi nn torneranno più 😔),momenti belli da ricordare sempre e da raccontare quando si è seduti a tavola con gli amici davanti ad un arrosto abbondante e del buon vino.Commenta
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Col cane sempre bossolo in cartone e borra feltro. Indimenticabili le Fiocchi Queen per il cal.12 e le Fiocchi tipo 2 (orlo tondo) per il 20.“Non si mente mai così tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia.”Commenta
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GRAZIE Mericano..Bellissima testimonianza di vita venatoria e altro.👏Dipende da che caccia fai.Se tiri ai tordi in un uliveto ben manicurato e se quando soltanto pioviggina rinunci ad andare a caccia, i bossoli di cartone fanno per te. Se, come ero io, sei un paludaro e quando infili la mano nella tasca del parka impermeabile mimetizzato per tirarne fuori le cartucce per ricaricare il fucile t'accorgi che la tasca s'e' riempita d'acqua sotto la pioggia battente, le cartucce di cartone non fanno per te.
Ancora mi ricordo, un giorno a Fogliano, quando le cartucce di plastica ancora non erano comuni o forse ancora non esistevano ed avevo il fucile appoggiato al lato della botte, venne giu' un po' di pioggia e non misi immediatamente il fucile a canne in giu'. Quando poi ci pensai, sentii un rumore strano. Erano i pallini che scorrevano giu' per le canne perche' le orlature delle due cartucce nel sovrapposto s'erano bagnate e srotolate. Cartucce di fabbrica, non ricarticate!
A Kodiak, dove vissi per 29 anni cacciando anatre e rimanendo a casa soltanto se il cielo era blu, la pioggia non scrosciava, ed il vento del nordest non faceva ballare gli alberi, come benedicevo le cartucce di plastica che mi nuotavano nella tasca o erano sommerse sul fondo della barca, e sgrullate e infilate ell'automatico funzionavano alla grande.
E ancora ricordo quell'uscita nel Lazio alle tortore, all'apertura (a quell'epoca apriva l'ultima Domenica d'Agosto), quando malauguratamente decisi di usare, invece della cartuccera di cuoio, la cartuccera del giubbotto di tela. Erano cosi' fiche, quelle cartucce sul petto con tutti i fondelli d'ottone che brillavano come una corazza di gladiatore! Faceva un caldo boia, e la camminata per raggiungere il luogo di caccia mi aveva fatto sudare a catinelle, e quando cercai di infilare due delle maledette cartucce di cartone nel fucile, s'erano gonfiate col sudore, e non entravano in canna. Fortunatamente avevo una scatola di cartucce nello zainetto, insieme alla borraccia, al siero antivipera, e alla colazione, e potei sparare. E le ventotto cartucce del giubbotto erano da buttare, dopo averne recuperato soltanto i pallini, perche' di certo il bagno caldo non aveva migliorato le prestazioni balistiche della polvere e dell'innesco.
Per quanto riguarda la presunta superiorita' balistica del bossolo di cartone, rispondo con "Ma che, scherzi?" Non ci credo assolutamente. Non lo puoi provare, e se dovessero bandire i bossoli di plastica smetterei di cacciare. I bossoli di cartone, in confronto a quelli di plastica, sono una ciofeca anacronistica. Al massimo potrei accettare bossoli di una plastica che col sole, con l'umidita' e col tempo si degrada e si disintegra. Basta che non mi si disintegrino nel fucile o nella cartuccera come le cartucce di cartone.
E lo stesso discorso vale per le borre. La resa balistica delle borre contenitrici di plastica rispetto a sughero, feltro, ed altre sostanze primitive che anch'io usavo quando Berta filava ed io ricaricavo i maledetti bossoli di cartone, non solo e' superiore, ma ti immagini che cosa accadra' all'interno delle canne quando il piombo sara' bandito ovunque e sara' sostituito dai pallini di acciaio o al tungsteno, anche se soltanto in lega, e non puro? Senza borre contenitrici di plastica con "petali" duri abbastanza da schermare le canne, cono di forzamento e strozzatura verranno graffiati e consumati dall'attrito di ferro contro acciaio in breve tempo.
E' da quasi mezzo secolo che non uso cartucce con bossoli di cartone. Le ho usate a volte, raramente, soltanto molto tempo fa, a Kodiak quando ancora qualche scatola si trovava come giacenza di magazzino a prezzo ridotto, al tiro al piattello, dove sparavo soltanto se il tempo era bello. Se era brutto andavo ad anatre con le cartucce di plastica! Pero' le ho usate, le rare volte che le ho usate, soltanto per far pratica. In gara mai. In gara, plastica! Oggi cartucce commerciali con bossoli di cartone non credo che si trovino piu' molto facilmente negli U.S. Non le ho mai viste nei negozi di articoli sportivi e non conosco nessuno che le compri e le usi. Pochi ricaricatori, o affetti da fisime Verdi o da nostalgie romantiche di un tempo che fu e che, se ci pensi bene, non era affatto migliore del tempo presente, ancora ordinano, se li trovano, bossoli di cartone. Affari loro. Io, come si suol dire da noi, "would not touch them with a ten-foot pole," cioe' non li toccherei neanche con un paletto lungo dieci piedi...
Sebbene io sia un vetusto dinosauro in attesa del mio asteroide personale che mi rendera' estinto, non cado facilmente nel "Ah, come erano migliori le cose di un tempo!" Davvero? Esistevano, "un tempo" automobili e gomme con le quali potevi affrontare un viaggio di un migliaio di km senza una riparazione, una gomma bucata, o qualche altro contrattempo? Esistevano "un tempo" antibiotici e vaccini che se ci fossero stati avrebbero salvato tantissime vite invece spente da qualche stupido malanno che oggi nessuno teme piu'? E' vero che il progresso ci ha portato anche tante cose che vanno dall'inutile al pericoloso, ma 'e tiemp' bell' 'e 'na vota a cui spesso accenno, se ci penso bene erano belli perche' ero giovane. Li ricordo e li vedo con gli occhi di allora, ma con la mente di oggi capisco benissimo che mi illudo. Pero' l'odore dei bossoli di cartone quando aprivi una di quelle scatole piatte da 50 pezzi, com'era piu' bello dell'odore delle cartucce di oggi! Il fatto e' che quelle scatole le aprivo quando avevo sedici anni, e avevo in tasca, fresca di stampa, la prima licenza di caccia ed il mondo era pieno di promesse, la stragrande maggioranza delle quali la vita poi non ha mantenuto...Commenta
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Chiedo sempre a chi li conosce a menadito; se è vero quanto in tanti dicono, e cioè che i bossoli in cartone, per come sono fatti temono l'acqua ma rispetto a quelli di plastica sono meno sensibili all'umidità e viceversa per i bossoli di plastica...scusate ma se ne sentono tante..che potrebbe essere anche vero. 😊Commenta
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@ Max
No, non credo che sia vero. Tutto dipende dal tipo di polvere.Prede centrate bene ed a tiro cadono con qualsiasi bossolo, polvere, e dosi ragionevoli di polvere e pallini. E quelli che dicono che "una volta" si prendevano piu' animali e' perche' ce ne erano di piu' e non si tirava fuori tiro. "Una volta" alle lodole si sparava (col cartone) quando se ne vedevano gli occhi. E venivano giu'. Ed erano confidenti e aleggiavano sulla civetta vera o finta ed i tiri, oltre che corti, erano quasi a fermo. Anch'io mi sono fatto le ossa con i bossoli di cartone, da quando cominciai a a cacciare (di frodo) a 8 anni col tronchino Beretta cal. 24, fino ai tardi anni '60, quando arrivarono quelli di plastica. E da allora non piu' cartone. Il "progresso all'indietro"e la ricerca del vintage lo lascio agli snobs e a quelli che seguono la mode du jour...1
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E vabbe', sono "vintage" anch'io, ma non per questo ritornerei al cartone. Non so perche', ma mi vengono in mente i ricordi (non miei, perche' non sono abbastanza "vintage,") nei racconti scritti dei vecchi cacciatori che erano a cavallo fra l'era dell'avancarica e quella del retrocarica, che esecravano i nuovi fucili e le nuove cartucce perche' non ti permettevano di cambiare le dosi di polvere e pallini in cacciata. Invece, con l'avancarica, si poteva fare, e questo dimostrava la superiorita' dell'avancarica rispetto alle nuove armi da caccia. Scommetto che gli stessi bofonchiamenti nostalgici avvennero quando si passo' dalla pietra focaia al luminello. "Si', sara' quello che ti pare, ma quando finisci i luminelli non spari piu'. Invece la pietra focaia dura molto di piu'!"
Seguendo questi ragionammenti finiremo come Fred Flintstone: "Wilmaaa! Dammi la clava! "Sti archi e frecce non sono come le armi di una volta!"
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