Recentemente ho seguito con molta attenzione alcune interessanti discussioni tra moderatori e caricatori sul cambiamento delle polveri nel tempo e mi è parso di aver letto in alcuni blog che per alcuni tipi di polvere non si sarebbero riscontrate sostanziali differenze rispetto alle omonime di un trentennio addietro. Nel particolare intendo riferirmi a polveri della NSI già prodotte dalla Snia Viscosa come Gm3 ed S4.
Se non ricordo male in uno dei tre blog (Il Bracco Italiano, Polveri e Dosi, Mygra) è stato risposto che la GM3 era e resta una nitrocellulosa che non avrebbe subito grossi cambiamenti; stesso discorso per la seconda, trattandosi di balistite a doppia base.
A questo punto mi chiedo in cosa consisterebbe la mancanza delle sostanziali differenze quando metto a confronto queste pur valide considerazioni con alcuni vecchi appunti, certamente miei ma pur sempre estrapolati da quei …“vangeli” sull’argomento scritti da Pier Luigi Gallina e, prima ancora, da Antonio Ugolini.
Per quanto riguarda la Gm3 infatti Gallina scriveva nel “Le Moderni Polveri”, finito di stampare ad Ag. 1979, “…semidensa, sostanzialmente vivace…..si carica preferibilmente in bossolo con innesco 6,45 bifocale ma si adatta bene anche al D.F. di bassa potenza…” e tra le dosi citava anche quella “…in bossolo di plastica con apparecchio DFS sur 359-465”
Quando la caricavo io negli anni 80 questa polvere tutti gli anziani mi sconsigliavano l’utilizzo del D.F. considerato “…troppo forte” per una polvere vivace da caricare “solo con il 6,45”.
Per quanto riguarda l’S4 lo stesso Gallina parlava di “…densa, semiprogressiva…..si adatta sia al 6,45 che ai D.F. di bassa e media potenza per cariche medio-minime…” di piombo.
Ancora prima Ugolini nel “Caricamento e Ricaricamento delle Cartucce a Pallini”, finito di stampare nel febbraio 1977, sempre sull’S4 diceva “…si carica in bossoli a fondo conico, senza compressione, con poco piombo e capsula a tre fori (è ammissibile però il caricamento a doppia forza)”.
In questi giorni oltre alle risposte fornitemi sulle possibilità di caricare le versioni attuali delle citate polveri con i vecchi inneschi 6,45 (per S4 e GM3) e DFC 354 B2 e Sur 359 (per GM3), che mi sconsigliano l’utilizzo di questi apparecchi considerati troppo deboli, leggo risposte ad altri casi, che suggeriscono per le stesse polveri inneschi come il 616, e quindi ben più potente rispetto a quelli di un tempo, e ciò resta giustamente coerente alle risposte ai miei quesiti, ma anche dosi ancora più (ovviamente in proporzione) “maggiorate” rispetto a quelle di una volta: se ad esempio io caricavo la fantastica vecchia S4 con inn. 6,45 2 fori nella dose 1,60x32, con feltro e OT oggi leggo dosi di 1,65x33 con inn. Df, contenitore e stellare. Analogo discorso per la GM3.
Mi domando allora, ma senza intenzione alcuna di aprire polemiche o provocazioni, e solo al fine di capirci qualcosa, che significato ha dire che non ci sono state “sostanziali differenze”? Per me "sostanziali differenze" vale quando a parità di caricamenti e di “ingredienti” le dosi possono variare in un range di +/- 0.05 grammi, ma nei casi sopra citati, considerando la maggior potenza degli inneschi rispetto al passato, il borraggio più rigido e chiusure più serrate verrebbe da pensare che le differenze ci sono eccome e pure sostanziali. Che poi ciò sia avvenuto per nuove esigenze commerciali o per economie di mercato questo è un altro discorso.