Cascavaddu all'argentiera

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  • Oizirbaf
    Moderatore Buona Forchetta
    • Nov 2014
    • 2100
    • Milano

    #1

    Cascavaddu all'argentiera

    Caciocavallo all’argentiera (secondo mia nonna):
    La nonna qui richiamata è quella di Alpha63, (presente, dormiente, anche su questo pianerottolo!) cuoco di di vaglia, passione e… forchetta, nonché non trascurabile storiografo della cucina sicula, incolante nella zona che il siracusano Ierone chiamò Etna e Plutarco in greco "Katà Aitnet"​​
    (dalla rubrica “Buon Appetito” del Forum Goliarmi).


    …u cascavaddu divenne anche pietanza ufficiale della dieta clericale, entrando a far parte del menù delle suore del monastero di San Castrenze a Monreale. Ma a parte regnanti e prelati,quelli erano tempi in cui il popolino tirava la cinghia ed il piatto domenicale era leccarsi la sarda.
    Ecco allora che l’ingegno commerciale dei putiari (bottegai) trovò la soluzione inventando "u pani cu sciauru". Per pochi soldi si permetteva alla povera gente di strofinare con veemenza il pane caldo sulle forme di cascavaddu insaporendolo.
    Alla faccia delle norme HACCP. Ma una delle ricette più apprezzate con il caciocavallo lo dobbiamo all’astuzia della moglie di un orafo in via Argenteria a Palermo. In un momento in cui le cose andavan male la donna, volendo salvare le apparenze, mise a cuocere una fetta spessa di caciocavallo con spezie e aceto, il cui odore somigliava molto a quello del coniglio alla stimpirata, apannaggio riservato a categorie abbienti.


    Ingredienti:
    • Una fetta di caciocavallo “spessa a sentimento”
    • Mezzo bicchiere di aceto bianco
    • Un cucchiaino di miele
    • Olio di oliva
    • Pepe a sentimento
    • Uno spicchio d’aglio
    • Origano a sentimento

      Prendete il caciocavallo e "insivatelo" (ungetelo) bene bene con l’olio, successivamente cospergetelo di pepe. In una ciotola emulsionate l’aceto bianco ed il miele. Quindi mettete il caciocavallo in una padella e cominciate a fare abbrustolire la superficie del cacio girandolo. Non appena vedete il formaggio cominciare ad ammorbidirsi versate l’aceto ed il miele in padella assieme all’aglio schiacciato, e coprite con il coperchio per un minuto.
      Non appena sarà tutto evaporato impiattate e spolverate di origano come se non ci fosse un domani.
      Sedetevi, versate un bicchiere abbondante di vino, mettete vicino una generosa porzione di pane, che sia di semola, e buon appetito.
      PS
      In Sicilia non esisteva, fino a poco tempo fa, la dizione "QB" ma "a sintimentu", a sentimento ovvero a intuito.
      Esempio: "A pasta non si pisa, si cala a sintimentu". Perchè la pasta non si butta, si cala.
    Ultima modifica Oizirbaf; 13-06-23, 16:05.
    "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
    e fermalvi entro; ché non fa scienza,
    sanza lo ritenere, avere inteso..."
  • antonio franco
    ⭐⭐⭐
    • Nov 2008
    • 2145
    • scandicci FI

    #2
    Buongiorno, mi ricorda il riso mantecato nella forma di parmigiano!!
    Sipe e Barnesssssssssssssssssssssss

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    • Ciccio58
      ⭐⭐⭐
      • Aug 2008
      • 3026
      • palermo
      • Korthals/orma

      #3
      Con riferimento alla via Argenteria Una curiosità sulla città di Palermo, nel centro storico molto vie prendono il nome dalle attività artigianali che vi si svolgevano, c’è via dei candelai , via calderai, via coltellieri, discesa dei giudici etc…e qualcuna manteneva fino a pochissimo tempo fa questo legame tra nome e botteghe, oggi è rimane il nome e il caos di ristorantini, bistrot , rosticcerie etc…ad uso turistico dove purtroppo quanto offerto , spesso, è adattato al gusto dei turisti senza rispetto della tradizione di certe ricette.
      tornando invece al caciocavallo, nome che accomuna alcuni formaggi , che per tecnica di lavorazione e conservazione sono molto simili, ma che si differenziano tra di loro notevolmente in consistenza , gusto e profumo , per via della provenienza della materia prima .
      per cui il caciocavallo ragusano prodotto con latte di mucche razza ragusana , si differenzia molto dal cugino prodotto nel palermitano con latte di mucche di razza cinisara, anche i pascoli sono molto differenti.
      analogamente un caciocavallo prodotto sulle Madonie è differente da quello prodotto sui Nebrodi ..
      Volete sapere qual è il più buono ……..tutti! Ognuno con le proprie peculiarità e nel contesto delle ricette tradizionali a cui vengono abbinati.
      quello per l’argenteria vi chiederete……semplice è quello prodotto sui monti attorno alla conca d’oro con latte di cinisara.

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      • trikuspide
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2019
        • 5795
        • Sicilia

        #4
        Via candelai ci si facevano candele...
        via calderai ci si facevano pentole e "quadare" grandi pentole dove i nostri pastori riscaldano il latte per fare formaggi...
        Queste due vie da te citate mi hanno riportato in mente quella volta che venni fermato da un tizio che mi chiese: "scusi, sa indicarmi dove si trova la via caldomai?....badi, non calderai né candelai, bensì caldomai!"
        Ed alla mia indicazione precisa restò sorpreso perché più volte era stato dirottato nelle precedenti mete errate.
        La via caldomai si trova a due passi da casa mia, non ci fanno pentole, formaggi e candele, ma è una goduria passarci o soffermarsi nelle torride giornate estive palermitane ...
        Chissà perché?
        ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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