sta mattina tutte le congiunture astrali ed umane hanno girato nel verso giusto e quindi ho finalmente fatto la prima ( e forse ultima) uscita dell'anno a pesca subaquea.
Fisico inguardabile, allenamento zero ed amenità del genere mi inducono a scegliere il percorso più facile tra le diverse decine che conosco ... più facile ho detto ma non per questo meno promettente .
Due le possibilità di accesso al mare, avevo scelto lo scoglio grande ma subito dopo aver poggiato l'attrezzatura in spiaggia per apprestarmi ad entrare ascolto quella vocina che mi invita invece ad entrare un centinaio di metri a sinistra alla " pietra piatta".
Mi sposto ed accedo in acqua a ridosso di un hot spot dove in passato ho visto e preso spesso belle prede .
La mia postazione di tiro è occupata da un branco di salpone e nel punto di sparo c'è già un bel sarago pizzuto...il difficile sarà prendere posizione senza spaventare le salpe che fuggendo trascinerebbero via anche la potenziale preda. Con i dovuti accorgimenti riesco a posizionarmi facendo sì che il branco di salpe si sposti senza dare segnali di nervosismo, mentre faccio questo noto che la mia preda comincia a sfilare a destra mentre posiziono l'arma vedo anche che è seguita da un esemplare più grosso.
Arrivo in assetto di tiro che questo si è già occultato per metà dietro un masso per cui tiro alla seconda parte del corpo...preso , l'animale si dibatte sull'asta, mollo il fucile per andarlo ad agguantare, ma ad un primo tentativo mi sfugge dibattendosi sempre sull'asta.
Qui commetto l' errore che me lo farà perdere, anziché farlo scorrere sul filo o bloccarlo con ambedue le mani per impedirgli di scorrere sulla freccia , provo, tenendo lasta per il codolo ad accostarlo su uno scoglio per bloccarlo definitivamente, ma non faccio i conti con la sfortuna , durante questa operazione in una ldelle sfuriate del pizzutone l'aletta si richiude ed il pesce fila via lasciandomi con un palmo di naso.
Unica consolazione: non morirà perché non colpito all'addome, ma porterà una cicatrice a ricordo della brutta esperienza. Peccato era un pesce di almeno 1,3 kg...
Mi faccio avanti e più in la nel secondo punto buono del percorso riesco ad arpionare e catturare un sarago maggiore da porzione salvandomi da cappotto, poi nel tragitto di andata, a parte una cerniotta sul kg da non sparare, non vedrò più nulla di interessante.
Al ritorno, viste le condizioni lacrimevoli del carniere, decido di fare una puntata su uno scoglio a forma di torrione che avevo tralasciato perché un po' al largo, lì a volte ho visto saraghi interessanti e nelle ultime visite anche belle orate. Anche questa volta quel "sesto senso" mi dice qualcosa...mi posiziono ed attendo scrutando a destra ed a sinistra dove c'è un largo canale che collega il basso fondo col mare aperto, dopo una manciata di secondi oltre il canalone vedo del movimento tra la posidonia, sulle prime mi sembra una orata ma non si muove da orata , entra ed esce dai ciuffi di vegetazione in modo che mai le avevo visto fare.
Da lì a poco la identifico come una orata, si è proprio lei, "niente di che, sarà un mezzo chilo ma vedi che questa viene dalla mia parte?!?"...penso, e quella esegue, sempre tessendo la posidonia punta decisamente verso di me, intuisco pure dove posizionare il fucile ancor prima che abbia attraversato il canalone...aspetto ed è già dalla mia parte continua a puntarmi finché non è al limite di tiro, lì vira leggermente su una rotta che la porterà piano piano ad allontanarsi da me... Do un generoso anticipo, scocco il tiro e la prendo un po' come il saragone di inizio pescata sulla tre quarti posteriore, mollo il fucile e vado per agguantarla ma non faccio a tempo raggiungerla che che con un paio di scodate si strappa e fugge via lasciandomi con un pugno di mosche in mano.
Non c'è male almeno di condimenti per oggi ne avrò in abbondanza, il menù prevede sarago maggiore al cartoccio con un palmo di naso e molte mosche a contorno.

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