Uscita sfortunata

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  • trikuspide
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2019
    • 5795
    • Sicilia

    #1

    Uscita sfortunata

    L'estate sta finendo ed io a causa di diversi motivi, fino a stamane non ero andato nemmeno una volta.
    sta mattina tutte le congiunture astrali ed umane hanno girato nel verso giusto e quindi ho finalmente fatto la prima ( e forse ultima) uscita dell'anno a pesca subaquea.
    Fisico inguardabile, allenamento zero ed amenità del genere mi inducono a scegliere il percorso più facile tra le diverse decine che conosco ... più facile ho detto ma non per questo meno promettente .

    Due le possibilità di accesso al mare, avevo scelto lo scoglio grande ma subito dopo aver poggiato l'attrezzatura in spiaggia per apprestarmi ad entrare ascolto quella vocina che mi invita invece ad entrare un centinaio di metri a sinistra alla " pietra piatta".
    Mi sposto ed accedo in acqua a ridosso di un hot spot dove in passato ho visto e preso spesso belle prede .

    La mia postazione di tiro è occupata da un branco di salpone e nel punto di sparo c'è già un bel sarago pizzuto...il difficile sarà prendere posizione senza spaventare le salpe che fuggendo trascinerebbero via anche la potenziale preda. Con i dovuti accorgimenti riesco a posizionarmi facendo sì che il branco di salpe si sposti senza dare segnali di nervosismo, mentre faccio questo noto che la mia preda comincia a sfilare a destra mentre posiziono l'arma vedo anche che è seguita da un esemplare più grosso.

    Arrivo in assetto di tiro che questo si è già occultato per metà dietro un masso per cui tiro alla seconda parte del corpo...preso , l'animale si dibatte sull'asta, mollo il fucile per andarlo ad agguantare, ma ad un primo tentativo mi sfugge dibattendosi sempre sull'asta.
    Qui commetto l' errore che me lo farà perdere, anziché farlo scorrere sul filo o bloccarlo con ambedue le mani per impedirgli di scorrere sulla freccia , provo, tenendo lasta per il codolo ad accostarlo su uno scoglio per bloccarlo definitivamente, ma non faccio i conti con la sfortuna , durante questa operazione in una ldelle sfuriate del pizzutone l'aletta si richiude ed il pesce fila via lasciandomi con un palmo di naso.

    Unica consolazione: non morirà perché non colpito all'addome, ma porterà una cicatrice a ricordo della brutta esperienza. Peccato era un pesce di almeno 1,3 kg...

    Mi faccio avanti e più in la nel secondo punto buono del percorso riesco ad arpionare e catturare un sarago maggiore da porzione salvandomi da cappotto, poi nel tragitto di andata, a parte una cerniotta sul kg da non sparare, non vedrò più nulla di interessante.

    Al ritorno, viste le condizioni lacrimevoli del carniere, decido di fare una puntata su uno scoglio a forma di torrione che avevo tralasciato perché un po' al largo, lì a volte ho visto saraghi interessanti e nelle ultime visite anche belle orate. Anche questa volta quel "sesto senso" mi dice qualcosa...mi posiziono ed attendo scrutando a destra ed a sinistra dove c'è un largo canale che collega il basso fondo col mare aperto, dopo una manciata di secondi oltre il canalone vedo del movimento tra la posidonia, sulle prime mi sembra una orata ma non si muove da orata , entra ed esce dai ciuffi di vegetazione in modo che mai le avevo visto fare.

    Da lì a poco la identifico come una orata, si è proprio lei, "niente di che, sarà un mezzo chilo ma vedi che questa viene dalla mia parte?!?"...penso, e quella esegue, sempre tessendo la posidonia punta decisamente verso di me, intuisco pure dove posizionare il fucile ancor prima che abbia attraversato il canalone...aspetto ed è già dalla mia parte continua a puntarmi finché non è al limite di tiro, lì vira leggermente su una rotta che la porterà piano piano ad allontanarsi da me... Do un generoso anticipo, scocco il tiro e la prendo un po' come il saragone di inizio pescata sulla tre quarti posteriore, mollo il fucile e vado per agguantarla ma non faccio a tempo raggiungerla che che con un paio di scodate si strappa e fugge via lasciandomi con un pugno di mosche in mano.

    Non c'è male almeno di condimenti per oggi ne avrò in abbondanza, il menù prevede sarago maggiore al cartoccio con un palmo di naso e molte mosche a contorno.



    ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
  • Yed
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2012
    • 6364
    • Pordenone
    • Segugio Bavarese di montagna

    #2
    Bel racconto,
    ma l'arpioncino non ha una molletta x tenerlo aperto ??

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    • trikuspide
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2019
      • 5795
      • Sicilia

      #3
      No purtroppo funziona a gravità....semmai io metto un piccolo o-ring per tenerla chiusa mentre brandeggio poi al tiro scorre per inerzia sul filo liberando l'aletta.
      ogni tanto questo accidente capita ( ricordo di una orata fiocinata dopo un agguato bellissimo e poi scappata alla stessa maniera..."maledetta aletta"), il pescatore esperto può limitare la cosa, io sono stato un pirla potevo benissimo farlo scorrere sul filo e non avrebbe avuto via di fuga.

      Come diceva mio padre, riferendosi alla caccia..."non è che si possono ammazzare tutti".

      Avere successo oppure no, fa parte del gioco della vita...in natura i più temibili predatori portano a buon fine un tentativo su cinque, dopo tanti anni di pesca subaquea tantissime prede avvistate ed insidiate ho raggiunto le stesse cifre: sono soddisfatto.
      Ed oggi anche appagato dal fatto di essere riuscito a ribagnare le pinne dopo piu di un anno.

      Per evitare che si richiuda bisogna pinzare l'aletta vicino al perno di rotazione, ma dopo un po' si allenta e torna mobile....si vede che non era destino oppure colpa mia che ho tralasciato un paio di accorgimenti, ma ti giuro che quando devono andare via non c'è santo che tenga...vanno via.
      ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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      • Yed
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        Diciamo come un colpo all'Apofisi, isomma. :( :( :(
    • trikuspide
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2019
      • 5795
      • Sicilia

      #4
      Si, mi è capitato a mare con una orata ed a caccia con un coniglio:
      l'orata strappatasi in condizioni analoghe a quelle descritte nel racconto presa dietro e facendo leva con l'asta ha lacerato le carni con una ferita arcuata molto caratteristica, l'ho rivista nella stessa zona almeno altre tre volte nell'arco di un mese senza peraltro riuscire più a prenderla.

      Il coniglio, in tempo di apertura, colpito da mio padre intanatosi in un buco di terra durante lo scavo ci sfugge tra le mani giusto il tempo di vedere che ha la zampa posteriore destra rotta, la porta penzoloni...abbattuto nello stesso posto da mio padre a fine stagione con la ferita guarita in maniera scomposta...poggiava la zampa sull'osso.

      Non ti racconto di quanti pesci che hanno strappato la lenza e che ho ripescato in seguito con i miei terminali in bocca sia nell'arco della stessa pescata sia anche fin dopo una settimana...
      ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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      • Dannyrocket
        ⭐⭐
        • Nov 2022
        • 473
        • Calenzano

        #5
        Grande Trikuspide, beato te che sei riuscito ad andare almeno una volta, io mi sono rotto un piede dopo le vacanze e ho perso parte del tempo buono. Fine settembre dovrei togliere stampelle e tutore e spero di andare almeno un giorno. Io avevo il tuo stesso problema sull'arpione del mio Apache e dopo tanto tribolare ho trovato il modo per ridurre al minimo tale problema. Ho accorciato la sagola in modo che l'asta quando arriva a fine corsa da un piccolo strattone che fa aprire la paletta. Strattone leggero ma che svolge egregiamente il lavoro, certamente devo avvicinarmi di più alla preda....

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        • oreip
          ⭐⭐⭐
          • Jan 2009
          • 9068
          • Santa Flavia (PA)
          • Pointer " ZICO "

          #6
          Originariamente inviato da trikuspide
          Si, mi è capitato a mare con una orata ed a caccia con un coniglio:
          l'orata strappatasi in condizioni analoghe a quelle descritte nel racconto presa dietro e facendo leva con l'asta ha lacerato le carni con una ferita arcuata molto caratteristica, l'ho rivista nella stessa zona almeno altre tre volte nell'arco di un mese senza peraltro riuscire più a prenderla.

          Il coniglio, in tempo di apertura, colpito da mio padre intanatosi in un buco di terra durante lo scavo ci sfugge tra le mani giusto il tempo di vedere che ha la zampa posteriore destra rotta, la porta penzoloni...abbattuto nello stesso posto da mio padre a fine stagione con la ferita guarita in maniera scomposta...poggiava la zampa sull'osso.

          Non ti racconto di quanti pesci che hanno strappato la lenza e che ho ripescato in seguito con i miei terminali in bocca sia nell'arco della stessa pescata sia anche fin dopo una settimana...
          Caro il mio Bartolo, questa è rimasta attaccata all'amo e si è "accomodata" dentro il forno.
          piero


          Homo Homini Lupus
          "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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          • trikuspide
            ⭐⭐⭐
            • Jan 2019
            • 5795
            • Sicilia

            #7
            Complimenti Piero....come la cucini?

            Ecco la fine che ha fatto il saragotto che ho portato a casa, l'ho accoppiato ad una fetta di di pesce spada che avevo e fatti a tocchi hanno condito riccamente due piatti di pasta.









            ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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            • oreip
              ⭐⭐⭐
              • Jan 2009
              • 9068
              • Santa Flavia (PA)
              • Pointer " ZICO "

              #8
              Teglia in alluminio più foglio di alluminio e carta forno a ricoprire la base, adagiare la Ricciola (io l'ho dovuta tagliare in due pezzi più altri tagli per facilitare la cottura vista la dimensione). Tagliare il pomodoro maturo a fettine e disporlo sotto e sopra il pesce, unire l'aglio a pezzettini e le olive verdi denocciolate, spolverare con origano e aggiungere un poco di sale, siate generosi con l'olio EVO e non dimenticate di mettere un poco di condimento nella pancia. Richiudete prima con la carta forno e poi con l'alluminio, formando una caramella (nel mio caso due). Mettete in forno preriscaldato a 200 ° per circa 30 minuti. Io ho aspettato 40 minuti viste le dimensioni.
              Buon appetito
              piero
              Homo Homini Lupus
              "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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