presenta un corpo allungato e serpentiforme.
Vive la maggiorparte della sua vita in acque dolci, ma per riprodursi discende al mare per intraprendere il lungo viaggio sino al Mar dei Sargassi; alla nascita le piccole anguilline (leptocefali) fanno il viaggio opposto, sino a risalire fiumi e torrenti.
La femmina può raggiungere grandi dimensioni (lunghe fino a un metro e mezzo) viene chiamata capitone mentre da giovane, quando è ancora molto sottile (40-60 cm), prende il nome di ceca.
Ha abitudine prevalentemente notturna e resta nascosta sotto pietre ed anfratti durante il giorno (l‘ora magica è comunque subito dopo il tramonto). Solo in caso di acque torbide per pioggia, può essere attiva durante il giorno.
La sua è un’alimentazione molto varia: caccia pesci, rane, molluschi affidandosi prevalentemente all'olfatto.
Ci sono molti modi per insidiare le anguille ma quello più “sportivo” è quello con le canne, anche se probabilmente quello più antico e forse più affascinante è quello con il mazzetto di lombrichi; ma questo sistema richiede una spiegazione più dettagliata e lo descriverò magari in un altro momento, vi anticipo solo che in questo tipo di pesca non si utilizza alcun amo, è abbastanza simile alla matassina utilizzata per le aguglie.
L'anguilla si pesca in primavera e in estate pescando a fondo, con una o più canne lunghe attorno ai 3 Mt (si possono utilizzare anche semplici lenze avvolte attorno a sugherini che provvederemo a fissare a giunchi o alberi adiacenti - c’è il limite di 3 come per le canne da pesca). La montatura la realizzeremo con un piombo (meglio a pera, di peso variabile da 30 gr. in su secondo la corrente) a scorrere su un finale dello 0,30 e bloccato da uno stopper e poi da una girella a 20-30 centimetri e da un amo della misura variabile, del 6 se utilizziamo come esca il lombrico.
Ne possiamo innescare più di uno (non è un pesce che si pesca di “fino”: mio nonno utilizzava lenze fatte con trecce di plastica verde da muratore per non parlare del piombo! eppure ne pescava tante).
Inserito un campanellino sul cimino della canna (meglio della star-light) non resta che attendere l'abboccata del pesce, che sarà segnalata dal tintinnio. Quando avvertiamo il tintinnio del campanellino, dobbiamo attendere che l'anguilla ingoi l’esca, (è meglio non avere fretta) quindi ferriamo in modo deciso.
Non dimentichiamo uno straccio per poterla afferrare, vista la sua pelle viscida. E’ indispensabile anche uno slamatore, per la sua voracità spesso ingoia completamente l’esca. Le carni sono squisite ma molto grasse.
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