Io ho avuto il piacere di incontrare diversi italiani venuti a pesca a Kodiak, fra i quali un ex-senatore della Repubblica italiana, ex-alpino, simpaticissimo, che ci e' venuto due o tre volte. E un mio amico umbro e' venuto un'estate a trovarmi, con la moglie, e li abbiamo fatti divertire a pesca, a sparare al poligono, a vedere i famosi orsi di Kodiak, enormi.
La pesca a mare e' entusiasmante. Spesso si vedono balene che saltano fuori dall'acqua o sbattono la coda sull'acqua per segnalare alle compagne (sembra una cannonata!) e orche che pattugliano le spiagge in cerca di foche e leoni marini. Ci sono lontre marine che galleggiano sul dorso, con una roccia piatta tenuta sul petto, che le aiuta ad immergersi fino al fondo a catturare un granchio o una grossa vongola o pettine che poi, portati in superficie, vengono liberati dal guscio sbattendoli contro quella roccia per essere poi divorati. Insomma, quando il tempo e' bello (non sempre, e nemmeno troppo spesso, una gita in barca offre non solo eccellenti opportunita' di pesca, ma ance la possibilita' di vedere un vero zoo di animali, pesci, e uccelli, dai pulcinella di mare, a cormorani, a tante specie di anatre marine, gabbiani,ecc.
Io pescavo quasiogni giorno dalla primavera all'autunno. Cominciavo con i salmerini, a spinning o a mosca. Dopo aver passato l'inverno in uno stato semiletargico nelle buche profonde di fiumi e laghi, scendevano a mare. In discesa non erano troppo appetibili. La carne era biancastra e priva di grasso dopo la lunga astinenza. Erano quasi smilzi come anguille. Ma poi, dopo un mese a mare ed una dieta di gamberetti, altri piccoli crostacei e avannotti assortiti diventavano grassi e sodi, e la carne assumeva un colore rosa acceso come quella dei salmoni. Mosche simili a piccoli crostacei o cucchiaini ondulanti assomiglianti ad avannotti di salmone provocavano abboccate furiose e salti acrobatici fuori dell'acqua. Portati a casa ancora vivi, decapitati e puliti, infarinati e fritti i piu' piccoli o sfilettati e a pezzi i piu' grossi, erano deliziosi. A giugno arrivano i salmoni "rossi" (sockeye), i piu' ricercati e costosi sul mercato. Difficili da convincere ad abboccare alla mosca, e spesso capaci di salti fuor d'acqua che li facevano slamare, erano per me l'apice della pesca sportiva a fiume, Poi alla fine di Giugno e al principio d Luglio cominciavano ad arrivare i salmoni rosa, abbondantissimi. A volte "otturavano" il fiume. Se non si fossero mossi saresti stato capace di attraversare il fiume sui loro dorsi bagnandoti soltanto i piedi. Ad Agosto poi arrivavano i slamoni coho, secondi come qualita' delle carni ai rossi (i rosa al terzo posto). Questi sono grossi. Soltanto il king salmon (introdotto in tempi relativamente recenti nei fiumi di Kodiak) e' piu' grosso. I coho vanno da 4 a sette kg. Lottano come matti quando sono allamati e pare che non si stanchino mai. LI porti quasi a riva dopo dieci minuti di lotta, e all'improvviso partono verso il largo dalla foce, e ti strappano anche cento metri di lenza dal mulinello prima che tu riesca a fermarli. E guai se arrivano alla fine della lenza ed al nodo che la lega al mulinello. Rimarrai come un ebete, a bocca aperta, col mulinello vuoto e tutta la lenza perduta insieme a pesce e cucchiaio ruotante o ondulante.
Pesca a mare: l'halibut e' la preda piu' ambita. Mia moglie, dalla barca che avevamo (un Mako da altura da 19 piedi, con un motore Suzuki a 4 cilindri e 140 HP) ne prese uno di un quintale e mezzo. Non ti dico la fatica per portarlo in barca, dopo averlo gaffato e "tranquillizzato" con otto colpi di pistola cal. .22 L.R. nella capoccia. E dovemmo legarlo a semicerchio, con la testa legata alla coda, perche' non si dibattesse sul ponte, cosa pericolosa con un pesce di tale mole. Non si arrendono mai, come le anguille. Anche con la testa crivellata di colpi quando lo portammo a casa ancora muoveva le pinne. Mettevamo anche le nasse per i granchi, e a volte ne prendevamo cosi' tanti che tirare su la nassa era una fatica improba. Pero' poi dei tanti se ne potevano tenere meno della meta', perche' le femmine e quelli sottomisura dovevano essere rimessi in acqua. Ogni tanto nelle nasse ci trovavo anche dei bei gamberoni.
Pero' il mare di Kodiak e' un mare che non perdona. Se cadi in acqua al massimo vivrai da sette a quindici minuti prima di morire assiderato, anche ad Agosto. Il salvagente, obbligatorio, serve soltanto a far recuperare la salma...Ogni tanto ci sono tempeste tremende, con onde altissime. E poi ogni tanto un grosso banco di nebbis scende sull'acqua, e se non hai un GPS con la rotta segnata nella memoria puoi andare a finire male sulle rocce frastagliate della costa o anche su quelle "a pinnnacolo" a miglia dalla costa visibili solo a bassissima marea e che squarterebbero e affonderebbero qualsiasi barca.
Ma tutto sommato, non c'e' posto migliore per la pesca di Kodiak, Alaska.
Ormai a pesca non ci vado quasi piu'. Dopo il paradiso ritornare in terra non mi fa piu' gola..
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