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Penso che sia la selezione che il contenimento/controllo, in quanto prelievi programmati e sgravati da altri enti pubblici a noi ma comunque utili alla collettività...non dovrebbero comportare alcuna spesa al selettore.
Lo pensavo anche io....... ma ho passato delle annate pagando in tasse extra (cioè fascette) anche più di 3000 euro all'anno. Ora sopporto questa cosa sempre meno ma, il risultato, è che non caccio più vicino a casa (dove probabilmente dovrei dare sui 3/400 euro per un cinghiale e forse una femmina di capriolo). Lo scorso anno ho accompagnato e non cacciato daino e cervo...... ho così risparmiato circa un millino (ma non ho cacciato).
La cosa sta prendendo piede anche da altre parti dove si mettevano a ridere quando lo raccontavo. In toscana quest'anno ho avuto il raddoppio delle spese, una parte di queste determinata dall'essere selettore. Non è difficile vedere un trend rialzista per i prossimi anni a cui, forse, l'unica risposta è allontanarmi sempre più da casa alla ricerca di quegli atc che non applicano questa sorta di razzismo venatorio.
L'età media dei cacciatori è quella che è, il numero in fortissimo calo ogni anno....... mentre le strutture rimangono immutate e anzi si gradirebbe disporre di più moneta per accontentare quelli che alzano la voce (e non sono i selettori) e i miglioramenti economici dei dipendenti. Da chi hanno deciso di prenderli è evidente
Lo pensavo anche io....... ma ho passato delle annate pagando in tasse extra (cioè fascette) anche più di 3000 euro all'anno. Ora sopporto questa cosa sempre meno ma, il risultato, è che non caccio più vicino a casa (dove probabilmente dovrei dare sui 3/400 euro per un cinghiale e forse una femmina di capriolo). Lo scorso anno ho accompagnato e non cacciato daino e cervo...... ho così risparmiato circa un millino (ma non ho cacciato).
La cosa sta prendendo piede anche da altre parti dove si mettevano a ridere quando lo raccontavo. In toscana quest'anno ho avuto il raddoppio delle spese, una parte di queste determinata dall'essere selettore. Non è difficile vedere un trend rialzista per i prossimi anni a cui, forse, l'unica risposta è allontanarmi sempre più da casa alla ricerca di quegli atc che non applicano questa sorta di razzismo venatorio.
L'età media dei cacciatori è quella che è, il numero in fortissimo calo ogni anno....... mentre le strutture rimangono immutate e anzi si gradirebbe disporre di più moneta per accontentare quelli che alzano la voce (e non sono i selettori) e i miglioramenti economici dei dipendenti. Da chi hanno deciso di prenderli è evidente
Condivido, ero contrario al lavoro obbligatorio che ci imponevano pena il non rilascio dei permessi, il lavoro lo facevo volentieri ma l'obbligo mi stava sulle balle, tutti a dire che ce lo dovevamo guadagnare il permesso ma quale guadagnare che si prendevano dei bei soldi, va be che in selezione un po' di carne la portavi a casa ma gli sfigati con il cane o peggio quelli senza pagavano per prendersi una montagna di divieti e prepotenze varie.
In Nord Lombardia fuori dalle zone Alpi i cacciatori erano e sono degli zombi, fargli pagare 4/500 euro un ladrocinio.
I cinghialai in selezione dovrebbero essere pagati almeno abbonargli la licenza, o in crociare le braccia, ci hanno coperti di mer.. per 50 e più anni, qualche badilata gliela si potrebbe restituire.
se siamo finiti coi porci che grufolano nella spazzatura, la colpa è delle Regioni, ISPRA e ogni ente avverso al reale ambientalismo di conservazione della biodiversità.
Domanda: " Ma non esistono tester per verificare malattie de gli animali, magari acquistabili in farmacia?"
Questo lo chiedo perchè mi sembra che durante il corso di cacciatore formato spieghino come capire se l'animale in esame abbia malattie, da esame visivo. Ok controllo visivo degli organi, ma come fai ad analizzare la membrana del diaframma o quelle parti che andrebbero processate in laboratorio?
Io volevo fare il corso ,visto che non ho mai "lavorato" un pennuto o un peloso, e per un soffio non ci sono rientrato. Sarà per il prossimo...
Domanda: " Ma non esistono tester per verificare malattie de gli animali, magari acquistabili in farmacia?"
Questo lo chiedo perchè mi sembra che durante il corso di cacciatore formato spieghino come capire se l'animale in esame abbia malattie, da esame visivo. Ok controllo visivo degli organi, ma come fai ad analizzare la membrana del diaframma o quelle parti che andrebbero processate in laboratorio?
Io volevo fare il corso ,visto che non ho mai "lavorato" un pennuto o un peloso, e per un soffio non ci sono rientrato. Sarà per il prossimo...
Servono laboratori d'analisi specializzati per la ricerca della trichinella, anche se esistessero kit fai da te per testare la carne non servirebbero, la legge prevede l'esame obbligatorio presso le strutture veterinarie delle ASL per tutti i suidi, domestici o selvatici e per gli equini.
Tutta la carne suina ed equina in commercio ha passato l'esame di ricerca della trichinosi, il rischio rimane nelle macellazioni illegali e nel bracconaggio, nel loro interesse, é altamente consigliato ai bracconieri di ben cucinare la carne dei cinghiali bracconati, niente prosciutti o salami. CARNE BEN COTTA!
Servono laboratori d'analisi specializzati per la ricerca della trichinella, anche se esistessero kit fai da te per testare la carne non servirebbero, la legge prevede l'esame obbligatorio presso le strutture veterinarie delle ASL per tutti i suidi, domestici o selvatici e per gli equini.
Tutta la carne suina ed equina in commercio ha passato l'esame di ricerca della trichinosi, il rischio rimane nelle macellazioni illegali e nel bracconaggio, nel loro interesse, é altamente consigliato ai bracconieri di ben cucinare la carne dei cinghiali bracconati, niente prosciutti o salami. CARNE BEN COTTA!
Detto questo, vedendo quanto poco il cacciatore medio sappia di anatomia e quanto poca cura spesso si rilevi nel trattamento della spoglia e nella successiva lavorazione delle carni, ci sarebbe poco da stare allegri se esistessero kit fai da te.
Ma prendendo in esame la battuta al cinghiale.... Si caccia il cinghiale, si porta alla casa di caccia, si "sporziona" le carcasse, si divide tra i partecipanti. La carne che arriva ad ogni singolo partecipante alla battuta, come viene controllata? Ognuno dovrebbe portare la sua "ciccia" a farla analizzare? Chiedo perchè ancora sono ignorante in materia.
Domanda: " Ma non esistono tester per verificare malattie de gli animali, magari acquistabili in farmacia?"
Questo lo chiedo perchè mi sembra che durante il corso di cacciatore formato spieghino come capire se l'animale in esame abbia malattie, da esame visivo. Ok controllo visivo degli organi, ma come fai ad analizzare la membrana del diaframma o quelle parti che andrebbero processate in laboratorio?
Io volevo fare il corso ,visto che non ho mai "lavorato" un pennuto o un peloso, e per un soffio non ci sono rientrato. Sarà per il prossimo...
Per l'esame triconoscopico da conferire all'istituto zooprofilattico x l'analisi, non devi conferire la membrana , ma parte del muscolo/i che fanno lavorare il diaframma.
Al corso viene illustrata la eventuale patologia possibile, ad ogni minimo dubbio di queste, bisogna rivolgersi al veterinario o Istituto di cui sopra !
Ma prendendo in esame la battuta al cinghiale.... Si caccia il cinghiale, si porta alla casa di caccia, si "sporziona" le carcasse, si divide tra i partecipanti. La carne che arriva ad ogni singolo partecipante alla battuta, come viene controllata? Ognuno dovrebbe portare la sua "ciccia" a farla analizzare? Chiedo perchè ancora sono ignorante in materia.
Bella domanda.
Lavorano N carcasse alle volta, con i medesimi strumenti, sul medesimo tavolo etc.
Pag 15 ....
"Il raffreddamento delle carcasse degli ungulati a non più di 7 ° C"
Io tengo a 3gradi per un giorno più un giorno ogni 10kg di animale ( animale di 30kg 4 giorni)
Non piu di 7 è caldo
Quella del "un giorno ogni 10kg" l'ho già sentita tante volte. Non ho nessuna idea se sia cosa estremamente saggia.
Personalmente tengo la temperatura fra 1 e 3 gradi (imposto a 2 gradi con accendi/spegni ad 1 grado), specialmente se intendo frollare lungo. In caso contrario lascio quella normale che è impostata su 3 o 4.
Per i tempi, se non ho altri impedimenti, mi comporto in questo modo:
- se in pelle (per le dimensioni della mia "quasi-cella-frigo-in-realtà-ex-frigo-dolci-di-ristorante") di un animale perfetto (neppure un poco di rumine magari per un forellino nella carotide) lo lascio 7/10/15 giorni e poi passo a spellarlo, farne pezzi principali (in genere 6) e continuare la frollatura con i teli.
- A questo punto i tempi si dividono. La cassa (che comunque ha visto un foro di una palla e quindi un passaggio di peli con batteri all'interno) è la prima che smonto. Le costolette non chiedono frollature enormi, eventualmente, se è un animale di pregio che deve maturare ancora, cambio i teli e prolungo per i soli lombi
- Le spalle e il collo sono quelle lavorate successivamente. A parte magari il collo che si presta anche ad alcune preparazioni alla brace, il resto viene in genere utilizzato per cotture di vario genere ed una frollatura media è sufficiente
- Per quello che rimane parte una frollatura lunga che, nel caso del cervo, passa ampiamente i 30 giorni con controlli giornalieri o quasi del grado di maturazione e diversi cambi dei teli (che nel frattempo drenano fuori il sangue, specialmente se massaggi i pezzi).
Così facendo ho potuto offrire del cervo adulto (tirato a fine amori, quindi quello che molti buttano nel bidone perché definito immangiabile) alla brace...... e tutti a chiedersi dove avessi trovato carne così tenera, certamente di un animale molto giovane.
Si deve prestare massima attenzione quando si va sul lungo perché, dover buttare tutto, è un attimo....... a me è capitato con delle costole che, evidentemente, avevano "sentito" l'odore di 3 gocce di rumine...... ecco perchè, comunque, quelle parti sono le prime ad essere smontate
Mi sa che il corso dovrò farmelo, se non capisco non mi sento tranquillo, spero trattino anche uccelli e lagomorfi.
In genere la natura provvede da se ad eliminare animali malmessi o malsani, di solito gli animali selvatici cacciati sono sani, poi conta l'avvedutezza del cacciatore che se nota qualche difformità dal normale, prima dello sparo e poi nella spoglia esterna e interna specialmente nei visceri, evita il consumo della carne stessa, insomma nel dubbio evitare il consumo.
Per il cinghiale serve maggior prudenza proprio per il fatto che é un onnivoro, si nutre di tutto e presenta il rischio della trichinosi, anche il maneggiamento della spoglia e l'eviscerazione rende necessario norme di prudenza igieniche, minimo l'uso dei guanti in lattice da usare sempre quando si eviscera un animale.
Fare il corso di "cacciatore formato" è molto utile e consigliabilissimo, dovrebbero farlo tutti i cacciatori.
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