E' vero: ormai non c'è più beccacciaro che riesca a uscire senza incontrare uno o più cinghiali a infastidire l'azione venatoria o meno. incidenti continui. colture devastate.
PSA come spada di Damocle che pende sugli allevamenti suinicoli e tutto ciò che vi ruota attorno.
Ma volendo fare l'avvocato del diavolo e porsi delle domande; sicuramente sono animali che un po' ovunque nel mondo si sono accostati al'uomo sino a diventare dei nocivi e non certo a rischio di estinzione...
ma alla luce dell'infezione in atto (che avrebbe altissima letalità anche nel selvatico, anche se apparentemente i dati e i ritrovamenti non coincidono con le stime virologiche) siamo sicuri di non star rischiando di cadere nell'opposto?
Prima del fuoco amico e nemico che arriverà peggio dell'Ucraina degli ultimi anni, preciso che mi pare logico che questi animali vadano controllati come si deve perchè sono come il prezzemolo, dalle spiagge alla spazzatura.
Ciò che non mi convince sono i numeri proposti di abbattimenti per raggiungere il "limite minimo per garantire il mantenimento delle popolazioni Sus scrofa locali": considerati animali feriti e persi, bracconieri, predazione, auto e tir, contadini e allevatori in autodifesa, peste suina ipoteticamente catastrofica.
Nelle province borboniche della Calabria, si parla di 60-70mila animali da abbattere prima entro 5anni a partire dal 8.2022, ora non so il Commissario cosa ha in forno per settembre.
Non sono (ancora) preoccupato della politica di gestione cinghiale, ma se siamo arrivati a questo straeccesso di bestie, qualcosa è accaduto.
E come è accaduto questo, non vorrei accadesse l'opposto eccesso.
Insomma, come vedete fiducia veramente scarsa.
*entro nel bunker antiatomico*

e max 15 bioregolatori. Piemonte tutti a casa, non si sà il perchè, saremo brutti.Se sperano di risolerla senza le girate/braccate non se ne asciugano più gli occhi, infatti i numeri lo dimostrano.
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