Camosci e cedrone

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    • Feb 2022
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    • Pointer; Irish Red Setter

    #16
    Originariamente inviato da oreip

    Gentile Ofbiro,
    sono in sintonia con quanto scrivi stessa sorte è toccata alla Coturnice in Sicilia, considerando che il Parco delle Madonie è stato attivato il 9-11-1989 e sono 34 anni che non si caccia più la Alectoris Graeca Whitakeri sulle Madonie, in teoria dovrebbero mettere sulle strade che costeggiano il Parco dei cartelli con scritto "Attenti alle Coturnici". Invece assistiamo all'impoverimento più assoluto per le specie autoctone del Parco (scusate le ripetizioni). I predatori sono letteralmente i padroni di quelle splendide montagne. Gatti selvatici, Martore, Donnole, rapaci grandi e piccoli, Volpi, Corvi e Cornacchie ma il colpo di grazia lo ha inferto il suide (qualcuno ha il coraggio di chiamarlo Cinghiale) che è diventato il padrone assoluto delle Madonie, non si trova più una testuggine Siciliana (Hermanni), le uova della Coturnice che nidifica a terra sono il loro spuntino preferito e che dire dei piccoli di Lepre ormai quasi scomparsa. Ma la follia più grande dell'umo che si crede "sapiens" è avere proibito il pascolo all'interno del sito. Meglio fermami qui ........ altrimenti
    Buona serata a tutti
    piero
    Ahimè analoga follia anche in Abruzzo (majella), Molise ( Mainarde) ed in Campania (Alburni)....le pochissime coturnici rimaste sono un miracolo... chissà per quanto.
    I Cinghiali e la mancanza di bestiame ovino al pascolo sono le cause principali, almeno dove ho indicato

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    • oreip
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2009
      • 9075
      • Santa Flavia (PA)
      • Pointer " ZICO "

      #17
      Originariamente inviato da Ciccio58
      Caro Piero mi accodo al tuo grido di rabbia , ma credo che sia indiscutibile che per come è il nostro territorio il peggior nemico dell’ambiente sono solo ed esclusivamente gli ambientalisti, con la loro cecità e arroganza che pensano solo a mummificare il territorio facendo disinnamorare chi lo ha sempre amato, non puoi ripristinare uno stradello un muro a secco una recinzione, pulire un canale o qualunque altro lavoro utile a mantenere sano un fazzoletto di terra dove curi un olivo due vigne.
      i vecchi hanno gettato la spugna e i giovani chi glielo fa fare.
      il mio caro zio Vincenzo ha una splendida collezione di animali impagliati e quando vado a trovarlo ci perdo gli occhi sopratutto mi meraviglia la maestosità di uno splendido cedrone preso anni e anni fa sui monti della val di Fassa .
      Come ti capisco caro Ciccio,
      assistere senza possibilità di fare capire a questi "terrapiattisti", arroganti e presuntuosi, che continuando a percorrere la strada del negazionismo distruggeranno tutto quello che i nostri Avi, con sapienza, hanno costruito.
      piero
      Homo Homini Lupus
      "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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      • ofbiro
        ⭐⭐
        • Dec 2022
        • 492
        • Alto Adige

        #18
        Per quanto riguarda il cedrone, l'analisi di Matteo 1966 è certamente valida, però c'è qualcosa che mi sfugge. In Gran Bretagna il cedrone era cacciato pochissimo e solo con il cane da ferma, tuttavia era quasi scomparso. nonostante lo sci-alpinismo non sia certo un'attività consona al clima britannico. Nonostante la chiusura assoluta, la popolazione era in forte calo, tanto che un noto zoologo (non anti) una quindicina di anni fa riferiva di uno studio che prevedeva l'estinzione dei popolamenti britannici attorno al 2019.
        Pare che ce ne siano ancora.
        D'altra parte, in Austria (cioè dietro l'angolo) il cedrone è cacciabile, anche al canto in primavera, sia pure con piani che stanno sulle dita di mezza mano.
        I motivi della forte riduzione del cedrone in Europa come anche della sua resilienza non sono per nulla chiari.

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        • matteo1966
          ⭐⭐⭐
          • Apr 2010
          • 2039
          • Liguria
          • setter inglese segugio bavarese da montagna (Bayerischer Gebirgsschweisshund )

          #19
          Forse il turismo invernale influisce meno dei cambiamenti climatici.
          Ad esempio, il forcello nelle Alpi Marittime più vicine al mare (quelle dove caccio io, dal Toraggio e Pietravecchia fino al Marguareis) è in sofferenza molto maggiore rispetto alle popolazioni delle valli Maira, Gesso, Stura, Vermenagna, ecc.) dove la popolazione è più in salute. Queste ultime sono valli più fredde che meno hanno risentito della mancanza di neve
          La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tutti

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          • Grouse
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            • Feb 2022
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            • attualmente a Napoli
            • Pointer; Irish Red Setter

            #20
            Indubbiamente i fattori che influenzano la dinamica delle popolazioni di cedrone sono complessi e probabilmente diversi. Per quanto concerne il cedrone in Scozia, mi dicono che la gestione forestale (colture e taglio dei boschi) e la massiccia presenza di cervi insieme a copiose precipitazioni tra giugno e luglio (che possono falcidiare le nidiate) siano le cause più impattanti.
            Sull'arco alpino il turismo invernale incide molto sul consumo energetico dei galli, che non hanno risorse trofiche sufficienti per poter reintegrare rapidamente. Alte densità di cervi impoveriscono il sottobosco e quindi l'alimentazione dei galli. I cinghiali, volpi e mustelidi fanno razzie di uova e pulli. Sicuramente anche i cambiamenti climatici avranno il loro peso.
            ​​​​​​​In Austria, come in Scozia, le specie opportuniste vengono contenute "diligentemente". Tuttavia, come è stato giustamente evidenziato, non è ancora chiaro il meccanismo che governa il fenomeno. Possiamo solo sperare che la resilienza di questa specie sia superiore alle nostre preoccupazioni. Speriamo, inoltre, che anche il brutale valore economico di questa specie possa favorirne misure efficaci di protezione...

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            • paolohunter
              ⭐⭐⭐
              • Apr 2011
              • 9468
              • Romagna

              #21
              Originariamente inviato da Grouse
              .................................................. .. Speriamo, inoltre, che anche il brutale valore economico di questa specie possa favorirne misure efficaci di protezione...
              Speranza abbastanza vana. Tradizionalmente, in Italia, una risorsa è vista come un problema

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              • Grouse
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                • Feb 2022
                • 687
                • attualmente a Napoli
                • Pointer; Irish Red Setter

                #22
                Originariamente inviato da paolohunter

                Speranza abbastanza vana. Tradizionalmente, in Italia, una risorsa è vista come un problema
                Vero, anzi verissimo se ci riferiamo all' Italia. Nell' Italia ho scarsa fiducia. Per fortuna, l'areale di distribuzione del cedrone è più ampio dei nostri confini. Mi riferivo alla gestione sulle Alpi orientali non italiane, alla Scozia, alla Bulgaria, alla Romania, alla Bielorussia, ai paesi Baltici e quelli Scandinavi. In tutti questi territori il cedrone soffre (ovviamente in maniera diversa) e sono tutti territori dove esiste una gestione faunistica anche per la selvaggina minore (anche se i galli sono caccia "alta"). Gestione che produce anche un indotto economico importante.

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                • Cinofilo75
                  ⭐⭐
                  • May 2023
                  • 240
                  • Siracusa
                  • breton

                  #23
                  Originariamente inviato da oreip

                  Gentile Ofbiro,
                  sono in sintonia con quanto scrivi stessa sorte è toccata alla Coturnice in Sicilia, considerando che il Parco delle Madonie è stato attivato il 9-11-1989 e sono 34 anni che non si caccia più la Alectoris Graeca Whitakeri sulle Madonie, in teoria dovrebbero mettere sulle strade che costeggiano il Parco dei cartelli con scritto "Attenti alle Coturnici". Invece assistiamo all'impoverimento più assoluto per le specie autoctone del Parco (scusate le ripetizioni). I predatori sono letteralmente i padroni di quelle splendide montagne. Gatti selvatici, Martore, Donnole, rapaci grandi e piccoli, Volpi, Corvi e Cornacchie ma il colpo di grazia lo ha inferto il suide (qualcuno ha il coraggio di chiamarlo Cinghiale) che è diventato il padrone assoluto delle Madonie, non si trova più una testuggine Siciliana (Hermanni), le uova della Coturnice che nidifica a terra sono il loro spuntino preferito e che dire dei piccoli di Lepre ormai quasi scomparsa. Ma la follia più grande dell'umo che si crede "sapiens" è avere proibito il pascolo all'interno del sito. Meglio fermami qui ........ altrimenti
                  Buona serata a tutti
                  piero
                  Caro Oreip, fortunatamente nel siracusano, non abbiamo cinghiali nelle aree protette, quindi le nostre preziosissime coturnici resistono nonostante un esercito agguerrito di predatori. Il problema è per le coturnici che si irradiano fuori dei cartelli. Ogni anno vengono sistematicamente distrutte o azzerate dai soliti imbecilli, questi elementi continuano a vivere le loro miserabili vite, cacciandole nonostante il divieto e vantandosi di aver distrutto diverse brigate al bar o al circolo cacciatori. Per salvare le coturnici a mio modesto parere bisogna ritornare alle autogestite. A Noto e Avola avevamo una vecchia autogestita da 2000 ettari, poi con le varie legislazioni susseguite negli anni, cambiò solo il nome chiamandosi Azienda faunistico venatoria. E bene in questa riserva, avevamo raggiunto consistenze delle coturnici invidiabili. Il contenimento dei nocivi era assiduo, il territorio era adatto e offriva rimesse inaccessibili, e confinava proprio con una riserva naturale protetta. Avevamo 300 soci un esercito e questi potevano decimarle, ma avevamo escogitato un metodo semplicissimo e un pò contraddittorio, il prontacaccia, annualmente e periodicamente si lanciavano un cospicuo numero di fagiani nei posti dove la coturnice non era presente e tutti si dedicavano dalla mattina alla sera alla loro ricerca, lasciando le coturnici in santa pace. Si facevano massicci ripopolamenti di conigli per cui molti andavano a conigli, Oltre questo ci fu un periodo che le coturnici le allevavamo noi (avevamo in allevamento di selvaggina autorizzato dalla Regione Sicilia), quindi si facevano ripopolamenti mirati a caccia chiusa, che davano eccellenti risultati di ambientamento e riproduzione.

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                  • Kapital
                    • Jan 2015
                    • 197
                    • como

                    #24
                    Qui in provincia di Como la situazione è questa: nel CA dove caccio io il forcello pur essendo presente non è stato mai cacciato e fino a qualche anno fa qualche esemplare si vedeva,da notare che da noi visto per le quote altimetriche lo sci è finito alla fine degli anni ottanta e il turismo è piuttosto scarso se non ultimamente per le bici, mentre faccio notare che quando la montagna era monticata dai contadini che sfalciavano i prati anche con pendenze da vertigine e tenevano in ordine l’ambiente i galli c’erano,se penso che solo 30 anni orsono fino a ottobre inoltrato i monti pullulavano di pascoli e oggi è l’abbandono totale tutte le cascine in rovina e il bosco avanza inesorabile mi viene il magone pensando alla fatica che facevano i contadini.
                    Dunque anche questo fattore potrebbe avere il suo peso con in più i predatori e ungulati vari ( a caccia mi è capitato di vedere gatti domestici a kilometri dalla casa più vicina).
                    Fatto sta che adesso di forcelli non se ne vedono più e anche chi allena i cani mi conferma la cosa, nel CA confinante il gallo viene cacciato ma con numeri bassissimi tanto che la stagione dura più o meno 15 giorni.
                    Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.
                    Un saluto a tutti

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                    • Cinofilo75
                      ⭐⭐
                      • May 2023
                      • 240
                      • Siracusa
                      • breton

                      #25
                      Ciao Kapital, i gatti domestici e rinselvatichiti sono una piaga inarrestabile, inoltre sono più prolifici dei conigli e più temibili delle volpi, e dove ci sono loro la selvaggina o prima o poi e questione di tempo si estingue, essi come tu ben sai predano conigli, quaglie, coturnici ecc. Purtroppo stiamo diventando il paese dei gatti. In compenso dovremmo avere pochi topi e ratti ma da come ho notato i gatti preferiscono cacciare uccelli, conigli, ecc, prede facili, mentre i ratti c'è li ritroviamo più numerosi dei gatti.

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