I giorni precedenti ero uscito a tracciare per vedere se i cinghiali erano scesi a valle, sono andato in una zona in cui so che i cinghiali ci passano abbastanza frequentemente, arrivato sul posto inizio ad osservare l'ambiente circostante e il terreno con attenzione in cerca di un qualche segnale recente che mi faccia capire che il transito in quella zona sia presente ma fin da subito mi rendo conto che la zona è poco frequentata, ci sono delle tracce ma non sono recenti.
La tracciatura prosegue ma l'entusiasmo si placa, non gira molto, riesco a trovare due linee di tracce fresche differenti; la prima dalle dimensioni capisco che si tratta di due cinghiali di diverso peso uno più piccolo e l'altro molto più grande; mentre l'altra linea di tracce appartenevano ad un grosso cinghiale solitario. Almeno queste sono riuscito a trovarle ma non era di certo molto, quindi decido di tornare indietro.
La voglia di andare a caccia e fare un aspetto al cinghiale è tanta, quindi decido comunque di prenotare la giornata. La mattina seguente sveglia alle quattro, mi preparo con grande entusiasmo nonostante le basse aspettative e mi dirigo sul luogo di caccia. Qualche minuto prima delle cinque arrivo al punto sparo, sistemo la seggiolina, prendo il binocolo, carico la carabina e mi siedo.
Mi mancava l'aria fresca della mattina e il cielo stellato sopra la mia testa. Inizio a sbinocolare e osservo l'ambiente circostante, davanti a me un campo lungo trecento metri diviso nella sua metà esatta da un piccolo fosso, all'estremità una siepe, alla mia destra campo aperto per diverse centinaia di metri, alla mia sinistra a duecento metri una grossa pioppeta. Con il binocolo osservo da destra verso sinistra e viceversa senza vedere niente se non cespugli e grandi ciuffi d'erba, ad un tratto dopo una mezzora di osservazione alla mia destra sul prato di erba noto una grande sagoma scura, è enorme, maestoso fermo ad "ascoltare" l'ambiente circostante, è un cinghiale, la coda si muove ad un ritmo ipnotico e pochi secondi dopo averlo inquadrato con il binocolo inizia a muoversi rapidamente facendo scatti e brevi soste, il cuore mi batte forte nel petto, sembra quasi faccia rumore, ad un certo punto il cinghiale arriva al fosso che divide in due il campo, approssimativamente si trova centocinquanta metri di fronte a me, imbraccio la carabina ma è ancora troppo buio, non c'è abbastanza luce, allora riprendo il binocolo e continuo a seguirlo, cerco di godermelo così, arriva alla siepe si butta dentro e poi riesce quasi stesse cercando qualcosa, poi come è apparso in un attimo scompare.
Rimango emozionato e con l'amaro in bocca per questa comparsata ma alla fine sollevato perché ancora una volta sono riuscito con la tracciatura a capire la zona di passaggio del cinghiale, tuttavia è ancora presto non ha nemmeno iniziato a schiarire un po', mi dico tra me e me di rimanere concentrato e continuare ad osservare. Lentamente l'oscurità lascia spazio alle prime luci dell'alba e con essa le mie speranze si affievoliscono, alle sei e trenta ad un tratto alla mia sinistra ai margini della pioppeta vedo qualcosa dal colore rossastro muoversi guardo con il binocolo e inquadro una bella volpe, grossa con un bel pelo e una coda folta, noto che in bocca tiene qualcosa, probabilmente una talpa o un roditore, riesco a vedere la sua soddisfazione dal binocolo, mi godo anche questo bel momento e la volpe lentamente con la sua andatura tranquilla si infila nel folto e sparisce. Non mi era mai capitato di vedere una volpe durante una battuta di caccia, ancora una volta questa mia passione è riuscita a stupirmi.
Guardo l'orologio, sono le sei e quarantacinque, cinque minuti e vado via, appena finisco di pronunciare questa frase spunta nuovamente il cinghiale dalla siepe, nei movimenti è sempre nervoso si muove rapidamente, lo seguo con il binocolo e dopo qualche secondo lo perdo nuovamente di vista, rimango sull'attenti, stavolta osservo davanti a me ma più verso sinistra e vedo ad distanza di trecentocinquanta metri circa due cinghiali che stanno andando in direzione della pioppeta, posto in cui volevano andarsi a rimettere; tra me e i due cinghiali c'è un piccolo campo coltivato ad ocalipto, quindi mano a mano che si avvicinano appaiono e scompaiono nascosti dalle piante. Questa volta devo essere pronto, li osservo, quando sono a duecentocinquanta metri imbraccio la carabina ma sono sempre nello sporco, li seguo, dalle differenti dimensioni e dal comportamento capisco che si tratta di una scrofa con il giovane appresso, lei va avanti osserva la zona circostante e l'altro lo segue, ad un certo momento escono allo scoperto metto sotto tiro il giovane ma è di trequarti non mi sento sicuro, fanno un ultima sosta proprio sulla soglia della pioppeta, non ho più tempo, il cinghialotto è a "cartolina" miro alla spalla e premo il grilletto, il boato dello sparo spezza il silenzio del mattino.
La scrofa disorientata dal rumore esce al pulito, potrei sparare tranquillamente, non lo faccio, noto che no è più seguita e capisco che il colpo è andato a segno, velocemente si allontana da dove era arrivata.
L'adrenalina scorre come un fiume tra le mie vene, faccio due lunghi respiri, scarico la carabina e mi dirigo verso il cinghiale, non lo vedo quindi vado in direzione del punto in cui ho sparato, carico di tutta l'attrezzatura arrivo al margine dell'erba alta, la attraverso e sullo stradello nel punto in cui avevo sparato c'era il cinghiale , preso al collo non ha fatto un passo, è un cinghialotto giovane di una trentina di chili, una grande soddisfazione, non mi sarei mai immaginato una mattinata così movimentata.
Distanza di tiro: 210 metri
Carabina: Winchester XPR 270 winchester
Munizioni: Winchester Extreme Point 130 grani

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