Volontariato o business? Esposto di Berlato

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Jayden
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  • Jayden

    #1

    Volontariato o business? Esposto di Berlato



    Quando si parla di traffico di animali, un fortissimo martellamento mediatico porta un po' tutti a pensare subito ai cuccioli dell'Est, a certi esotici, o comunque ad animali che "entrano" nel nostro Paese con modalita' irregolari o presunte tali e che vanno ad alimentare il commercio clandestino.
    FederFauna, che difendendo allevatori e commercianti regolari, i primi ad essere danneggiati dalla concorrenza sleale, non puo' che essere contraria a tali traffici, si e' pero' sempre chiesta se i traffici "in entrata" fossero l'unico fenomeno a danno di operatori, animali e cittadini. Cosa si sa dei traffici "in uscita"? Cosa si sa degli animali sequestrati ad operatori per presunti reati e poi "morti" o spariti durante l'iter processuale? A luglio 2009 Gianni Mancuso ed altri deputati avevano presentato un'Interrogazione che iniziava con: "da anni si assiste ad un rituale che rischia di passare inosservato: camion, furgoni, alcune volte aerei, partono dal nostro Paese per localita' estere (Germania ed Austria in testa) carichi di cani e gatti abbandonati ed in alcuni casi, anche sottratti ai legittimi proprietari", e chiedeva se il Governo intendesse adottare un regime di stretta sorveglianza del fenomeno, se intendesse assumere iniziative per garantire l'affidamento dell'animale solo al soggetto interessato e per accertare la rintracciabilita' dello stesso.

    Anche l'ENPA, per quanto riguarda il trasferimento all'estero dei randagi, avrebbe promosso una petizione intitolata: "ti deporto a fare un giro". Per quanto riguarda invece gli animali di proprieta', soprattutto se di operatori, in prima linea sempre FederFauna. All'inizio di quest'anno l'ANMVI ha reso noto che Francesca Martini ha risposto all'Interrogazione spiegando che il Ministero ha costituito un Gruppo di lavoro, a cui partecipano anche rappresentanti delle Regioni e delle Associazioni coinvolte. Tale gruppo avrebbe convenuto di determinare una procedura per regolamentare il trasferimento verso gli altri Paesi europei prevedendo tra l'altro l'obbligo di iscrizione degli animali nell'anagrafe del Paese di destinazione. Mancuso si sarebbe dichiarato pienamente soddisfatto.

    Un po' meno alcune associazioni animaliste evidentemente non coinvolte in quel "gruppo di lavoro". Avrebbe scritto Francarita Catelani, Presidente Una Cremona onlus: "...il 19 novembre scorso si e' tenuto un incontro a Roma, al Ministero della Salute - presenti l'Enpa, la Lega nazionale Difesa del Cane, la Lav - dal quale e' emerso un programma volto a "regolamentare" l'esportazione dei randagi rendendola ufficialmente riconosciuta (...) si chiede l'iscrizione in anagrafe canina in paesi stranieri nei quali non esiste tale anagrafe obbligatoria...". Per quanto riguarda FederFauna, aldila' dei commenti sul "come" si voglia regolarizzare il fenomeno, gli operatori sostengono che se di business si tratta, business deve essere chiamato e non "buon cuore", con tutte le ricadute del caso: non c'e' grande differenza tra "vendere" e "affidare", se cio' avviene dietro compenso, e chiamare "contributo" un prezzo, non deve essere un escamotage per evadere fisco e controlli.

    Di questo ed altro si parlera' oggi alle ore 11:00, presso il centro congressi del Savoia Hotel Regency di Bologna (Via del Pilastro, 2 - tangenziale: uscita n. 9) durante la conferenza stampa indetta dall'On. Sergio Berlato, deputato al Parlamento Europeo, che assistito dall'Avv. Massimiliano Bacillieri, ha recentemente presentato un esposto contro la tratta clandestina di animali praticata da sedicenti associazioni animaliste. Dalla documentazione emergerebbero casi di adozioni a distanza di cani gia' non piu' presenti nelle strutture affidanti, casi di rivendita clandestina di cani a canili svizzeri e tedeschi dove l'affido avviene solo dietro versamento di un vero e proprio prezzo, oppure all'industria della vivisezione, casi di denunce brutalmente represse con metodi violenti o tipici atteggiamenti delinquenziali dell'associazionismo di stampo mafioso.
  • Leonardo
    ⭐⭐⭐
    • Mar 2008
    • 2134
    • Siena, Toscana.
    • Bracco Italiano Giotto

    #2
    tutto questo mi sembra molto grave [:142][:142][:142][:-glass][:-glass]
    Leonardo cinofilo cacciatore

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    • Jayden

      #3
      http://www.ilgiornaledirieti.<wbr>it/leggi_articolo_f1.asp?id_<wbr>news=19705

      <table align="left" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="528"><tbody><tr><td>Animali, Berlato: animalisti coinvolti in tratta dei randagi

      </td> </tr> <tr> <td valign="top"><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"> <tbody><tr> <td>
      </td> <td>
      </td> </tr> <tr> <td width="253">

      </td> <td width="280"><table align="center" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="95%"> <tbody><tr> <td valign="top" width="39">
      </td> <td width="180">«Cani adottati spariscono all'estero, minacciato chi denuncia»

      </td> <td valign="bottom" width="39">
      </td> </tr> </tbody></table> </td> </tr> </tbody></table></td> </tr> <tr> <td valign="top">
      dalla Redazione
      giovedì 10 giugno 2010



      </td></tr><tr> <td valign="top"> Tratta clandestina e illecita di cani randagi dall'Italia verso l'estero, gestita anche da associazioni animaliste che su questo fanno affari. Con minacce e intimidazioni, in alcuni casi fisiche, a chi tenta di smascherare un'attività' che ha un giro d'affari «di circa 40 milioni all'anno».

      Sono le denunce alla base di un esposto depositato alle procure di Bologna e di Trento dall' europarlamentare del Pdl Sergio Berlato. Una vicenda in cui sarebbero appunto coinvolte anche importanti realtà di protezione animali. Come, ha spiegato Massimiliano Bacillieri, legale bolognese che segue la pratica, l'Associazione Canili Lazio Onlus, «vicina al sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che evidentemente non si è accorta di quello che succede».

      L'associazione, ha proseguito l'avvocato, che ha parlato in una conferenza stampa in cui, oltre a Berlato, era presente un dirigente di Federfauna, ha firmato un protocollo con l'Asl di Rieti, con Tecnovett, società di gestione del canile, altri due allevamenti e un'associazione tedesca, per «promuovere le adozioni a distanza». Solo che, come accade ad altri «canili del centro e sud Italia, gli animali vengono spediti all'estero e, una volta fuori, i cuccioli spariscono o vengono indirizzati alla vivisezione o alla sperimentazione su viventi». In altri casi vanno semplicemente rivenduti, «poiché in Germania un meticcio preso da un canile ha un prezzo». Uno degli effetti è che, quando un cittadino che aveva adottato un animale va a vederlo di persona, non ne trova traccia.

      Sorte che è capitata ad una signora che viene citata nell'esposto come testimone, e che, per l'avvocato, «solo per aver voluto sapere di più dell'animale per cui pagava è stata picchiata e le hanno bruciato l'auto». Ad un poliziotto, invece, «che si è imbattuto in un camion che trasportava i cani, dopo che ha provato ad indagare, è stato sequestrato il figlio per un paio d'ore, 'consigliandogli' il silenzio». Minacce che anche l'avvocato ha sostenuto di aver ricevuto.

      Si tratta di traffici, «travestiti da carità», per dirla con Berlato. Ma si contestano anche «evasione fiscale e reati ai danni dei Comuni» che, per Bacillieri, «danno sovvenzioni ai canili per animali che magari sono già all'estero da tempo». (Ansa)

      </td></tr></tbody></table>

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      • silvio roncallo
        ⭐⭐⭐
        • Dec 2006
        • 5650
        • genova, Genova, Liguria.
        • spinone

        #4
        ... e avanti!!!!! si scopron le tombe .....
        E diamo un pò di pubblicità a tutto questo!!!!
        "striscia" ma dove sei?????

        ---------- Messaggio inserito alle 03:06 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:04 PM ----------

        avanti On. Berlato, ha tutto il ns sostegno..... indipendentemente dal partito di appartenenza, chi cerca finalmente di alzare le coperte (non i veli) su quanto fanno queste associazioni ... a delinquere deve avere il ns appoggio
        silvio

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        • Jayden

          #5
          Nb associazione canili lazio ha sequestrato amterialmente i pointer del vento col nirda

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          • Jayden

            #6
            FederFauna - Ufficio Stampa
            --------------------------------------------------------------------------------

            Traffici di animali. Italia piu' brava? Se se ne occupano gli animalisti!?!...

            Il comunicato stampa dal titolo: "Tratta di cani all'estero: costante impegno del Ministero a tutela degli animali da affezione e nel contrasto di movimentazioni illecite di animali da compagnia", emanato dal Ministero della Salute il 9/06/10 e' secondo FederFauna molto interessante. E' uscito subito dopo che e' giunta notizia di un esposto, depositato in piu' Procure dall'europarlamentare Sergio Berlato, che denuncia traffici di animali da parte di "associazioni di protezione animale". Il Ministero ha ribadito che: "Al fine di regolamentare le adozioni internazionali di cani presenti nei canili italiani sono stati organizzati Tavoli tecnici con tutte le associazioni di protezione animale e con i rappresentanti delle Regioni." Come? Per trovare soluzione ad un problema di traffici illeciti che coinvolgono associazioni animaliste, sono proprio associazioni animaliste ad essere interpellate?Ma il Ministero ha ribadito anche che: "...e' stato definito un Protocollo di Intesa che e' stato proposto formalmente alle autorita' competenti dei Paesi in cui piu' frequentemente avvengono le adozioni, al fine di fornire ulteriori garanzie di tracciabilita' degli animali. Esso prevede, infatti, l'obbligo di controllo da parte dei servizi veterinari del Paese di destinazione dei cani e dei loro passaporti, nonche' scambi di informazioni tra i servizi veterinari ufficiali." E' quantomeno lecito avere dubbi sulla fattibilita' di tale progetto, visto che nemmeno l'intera popolazione canina italiana e' completamente censita dall'anagrafe canina. Visto che sembrerebbe non esserci nemmeno l'anagrafe canina in diversi dei Paesi destinatari. Visto che gli stessi dati sul fenomeno del randagismo, che proprio le associazioni animaliste ci propinano in mille occasioni, sono spesso tra loro contrastanti (generalmente in calo se usati per far vedere quanto sono bravi e in crescita se c'e' da chiedere dei soldi). Per quanto riguarda gli scambi di informazioni tra i servizi veterinari ufficiali, facendo un parallelo tra il traffico di randagi, che fino ad oggi non sembra trovare una gran sensibilita' da parte di molti media e nella propaganda delle maggiori associazioni animaliste, e il ben piu' pubblicizzato traffico di cuccioli dall'Est, i rappresentanti di FederFauna ricordano quando si rivolsero alle autorita' Ungheresi. Quando chiesero aiuto per trovare soluzioni al problema, oltre che delle introduzioni illecite, anche dei numerosi carichi di cuccioli partiti all'origine con tutte le certificazioni previste dalle norme comunitarie e comunque sequestrati una volta entrati in Italia, magari con la scusa della presunta difformita' tra l'eta' dichiarata dal primo veterinario che aveva visto i cani e quella "riscontrata" dal "collega" italiano, la risposta degli Ungheresi fu che esistono norme dell'Unione Europea le quali gia' di per se' dovrebbero essere accettate ed applicate nello stesso modo da tutti gli Stati membri. Che loro tentavano di rispettarle e farle rispettare nel loro Paese, ma che nulla potevano fare una volta che i cani avevano varcato il confine... Ma forse l.Italia e' più brava!... Noi abbiamo gli animalisti che collaborano con il nostro Ministero!... Forse un domani arriveranno a dirci che se un cane si trova in vendita in Germania o in Austria su un sito animalista e animalista e' stata tutta la filiera che li' l’ha portato, si trattera' di "commercio etico"!...

            Per le tutte news: http://www.federfauna.org/News/

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            • Ospite

              #7
              Striscia sono dei pezzenti... io proporrei qualcosa di meglio, ma da non farcela passare liscia!! AVANTI TUTTA!!!

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              • Jayden

                #8
                L'ADIGE
                11 GIUGNO 2010

                La denuncia: traffico di cani da vivisezionare



                ROVERETO (TN) - Da anni si parla della tratta dei cani destinati alla vivisezione e, soprattutto, di un fitto commercio di poveri randagi tra l'Italia e il mondo tedesco. Le bestiole, stipate su camion, vengono trasferite in Germania e in Austria facendo sosta, pare, in Vallagarina. A riaprire il caso di questi presunti viaggi della morte sono stati l'europarlamentare del Pdl Sergio Berlato e l'avvocato della Federfauna Massimiliano Bacillieri che hanno presentato due esposti alle procure di Bologna e di Rovereto.
                Secondo loro sarebbe in atto una tratta clandestina e illecita di cani randagi verso l'estero gestita anche da associazioni animaliste che su questo farebbero affari. «Con minacce e intimidazioni a chi tenta di smascherare un'attività che ha un giro d'affari di circa 40 milioni di euro all'anno». Sotto accusa sarebbe l'associazione «Canili Lazio» che, non a caso, da tempo organizza compravendite, per altro assolutamente legali, con la Germania. Il gancio lagarino, invece, lo si deve ad una stalla privata a Nord di Rovereto che, in alcune notti, si trasformerebbe in ostello di fortuna per i cani diretti in Europa, in altre parole una sorta di centro di stoccaggio.
                (Articolo completo sull'Adige cartaceo) N.G.

                La tratta dei cuccioli

                1 - Rieti
                I cani custoditi in un canile pubblico erano oggetto di "adozioni a distanza" con persone che pagavano per il loro sostentamento. Ma in alcuni casi le persone non li trovavano quando si recavano in visita la canile

                2 - Lazio
                Secondo l'accusa i cani venivano raccolti e trasportati verso società di ricerca medica, destinati alla vivisezione ed ai laboratori di ricerca con un traffico del valore stimato di oltre 40 milioni di euro all'anno

                3 - Rovereto
                Secondo l'accusa l'organizzazione aveva una base a nord di Rovereto, in una vecchia stalla, dove i cani destinati alla Germania venivano raccolti e smistati. Il sospetto è che quelli in cattive condizioni o morti durante il trasporto venissero seppelliti

                4 - Germania
                Qui i cani provenienti dai canili venivano rivenduti alle società di ricerca medica: un bastardino in buone condizioni su questo mercato, vale tra i 30 ed i 40 euro. La denuncia parla di infiltrazioni mafiose nella tratta dei cagnolini.

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                • Cerbero
                  ⭐⭐
                  • Apr 2009
                  • 261
                  • Albano Laziale
                  • CANE CORSO RUSTICO(antico). Pattendale (WORKING TERRIER). Mettici SEGUGIO e Segugio e Pumetto [url

                  #9
                  Da ricorda che associazioni che hanno promoso certe iniziative se so intascati bei soldoni rivendendoseli cani provenienti dal est , al volte so operazioni faccia pulita altro che Onlus !
                  Don Milani : obbedienza non è una virtù Mi pare piuttosto che sia un'abdicazione alla propria dignità.

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                  • Jayden

                    #10
                    NDA FATE UNA RIFLESSIONE VERISIMILE, LEGGETE:

                    CHIUNQUE VOGLIA AVERE MAGGIORI DETTAGLI SCRIVA A VALERIA. GRAZIE A TUTTE/I

                    I pointers di guberti han trovato finalmente una terra. Chi li ha salvati ha comprato riducendosi all'osso, un terra di 31000 mq.; 1 anno e mezzo di ricerca....Ora, x adeguarla e far strutture adeguate, son pronti a venderne porzioni, anche xchè devono continuare a mantenerli. X porzione o porzioni si intendono spazi adattabili a box x cagnini in stallo, x volontari anche del sud, dalla sicilia a trento, x dire, che in attesa di adozione, vengono qui STALLATI......Il posto è stupendo, tutta pianura, molto verde, campagna.

                    Vi prego di far girare questo appello x sentire chi potrebbe essere interessato all'acquisto a questo fine...se qualcuno lo fosse, mandero' il nr. degli interessati.

                    Non ci saranno posti minimi o max.....lo spazio c'è......dal box singolo a 3/4, quel che sara', restera' una compartecipazione.

                    Una volta adottati questi cagnotti....restera' spazio x anziani, non voluti, etc....cui altre ass.ni vorranno dare spazio. Grazie, vale


                    http://www.centopercentoanimalisti.c....html?start=45.

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                    • Jayden

                      #11
                      Accuse di traffici e speculazioni. Gli animalisti si difendono e fanno quadrato sulla Martini.

                      Lei apre per loro un conto corrente.

                      L'Associazione Canili Lazio, che nell'esposto presentato recentemente dall'europarlamentare Pdl Sergio Berlato, comparirebbe tra le tante onlus animaliste coinvolte in un traffico di randagi dall'Italia verso l'Estero, ha diffuso un comunicato in cui diffida chiunque dal diffondere accuse che definisce infondate. ACL se la prende con FederFauna, rea di avere lo stesso avvocato di fiducia di Berlato (come se fosse una colpa...) e dichiara che questa "gia' lo scorso anno si e' guadagnata una denuncia per diffamazione" da parte sua. Nessuna notifica di tale denuncia pero' e' ad oggi mai giunta alla Conferazione sindacale, ma solo qualche email della stessa ACL nella quale la si paventava. L'associazione animalista dice di essere "completamente estranea ai fatti..." relativi alla sua sottoscrizione di un "protocollo (...) per "promuovere le adozioni a distanza"" del quale pero' avrebbe gia' copia anche la stampa, e fa quadrato su Francesca Martini, dicendo che "Il tentativo di coinvolgimento dell'Associazione in tali fatti appare, tra l'altro, l'ennesimo tentativo di colpire il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, invisa a cacciatori e gestori di canili, screditando le associazioni che collaborano con essa mediante la prestazione di consulenza gratuita al fine di porre fine all'annoso problema del randagismo". Ma perche' ACL corre in difesa della Martini? Anche volendo non considerare l'aspetto traffici o l'ormai risaputa storia degli animali sequestrati ad allevatori o ad altri operatori e poi "morti" o spariti in mano agli animalisti, se continuano a proliferare nuove onlus animaliste, se alcune di esse fanno commercio di articoli di un po' tutti i generi, se alcune solo un anno fa dichiaravano di non avere fondi ed oggi acquistano terreni, se altre chiedono il gratuito patrocinio in Tribunale e poi se ne hanno occasione richiedono ingentissimi risarcimenti, evidentemente tutto questo "amore per gli animali" ha un certo costo. E mentre il Senatore Pdl Valerio Carrara interroga il Governo su dove arrivino tutti questi soldi, se le attivita' di queste associazioni siano in armonia con il Trattato di Lisbona e sul perche' se le associazioni che tutelano i consumatori non possano godere della qualifica di onlus, quelle che dichiarino di tutelare gli animali si, Francesca Martini queste associazioni le porta addirittura dentro al suo Ministero e a tutti i possibili tavoli dove si decide. Solo per fare un esempio, non appare cosi' strana l'insorgenza di qualche dubbio, se per trovare soluzione ad un problema di traffici illeciti che vede accusate associazioni animaliste, sono proprio associazioni animaliste ad essere interpellate. Non parliamo poi dell'attivita' politica della Martini. Le varie ordinanze che ha firmato in prima persona, le leggi che prende a modello e i disegni di legge che ha sostenuto mirano in maniera esplicita a conferire ancor piu' potere alle associazioni animaliste. L'Onorevole Pdl Enzo Raisi ha chiesto in un'interpellanza sulla Legge 189/04, se non ci sia conflitto di interessi nel delegare al controllo di attivita' lavorative e ludiche svolte dai cittadini, proprio le associazioni che si professano a priori contrarie a tali attivita'. Se non ci sia conflitto di interessi nel non escludere a queste la possibilita' di segnalare esse stesse le eventuali supposte infrazioni, di svolgere mansione di ausiliari di PG, di divenire affidatari degli animali sequestrati, nonche' destinatari delle entrate derivanti dall'applicazione delle sanzioni e parte lesa in sede di processo. Ma anche gli Onorevoli Giacomo Stucchi e Costante Consiglio, che appartengono allo stesso partito della Martini, hanno chiesto al Governo di assumere iniziative normative volte a sancire l'incompatibilita' delle funzioni di controllo di attivita' lavorative e ludiche per tali associazioni e a sancire che esse non possano essere anche destinatarie delle entrate derivanti dall'applicazione di eventuali sanzioni e possibile parte lesa in sede di processo. Cosa succederebbe se il vigile urbano, pur non essendo figura dichiaratamente avversa agli automobilisti, percepisse una percentuale sulle multe? La Martini come ha risposto? Con l'apertura di un conto corrente ad hoc dove far confluire le somme derivanti dalle sanzioni irrogate per i reati di maltrattamento animale per "dare maggiore attuazione alla legge n. 189/2004 garantendo un sostegno economico alle piccole associazioni..." Singolare no?!...

                      Per le tutte news: http://www.federfauna.org/News/

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                      • phalacrocorax
                        ⭐⭐⭐
                        • Apr 2009
                        • 5961
                        • Veneto, Verona
                        • Indy, epagneul breton femmina

                        #12
                        Beh, domenica c'è tutta la Lega riunita a Pontida...manifestazione contro la Martini? [:D]

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                        • dino
                          ⭐⭐
                          • Jun 2008
                          • 400
                          • Boario Terme - Brescia - Lombardia
                          • Spinone Italiano roano marrone - Reda

                          #13
                          Scopri sul sito dell'Agenzia ANSA le ultime notizie su cronaca, politica, economia, sport, calcio e cultura dall'Italia e da tutto il mondo.


                          Animali:Enpa denuncia 'commercio' cani tra Italia e Germania

                          Prelevati da canile Senigallia; 'adottati' e poi venduti
                          20 giugno, 18:51

                          (ANSA) - ANCONA, 20 GIU - In un canile di Senigallia sarebbero in corso da qualche tempo, da parte di un'organizzazione tedesca, prelievi di cani poi spediti in Germania. Lo denuncia l'Ente nazionale protezione animali di Ancona, secondo cui ''i cani figurano adottati da persone fisiche, con gli obblighi e gli impegni previsti dalla legge quadro 281/1991 e relative disposizioni ministeriali. Si tratta pero' di sedicenti adozioni, poiche' subito dopo l'affido i cani vengono portati oltre confine da emissari dell'organizzazione e trattati come proprieta' di questa, che li deposita in stalli temporanei per poi piazzarli a prezzi che vanno da 250 a 300 euro per ogni animale''. (ANSA).

                          Federfauna - Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali


                          FederFauna raffronta i dati forniti dagli animalisti con quelli ufficiali: 109.500 segnalazioni di presunti reati a danno degli animali in un anno accenderebbero 3.500 procedimenti in tutta Italia, 1.400 processi e solo 200 condanne. Anche se i dati animalisti fossero veri, i reati accertati sarebbero comunque solo lo 0,18% di quelli segnalati e quindi tali segnalazioni risulterebbero "bufale" al 99,82%. - Non si puo' dimenticare il necrologio stimato dalla Lav in occasione degli incendi estivi, secondo cui in ogni ettaro di macchia mediterranea bruciata muoiono 300 uccelli, 400 piccoli mammiferi e 5 milioni di insetti (oltre 500 animali per metro quadrato escludendo anfibi e rettili, pesci no perche' stanno nell'acqua...). E nemmeno i 7milioni di Italiani che secondo l'Aidaa sarebbero disturbati dal cane del vicino o le 1200 segnalazioni di maltrattamento di animali che l'associazione dichiara di aver ricevuto in soli 4 giorni. Non si possono dimenticare i numeri sul randagismo che sparano un po' tutte le associazioni animaliste e che normalmente sono in calo se i comunicati servono a mettere in luce quanto siano "bravi" questi animalisti e in crescita se servono per chiedere dei soldi. Inoltre, da un po' di anni ci siamo accorti che oltre all'Osservatorio Nazionale sulla famiglia, quello sui rifiuti, quello del turismo o quello sulle manifestazioni sportive, ecc., che portano lo stemma della Repubblica, esiste anche un "Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav". L'organismo dal nome roboante, ma che nulla ha a che vedere con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione, ogni anno redige un rapporto su "crimini ai danni degli animali e dell'ambiente". Nella presentazione di quest'anno l'osservatorio animalista dichiara di aver chiesto alle 165 Procure Ordinarie e alle 29 presso il Tribunale per i Minorenni, i dati relativi al numero dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2009, e al numero degli indagati per reati a danno degli animali, e che circa il 50% delle Procure abbia risposto. Gia' qualcuno potrebbe obbiettare che non esiste una banca dati pubblica consultabile che riporti tali dati e che quindi, ammesso che dati siano stati forniti, cio' non avrebbe potuto avvenire se non a discrezione di qualche PM. Ma diciamo pure (magari "per fede animalista") che siano veri. Riporta la Lav: "Complessivamente nel 2009 sono stati registrati 1693 procedimenti in 80 Procure Ordinarie per maltrattamento, uccisione e detenzione incompatibile" di animali. Calcolando il doppio, visto che le risposte dicono provengano dal 50% delle Procure, si tratterebbe di 3386 procedimenti in tutta Italia. Per praticita' e per essere buoni con questi "disinteressati paladini degli animali", diciamo 3500. In ogni caso loro lamentano che i procedimenti "rappresentano solo una parte minima delle migliaia di segnalazioni e notizie di maltrattamento che arrivano da fonti non ufficiali..." e probabilmente lo direbbero anche se fossero 10 volte tanti. Secondo FederFauna sarebbero comunque tanti anche se fossero solo un decimo, ma il fatto che ci siano tanti procedimenti o tantissime segnalazioni vuol dire effettivamente che ci siano tanti reati? Innanzitutto e' bene precisare che, parlando di procedimenti in generale, la Direzione Generale di Statistica del Ministero della Giustizia precisa che nel 2008 la percentuale di procedimenti iscritti a Registro Ignoti in Procura della Repubblica ed archiviati e' stata del 89,90%, mentre per quanto riguarda i procedimenti iscritti a Registro Noti, la percentuale di quelli per i quali e' iniziata l'azione penale e' risultata essere del 40,14%, del 45,63% quella dei procedimenti archiviati e del 14,24% quella di procedimenti definiti in altro modo (riunioni, passaggi ad altri registri ecc). Cio' vuol dire che dei potenziali 3500 procedimenti per reati a danno degli animali che emergerebbero dalle fonti animaliste, bene che vada solo 1400 avrebbero portato ad un processo. Per quanto riguarda poi i processi, Eurispes ha pubblicato a giugno 2007 una "Indagine sul Processo Penale" monitorando 1.632 processi in fase dibattimentale, celebrati presso le sezioni in composizione collegiale e monocratica del Tribunale Ordinario di Roma. Di questi 1632 processi monitorati, riguardanti un po' tutti i tipi di reato e non solo quelli riguardanti gli animali, Eurispes ci dice che quelli che si concludono con la emissione di una sentenza ammontano al 28,6% del totale. Piu' in dettaglio, che il 51,4% delle sentenze sono di condanna, il 23,1% di assoluzione, il 21,2% sancisce l'estinzione del reato. Traslando forse un po' semplicisticamente le percentuali ai processi che interessano agli animalisti che si devono costituire parte civile e "andare a soldi", il 28,6% di 1400 e' 400 e il 51,4% di 400 e' 205. I numeri, gia' cosi' ridimensionati, probabilmente non sono comunque quelli reali: FederFauna ha condotto un veloce sondaggio su un centinaio di operatori tra allevatori, commercianti e circhi e ne e' emerso che se quasi tutti avevano subito parecchi controlli in seguito a segnalazioni, solo qualcuno aveva subito procedimenti, pochi erano tutt'ora indagati, ma nessuno degli intervistati era stato condannato. Forse i reati sono commessi di piu' da altre categorie piuttosto che da quelle cosi' tanto invise agli animalisti, ma non e' questo il punto. Il numero dei reati accertati in tema di animali, anche se enormemente inferiore a quello che vorrebbero far credere certe associazioni, genera comunque un certo numero di condanne in grado di fruttare bei soldini alle "parti lese"!.. Forse pero' ormai le onlus animaliste sono cosi' tante e in continuo aumento numerico che la torta comincia a farsi piccola. Ecco perche' la corsa a promuovere e sostenere nuove leggi e regolamenti in grado di garantire non piu' giustizia ma piu' condanne e la corsa a fare tante, tantissime segnalazioni che per la legge dei numeri frutteranno piu' procedimenti. Ricordiamo quel circo senza animali denunciato nel Cremonese per maltrattamento di animali (che non aveva) o quel cane lasciato permanentemente sul poggiolo, che poi e' risultato essere una statua di porcellana!...
                          Dino

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                          • Jayden

                            #14
                            VIVERE CIVITANOVA
                            23 GIUGNO 2010

                            Legambiente: allarme traffici di cani Marche - Germania




                            "Le associazioni UNA Civitanova e Circolo Legambiente Sibilla Aleramo di Civitanova Marche, da tempo impegnate sul campo per l’attuazione delle norme di legge sulla tutela degli animali e per la lotta contro tutto ciò che è sfruttamento del randagismo, appoggiano e sostengono la rigorosa presa di posizione dell’ENPA di Ancona sui prelievi di cani del Comune di Senigallia, tramite sedicenti adozioni, e sulla loro vendita in Germania".Tale vicenda porta all’attenzione generale una situazione che le medesime associazioni hanno già denunciato due mesi fa. La nostra Regione soffre attualmente gli effetti di un insufficiente adeguamento delle politiche locali agli obiettivi indicati da anni dalla legge quadro sulla prevenzione del randagismo: microchippatura dei cani di proprietà, incentivi alla sterilizzazione, realizzazione e corretta gestione di strutture pubbliche di accoglienza, educazione alla proprietà responsabile. A tutto ciò si aggiungono, a causa della nostra posizione geografica nella Penisola, le conseguenze di sconsiderati trasferimenti dal Sud e perfino dalla Spagna, ad opera di un deprecabile pseudoanimalismo più o meno spontaneo, di quantità insospettate di animali.
                            Non tutti lo sanno, ma non di rado questi animali finiscono riciclati nei nostri canili, provocandone alla fine il collasso. Una situazione del genere non può che attirare l’attenzione delle tante organizzazioni straniere di “rigattieri del randagismo” che, con ogni possibile espediente, s’impadroniscono di cani da rivendere all’estero con sicuro guadagno, vista la gratuità del prelievo alla fonte. Questi traffici più o meno sotterranei sono ben superiori, quanto a consistenza, ai tanto pubblicizzati traffici di cuccioli dall’Est.A questo dovrebbero dunque servire gli investimenti di denaro pubblico, di professionalità e di volontariato fatti dallo Stato e dalle amministrazioni locali: ad approntare merce gratuita per attività di lucro travestite da protezione animale? Non dovrebbero piuttosto servire a creare un patrimonio di civiltà, a curare, con il benessere degli animali, quello della società che li integra in sé come compagni di vita? Le amministrazioni locali sono spesso tentate da vie di fuga facili e non limpide, che sono in realtà trappole destinate solo ad accrescere i problemi. Il rigore nell’applicazione delle norme di prevenzione del randagismo creerebbe invece un circolo virtuoso che finirebbe per ridurre i costi prima di quanto s’immagini.Ne guadagnerebbe anche quella civiltà che, a dispetto di quel che si dice, distingue il nostro Paese rispetto ad altri più ricchi, dove, ad esempio, l’uccisione degli animali è il mezzo principale di controllo della popolazione canina. O dove la legge consente di cedere il proprio animale, se gravemente malato, a un laboratorio di ricerca. Rivolgiamo perciò un appello alla nostra Regione perché aiuti i Comuni a entrare in questo circolo virtuoso, incentivando campagne di microchippatura dei cani e di sterilizzazione e vigilando severamente sulla pratica delle adozioni responsabili nei canili, che devono essere spazi di accoglienza e di reimmissione nella società e non magazzini di svendita di animali. Importantissimo dunque limitare gli affidi entro il territorio regionale, sull’esempio di altre amministrazioni locali italiane, per consentire di assistere gli adottanti anche dopo l’affido e di eseguire quei controlli che sono parte integrante della legislazione di tutela degli animali. Prima di tutto, però, esigiamo che il Comune di Senigallia non si renda complice di un illecito, ma recuperi immediatamente l’anziano cagnetto Pisellino, sottratto tramite un prestanome alla struttura che l’ospitava per essere venduto in Germania, e atteso ora da una famiglia del posto pronta ad adottarlo.

                            da Circolo Legambiente Sibilla Aleramo
                            Ultima modifica Ospite; 24-06-10, 05:18.

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                            • Jayden

                              #15
                              La guerra di Berlato ai traffici animalisti spacca il fronte.

                              Migliaia di messaggi di ringraziamento all'europarlamentare da parte degli amanti degli animali, ma la Lav lo chiama "cialtrone" e lo prenderebbe "a calci in culo".

                              La battaglia sostenuta da FederFauna per la legalita' e il buon senso nei settori legati agli animali e conto coloro che dietro la maschera di "animalisti" perseguono interessi economici e di potere, nel tempo ha scaturito attenzione ed azioni anche spontanee da parte di gente comune e di rappresentanti del modo politico. Una di queste azioni, tra le piu' note, e' sicuramente l'esposto recentemente presentato da Sergio Berlato, deputato al Parlamento Europeo, contro la tratta di cani dall'Italia verso l'estero, gestita anche da associazioni animaliste che su questo fanno affari. Il fatto piu' interessante pero' e' probabilmente la reazione scomposta del cosiddetto "modo animalista" a tali azioni. A parte quella, logicamente di difesa, di associazioni nominate in conferenza stampa tra quelle accusate, vi sono state anche tantissime persone che hanno contattato l'europarlamentare per ringraziarlo della sua iniziativa e per ribadire "quanto marcio c'e' nell'animalismo". Altre hanno cominciato a capire che un'entita' come FederFauna, che palesemente difende anche i leciti interessi di cittadini che con gli animali lavorano, possa nel concreto difendere gli animali meglio di altri che urlano di non avere secondi fini. Qualcuno pensa addirittura che solo grazie all'esposto di Berlato e all'azione informativa di FederFauna (o a causa: dipende dai punti di vista), Francesca Martini o Licia Colo' abbiano ripreso a pubblicizzare la petizione "ti deporto a fare un giro", messa in piedi dall'Enpa, della quale dopo i primi proclami, per un bel pezzo non si era piu' sentito parlare. Diversa la reazione di altre persone, che si definiscono anch'esse "animaliste". Su Facebook, Sara Turetta, presidente dell'associazione "Save the Dogs and other Animals", racconta del proprio "lavoro di lobbying" al Parlamento Europeo, teso a far firmare a piu' Parlamentari una dichiarazione redatta da un'organizzazione animalista europea. La Turetta che racconta di aver incontrato Berlato e che sia stato proprio lui a metterla a conoscenza dell'esposto, non plaude certo all'iniziativa, anzi, ne approfitta per attaccare FederFauna, gli animalisti "di altra corrente" e lo stesso Berlato, e lamenta che solo sette europarlamentari italiani abbiano sottoscritto il documento. Corre a consolarla Lav Milano Onlus che scrive: "Ciambetti, Donazzan e Berlato sono tra i peggiori cialtroni della politica italiana ed europea. (...) Non e' necessario parlare con loro, vanno solo presi a calci in culo." Lasciando perdere ogni commento su queste posizioni, e' un fatto che sempre piu' persone comincino a chiedersi dove questi animalisti trovino tutti questi soldi per fare "lavoro di lobbying". Sara Turetta e' stata a Bruxelles, si e' avvalsa di "societa' di pubbliche relazioni che fanno da apri pista alle associazioni" contattando i parlamentari dei vari paesi e fissando gli appuntamenti e ora, lo scrive lei: "Stiamo studiando insieme ad Enpa e LAV l'approccio migliore per "andare all'attacco" degli altri." Bene! Quanto costi effettivamente questo tipo di attivita' sbandierata come "a favore degli animali" non si sa, ma si sa che l'associazione animalista presieduta dalla Turetta si occupa principalmente di cani randagi in Romania, che e' nata solamente nel 2005 con un fondo di dotazione iniziale di mille euro e che dal suo bilancio 2009 compaiono ricavi per oltre 770mila euro e costi di esercizio per oltre 732mila, di cui quasi 480mila di "donazioni verso la filiale in Romania". Sara Turetta dice anche: "le lobby economiche sono piu' forti di quelle etiche", e cio' in genere e vero. Ci spieghi pero': quali sarebbero quelle etiche?!...

                              Per le tutte news: http://www.federfauna.org/News/

                              ---------- Messaggio inserito alle 01:03 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 01:01 PM ----------

                              Big hunter:



                              racconto della Turetta

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