La caccia in Germania

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  • Camoscio61
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    • Nov 2024
    • 281
    • Milano-Aosta
    • Golden Retriever: Sean

    #1

    La caccia in Germania

    Volevo solo condividere un articolo che mi hanno inviato
    Lascio a voi il commento su quanta distanza ci separa dai tedeschi nella considerazione generale di cui “ godiamo “
    Vi ho copiato il link:
    IoCaccio.it
    https//search.app/Z2mN8
    "Il dubbio cresce con la conoscenza " W. Goethe
  • Strider21
    • May 2024
    • 79
    • alto novarese

    #2
    Assolutamente d'accordo sull'analisi dell'articolo: la nostra organizzazione venatoria è un disastro e non regge il confronto. E sì, ammetterlo mi costa, visto che la Germania e la sua ossessiva regolamentazione mi stanno profondamente antipatiche. Antipatia a parte, purtroppo, c'è da imparare da loro in termini di struttura e rigore se vogliamo invertire questa china.

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    • ofbiro
      ofbiro commenta
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      Scusa Strider, per quanto riguarda la caccia e le armi mi sembra che la regolamentazione italiana sia molto più "ossessiva" della tedesca. In Germania non c'é il "silenzio venatorio" di martedì e venerdì, le specie cacciabili sono più numerose, è consentito l'uso della pistola per colpo di grazia, e potrei continuare per pagine.

    • Strider21
      Strider21 commenta
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      Sui dettagli operativi hai ragione, la Germania è meno restrittiva.
      Il mio appunto era generale e personale.
      Il punto principale è che noi siamo mal organizzati.
      La loro regolamentazione garantisce rigore nella gestione faunistica scientifica e nella formazione del cacciatore-gestore.
      La nostra è una struttura fallimentare. Non possiamo competere sulla qualità della gestione.
  • Livia1968
    Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
    • Apr 2019
    • 6204
    • Guidonia Montecelio (Roma)
    • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

    #3
    Inserisco il link corretto.

    Workshop FACE: Più cacciatori, più giovani e più donne, la Germania è l'unico paese europeo in cui i numeri della caccia sono cresciuti nell..


    A cui aggiungo questo

    Capire perché in Germania i cacciatori aumentano può fornire qualche indicazione sui modi in cui intervenire nelle altre nazioni europee.
    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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    • danguerriero
      ⭐⭐⭐
      • Feb 2010
      • 5339
      • ai confini dell'Impero
      • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

      #4
      Tre differenze sostanziali:

      1) Unica associazione venatoria, quindi peso politico

      2) Tipo di caccia; quasi esclusivamente ungulati

      3) Modello operativo; forte legame tra proprietari dei fondi e cacciatori; se non si gestisce la fauna, i danni li pagano i cacciatori

      ...Im heil'gen Land Tirol...

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      • Grouse
        Collaboratori
        • Feb 2022
        • 710
        • attualmente a Napoli
        • Pointer; Irish Red Setter

        #5
        Il modello Mittel-Europeo (non solo tedesco in senso stretto) è la strada che andrebbe seguita. Certamente giustissime le tre differenze evidenziate da danguerriero . Tuttavia, il terzo punto è , credo, quello più impattante... Anche nel forum se n'è parlato più o meno direttamente. Purtroppo, nel nostro paese l'idea della caccia "sociale" è così radicata nella mentalità di tanti nostri colleghi che la vedo dura. Purtroppo, o per fortuna, la gestione faunistica richiede investimenti e sforzi culturali, temporali, organizzativi, politici ed economici.
        Sforzi che sono da condividere anche e soprattutto con il mondo rurale (agricoltura e allevamento). Se la ruralità non troverà un ritorno economico diretto, difficilmente potrà essere il sostegno/alleato che tanto è necessario per una buona gestione faunistica ed ambientale in senso più ampio.
        Si griderebbe allo scempio della privatizzazione, ma....res publica est res nullius.
        Ad oggi, il mondo rurale non trae vantaggio dalla caccia, non trae vantaggio dalla cura del territorio, può solo cercare di sopravvivere vedendo la fauna selvatica come un problema emergenziale, per il quale chiedere ristori pubblici e l'intervento di .....beh andrebbero bene anche le forze dell'ordine....Quindi, questo è forse l'aspetto chiave. Se il mondo rurale diventasse "proprietario" della fauna selvatica, ne diventerebbe gestore insieme ai cacciatori e ne trarrebbe il reddito che consentirebbe investimenti virtuosi nella cura del territorio e di quelle stesse popolazioni selvatiche che da problema diverrebbero risorsa.
        Ora, vi prego, non mi lapidate....

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        • Camoscio61
          Camoscio61 commenta
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          Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello.
          Sono considerazioni assolutamente valide
          Resta da capire la gestione dei vasti territori demaniali
          C’è un altro problema: la qualità media dei cacciatori nostrani e la loro consapevolezza
          E qui le pietre le prendo io!

        • Grouse
          Grouse commenta
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          Grazie del tuo riscontro. Per quanto riguarda le zone demaniali si potrebbe mutuare gli stessi modelli affidando a privati istituendo gare pubbliche (come avviene in alcuni in alcune zone scozzesi). Ovviamente, tutto andrebbe controllato con cadenza annuale da un ente terzo come la Game and Wildlife Conservation Trust (GWCT) in UK

        • Grouse
          Grouse commenta
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          Ovviamente sono pensieri in libertà...da prendere con il pieno beneficio del dubbio
      • bosco64
        ⭐⭐⭐
        • Nov 2011
        • 4546
        • Langhe
        • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

        #6
        Originariamente inviato da Grouse
        Se il mondo rurale diventasse "proprietario" della fauna selvatica, ne diventerebbe gestore insieme ai cacciatori e ne trarrebbe il reddito che consentirebbe investimenti virtuosi nella cura del territorio e di quelle stesse popolazioni selvatiche che da problema diverrebbero risorsa.
        Ora, vi prego, non mi lapidate....
        See. Scusa ma non hai la minima idea di come funzionano le cose dove c'è dell'agricoltura di pregio. Vedono la fauna selvatica solo come un problema. E non puoi dargli torto, perchè se chi caccia dovesse pagare i danni a certi prezzi di uve e nocciole, smetterebbe immediatamente di essere cacciatore.

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        • Livia1968
          Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
          • Apr 2019
          • 6204
          • Guidonia Montecelio (Roma)
          • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

          #7
          Ora come ora certamente. Ma se chi caccia su quel territorio fosse libero di gestire la fauna selvatica come dovrebbe essere gestita, probabilmente i danni non sarebbero così ingenti come ora.

          Se quel territorio venisse affidato alle cure dei cacciatori che lo scelgono come terreno di caccia col benestare dei proprietari probabilmente, alla prima incursione di cinghiali , caprioli e quant'altro dovesse minacciare le culture, i cacciatori , senza limite di orario , potrebbero mettersi all' opera. Gli animali in un posto ostile imparano subito a tenersi alla larga.

          Ps. È quanto succede anche qui , in controllo, i proprietari terreni , vista la presenza massiccia di cinghiali, contattano l'ATC, che contatta il distretto che "suggerisce" ai cacciatori di impegnarsi.

          Solo che attualmente questo "impegno" è soggetto a una serie di paletti e costi per i quali al cacciatore risulta troppo gravoso in termini economici e di sbattimento senza parlare poi della impossibilità di accesso alla filiera delle carni.

          Il risultato è disastroso in termini di efficacia ed efficienza. Celle piene, animali lasciati nei campi, prelievi senza alcun valore in termini di selezione, costi proibitivi , a carico dei cacciatori per essere in regola con le norme.

          Esempio, smaltimento pelli a carico del cacciatore, casa di caccia a carico del cacciatore, deposito campione a carico del cacciatore (non il costo) con tempi di risultato che di fatto impediscono il ritiro da parte di una ipotetica quanto rara azienda che potrebbe introdurre le carni nella filera.
          "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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          • danguerriero
            ⭐⭐⭐
            • Feb 2010
            • 5339
            • ai confini dell'Impero
            • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

            #8
            Originariamente inviato da bosco64

            See. Scusa ma non hai la minima idea di come funzionano le cose dove c'è dell'agricoltura di pregio. Vedono la fauna selvatica solo come un problema. E non puoi dargli torto, perchè se chi caccia dovesse pagare i danni a certi prezzi di uve e nocciole, smetterebbe immediatamente di essere cacciatore.
            Forse non stai pensando al modello corretto di gestione della fauna in modo organico alle necessità degli agricoltori.

            Se chi caccia, tiene lontani storni, ghiandaie etc allora collabora fattivamente.

            Se chi caccia evita i danni dei cinghiali nei campi appena seminati, idem. Se le carcasse venissero opportunamente vendute con tutti i crismi sulla filiera, i ricavi ci sarebbero.

            Prima di criticare un modello, è bene studiarlo e capire come adattarlo ad altri posti.
            ...Im heil'gen Land Tirol...

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            • bosco64
              bosco64 commenta
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              Ragazzi, vi rendete conto che già dalle vostre parole avete tagliato fuori qualunque gestione della piccola selvaggina ??
              Il modello tedesco funziona benissimo con gli ungulati. Per il resto, a parte qualche lepre cosa gestiscono ??. Sono stato in Germania per un bel pò. Non ho mai visto un cacciatore di fagiani, pernici tordi, beccacce etc. Daltronde pure i loro cani non sono forgiati per quello.
              Se però negli ultimi 10 anni le cose in Germania sono cambiate drasticamente, allora ne prenderò atto., ma a me non pare che sia cosi'.

            • Grouse
              Grouse commenta
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              bosco64 la caccia col cane da ferma non è scomparsa in Germania. Tuttavia, la varietà e ricchezza di selvaggina ha indirizzato il cacciatore medio tedesco all' utilizzo di cani polivalenti. Il modello tedesco favorisce anche e soprattutto la piccola selvaggina che più dei cinghiali necessita di un territorio curato.
              Ritengo emblematico il quadro riportato nel libro di Enrico Adinolfi "i cani da ferma tedeschi" (un vero classico) in cui un cacciatore in procinto di servire un bel kurzhaar in ferma su brigata di starne, si gira e spara una faina. Il titolo del quadro:"prima il nocivo, per le starne c'è tempo".
              Suona come un ipse dixit😊
          • Livia1968
            Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
            • Apr 2019
            • 6204
            • Guidonia Montecelio (Roma)
            • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

            #9
            Probabilmente hai ragione sul fatto dei fagiani, ma , a parte il fatto che qui il territorio è diverso, io so di certo che , abitando di fronte ad una riserva naturale in gran parte coltivata che era piena zeppa di fagiani, mica polli, da quando , per varie ragioni sono comparsi mandrie di cinghiali ( una volta sono riuscita a contarne 50 poi ho smesso) , sono spariti. Prima me li trovavo a bordo strada mentre percorrevo la nomentana ora non se ne vede neanche uno.
            "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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            • Grouse
              Grouse commenta
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              I cinghiali mangiano tutto...uova, pulcini e possono stravolgere le condizioni di vita di tutti gli uccelli che nidificano a terra.
              Anche la lepre subisce negativamente la pressione dei cinghiali

            • bosco64
              bosco64 commenta
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              Che i cinghiali siano un problema non c'è alcun dubbio. Ritengo però che il problema più grande sia il cmbiamento delle colture agricole. Dove questo non è avvenuto, la fauna c'è e di tutti i generi. Purtroppo non leggo mai nulla da nessuna parte ( neppure dai tanto beneamati ambientalisti ) ,che servirebbe mettere un freno a certe pratiche.

            • Grouse
              Grouse commenta
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              bosco64 questo è il tema cruciale. Proprio una gestione più "privatistica" della fauna può portare ad una cura del territorio agricolo e forestale che vada incontro alle esigenze della fauna stessa che creerebbe quell' indotto alternativo alla "monocultura intensiva". Purtroppo, solo l'interesse economico può salvare la piccola selvaggina, specialmente la nobile stanziale che ha bisogno di una agricoltura tradizionale e del rispetto del territorio (oltre ad una lotta senza quartiere agli "opportunisti")
          • Camoscio61
            ⭐⭐
            • Nov 2024
            • 281
            • Milano-Aosta
            • Golden Retriever: Sean

            #10
            Il cinghiale è esiziale per tutte le specie di uccelli che nidificano a terra
            Hanno verificato, anni fa, una predazione dell’ 82% dei nidi di forcello in montagna dove era presente il suide
            Per questo in Trentino è ( o era) autorizzato automaticamente il prelievo per consentire il raggiungimento dell’obiettivo: l’ eradicazione del cinghiale
            E non c’era ancora il lupo!
            Consideriamo anche le volpi ( che non credo che siano soggette a controlli nelle riserve naturali) e i predatori alati ( poiane in testa), che una volta erano combattuti.
            I gatti poi, lasciati liberi, ho letto essere un vero flagello per tutte le specie di piccoli animali terricoli ed uccelli ( non solo nidificanti a terra)
            E’ una prova concreta che l’uomo, con le sue attività ( agricoltura, pastorizia e CACCIA) è ( stato) un elemento fondamentale per favorire la biodiversità
            Vallo a spiegare agli animalisti che hanno trasferito alla Natura il mito del “ buon selvaggio” di Rousseau, l’utopia più cretina di tutta la filosofia occidentale ed escludono qualsiasi ruolo attivo positivo dell’ Uomo
            "Il dubbio cresce con la conoscenza " W. Goethe

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