Il WWF finisce nei guai

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  • Duca Bianco
    ⭐⭐⭐
    • Nov 2008
    • 1823
    • Italia:Finis Terrae
    • Epagneul Breton

    #1

    Il WWF finisce nei guai

    l panda del Wwf è finito nei guai. E ora i vertici dell’associazione temono il disastro. Tutta colpa di un’inchiesta trasmessa qualche giorno fa da un canale della televisione pubblica tedesca. Per più di un anno Wilfried Huismann, tra i più noti documentaristi di Germania, spesso premiato in festival del settore, ha seguito in giro per il mondo le attività della più grande e nota associazione naturalistica internazionale. Il risultato, Il silenzio dei panda. Quello che il WWf non dice, è un disastro, almeno in termini di comunicazione: anzichè proteggere la natura, sostiene il film, l’associazione appoggia e guadagna grazie a una serie di accordi con aziende chimiche e delle biotecnologie che favoriscono deforestazione e sviluppo delle coltivazioni geneticamente modificate. Un anatema per gli ecologisti più arrabbiati. E un rischio terribile per le casse del gruppo, che riceve ogni anno circa 500 milioni di euro in donazioni e che teme di vedere disseccarsi la sua principale fonte di finanziamento. Tanto più che solo poche ore dopo la messa in onda il filmato è finito su youtube, trasformando la crisi da tedesca a globale.
    La lista delle accuse si apre con il racconto della situazione nel Gran Chaco, enorme ecosistema in parte semiarido tra Argentina, Bolivia, e Paraguay. Qui il WWf ha dato il suo via libera ai progetti della multinazionale Monsanto per l’estensione della monocultura della soia, con l’uso di sostanze chimiche come i fosfati e di piante geneticamente modificate. In Indonesia, invece, l’associazione raccoglie donazioni per la protezione degli orang-utang del Borneo. Ma i soldi raccolti non si sa che fine facciano visto che nessun progetto è stato avviato. In compenso la filiale locale, in cambio di sostanziosi finanziamenti, ha dato il suo bollino di iniziativa «ecologicamente sostenibile», riconoscimento utilissimo da spendere presso i consumatori occidentali, all’attività di una società che disbosca la foresta primaria per sostituirla con coltivazioni di olio di palma.
    In India a lamentarsi sono gli ecologisti locali. Il Paese è per il Wwf una specie di fiore all’occhiello: dal 1974 ha avviato un progetto per la protezione della tigre. Il problema è che col tempo gli animali si sono trasformati solo in una preziosa fonte di reddito. Nella riserva che dovrebbe tutelarli l’associazione ha creato strutture turistiche e acquistato oltre 150 jeep con le quali i turisti più ricchi (la visita costa 10mila euro) possono scorrazzare in lungo e in largo contribuendo, secondo le accuse, alla distruzione dell’habitat naturale. L’elenco potrebbe continuare e all’immagine ecologista dell’associazione non giova che il suo vicepresidente internazionale, un americano, intervistato nel documentario, si dichiari risolutamente a favore delle coltivazioni geneticamente modificate.
    Di fronte alla gragnuola di colpi l’associazione si difende citando alcuni errori fattuali e rivendicando la sua filosofia di fondo, ispirata al dialogo con le forze economiche e le imprese: noi non siamo fondamentalisti come Greenpeace, è il ragionamento. E del resto per l’associazione accuse di «collaborazionismo» con l’establishment industriale non sono nuove. Da sempre il vertice internazionale vede la presenza di manager dell’economia e di esponenti di alcune delle famiglie più aristocratiche d’Europa. Agli occhi dei duri e puri dell’ecologismo militante il peccato originale è addirittura nel nome di alcuni dei soci fondatori, come il principe Bernardo d’Olanda e il principe Filippo d’Edimburgo, che ne è stato a lungo presidente. Il marito della regina Elisabetta è stato tra l’altro un famoso cacciatore. Tanto da giustificare la malignità di qualche rivale: vogliono salvare gli animali, certo. Per ucciderli con una bella battuta di caccia di quelle di una volta.
    Fonte: ilgiornale.it
    Anche l'uomo più miserabile è in grado di scoprire le debolezze del più degno, anche il più stupido è in grado di scoprire gli errori del più saggio.
    - Theodor Wiesengrund Adorno -
  • Massimiliano ZB
    Moderatore WAHW
    • Dec 2009
    • 1022
    • Italia ed aereo!
    • WEIMARANER Corinna (Uffa) Escobar (Bar) Zhenya (Stella) Mojo's Vini Vidi Vici (Wiwi) Win'Weim's

    #2
    però!!!!!!!
    alle elementari mio figlio è stato obbligato a comprare il diario del WWF....lo abbiamo sfogliato insieme decidendo quali di quegli animali sarebbe stato bello avere nella nostra sala dei tofei..hhahahah!!!!
    Massimiliano Zegna Baruffa

    sigpic
    Stai sereno...Siam fatti così!

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    • cicalone
      Celsius °C
      • Dec 2008
      • 19936
      • Ostia Lido Roma
      • cane da lecco

      #3
      Noooooooooooooooo e pensare che il cavallo di battaglia di questa gente e' sempre stato il terrorismo ambientale fatto di tanti NO a tutto quello che era contro le loro uniche e logiche idee.
      Speriamo che continuino a sputtanarsi cosi' e che non becchino piu' nulla dai privati.
      Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....

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      • VanVonVac
        ⭐⭐⭐
        • Mar 2005
        • 6162
        • Reggio Emilia, Emilia Romagna.
        • Bracco italiano Rosco di Montericco Ulisse di Casamassima

        #4
        Originariamente inviato da Massimiliano ZB
        però!!!!!!!
        alle elementari mio figlio è stato obbligato a comprare il diario del WWF....lo abbiamo sfogliato insieme decidendo quali di quegli animali sarebbe stato bello avere nella nostra sala dei tofei..hhahahah!!!!

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        • Alboinensis
          Moderatore Continentali Esteri
          • Nov 2008
          • 8422
          • Brescia - Lombardia
          • Cane da ferma tedesco a pelo corto - Kurzhaar

          #5
          Anni fa ho letto un libretto (chi si ricorda il titolo!!) in cui venivano denunciate nero su bianco tutte queste situazioni di convivenza tra le ass. ambientaliste (tutte) ed all'ultima pagina c'era anche specificato che le notizie stampate erano tutte documentate, non erano mai state contestate e lo scrittore non era mai stato denunciato.... secondo voi perchè!!

          Anche in Italia abbiamo belle situazioni: le onlus non pagano le tasse, però mi dovrebbero anche spiegare come fa una nota ass. ambientalista italiana ad essere azionista con una partecipazione importante (si parla di oltre il 20%) in una società che produce energia, senza pagare un euro di tasse!!!
          Bruno Decca
          "Multi sunt vocati... pàuci vero electi"

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          • nicksov
            • Jun 2011
            • 86
            • bologna
            • bracco italiano

            #6
            prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. che serva per aprire gli occhi ad alcuna gente, gli altri ottusi che sprofondino.
            soccia... questa mattina lancio anatemi!!.. il dente avvelenato contro quasta associazione ce l''ho da tempo. mi compiaccio, copio/incollo e spargo il verbo per illuminare genti.
            saluti
            N
            alla prima padella ti senti dire: "non ti preoccupare! c'è più spazio fuori!"
            iniziam bene..

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            • Alessandro il cacciatore
              🥇🥇
              • Feb 2009
              • 20197
              • al centro della Toscana
              • Deutsch Kurzhaar

              #7
              Originariamente inviato da Alboinensis
              Anche in Italia abbiamo belle situazioni: le onlus non pagano le tasse, però mi dovrebbero anche spiegare come fa una nota ass. ambientalista italiana ad essere azionista con una partecipazione importante (si parla di oltre il 20%) in una società che produce energia, senza pagare un euro di tasse!!!
              Come fa? bene: se l' associazione ha dei fondi da investire, lo puo' fare tranquillamente. Le tasse sugli eventuali utili della societa' partecipata vengono pagate da quest'ultima. E fin qui nulla di male.
              Il problema grosso e' quando una onlus o una coop va sul libero mercato e compete con societa' che le tasse le pagano tutte. Ti sembra giusto che a una gara di corsa un concorrente debba avere sulle spalle un zaino con 20 kg di pietre e l'altro invece solo una magliettina ????
              Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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              • zaza
                ⭐⭐⭐
                • Nov 2009
                • 4114
                • frosinone
                • SETTER

                #8
                mah io non mi stupisco più di tanto qua chi più e chi meno si fa i proiprii interessi....l'unica cosa che mi stupisce è la cicetà di verta gente che nonostante tutto continua a prendere come oro colato cio che quetse associazioni affermano.....spece contro la caccia.......APRITE LE MENTI APRITE GLI OCCHI.....SVEGLIAAAAAA GENTEE

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                • arearoby
                  Collaboratore WAHW
                  • Dec 2008
                  • 1761
                  • Prealpi
                  • Weimaraner -Yuma -Adele -Akira

                  #9
                  Faciteme 'o piacere (Cit.Napoletana)
                  File allegati
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                  • Alboinensis
                    Moderatore Continentali Esteri
                    • Nov 2008
                    • 8422
                    • Brescia - Lombardia
                    • Cane da ferma tedesco a pelo corto - Kurzhaar

                    #10
                    Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
                    Come fa? bene: se l' associazione ha dei fondi da investire, lo puo' fare tranquillamente. Le tasse sugli eventuali utili della societa' partecipata vengono pagate da quest'ultima. E fin qui nulla di male.
                    ......................
                    Secondo te nulla di male.... queste onlus attingono fondi a dx ed a manca (pubblici, 5 x mille, ecc.) e poi invece di spenderli per gli scopi statutari se li investono in SPA... la stessa ha il vantaggio che nessuna associazione ambientalista gli romperà più i maroni e potrà fare ciò che vuole... domanda un pò agli amici del sud come sono belli gli impianti eolici... li l'impatto ambientale e i danni alla fauna non si sa nemmeno cosa siano!!!
                    Naturalmente le stesse cose avvengono con le SPA di chimica... basta avere nel cuore (ma nel portafoglio è meglio) un'associazione ed i diserbanti diventano confetti di cioccolato!!!
                    Bruno Decca
                    "Multi sunt vocati... pàuci vero electi"

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                    • roger
                      ⭐⭐
                      • Mar 2009
                      • 248
                      • Concesio Bs
                      • COKER

                      #11
                      Speriamo che queste cose vengano scritte non solo sui nostri siti ma diffuse anche all'opinione pubblica, che si faccia davvero capire chi sono queste associazioni.
                      roger.

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                      • Daniele 64

                        #12
                        Con il wwf ci campano in tutto il mondo parecchi personaggi, anche in italia non si scherza.
                        A fatto bene Massimiliano ZB ad insegnare al propio figlio come si usa il diario del wwf.
                        WWF spa, manca solo che la quotano in borsa.

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                        • pompeos
                          ⭐⭐⭐
                          • Mar 2011
                          • 1050
                          • Brindisi
                          • breton manto tricolore

                          #13
                          qualsiasi associazione purchè possa far entrare in cassa qualcosina scende sempre a compromessi...in questo caso (io ti faccio disboscare e ti faccio usare prodotti chimici ...ma tu mi PAGHI!!!!!) Il WWF proprio il WWF ,hanno rotto i co.....i,mi fanno schifo e non sono gli unici.[menaie][menaie][menaie]
                          La natura...semplicemente meravigliosa...aiutala

                          Commenta

                          • Po
                            ⭐⭐
                            • Jan 2007
                            • 781
                            • Pisa
                            • I miei super ex randagi: Nina - Gigia - Newky - Lady - Geremia - Levante . E poi Axel il Setter B/N

                            #14
                            Originariamente inviato da Duca Bianco
                            l panda del Wwf è finito nei guai. E ora i vertici dell’associazione temono il disastro. Tutta colpa di un’inchiesta trasmessa qualche giorno fa da un canale della televisione pubblica tedesca. Per più di un anno Wilfried Huismann, tra i più noti documentaristi di Germania, spesso premiato in festival del settore, ha seguito in giro per il mondo le attività della più grande e nota associazione naturalistica internazionale. Il risultato, Il silenzio dei panda. Quello che il WWf non dice, è un disastro, almeno in termini di comunicazione: anzichè proteggere la natura, sostiene il film, l’associazione appoggia e guadagna grazie a una serie di accordi con aziende chimiche e delle biotecnologie che favoriscono deforestazione e sviluppo delle coltivazioni geneticamente modificate. Un anatema per gli ecologisti più arrabbiati. E un rischio terribile per le casse del gruppo, che riceve ogni anno circa 500 milioni di euro in donazioni e che teme di vedere disseccarsi la sua principale fonte di finanziamento. Tanto più che solo poche ore dopo la messa in onda il filmato è finito su youtube, trasformando la crisi da tedesca a globale.
                            La lista delle accuse si apre con il racconto della situazione nel Gran Chaco, enorme ecosistema in parte semiarido tra Argentina, Bolivia, e Paraguay. Qui il WWf ha dato il suo via libera ai progetti della multinazionale Monsanto per l’estensione della monocultura della soia, con l’uso di sostanze chimiche come i fosfati e di piante geneticamente modificate. In Indonesia, invece, l’associazione raccoglie donazioni per la protezione degli orang-utang del Borneo. Ma i soldi raccolti non si sa che fine facciano visto che nessun progetto è stato avviato. In compenso la filiale locale, in cambio di sostanziosi finanziamenti, ha dato il suo bollino di iniziativa «ecologicamente sostenibile», riconoscimento utilissimo da spendere presso i consumatori occidentali, all’attività di una società che disbosca la foresta primaria per sostituirla con coltivazioni di olio di palma.
                            In India a lamentarsi sono gli ecologisti locali. Il Paese è per il Wwf una specie di fiore all’occhiello: dal 1974 ha avviato un progetto per la protezione della tigre. Il problema è che col tempo gli animali si sono trasformati solo in una preziosa fonte di reddito. Nella riserva che dovrebbe tutelarli l’associazione ha creato strutture turistiche e acquistato oltre 150 jeep con le quali i turisti più ricchi (la visita costa 10mila euro) possono scorrazzare in lungo e in largo contribuendo, secondo le accuse, alla distruzione dell’habitat naturale. L’elenco potrebbe continuare e all’immagine ecologista dell’associazione non giova che il suo vicepresidente internazionale, un americano, intervistato nel documentario, si dichiari risolutamente a favore delle coltivazioni geneticamente modificate.
                            Di fronte alla gragnuola di colpi l’associazione si difende citando alcuni errori fattuali e rivendicando la sua filosofia di fondo, ispirata al dialogo con le forze economiche e le imprese: noi non siamo fondamentalisti come Greenpeace, è il ragionamento. E del resto per l’associazione accuse di «collaborazionismo» con l’establishment industriale non sono nuove. Da sempre il vertice internazionale vede la presenza di manager dell’economia e di esponenti di alcune delle famiglie più aristocratiche d’Europa. Agli occhi dei duri e puri dell’ecologismo militante il peccato originale è addirittura nel nome di alcuni dei soci fondatori, come il principe Bernardo d’Olanda e il principe Filippo d’Edimburgo, che ne è stato a lungo presidente. Il marito della regina Elisabetta è stato tra l’altro un famoso cacciatore. Tanto da giustificare la malignità di qualche rivale: vogliono salvare gli animali, certo. Per ucciderli con una bella battuta di caccia di quelle di una volta.
                            Fonte: ilgiornale.it



                            Faccio un paio di domande rivolte a chi certamente sa :
                            -quali sono i pericoli che si corrono utilizzando piante geneticamente modificate ?[:-bunny]
                            -ma una volta , i fosfati utilizzati in Sudamerica non erano semplice cacca di uccelli , sopratutto cileni?[:-bunny]
                            Paolo Malavasi

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                            • Alessandro il cacciatore
                              🥇🥇
                              • Feb 2009
                              • 20197
                              • al centro della Toscana
                              • Deutsch Kurzhaar

                              #15
                              Originariamente inviato da Po
                              -quali sono i pericoli che si corrono utilizzando piante geneticamente modificate ?[:-bunny]

                              [:-bunny].... ! NON ESSERE ALLA MODA!!!
                              Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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