Quello “venatorio” è un filone che mi piace molto (come potrebbe essere altrimenti…), ho appena finito di leggere i tre libri (o meglio raccolte di racconti) di Annibale Bocchiola che trovo molto belli, romantici e spesso malinconici come me. Poi sono ambientati dalle mie parti, per cui “immagino” i monti, le valli che l’autore descrive in maniera minuziosa pur senza mai nominare esplicitamente.
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Da un paio di giorni ho iniziato “Storia di un bracconiere” di Claudio Betta. Bello, con un ritmo incalzante, diverso da quelli di Bocchiola.
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Ieri ho ordinato la raccolta “Ars venandi” relativa al concorso Giacomo Rosini di quest’anno.
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A voi la replica
P.S.: devo confessare che ritengo i libri un indice di ricchezza interiore e quando sono a casa di qualcuno "sbircio" sempre sulla libreria a vedere che titoli ci sono... Una bella libreria mi colpisce più di un Porsche Cayenne nel garage...
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