Orbene, dopo pranzo ho avuto modo di scambiare due parole con un ex cacciatore abitante nel territorio da sempre, coltivatore e boscaiolo da quando e' nato.
Il discorso verte subito sul problema più ingombrante che la grande popolazione di lupi sul territorio appenninico.
Secondo lui i caprioli sono almeno triplicati rispetto a due anni fa.
Con grossi danni alla riforestazione, specie sul versante piacentino.
Il motivo sono appunto i lupi, che hanno formato branchi di 10/12 esemplari e che trovano cinghiali malati e quindi piuttosto facili se non già morti per la nota peste suina. Quindi perché correre dietro ai caprioli, quando il pranzo e' li bello fermo o con difficoltà motorie?
E chi gira giornalmente per boschi come lui di carcasse ne vede tutti i giorni. Quindi il cibo non gli manca. Per adesso... E quando di cinghiali non c'è ne sarà più? ! Perché a questo punto presto o tardi ci arriveremo in quelle zone . Meglio ricominciare a rincorrere caprioli o daini o provare con qualche ciclista? Magari in salita. O, meglio ancora, con qualche escursionista appiedato . I lupi non sono stupidi, anzi. Se possono evitare di buttare energie a ufo ci proveranno.
Questo mio pensiero, resterà probabilmente carta straccia poiché in Italia ci vuole il morto per muovere qualcosa. E a volte nemmeno basta. Anche perché la legislazione su questo temi viene fatta alla scrivania da gente che ha i suoi interessi da difendere , o mi vien da pensare certe volte,da Bamby in persona. E non ci si può aspettare niente da tipi così.
Quello che e' successo in Trentino con l' ormai famoso orso, tra qualche anno succedera li ,con i lupi. E quasi sicuramente,anche da altre parti dell Appennino. Scommettiamo?
PC.
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