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gino romano
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  • gino romano

    #16
    Ragazzi!!!! che qualcun altro risponda, si potrebbe pensare che ho chiamato tutti i miei amici per farli partecipare, al contrario avremmo scritto solamente io lucio giuseppe e casamassima!!!!!!!!
    4 su 130 lettori un pò poco nò ????????????????
    P.S. Massimo non ti preoccupare che pur avendo anche setter la mia bracca è già nel mio cuore[cuori][cuori][cuori][kiss][kiss][kiss]

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    • colpetrosa
      ⭐⭐
      • May 2005
      • 748
      • PETRITOLI, FERMO, Marche.
      • BRACCO ITALIANO

      #17
      <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da gbmax

      Caro Gino, vedo che l’argomento ti sta proprio a cuore, ti posso solo dire la mia esperienza Astra sulle quaglie si inchioda e ti fa fumare la sigaretta sui beccaccini è molto più nervosa e su un “buon numero” di beccaccini presi nella scorsa stagione venatoria ne ha fermati ben pochi forse per il selvatico che non si fa ben fermare, forse perché deve imparare a trattarli con le dovute cautele, forse perché non riesce ad avventarli da lontano che vuoi che ti dico la situazione è questa, sulle beccacce si ferma benino, bisogna vedere se non c’è in giro qualche altro cane se no si ingelosisce e rompe, altri bracchi in mie mani grandi fermatori sinceramente non me ne ricordo.
      </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">


      Sull'argomento è stato ormai detto tutto o quasi.
      Esperienza e metodo di lavoro sono alla base di ogni specifico risultato.
      Non credo di dire fesserie affermando che sulle quaglie selvatiche il lavoro sia diverso, (di massima) più facile, rispetto al saper trattare beccaccini.
      La differenza indubbiamente la fa l'esperienza quindi il numero d'incontri, sottintendendo parità di potenza olfattiva.
      Quaglie smaliziate (adulte super esperte) sono talvolta difficilissime da trattare, se così non fosse sarebbe venuta meno la prosecuzione della specie stessa.
      Di norma qualsiasi cane si appassiona di più e quindi riesce meglio con i selvatici su cui ha iniziato le sue esperienze.
      Ho avuto una sola linea di sangue che aveva una ferma opinabile, non sò da chi dipendesse,Virna di Monte Petrano sorella di Viola di Monte Petrano di Scheggi (Breva x Umag di Villa Carla).
      Per il resto ho avuto sempre cani ottimi fermatori.
      Qui si ferma il discorso allevamento/genetica, ma quanto incide sulla titubanza di ferma o sugli arresti con coda in movimento preludio di una carica per abboccare la preda, l'aver fatto trattare selvaggina posticcia, di gabbia spessissimo abboccata dal cane?
      Penso in percentuale altissima sono la causa di questi fenomeni.
      Ricordo volentieri il pensiero di Ciceri, che condivido pienamente, è preferibile far scorazzare il cucciolone dietro a merli lungo i fossi senza sparare, che far trattare selvaggina puzzolente anche e soprattutto dell'odore umano che l'ha liberata.

      Luigi Marilungo

      colpetrosa

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      • colpetrosa
        ⭐⭐
        • May 2005
        • 748
        • PETRITOLI, FERMO, Marche.
        • BRACCO ITALIANO

        #18
        <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da gbmax

        Caro Gino, vedo che l’argomento ti sta proprio a cuore, ti posso solo dire la mia esperienza Astra sulle quaglie si inchioda e ti fa fumare la sigaretta sui beccaccini è molto più nervosa e su un “buon numero” di beccaccini presi nella scorsa stagione venatoria ne ha fermati ben pochi forse per il selvatico che non si fa ben fermare, forse perché deve imparare a trattarli con le dovute cautele, forse perché non riesce ad avventarli da lontano che vuoi che ti dico la situazione è questa, sulle beccacce si ferma benino, bisogna vedere se non c’è in giro qualche altro cane se no si ingelosisce e rompe, altri bracchi in mie mani grandi fermatori sinceramente non me ne ricordo.
        </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">


        Sull'argomento è stato ormai detto tutto o quasi.
        Esperienza e metodo di lavoro sono alla base di ogni specifico risultato.
        Non credo di dire fesserie affermando che sulle quaglie selvatiche il lavoro sia diverso, (di massima) più facile, rispetto al saper trattare beccaccini.
        La differenza indubbiamente la fa l'esperienza quindi il numero d'incontri, sottintendendo parità di potenza olfattiva.
        Quaglie smaliziate (adulte super esperte) sono talvolta difficilissime da trattare, se così non fosse sarebbe venuta meno la prosecuzione della specie stessa.
        Di norma qualsiasi cane si appassiona di più e quindi riesce meglio con i selvatici su cui ha iniziato le sue esperienze.
        Ho avuto una sola linea di sangue che aveva una ferma opinabile, non sò da chi dipendesse,Virna di Monte Petrano sorella di Viola di Monte Petrano di Scheggi (Breva x Umag di Villa Carla).
        Per il resto ho avuto sempre cani ottimi fermatori.
        Qui si ferma il discorso allevamento/genetica, ma quanto incide sulla titubanza di ferma o sugli arresti con coda in movimento preludio di una carica per abboccare la preda, l'aver fatto trattare selvaggina posticcia, di gabbia spessissimo abboccata dal cane?
        Penso in percentuale altissima sono la causa di questi fenomeni.
        Ricordo volentieri il pensiero di Ciceri, che condivido pienamente, è preferibile far scorazzare il cucciolone dietro a merli lungo i fossi senza sparare, che far trattare selvaggina puzzolente anche e soprattutto dell'odore umano che l'ha liberata.

        Luigi Marilungo

        colpetrosa

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        • gino romano

          #19
          Questo sì che è parlare ed ottimo trampolino di lancio per continuare, movimento della coda in ferma visto come preludio ad abboccare, è la prima volta che lo sento dire ma credo sia un ottima interpretazione, parlare per confrontarsi e sopratutto capire il comportamento dei nostri cani anche grazie all'aiuto di altri.[:-golf]
          Una linea di sangue che non fermava bene, può capitare e credo non sia un dramma, basta trovare il giusto rimedio ma principalmente saperlo.
          Grazie colpetrosa[clap][clap]

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          • gino romano

            #20
            Questo sì che è parlare ed ottimo trampolino di lancio per continuare, movimento della coda in ferma visto come preludio ad abboccare, è la prima volta che lo sento dire ma credo sia un ottima interpretazione, parlare per confrontarsi e sopratutto capire il comportamento dei nostri cani anche grazie all'aiuto di altri.[:-golf]
            Una linea di sangue che non fermava bene, può capitare e credo non sia un dramma, basta trovare il giusto rimedio ma principalmente saperlo.
            Grazie colpetrosa[clap][clap]

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            • Uberto della Croccia

              #21
              La mia breve esperienza mi fa ben sperare.
              Il mio Bracco ferma bene e ha sempre fermato dai 10 mesi in poi.
              Certamente come avete osservato una cosa e' la selvaggina altra cosa e' la gabbia.

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              • Uberto della Croccia

                #22
                La mia breve esperienza mi fa ben sperare.
                Il mio Bracco ferma bene e ha sempre fermato dai 10 mesi in poi.
                Certamente come avete osservato una cosa e' la selvaggina altra cosa e' la gabbia.

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                • piccoletto

                  #23
                  ....riprendo il discorso per finire di esprimere la mia opinione.
                  Dunque...ho parlato di pazienza perchè personalmente ritengo che in generale i bracchi italiani siano cani un pò più tardivi a manifestare le proprie doti rispetto alle altre razze, ed in particolare, rispetto ad un setter od un breton; Anche se forse dico delle emerite bischerate, la mia modesta esperienza mi ha portato a farmi un'idea del tutto personalizzata del ns. amato braccone che ancora stò rivisitando ogni qual volta si parla della questione. Io penso che in generale siano cani bisognosi di tanto tempo in più per arrivare ad una maturazione e stabilità caratteriale, nonchè ad una totale sicurezza olfattiva. Tutto ciò, a parer mio, li porta a manifestare le conosciute difficoltà di ferma; Questo, sono convinto sia dovuto anche al fatto di aver diretto la selezione negli ultimi anni verso soggetti con maggiori prestazioni atletiche e dinamicità, trascurando un pochino la ferma innata e spontanea...forse, giustificando il fatto che alla resa dei conti con un appropriato dressaggio, certe cose volendo si possono "costruire" o "perfezionare"!
                  E' evidente che questo, se da un lato ci ha dato il bracco che oggi tutti noi conosciamo e ci affascina, dall'altro ha aggravato ancor più la questione "ferma".
                  Ecco perchè definisco il bracco italiano un cane da amatori, perchè solo colui che ne è completamente affascinato può accettare di trovarsi di fronte a soggetti che magari raggiungono la maturatà venatoria a 2/3 anni e che nel frattempo ti fanno sudare le proverbiali sette camicie.

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                  • piccoletto

                    #24
                    ....riprendo il discorso per finire di esprimere la mia opinione.
                    Dunque...ho parlato di pazienza perchè personalmente ritengo che in generale i bracchi italiani siano cani un pò più tardivi a manifestare le proprie doti rispetto alle altre razze, ed in particolare, rispetto ad un setter od un breton; Anche se forse dico delle emerite bischerate, la mia modesta esperienza mi ha portato a farmi un'idea del tutto personalizzata del ns. amato braccone che ancora stò rivisitando ogni qual volta si parla della questione. Io penso che in generale siano cani bisognosi di tanto tempo in più per arrivare ad una maturazione e stabilità caratteriale, nonchè ad una totale sicurezza olfattiva. Tutto ciò, a parer mio, li porta a manifestare le conosciute difficoltà di ferma; Questo, sono convinto sia dovuto anche al fatto di aver diretto la selezione negli ultimi anni verso soggetti con maggiori prestazioni atletiche e dinamicità, trascurando un pochino la ferma innata e spontanea...forse, giustificando il fatto che alla resa dei conti con un appropriato dressaggio, certe cose volendo si possono "costruire" o "perfezionare"!
                    E' evidente che questo, se da un lato ci ha dato il bracco che oggi tutti noi conosciamo e ci affascina, dall'altro ha aggravato ancor più la questione "ferma".
                    Ecco perchè definisco il bracco italiano un cane da amatori, perchè solo colui che ne è completamente affascinato può accettare di trovarsi di fronte a soggetti che magari raggiungono la maturatà venatoria a 2/3 anni e che nel frattempo ti fanno sudare le proverbiali sette camicie.

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #25
                      Io non credo che si possa generalizzare, ci sono bracchi italiani che ti permettono non solo di fumera la sigaretta ma anche un grosso sigaro, così come ci sono inglesi che fermano anche i sacchi di plastica in campagna o che forzano. Sono anche io dell'idea che molto spesso la carenza di ferma dipenda da come viene utilizzato il cane, a uccelli neri anche il miglior pointer finirà per dar sotto e dimostrerà solo raziocinio, abbiamo ormai la maggior parte dei cani che sono ottimi fermatori, casomai se vedo un problema diffuso, è quella del trattare il selvatico imbirbito, qui noto
                      delle carenze e queste sono causate SOLO DALLA POCA esperienza dei cani, a furia di curare la ferma, si pecca poi in guidata e seguidata, perfino gli inglesi oggi eccedono in ferma e sono carenti nell'accosto e nella guidata
                      anche perché la paura dello sfrullo è tale che i dresseur preferiscono
                      .......non rischiare. Ed invece, secondo me l'azione più emozionante del cane da ferma, di tutte le razze, è la guidata !! e questta è anche l'azione che più caratterizza la razza,cioé dove più evidenti sono le differenze di comportamento.
                      lucio

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #26
                        Io non credo che si possa generalizzare, ci sono bracchi italiani che ti permettono non solo di fumera la sigaretta ma anche un grosso sigaro, così come ci sono inglesi che fermano anche i sacchi di plastica in campagna o che forzano. Sono anche io dell'idea che molto spesso la carenza di ferma dipenda da come viene utilizzato il cane, a uccelli neri anche il miglior pointer finirà per dar sotto e dimostrerà solo raziocinio, abbiamo ormai la maggior parte dei cani che sono ottimi fermatori, casomai se vedo un problema diffuso, è quella del trattare il selvatico imbirbito, qui noto
                        delle carenze e queste sono causate SOLO DALLA POCA esperienza dei cani, a furia di curare la ferma, si pecca poi in guidata e seguidata, perfino gli inglesi oggi eccedono in ferma e sono carenti nell'accosto e nella guidata
                        anche perché la paura dello sfrullo è tale che i dresseur preferiscono
                        .......non rischiare. Ed invece, secondo me l'azione più emozionante del cane da ferma, di tutte le razze, è la guidata !! e questta è anche l'azione che più caratterizza la razza,cioé dove più evidenti sono le differenze di comportamento.
                        lucio

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                        • Massimo
                          ⭐⭐⭐
                          • Jul 2006
                          • 2624
                          • Roma, Roma, Lazio.
                          • Pointer/Mora/Gina

                          #27
                          Non sono esperto dei vostri bracchi ma in piccola parte di quelli tedeschi si e debbo ammettere che in due casi ed il mio Dik è stato uno dei due detti anche con i tedeschi appunto ho avuto il problema di una ferma breve,a posteriori ho individuato i motivi che per fortuna non erano di corrente di sangue ma di errori umani e mi sono di conseguenza adeguato;comunque non credo che alla fin fine il problema sia solo dei continentali,come pure non credo agli utilizzatori di inglesi quando affermano che " a 6/8/14/ mesi era un cane fatto";il cane la maturità la raggiunge a tre anni almeno e la specializzazzione anche a 4 o 5
                          e questo a prescindere se siano continentali o inglesi,certamente possono poi uscire ma in percentuale ridicola i bravi cani ad un anno,il resto sono chiacchiere da bar.
                          Massimo C.

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #28
                            Concordo, dirò anzi che i cani troppo precoci, arrivano in fretta ad un accettabile livello, poi il passo successivo non lo fanno più, mentre molto spesso il giovane difficile da imbrigliare, perché atleticamente esuberante e di smodata passione che richiede pazienza, tempo e professionalità per essere utilizzato convenientemente, poi diventa un grande cane.
                            Doti naturali a parte, il cane fa esperienze ed affina la sua capacità col passare del tempo, si dice fatto a 3 anni, ma col tempo acquisisce nuove qualità, io situo la massima resa dei nostri cani fra i 5 ed i 7 anni poi
                            inizia un certo decadimento fisico, ma sul piano della spcializzazione non è così, per esempio a beccaccini, mi ricordo di beccaccinisti che tiravano fuori il vecchio di 10 anni, utilizzandolo con parsimonia, ma "è con lui che riesco a sparare ai beccaccini pasturoni" si legga in merito il Ceresoli.
                            lucio

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                            • piccoletto

                              #29
                              Lucio....scusa ma qui credo si parli di caccia cacciata e non di teoria applicata alla caccia [bi][fiuu][:-golf], lasciamo che i testi ed i racconti "sacri" siano di riferimento agli strizzacervelli tutta teoria e poca caccia.:D:D

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                              • alex

                                #30
                                <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da piccoletto
                                Io penso che in generale siano cani bisognosi di tanto tempo in più per arrivare ad una maturazione e stabilità caratteriale, nonchè ad una totale sicurezza olfattiva. Tutto ciò, a parer mio, li porta a manifestare le conosciute difficoltà di ferma; Questo, sono convinto sia dovuto anche al fatto di aver diretto la selezione negli ultimi anni verso soggetti con maggiori prestazioni atletiche e dinamicità, trascurando un pochino la ferma innata e spontanea...forse, giustificando il fatto che alla resa dei conti con un appropriato dressaggio, certe cose volendo si possono "costruire" o "perfezionare"!
                                E' evidente che questo, se da un lato ci ha dato il bracco che oggi tutti noi conosciamo e ci affascina, dall'altro ha aggravato ancor più la questione "ferma".

                                </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">



                                Caro Massimo ti quoto in toto.
                                Anche io credo sia proprio questa la principale causa di questi problemi.

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