Il bracco italiano storico e nell'arte

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  • Druso
    ⭐⭐⭐
    • Jun 2008
    • 1757
    • Spagna
    • Bracco italiano. Beagle.

    #1

    Il bracco italiano storico e nell'arte

    Nelle ultime discussioni mi sono interessato parecchio per il bracco di focature e il bracco tricolore, che vengono squalificate perchè si considera che hanno inmissione di sangue spurio. Ma vorrei chiedere agli esperti: il sangue spurio da quando? da che razze?

    L'anno scorso ho vissuto a Firenze dove ho fatto un po' di ricerca sul cane storico, sulla scultura romanica è difficile riconoscere il bracco, si riconoscono segugi e alani, ma nel gotico e nel rinascimento si riconoscono alcuni cani da ferma, antecessori del bracco, come per esempio nei disegni di Giovanni de Grassi.

    Una delle immagini italiane più vecchie dove si può riconoscere un bracco o cane da ferma sono gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena. Sono andato alcune volte l'anno scorso ed ho visto una scena negli affreschi degli effetti del buon governo, dove era chiaro che c'erano due cani da ferma, fermando un selvatico (non si riconosce bene, forse una becaccia o una pernice) in un campo di grano. Alla destra di questa scena si può vedere anche un cacciatore con falcone e una cacciatrice con due cani che si potrebbe dedurre che sono anche bracchi perchè l'unica scena di caccia che c'è e con cani da ferma. E quà viene la domanda, sulla scena dei cani con i cacciatori, uno e tutto marrone e l'altro e bianco e nero. Sulla scena di caccia da ferma uno e bianco marrone e l'altro è bianco e nero.

    Forse fu la scelta artistica di Ambrogio Lorenzetti, ma spesso ho trovato cani nella storia dell'arte che non corrispondono agli standard di oggi. Non credo che i cani da ferma italiani del trecento abbiano inmissione di sangue spurio.

    E un'altra domanda che mi faccio è che se la Giubba era focata e Titano era il figlio, allora tutti i descendenti di Titano avrebbero più o meno inmissione di sangue spurio, tanto come i tricolore, anche se non presentano il tricolore o le focature, l'hanno nel sangue. Tempo fa ho letto sul forum che gli inglesi hanno accettato il tricolore. Quali sarebbero le ragione precisse per scartare il tricolore o le focature e non i discendenti di Titano? Non ho nessuna intenzione di polemica, è solo una domanda che mi faccio.

    Ecco le foto degli affreschi di Lorenzetti
    File allegati
    Ultima modifica Druso; 24-04-11, 16:07.
  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #2
    Non saprei dierti da che razza nö se ci sia una razza , ma da sempre il bracco italiano non deve essere nö focato , nö tigrato, nö tricolore.
    Sono per altro daccordo che non sia un peccato "mortale"
    Si parla di Titano perché é uno dei bracchi piu' famosi, Titano era portatore (dato che era biasnco arancio) a causa della madre, ma di foto di esemplari focati ne troverai anche sugli annuari della SABI.
    Ma no nessuna polemica, sono cose che tutti i braccofili attenti conocscono e
    non sono io il primo a riportarlo.
    Non saprei nell'arte, ma nella letteratura parla di bracchi l'Alighieri, le cronache narrano che Bernabo' Visconti (Baranaba Vicecomes) avesse un canile con 5.000
    cani fra i quali si annoveravano : mastini, levrieri, segugi e bracchi e in diverse cronache dei Gonzaga si parla di cessione di bracchi ad altri nobili.
    Non mi sembra azzardato dire che l'origine del bracco risalga al tardo medioevo
    quando si é cominciato a cacciare con la rete.
    lucio

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    • Druso
      ⭐⭐⭐
      • Jun 2008
      • 1757
      • Spagna
      • Bracco italiano. Beagle.

      #3
      Originariamente inviato da Lucio Marzano
      Non saprei dierti da che razza nö se ci sia una razza , ma da sempre il bracco italiano non deve essere nö focato , nö tigrato, nö tricolore.
      Sono per altro daccordo che non sia un peccato "mortale"
      Si parla di Titano perché é uno dei bracchi piu' famosi, Titano era portatore (dato che era biasnco arancio) a causa della madre, ma di foto di esemplari focati ne troverai anche sugli annuari della SABI.
      Ma no nessuna polemica, sono cose che tutti i braccofili attenti conocscono e
      non sono io il primo a riportarlo.
      Non saprei nell'arte, ma nella letteratura parla di bracchi l'Alighieri, le cronache narrano che Bernabo' Visconti (Baranaba Vicecomes) avesse un canile con 5.000
      cani fra i quali si annoveravano : mastini, levrieri, segugi e bracchi e in diverse cronache dei Gonzaga si parla di cessione di bracchi ad altri nobili.
      Non mi sembra azzardato dire che l'origine del bracco risalga al tardo medioevo
      quando si é cominciato a cacciare con la rete.
      Ho letto alcune lettere dei Gonzaga in cui si scrive che si spedivano bracchi come regali tra gli aristocratici italiani ed europei. Nei tratatti medievali di caccia è più facile trovare una descrizione del segugio e del alano perchè i nobili andavano più a caccia con questi cani, alla caccia del'orso o del cinghiale sopratutto.

      Ho trovato però un trattato di cani di caccia dall'inizio del Cinquecento che mi sembra molto molto interessante per sapere più sugli origini del bracco. Mi riferisco al "Trattatello dei cani e della caccia" del veneziano Michelangelo Biondo. L'autore nacque a Venezia nel 1497, studiò Medicina a Padova, abitò anche a Roma dove fu pubblicanto il trattello in 1554. Nel trattello inizia parlando del cane e lo compara con altri animali come il lupo o il leone. Dopo fa una classificazione dei diversi tipi di cani, tra i quali distingue il cane da caccia (levriero) e il cane da fiuto. Nel cane da fiuto mette il bracco e dice che deve avere la coda tagliata. Ecco alcune parti della descrizione:

      "Il cane da fiuto: Alcuni sostengono che il cane da fiuto deve essere anzitutto ben proporzionato; anch'io sono d'accordo e preferisco il muso breve piuttosto che allungato e non deve essere tale il corpo, che la parte anteriore sembri più grande, ma uguale a quella posteriore; il petto non più grande del ventre, il dorso di giuste proporzione e allungato fino alla coda; sia agile e veloce il movimento degli occhi e continuo il drizzar delle orecchie, che altrimenti sono pendenti; sia vivace il moto della coda mozza e continua l'agitazione del muso mentre fiuta la terra; ritengo più inteligente il cane che più lungo annusa i rovi e gli spini, cercando la preda; infine è un ottimo cane da fiuto, quello che si blocca, quando ha scovato la preda, aspettando il padrone. A proposito del colore, in Italia si preferisce screziato, che rassomigli più possibile alla lince maculata, ma non è da disprezzare un cane nero. Il colore bianco e anche il fulvo stanno bene al cane da fiuto.

      Non è chiaro se si distingueva bene la differenza tra un cane da seguita e uno da ferma, ma è chiaro che si referisce ai cani da ferma quando parla del cane che si blocca, forse un bracco o uno spinone o forse tutti due se non c'era una distinzione tra i due nel Cinquecento. Non sono molto sicuro di chè vuol dire con i colori, come non sono nativo in italiano, forse mi potete aiutare, ma è chiaro che era normale trovare cani da ferma e da seguita bianchi e neri. Mi sembra particolaremente interessante che Michelangelo Biondo parla della coda mozza, già nel Cinquecento si tagliava la coda e forse può essere un chiaro riferimento agli antipassati sia del bracco che dello spinone.

      Ecco la foto del trattato di Michelangelo Biondo, interessanto che i due cani portano lo stesso tipo di guinzaglio che negli affreschi di A. Lorenzetti:
      File allegati
      Ultima modifica Druso; 25-04-11, 09:21.

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      • Giampaoletti
        ⭐⭐⭐
        • Aug 2008
        • 1863
        • Ascoli Piceno

        #4
        Molto interessanti, Druso, le tue osservazioni intorno ai cani nella storia dell'arte.
        Conoscerai senz'alltro anche l'affresco del Mantegna (1431-1506), a Mantova, Palazzo Ducale, dove si trova l'antenato dello Spinone ritratto,mi pare, nella Camera degli sposi;peccato che non sono riuscito a trovare il particolare da postare qui.
        Pur conoscendo il riferimento a Michelangelo Biondo, mi sfuggiva la citazione della coda mozza.
        Le tue ricerche ben potevano costituire l'introduzione storica di quella famosa relazione tecnica che l'Enci avrebbe dovuto predisporre -absit iniuria verbis- per il Ministero della salute al fine di spiegare cosa sia stata e cosa sia ed a che cosa sia volta la caudotomia (o caudectomia)nei cani da caccia (e non solo).

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        • ALEXZX6R
          ⭐⭐⭐
          • Mar 2010
          • 2548
          • Provincia di Roma
          • Bracco Italiano: 1) Zeus (Paco) 2) Erasmo di Casamassima (Ugo) 3) Giuggiola di Casamassima

          #5
          Originariamente inviato da Giampaoletti
          ..........l'affresco del Mantegna (1431-1506), a Mantova, Palazzo Ducale, dove si trova l'antenato dello Spinone ritratto,mi pare, nella Camera degli sposi;peccato che non sono riuscito a trovare il particolare da postare qui.........

          Ti riferisci a queste immagini???

          Non mi sembra possa esserci qualcosa dello spinone in questi soggetti. Hanno orecchie dritte e teste molto marcate.

          Da notare anche quello sotto la poltrona......chissà che razza era?
          Ultima modifica ALEXZX6R; 12-10-12, 12:50.
          Alessandro

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          • Druso
            ⭐⭐⭐
            • Jun 2008
            • 1757
            • Spagna
            • Bracco italiano. Beagle.

            #6
            Quelli cani sembrano alani, le orecchie erano sicuramente tagliate. Penso che ci siano due tipi di alani in quelli immagini, gli alani con le orecchie dritte sono simile all'alano tedesco di oggi, si usavano sopratutto nella corte come simbolo di potere. Gli altri alani più simili a un levriero erano usate per la caccia del orso o del cinghiale.

            Il cane sotto Ludovico Gonzaga è un cane un po' stranno. Forse era un bracco marrone. Mi sembra che ha il naso diviso in due parti, questa è però una caratteristica di alcuni cani da ferma, come ad esempio il nostro pachón navarro, forse è un bracco con il naso diviso. Di questi cani si dice che vanno meglio a caccia perchè possono prendere meglio il vento, chissà se pensavano lo stesso nel quattrocento. È possibile che sia anche un cane da compagnia, Michelangelo Biondo dice che "il cane di compagnia è migliore se di grandezza intermedia tra il cane ed il cagnolino".

            Quando sono andato a Mantova 5 o 6 anni fa, non sapevo cosa era uno spinone. Mi ha chiamato molto l'attenzione il fatto che c'erano tanti cani dipinti nella camera degli sposi e infatti ho comprato un poster di questi alani tedeschi che ho ancora sul muro della mia camera. Adesso che guardo un'altra volta le immagini, mi rendo conto che Giampaleotti ha ragione, per me è molto probabile che nella scena dell'Incontro è dipinto uno spinone.
            Ultima modifica Druso; 25-04-11, 09:18.

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            • Druso
              ⭐⭐⭐
              • Jun 2008
              • 1757
              • Spagna
              • Bracco italiano. Beagle.

              #7
              Scusate, ecco le immagini:
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              • Giampaoletti
                ⭐⭐⭐
                • Aug 2008
                • 1863
                • Ascoli Piceno

                #8
                Quello accucciato sotto lo scranno di Ludovico II è il cane Rubino e simboleggia la fedeltà.Secondo me dovrebbe essere di piccole dimensioni.Poco più di un bassotto.
                Lo Spinone in effetti è quello in basso a sinistra nella scena dell'incontro.
                Anche il sito del CiSp riporta il riferimento all'affresco di Andrea Mantegna ma purtroppo non ne mette la riproduzione fotografica.

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                • ALEXZX6R
                  ⭐⭐⭐
                  • Mar 2010
                  • 2548
                  • Provincia di Roma
                  • Bracco Italiano: 1) Zeus (Paco) 2) Erasmo di Casamassima (Ugo) 3) Giuggiola di Casamassima

                  #9
                  Avevi ragione, lo Spinone mi era sfuggito.


                  Comunque nella rappresentazione guardando ancora più attentamente si vedono, in totale, ben 4 razze diverse (quelli definti molossi, per esempio, sono dei levrieri).
                  Ultima modifica ALEXZX6R; 12-10-12, 12:50.
                  Alessandro

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                  • copper
                    ⭐⭐
                    • Jan 2009
                    • 213
                    • mas-cabardès francia
                    • bracco italiano/dogo argentino

                    #10
                    Quelli grandi bianci o bianci e machiatto con orrechie dritte sono soprattuto similare a i dogo Argentino che trovanno oggi ,se vedonno anche in francia sul trattato di Gaston de Foix XII °.
                    sarah

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                    • Druso
                      ⭐⭐⭐
                      • Jun 2008
                      • 1757
                      • Spagna
                      • Bracco italiano. Beagle.

                      #11
                      Sono d'accordo con copper che si tratta di alani del tipo delle miniature dei manuscritti di Gaston Phoebus. Anche sui manuscritti del trattato di caccia medievale del re Alfonso XI è possibile trovare questo tipo di molosso simile al levriero. In Spagna abbiamo il "alano español" che è un po' del genere, un po' simile al cane corso, ma più magro. Un esempio di questo tipo di molossi-alani sarebbe, secondo il mio parere, il cane che si trova nel ritratto del imperatore Carlo V dipinto da Tiziano.
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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #12
                        Sul dipinto del Pisanello (National Gallery) "le visioni di sant'Eustachio"
                        (che non sono riuscito a riprodurre prché il sito lo rifiuta "file non valido" qualcuno piu' bravo di me col computer lo potrebbe postare e lo ringrazio)

                        appaiono due levrieri, due spanieles in basso e dietro al cavallo tre cani che potrebbero essere cani da ferma a pelo lungo e raso.
                        lucio

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                        • Gianni Marcucci
                          ⭐⭐⭐
                          • Feb 2010
                          • 2569
                          • Deruta - (PG) - Umbria
                          • Bracco Italiano

                          #13
                          Bravo Druso, bellissima discussione che mi intriga molto. Molto interessanti le nozioni che hai riportato, alcune parti a me sconosciute.
                          Per aggiungere qualcosa, vorrei portare all'attenzione un dipinto di Jacopo Bassano risalente alla metà del '500 in cui si vedonoi due cani da caccia, un BA e un RM. Anche se morfologicamente non conformi al nostro Bracco, alcuni elementi colore a parte rendono affascinante l'ipotesi:

                          Gianni

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                          • Giampaoletti
                            ⭐⭐⭐
                            • Aug 2008
                            • 1863
                            • Ascoli Piceno

                            #14
                            Con le teste proprio non ci siamo.Ma per il resto, senza sottilizzare, tronco e colori possono andare nel confronto con l'attuale bracco.Poi c'è la coda accorciata.
                            Dove si trova questo dipinto?

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                            • Gianni Marcucci
                              ⭐⭐⭐
                              • Feb 2010
                              • 2569
                              • Deruta - (PG) - Umbria
                              • Bracco Italiano

                              #15
                              Parigi, Louvre.

                              Su quello che dici sono d'accordo, ma la divergenza degli assi e la mancanza di stop del cane accucciato, nonostante il muso e la conformazione generale siano diversi da quelli dell'attuale Bracco, tradiscono un'ipotetica genitorialità.
                              Gianni

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