L'anno scorso ho vissuto a Firenze dove ho fatto un po' di ricerca sul cane storico, sulla scultura romanica è difficile riconoscere il bracco, si riconoscono segugi e alani, ma nel gotico e nel rinascimento si riconoscono alcuni cani da ferma, antecessori del bracco, come per esempio nei disegni di Giovanni de Grassi.
Una delle immagini italiane più vecchie dove si può riconoscere un bracco o cane da ferma sono gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena. Sono andato alcune volte l'anno scorso ed ho visto una scena negli affreschi degli effetti del buon governo, dove era chiaro che c'erano due cani da ferma, fermando un selvatico (non si riconosce bene, forse una becaccia o una pernice) in un campo di grano. Alla destra di questa scena si può vedere anche un cacciatore con falcone e una cacciatrice con due cani che si potrebbe dedurre che sono anche bracchi perchè l'unica scena di caccia che c'è e con cani da ferma. E quà viene la domanda, sulla scena dei cani con i cacciatori, uno e tutto marrone e l'altro e bianco e nero. Sulla scena di caccia da ferma uno e bianco marrone e l'altro è bianco e nero.
Forse fu la scelta artistica di Ambrogio Lorenzetti, ma spesso ho trovato cani nella storia dell'arte che non corrispondono agli standard di oggi. Non credo che i cani da ferma italiani del trecento abbiano inmissione di sangue spurio.
E un'altra domanda che mi faccio è che se la Giubba era focata e Titano era il figlio, allora tutti i descendenti di Titano avrebbero più o meno inmissione di sangue spurio, tanto come i tricolore, anche se non presentano il tricolore o le focature, l'hanno nel sangue. Tempo fa ho letto sul forum che gli inglesi hanno accettato il tricolore. Quali sarebbero le ragione precisse per scartare il tricolore o le focature e non i discendenti di Titano? Non ho nessuna intenzione di polemica, è solo una domanda che mi faccio.
Ecco le foto degli affreschi di Lorenzetti
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