il bracco leggero o bracchetto

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  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #1

    il bracco leggero o bracchetto

    ......E’ vero che nella letteratura “braccofila” è riportato che nel primi decenni del ‘900 la voglia o meglio il pallino di alcuni fu quello di immettere sangue estraneo con lo scopo di creare una nuova razza il “bracco-alleggerito” , addirittura ci fu’ qualcuno che credendosi con tali ibridi , gia’ in prima generazione, arrivato al traguardo ebbe l’ effimera illusione d’aver ottenuto il “bracchetto” o “ bracco leggero” ( da non confondere con il gia’ estinto ceppo Aschieri) , cio’ pero’ non deve costituire il pretesto o favorire le attenuanti per operare in allevamento in tal senso !......


    dissento categoricamente, il bracco leggero o bracchetto non era un tentativo di creare una nuova razza, ma era una razza esistente e ben diffusa e gli Aschieri ne erano un lampante esempio, come lo erano i Bagnasco ed altre correnti di sangue dell'appennino ligure/piemontese/emiliano
    Che ci fosse la "razza" del bracco leggero lo testimoniano quasi tutti coloro che hanno trattato del bracco italiano dal Vecchio al Delor al Ciceri ed al Manfroni.
    Rammento la polemica portata avanti negli anni venti dal commediografo Nino Berrini vertente proprio sul fatto che la razza, del bracco leggero era stata cancellata inserendola in quella del bracco italiano, allargando la forbice di pesi e misure ammesse.
    Oggi è legittimo allevare nel rispetto dello standard producendo sia leggeri che pesanti o , come piu' spesso capita, dei soggetti intermedi.

    Di "meticciamenti" è piena la storia della cinofilia, sia di quelli che hanno creato le varie razze, sia di quelli programmati con l'autorizzazione delle società cinofile centrali (libri aperti) sia di quelli praticati di sotterfugio.
    L'immissione di sangue pointer nel Bracco Italiano è certificata anche nel testo del Manfroni (e non parlo del bracco-pointer, ma di bracchi spacciati come puri con evidenti segni morfologici del pointer) e non ci vuole un occhio particolarmente esperto per vederne ancora oggi di "meticciamenti" non dichiarati: toraci carenati, ventri fortemente risalenti in assenza di grassella, linee cranio facciali poco divergenti, stop marcatissimi, orecchie tringolari piccole e attaccate in alto, andature di continuo incessante galoppo.
    D'altra parte le razze ad ampia diffusione venatoria, per esempio i setter inglesi , sono ormai lontanissimi dagli standard ufficiali , per taglia e per importanza dei particolari morfologici ma sono la prima razza pèer diffusione, gli Epagneul Breton hanno subito evidenti e dichiarate immissioni di setter e pointer ed hanno migliorato le prestazioni ed ora sono la seconda razza per diffusione. Altri, gli spinoni, sono stati rinsanguati col bracco italiano, nei pointer sono andati a finire i levrieri, i Kurzhaar sono dichiaratamente dei bracchi/pointer , nei Drahthaar c'è di tutto un po', i bracchi francesi hanno piu' caratteristiche da pointer che da continentali.
    Insomma si puo' anche far finta di non sapere, ma parallelamente bisogna anche far finta di non vedere.
    lucio
  • natella

    #2
    1 cosa non capisco e' il perche?posso capire il bracco con lo spinone,simili come razza,solo che il bracco ha + classe di portamento e di trotto,lo spinone e' + guerriero,ma il pointer con il levriero...proprrio non lo capisco,aumentarne la velocita' e la spinta..ma per cosa!!!in prove per quella volta che capita che riesca a fermare!!!!!per la caccia non serve la velocita',ma il facile apprendimento,la solidita di ferma,la certezza della ferma,la passione e il collegamento,ma per chi accoppia pointer e levrieri,sono cose secondarie,l'importante che spinga tanto,i setter stanno rientrando in taglie medie,il nanismo dettato dalle andature e' sorpassato,ma di tutti questi meticciamenti e di ricerca esasperata di chi e' la colpa se non delle prove?
    lei sig. marzano queste cose le conosce perfettamente,quindi se non separiamo le 2 sponde,caccia e prove sara' sempre un guazzabuglio,il garista che vuole il proprio soggetto che vada sempre di +,il cacciacinofilo che leggendo "cinofilia" vuole emulare i soggetti da gara con i propri cagnoli cambiandoli in continuazione perche' mai contento e il povero cacciatore che acquistando 1 cucciolo si ritrova con 1 pazzo scatenato inservibile,ed allora discussioni a non finire.....ma forse della caccia e della cinofilia questo e' il lato simpatico "le chiacchiere".
    cordialmente natella

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    • Lucio Marzano
      Lo zio
      • Mar 2005
      • 30090
      • chiasso svizzera
      • bracco italiano

      #3
      Il perché gentile Sig Natella va ricercato nelle ambizioni dell'uomo, si vuole ottenere un risultato (morfologico o di lavoro) ed invece di selezionare con attenzione per generazioni, si prendono scorciatoie (ibridazione, consanguineità stretta) che hanno risvolti negativi che a loro volta richiedono generazioni per essere eliminati. Ma troppi vogliono i risultati subito ed allora...................
      Certo queste cose sono accentuate dall'agonismo , ma talvolta il fine non è semplicemente la velocità (come spesso accade) ma , per esempio, quello di far diventare la razza piu' fermatrice.
      Che i setter stiano crescendo in altezza media, mi perdoni ma non mi sembra affatto, a parte alcune correnti di sangue in genere il "nanismo" é imperante, ho visto una femmina
      di grandi prestazioni, ma di altezza inferiore a quella di un breton in squadra setter per una delle coppe.
      Un minimo di attenzione alla morfologia non sarebbe male nemmeno fra i setter.
      lucio

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      • Druso
        ⭐⭐⭐
        • Jun 2008
        • 1757
        • Spagna
        • Bracco italiano. Beagle.

        #4
        Questa è una discussione che mi interessa molto. Quando ho presso il mio brachetto, ho letto lo standard sul libro di Benasso e ho letto che le unghie dovevano essere tutte bianche. Il mio brachetto aveva una unghia mezza, che all'inizio erano bianche, ma sono diventate marrone, le altre però sono rimaste bianche. Pensavo che fosse per la melanina delle macchie del mantello.

        Sullo stesso libro di Benasso c'era un bracco che sembra bracco, ma no italiano: Tano dell'Asolano, un bracco che è sui pedegree di molti bracchi di oggi. Poco tempo fa ho avuto l'opportunità di parlare con un importante braccofilo e gli ho chiesto su Tano dell'Asolano e lui ha riconosciuto che Tano aveva sicuramente sangue del kurzhaar. Anche abbiamo parlato della Giubba, la mamma di Titano del Trovese e mi ha detto che anche lei aveva sangue spurio, non solo perchè era focata, ma anche perchè aveva le unghie nere e un bracco non dovrebbe mai avere le unghie nere.

        Allora mi è venuto in mente che Titano e molto presente nel pedegree del mio bracco, che è anche roano come la Giubba e questa unghia e mezza nera potrebbe essere una reminiscenza delle unghie nere della Giubba. Per questo forse preferivano i bracchi bianco arancio, perchè sulla tonalità del bianco arancio non si vedevano questi deffetti (è una opinione personale).

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        • Lucio Marzano
          Lo zio
          • Mar 2005
          • 30090
          • chiasso svizzera
          • bracco italiano

          #5
          piedi robusti, ovaleggianti, con dita arcuate, aderenti fra loro, fornite di unghie forti e ricurve sul terreno di colore bianco, ocraceo o bruno, più o meno intenso, a seconda del manto



          questo è quanto dice lo standard riguardo alle unghie, che possono essere quindi bianche, ocra o brune con un'intensità correlata alla pigmentazione del manto. Il nero invece è totalmente proscritto.

          Tano dell'Asolano, che ha coperto molte fattrici, era un soggetto roano/marrone dal mantello molto carico ma certamente non nero. Che vi sia stato immesso del kurzhaar, non è assolutamente provato.
          Titano del Trovese era figlio di Giubba , cagna notoriamente focata e ha trasmesso in alcuni discendenti roani questa colorazione.
          lucio

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          • Gianni Marcucci
            ⭐⭐⭐
            • Feb 2010
            • 2569
            • Deruta - (PG) - Umbria
            • Bracco Italiano

            #6
            Ho di recente aggiunto alla mia collezione di libri cinofili un'interessante volumetto a firma di Augurio Kaff, il titolo è Cani da Ferma - Addestramento. L'opera, prima edizione, risale al 1911 e nei primi capitoli tratta delle razze maggiormente usate a caccia a quell'epoca, nel paragrafo dedicato al Bracco Italiano trovano posto due distinte descrizioni con tanto di simil standard, ovvero il Bracco Italiano leggero e il Bracco Italiano pesante. In parole povere nei primi anni del secolo scorso i due tipi non erano ancora accomunati come unica razza ma facevano riferimento a due distinte varietà, cosa che non trova riscontro nelle altre razze canine.
            Gianni

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #7
              In parole povere nei primi anni del secolo scorso i due tipi non erano ancora accomunati come unica razza ma facevano riferimento a due distinte varietà, cosa che non trova riscontro nelle altre razze canine.
              Proprio così Dardo erano due razze diverse,soprattutto nell'utilizzo, piu' adatto ed utilizzato il leggero in collina e montagna , ed in piano il pesante , anche le immagini del famoso canile della caccia di Ferdinando Delor riporta i vari bracchi distinguendoli fra Grande bracco e Bracchetto. Il grande bracco era definito "Bracco Nobile" ed alcuni lo chiamavano "bracco lombardo" e vi erano allevamenti, come quello di Cav. Silva di Pizzighettone che si definivano "del bracco nobile" come altri che allevavano bracchi leggeri detti anche bracchetti.
              La stessa cosa si riscontra anche nel bracco francese, che distingue i due tipi : Guascogne e Pirenei soprattutto dalle dimensioni.
              In Germania c'è il Munsterlander diviso in grande e piccolo, che si differenziano per la taglia e per il colore (bianco e nero e bianco e marrone)
              <!-- / message --><!-- sig -->
              lucio

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              • silvio roncallo
                ⭐⭐⭐
                • Dec 2006
                • 5650
                • genova, Genova, Liguria.
                • spinone

                #8
                Lucio, dì la verità, questa storia dello standard unico ti sta' sullo stomaco.
                Preferiresti esistessero ancora i due standard separati. Avanti su, dilla tutta!!! (tanto lo abbiamo capito - anche perchè da te più volte sbandierato - che preferisci i "bracchetti"!!! è che non te ne viene uno !!!!! ma tu insisti e chissà .... elisir di lunga vita .....)
                silvio

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                • Alberto
                  Bracco da attacco
                  • Jul 2007
                  • 4908
                  • Arquata Scrivia, Alessandria, Piemonte.
                  • Bracco Italiano B/A: Polcevera's Arno (Bakko) Bracco Italiano R/M: Polcevera's Piper

                  #9
                  Originariamente inviato da silvio roncallo
                  Lucio, dì la verità, questa storia dello standard unico ti sta' sullo stomaco.
                  Preferiresti esistessero ancora i due standard separati. Avanti su, dilla tutta!!! (tanto lo abbiamo capito - anche perchè da te più volte sbandierato - che preferisci i "bracchetti"!!! è che non te ne viene uno !!!!! ma tu insisti e chissà .... elisir di lunga vita .....)
                  Io sinceramente lo preferirei alla grande!!! Allevamento per la selezione del bracco italiano leggero e allevamento per la selezione del bracco italiano pesante......così in base ai propri gusti ed esigenze uno si orienta!! Certo nel limite della decenza......i leggeri nn dovrebbero diventare bracchi francesi e i pesanti Bloodhound, ma dovrebbero mantenere le caratteristiche di razza (lo so...è facile da dirsi un pò meno da farsi[:D])!!!
                  Oppure semplicemente ridurre sta beneamata "forbice" di pesi e altezze!!![:-golf]
                  Alberto Merlo

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                  • Lucio Marzano
                    Lo zio
                    • Mar 2005
                    • 30090
                    • chiasso svizzera
                    • bracco italiano

                    #10
                    Originariamente inviato da silvio roncallo
                    Lucio, dì la verità, questa storia dello standard unico ti sta' sullo stomaco.
                    Preferiresti esistessero ancora i due standard separati. Avanti su, dilla tutta!!! (tanto lo abbiamo capito -
                    anche perchè da te più volte sbandierato - che preferisci i "bracchetti"!!! è che non te ne viene uno !!!!!
                    ma tu insisti e chissà .... elisir di lunga vita .....)
                    Sul piano venatorio, per chi come me caccia prevalentemente in collina/montagna ,il rapporto peso potenza
                    e la gravità sono cose importanti ed i nostri avi lo avevano capito benissimo ed avevano adeguato i bracchi
                    alle esigenze della caccia , dividendoli in pesanti e leggeri.
                    E' mia opinione che se avessero lasciato le due razze, i continentali esteri ed anche gli inglesi, avrebbero trovato ben altra concorrenza in Italia ed il leggero avrebbe conosciuto l'evoluzione di cui hanno beneficiato kurzhar, EB e il setter inglese.
                    Ma ormai le cose sono fatte ed è inutile piangere sul latte versato, ci teniamo uno standard che comprende cavalli da corsa e da tiro sperando sempre che qualcuno si decida a ridurre questa assurda forbice.
                    Guardandomi in giro vedo di piu' bracchi che stanno fra il medio ed il minimo che non soggetti che si situano
                    fra il medio ed il massimo di pesi e taglie ammesse, evidentemente l'utilizzo pratico ha dato
                    indicazioni ben diverse da quelle dello standard.

                    Questo thread nasce da una affermazione che non condivido per nulla e cioé che il bracco leggero sia stato un tentativo abortito di creare una nuova razza, non è affatto così perché il bracchetto era una razza a sé , ben caratterizzata ed utilizzata nei terreni a lei più confacenti e che annoverava linee di sangue ben definite (allora ancora non si parlava di standard).
                    lucio

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                    • Giampaoletti
                      ⭐⭐⭐
                      • Aug 2008
                      • 1863
                      • Ascoli Piceno

                      #11
                      Ho letto che un motivo fondamentale dell'unificazione è stato nella considerazione che i caratteri morfologici delle due tipologie (leggera e pesante) erano uguali.Quindi,non si giustificava l'appartenenza a due razze.
                      Non dimentichiamo che si era,allora,nella fase di ricostruzione della razza decimata dalla guerra e da una cattiva alimentazione.
                      Secondo me fecero bene anche in ragione dei basso numero di soggetti esistenti.
                      Pensate se dovessimo distinguerli per esempio anche per colore del mantello.Sarebbe un non senso.
                      Lo standard unificato consente di orientarsi nell'allevamento di soggetti più leggeri ovvero più pesanti ovvero ancora una via di mezzo.

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                      • silvio roncallo
                        ⭐⭐⭐
                        • Dec 2006
                        • 5650
                        • genova, Genova, Liguria.
                        • spinone

                        #12
                        senz'altro il ridotto numero di soggetti disponibili non poteva far storcere la bocca al momento di codificare la razza alla fine della guerra, questo è indiscutibile, come mi sembra abbastanza indiscutibile che in tempi non sospetti, esistessero le due tipologie distinte fra loro ed anzi, la riunione in un unico standard ne è forse la controprova.
                        silvio

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                        • Gianni Marcucci
                          ⭐⭐⭐
                          • Feb 2010
                          • 2569
                          • Deruta - (PG) - Umbria
                          • Bracco Italiano

                          #13
                          Originariamente inviato da Alberto
                          nel limite della decenza......i leggeri nn dovrebbero diventare bracchi francesi e i pesanti Bloodhound, ma dovrebbero mantenere le caratteristiche di razza
                          Quoto alla grande questo passo!

                          Originariamente inviato da Lucio Marzano
                          Sul piano venatorio, per chi come me caccia prevalentemente in collina/montagna ,il rapporto peso potenza
                          e la gravità sono cose importanti ed i nostri avi lo avevano capito benissimo ed avevano adeguato i bracchi
                          alle esigenze della caccia , dividendoli in pesanti e leggeri.
                          Su questo in passato abbiamo disquisito più e più volte e continuo, forse a torto, a non esser d'accordo. Il Breton non è che vada così tanto di moda tra i montanari.

                          E' mia opinione che se avessero lasciato le due razze, i continentali esteri ed anche gli inglesi, avrebbero trovato ben altra concorrenza in Italia ed il leggero avrebbe conosciuto l'evoluzione di cui hanno beneficiato kurzhar, EB e il setter inglese.
                          Oppure anche no! Con un continentale a metà strada tra un K e un BI.

                          Ma ormai le cose sono fatte ed è inutile piangere sul latte versato, ci teniamo uno standard che comprende cavalli da corsa e da tiro sperando sempre che qualcuno si decida a ridurre questa assurda forbice.
                          La forbice già ci pensano gli allevatori seri a mentenerla ridotta.

                          Guardandomi in giro vedo di piu' bracchi che stanno fra il medio ed il minimo che non soggetti che si situano
                          fra il medio ed il massimo di pesi e taglie ammesse, evidentemente l'utilizzo pratico ha dato
                          indicazioni ben diverse da quelle dello standard.
                          CVD. Non è il caso di indicazioni diverse dallo standard, perchè nei minimi e massimi rientrano questi soggetti che si collocano nel medio-basso. Quindi perfettamente in standard.

                          Questo thread nasce da una affermazione che non condivido per nulla e cioé che il bracco leggero sia stato un tentativo abortito di creare una nuova razza, non è affatto così perché il bracchetto era una razza a sé , ben caratterizzata ed utilizzata nei terreni a lei più confacenti e che annoverava linee di sangue ben definite (allora ancora non si parlava di standard).
                          Concordo[:-golf]
                          Gianni

                          Commenta

                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #14
                            purtroppo , Giampaoletti, non è a ndata come tu dici, l'unificazione ha privilegiato il tipo "pesante" ed il bracco ha rischiato l'estinzione (parliamo del periodo successivo alla prima guerra mondiale). Le due razze potevano essere uguali nei particolari morfologici, ma non lo erano per nulla (si vedano le fotografie) nelle dimensioni e nel rapporto peso altezza.
                            Infatti se andate a dividere il peso per l'altezza relativo alle varie dimensione, vedrete
                            che i pesanti hanno un rapporto peso altezza superiore ai 550 gr x 1 cm mentre i leggeri
                            si situano al di sotto di 500 gr x ogni cm di altezza.
                            Quindi NON erano affatto uguali come proporzioni ed il "leggero" non si riferiva ad un valore assoluto ma alla costituzione/costruzione dei "bracchetti" .
                            lucio

                            Commenta

                            • bud
                              • Oct 2010
                              • 141
                              • roma
                              • setter irlandese

                              #15
                              Avete qualche foto dell'epoca dei due diversi tipi di Bracchi da inserire?
                              Se fosse possibile sarei curioso di vederli
                              luca

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