il bracco leggero o bracchetto
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Se io avessi dato ascolto ai pregiudizi, il bracco non lo avrei mai acquistato. Ma per fortuna il mio cervello è in grado di ragionare da solo, e prima di sputare sentenze ho voluto provare di persona.Comunque i pregiudizi ci sono su tutte le razze, il setter va lungo , il pointer patisce il freddo ,i drahthaar e i Kurzhaar sono mordaci, il breton si inciampa nell'erba etc.. Certo che qualcosa di vero ci sarà per tutti, ma alla fine ognuno sceglie la razza che gli si addice di più al proprio modo di essere. -
I pregiudizi, ne abbiamo parlato e riparlato, sono duri a morire. Per il nostro Bracco evidentemente le cose non girano nemmeno di fronte all'evidenza.
Io, però, andando forse controcorrente, gradirei che rimanesse così,un prodotto di nicchia. Come dice Marco i 700 cuccioli all'anno garantirebbero la non consanguineità stretta, e manterremo il livello qualitativo raggiunto.
Il Braccofilo, in genere è abbastanza preparato, sa quali correnti usare in rispoduzione e se deve prendere un cucciolo dove andare a parare.
La massa dei cacciatori col cane, di cinofilia sa poco o niente, il cane basta che trova poi il resto sono chiacchiere, si incazza se il cane non pista, allarga troppo etc.etc. in una bolgiadi pressapochismo e approssimazione. Il cane mio col tuo vediamo quel che esce, funziona così l'allevamento del cane da caccia, quando almeno si accoppiano due cani della stessa razza. Tutti alla ricerca del fenomeno in mezzo alle mezze calzette quando invece nessuno capisce che la vittoria dell'allevatore è quando riesce ad avere omogeneità.
Per cui non disperiamo troppo o auspichiamo maggior diffusione, al Bracco si arriva dopo un percorso che può essere lungo e tortuoso. I più passano oltre.GianniCommenta
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Alberto Merlo
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non auspico una popolarizzazione del bracco italiano, perché potrebbe portare a degenerazioni, ma l'obbiettivo di 1000 iscrizioni , che non sembra fantasioso né irragionevole, mi renderebbe piu' tranquillo sul il futuro della razza.lucioCommenta
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La massa dei cacciatori col cane, di cinofilia sa poco o niente, il cane basta che trova poi il resto sono chiacchiere, si incazza se il cane non pista, allarga troppo etc.etc. in una bolgiadi pressapochismo e approssimazione. Il cane mio col tuo vediamo quel che esce, funziona così l'allevamento del cane da caccia, quando almeno si accoppiano due cani della stessa razza. Tutti alla ricerca del fenomeno in mezzo alle mezze calzette quando invece nessuno capisce che la vittoria dell'allevatore è quando riesce ad avere omogeneità.
Sarà che lo sono di natura.....ma io sono molto fiducioso!!![vinci]Alberto Merlo
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dipenderà da noi utilizzatori, mostrare sul terreno soggetti validi e competitivi, il braccofilo ha le sue idee, quelli che non lo sono (ancora) desiderano soggetti
che siano soprattutto venatoriamente validi e se fregano altamente dei "pensatori"lucioCommenta
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probabilmente l'unico modo per convincere più persone a scegliere il bracco è che ogni proprietario si porti insieme a caccia un amico che il bracco non c'è l'ha. Poi se il cane è buono e l'amico intelligente ci sarà un bracco in più. Altrimenti succede quello che ha scritto Dardo in un altro 3d, " se dobbiamo confontarci con questa gente , si tengano i loro cani "Commenta
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l'unificazione ufficiale delle due razze (leggero e pesante) avvenne nel 1923
maggio 1891, scrive il Delor sulla Gazzetta del Popolo con lo pseudonimodi Max :
.............da quanto vado dicendo il lettore si sarà accorto che i nostri bracchi si dividono in due famiglie :grandi Bracchi e Bracchi leggeri............................
il grande bracco, specialmente per la sua struttura e per la sua conformazione mal reggerebbe quel sole cocente (riferito al sud italia ndr) e dalle macchie della Maremme uscirebbe colla pelle e lunghi orecchi a brandelli, se pure avesse il coraggio e l'energia voluti per introdurvisi.
Solo il Bracco leggero, meno alto di statura, piu' raccolto di forme, piu' asciutto, vi puo' resistere servendo egregiamente allo scopo.lucioCommenta
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mi scuso per 1 intromissione in una razza che non conosco ma che ne posso capire le potenzialita',per potere competere con lo strabordante diffusione di setter,abbisogna che i bracchi siano alquanto ridotti di stazza(ondine ne e' 1 esempio),soggetti appassionati e fermatori,poi la differenza la farebbe la metodologia di razza,su questo punto io inglesista da 1 vita ,avrei qualche ripensamento,si paragonerebbe la filata strisciante del setter all'accertamento testone in cielo del bracco,sono tante le sfaccettature nel far propendere per 1 razza e un'altra,ma l'importante e' principalmente la passione venatica,senza quella non si va da nessuna parte e mi sembra che anche i bracchi stiano facendo passi giganteschi.
noi diciamo o e' 1 bracco o e' 1 brocco ,la via di mezzo al contrario degli inglesi non c'e'................chi vuole rischiare?
natellaCommenta
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L'offerta di un qualsiasi bene, anche di un cucciolo, è sempre legittimata dalla domanda, domanda che si basa su delle esigenze ben precise.
Nel nostro caso, il cane da caccia, non sembra basti che esso svolga al meglio il suo compito, la domanda resta scarsa anche difronte alle qualità dell'offerta atte a soddisfare le esigenze primarie.
In parole poverissime, nonostante il Bracco odierno è un cane da caccia validissimo, privato nel corso di anni di selezione dei tanti difetti riguardanti la salute, il numero di cuccioli iscritti non aumenta, segno questo che la richiesta resta minima o meglio relegata ai pochi appassionati e cultori della razza.
Uno dei detti ricorrenti da chi pratica il commercio è: "bisogna legare l'asino dove vuole il padrone" intendendo che l'offerta deve piegarsi ai voleri della domanda.
Ora io mi chiedo quanto valga, e quanto bene possa fare il dover piegare una razza canina ad una richiesta che non si ha certezza poi alla fine venga.
Voler per forza cercare le cause della sua scarsa diffusione nel Bracco stesso, a parer mio, non basta. Le cause stanno nella gente, nel cacciatore medio, in quello che vuole. Uno sguardo fuori dai circoli cinofili aiuterebbe a colmare se non altro questa lacuna, basti vedere quali sono le razze che stanno andando per la maggiore in questo periodo storico-venatorio. Non so da voi, ma quì da me si incontrano sempre più cani da cerca. La rarefazione della selvaggina spinge il cacciatore a rendersi sempre più di bocca buona (non me ne vogliano gli amici spingeristi), nel senso che con uno Springer ad esempio puoi cacciare di tutto, dal tordo al cinghiale senza grossi problemi, senza timore di tirare la Lepre o il Merlo perchè altrimenti si rovina la ferma.
Ecco, bisognerebbe valutare lo scenario venatorio attuale, dove eventualmente inserire un cane da ferma. Per quei "puristi" della penna che ancora resistono, la concorrenza dei Setter è fortissima. Se la storia insegna che le menti si plasmano anche e soprattutto grazie ai media e alla pubblicità, basta sfogliare una qualsiasi rivista di caccia per capire.GianniCommenta
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Fatto è che il bracco non è per tutti. Ho visto troppi neo-(finti)-braccofili dare via il proprio bracco dopo un anno o due 'perchè non andava'...Commenta
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Oggi sento molte persone che si lamentano perché il loro bracco va troppo e non riescono a controllarlo.lucioCommenta
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E ti posso dire che è stata una di quelle cose che mi ha fatto decidere di prendere un bracco. Solo ieri pomeriggio, per sfizio sono passato in un quagliodromo e li c'erano un sacco di setter e pointer , come se fossero gli unici cani esistenti sulla terra. C'era un signore proprietario di una setter figlia di un certo BOBAIN o qualcosa del genere che lui decantava tanto, ma io credo di non aver mai visto un setter cosi' brutto. Stava commentando un pointer dicendo, questo cane tra 10 minuti sembra un bracco italiano. Mi veniva da ridere, la mia bracca corre come i loro x due ore, questi qua pensano di avere l'oro in casa solo xchè sono capaci di consentire a 200 mt su dei cani che fermano in bianco.Commenta
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Lo hai scritto in questo 3d " Come intendete il bracco di oggi"
E ti posso dire che è stata una di quelle cose che mi ha fatto decidere di prendere un bracco. Solo ieri pomeriggio, per sfizio sono passato in un quagliodromo e li c'erano un sacco di setter e pointer , come se fossero gli unici cani esistenti sulla terra. C'era un signore proprietario di una setter figlia di un certo BOBAIN o qualcosa del genere che lui decantava tanto, ma io credo di non aver mai visto un setter cosi' brutto. Stava commentando un pointer dicendo, questo cane tra 10 minuti sembra un bracco italiano. Mi veniva da ridere, la mia bracca corre come i loro x due ore, questi qua pensano di avere l'oro in casa solo xchè sono capaci di consentire a 200 mt su dei cani che fermano in bianco.
Il resto è cosa vista e sentita milioni di volte, e non fa che confermare quanto asserisco, cioè che nemmeno di fronte all'evidenza la gente "aggiorna" le proprie convinzioni, ma preferisce arroccarsi su quelle quattro cose che sa (per sentito dire).GianniCommenta
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