Lucio o parlato di laerte perchè non avevo mai cacciato con dei bracchi italiani, per questo o messo in mezzo il tuo cane
l'azione di cerca del bracco italiano
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Lucio l'unico bracco italiano che o visto a caccia e laerte e un poco malva di Mauro nerviani, ed e stata un oretta passata con te e laerte che mi e piaciuta, o visto cacciare laerte gli o visto fare delle belle ferme e mi a fatto prendere due fagiani, la caccia del bracco italiano mi a dato una bella impressione, mi piace quella cerca quasi a dire un po sbadata con quel naso raramente a terra solo quando percepiva una passata fresca controllava il terreno se la selvaggina era ancora li, lo visto cacciare sul pulito e sullo sporco con quel trotto elegante da varenne, e o visto fare anche due belle ferme, il contatto con il conduttore mi a dato l'impressione che sono cani che non dovrebbero perdere il contatto facilmente con il conduttore, il bracco italiano e un cane a mio parere molto intelligente che sa esplorare molto bene l'ambiente dove e portato a caccia. non sono un grande esperto a giudicare i cani perchè non o fatto mai gare o partecipato a qualche prova il mio parere vale come cacciatore
Lucio o parlato di laerte perchè non avevo mai cacciato con dei bracchi italiani, per questo o messo in mezzo il tuo caneGianni
Forever hunting with springer -
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano
La cerca del bracco italiano, andatura a parte, già ampiamente
discussa, come deve essere riguardo alla presa di terreno,
alle aperture, al contatto col conduttore ed in funzione
della orografia , della vegetazione e della selvaggina cacciata ?
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Senza nessuna competenza in materia, esclusivamente basandomi su quello che ho visto fare dai miei cani, provo a dire la mia chiedendo anticipatamente scusa a te e a chi, come te, di mestiere invece ne ha. Il cane ha innato il tipo di approccio al percorso che copre e lo modifica a seconda del terreno e della selvaggina presente (ad es. la cerca del fagiano è caratterizzata da lunghi lacets e rientri incrociati in modo da coprire nel minor tempo quanto più terreno possibile; quella del beccaccino è ristretta, cauta e quasi nevrotica, con un susseguirsi di ferme perentorie a raffica in pochissimo spazio. Scoordinata e senz’altro meno bella da vedere è la cerca di lepre, dove, ahi mè, il naso spesso è piantato a terra e la geometria, lo stile vanno a remengo) Non penso ci sia bisogno di insegnare ad un cane nato cacciatore come coprire un percorso .Credo di poter dire che lo sa da sè, in virtù del suo essere predatore.Penso che l’azione del conduttore (consapevole e fiducioso delle capacità venatorie del proprio cane), debba essere prevalentemente di non disturbo.
La diversità fra la cerca in caccia e in prova mi sembra sia determinata solo dal tempo, non dal metodo.E anche qui, credo di poter dire che il cane lo sa. Sa quando è a caccia e per lui si prospetta uno sforzo continuato e quando invece deve concludere e risolvere in 10 minuti, tanto dura una prova. E’ quindi l’andatura che è diversa. Mai il metodo di cerca.
All’ultima domanda ora non ti sto rispondere, ma quando avrò cani vincitori in coppa europa, forte della nuova esperienza acquisita sul campo, ti risponderò volentieri.
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[quote]Messaggio inserito da angela paltrinieri
La risposta precedente è ovviamente nella discussione sbagliata.Volevo inserirla nella sezione Addestramento, discussione "il percorso" , ma la testa è quella che è...chiedo scusa
[/quote
Angela allora mi posso consolare non sono solo con la testa fra le nuvole [:-bunny]Gianni
Forever hunting with springerCommenta
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano
Laerte te ne ringrazia, Gianni e spera di poterti servire ancora
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Lucio mi onorerebbe un sacco cacciare ancora con te e laerte ma non so quando potrebbe essere possibile, magari ti aspetto in sicilia così ti porto con laerte a cotorni quelle vere e selvatiche, sono un po stretto a casa ma ci accomoderemo ti aspettoGianni
Forever hunting with springerCommenta
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sei molto gentile e cortese, sarei felicissimo di venire in Sicilia ma se riusciro' a farlo sarà
per il piacere di vedere la tua bella isola.
comunque non si sa mai e ti ringrazio per la gentilissima offertalucioCommenta
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Lo sai Lucio il tu interogativo non è facile da svolgere? Quanti bracchi italiani hai ed ormai hai capito di ognuno la propria indole e carettere e modo di cacciare? Lo standard di come oramai caccia un bracco italiano sia di dominio pubblico: poco se non imposta traumaticamente il colleamento con il conduttore,grande personalità e soprattutto invito ad essere seguito a volte inseguito in ardimenti assai balzani per un gregario con tal nome. Eppure l'osservazione prima attenta del tererno dove svolgere, il naso a terra(orrore direbbero molti) per fiutaare tracce di chi sa chi per poi risollevare il collo ed avere una presa di punta alta con annesso un trotto elegante che poi rompe per infricarsi in ginepraie rovelle e soffermarsi in bricchi(così in dialetto ligure) a fermare o un fagiano o una staarna.
La mia esprienza più chiarificatice è stata con Zara, nel mio personale terreno di caccia che stava eseguendo lassie e cerche quasi non intuibili a bordo di una piccola roverella, al mio richiamo(pilotato ) Zar mi segue per andare dove si doveva andare. Di lì a pochi secondi due rosse si alzano esattamente dove Zara mi cercava di condurre(unitile raccontare l'esito: padella d?oro non si smentisce)
La Zara si è cocciutamente riproposta negli stessi punti dove si sono alzati i selvatici e a quel puntto ho lasciato che cacciasse libera, ma collegata. La giornata è andata storta non per colpa del ggregario ma del sottoscritto che non aveva capito nulla.
Nelle cacciate a seguire la bestia ha sempre avutoo un atteggiamento di grand autonomia, come al solito, ma al variare del terreno e sicuramente delle traccie che stava seguendo ha modificato il suo comportamento venti volte, presa di terra-presa alta-trotto- trotto/galoppo. In ogni azione ha in coccciato in un breve spazio temporale di caccia circa 4 specie differrenti:dal fagiano pernice ala lepre al capriolo e daino, mantenendo la compostezza di un gran cercatore e fermatore.
Da neofita non posso altro che essere sodddisfatto la mia Zara meno per incapacità del conduttore ad intuire le varie caccie che mi ha proposto con tanta dicotomia da essere visibili anche ad un esperto.
Quindi visto la tipologia di bestia che mi fregio di possedere penso che presa a terra, allargarsi, per poi stringere con trotto elegante e pippa in aria verso il selvatico e fermare credo ddi avere tutto.
Posso discutere sulla sua indipendenza e poco collegamento: Sicuramente non ho le gambe buone per starle dietroCommenta
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da massimo florian
Nelle cacciate a seguire la bestia ha sempre avutoo un atteggiamento di grand autonomia, come al solito, ma al variare del terreno e sicuramente delle traccie che stava seguendo ha modificato il suo comportamento venti volte, presa di terra-presa alta-trotto- trotto/galoppo.
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Questo passaggio mi sembra molto importante.
Ne ho letto anche su Diana qualche numero fa.
Naso a terra, naso al vento, fasi di trotto e fasi di galoppo sono tutte cose che quest'anno ho sperimentato abbondantemente osservando la mia bracca, notando che inevitabilmente l'andatura dipende dal terreno, mentre il naso alto o a terra dipende molto dal clima (maggiore o minore vento/maggiore o minore umidità) secondo me.
I più esperti che ne pensano? Sono giuste le mie deduzioni?
Quaeque relicta derelicta
Generale Libellula
Posta alla beccaccia? No grazie, roba da sfigati
"Il braccofilo, in fondo, è un pò bracco" R. d. P.Commenta
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il naso a terra, non è un atteggiamento ideale perché porta il cane ad
arrivare addosso alla selvaggina sfrullandola, ma molto spesso è l'unico
modo per risolvere una particolare situazione olfattiva.
Credo che a caccia non vi sia cane che non faccia delle azioni di dettaglio,
ecco bisogna che non esageri nel farle, come in molte cose è un problema di misura. Nelle prove è piu' grave per una ragione di diverso scopo, a caccia
lo scopo è trovare la selvaggina e spesso anche lo sfrullo ha un esito
positivo, in prova senza ferma non c'é classifica quindi non serve a nulla risolvere sfrullando.
Due cani uguali non esistono e così ognuno ha le sue caratteristiche, sia positive che negative, ma tutti hanno crtamente piu' naso dei conduttori,
alcuni poi hanno quel famoso senso del selvatico che li porta a esplorare
un luogo ed a trascurarne un altro, molto dipende dall'esperienza, ma spesso
sono doti naturali, non tutti affinano col tempo la loro duttilità.
E' molto bello potare a caccia dei giovani per vederne i progressi, ma
un cane navigato sarà quello che come dice Massimo , insegna al cacciatore
ad andare a caccia !!!lucioCommenta
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Zio, io ho notato che la mia cagna tende a tenere il naso a terra nelle giornate senza vento e\o con molta umidità che probabilmente intrappola l'emanazione al suolo o sulle piante.Quaeque relicta derelicta
Generale Libellula
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"Il braccofilo, in fondo, è un pò bracco" R. d. P.Commenta
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se lo fa con una motivazione valida va benissimo, l'importante é che non lo dfaccia , per esempio, pistando lepri o conigli é un vizio che i cani prendono facilmente specie se si appassionano alla selvaggina da pelolucioCommenta
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