i bracchi moderni

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giuseppe
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  • giorgio ziron
    ⭐⭐⭐
    • Aug 2006
    • 1738
    • monselice, Padova, Veneto.
    • Bracco italiano Pilone dei sanchi (detto Moro) CH it di belezza Tex dei Sanchi CH it e int di bell

    #241
    mi sembra, Antonio, che le tue parole siano sacrosante, sono quelle di un allevatore e selezionatore che, per raggiungere certi risultati, ha vissuto con i bracchi per decenni, complimenti!
    Giorgio Ziron

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    • Lucio Marzano
      Lo zio
      • Mar 2005
      • 30090
      • chiasso svizzera
      • bracco italiano

      #242
      ....cosi ' va bene e non come prima : una a discapito dell'altra !
      <!-- / message --><!-- sig -->

      e' un discorso fatto tante volte, a chi non piace il cane bello e bravo ??
      pero' quando si alleva ci sono delle scelte , inutile dire io voglio entrambe le cose
      in pratica non è così, si fanno scelte basate sulle proprie priorità, a volte non si fanno nemmeno le scelte (ti chiedono la monta e senza neanche sapere se la cagna ha quattro o tre zampe la concedi) poi i cuccioli che non sono predestinati a qualche amico li tengo e onestamente parlando il mio criterio di scelta è quello di privilegiare le qualità di lavoro.
      Se questo è "a discapito"......allora é così che faccio
      lucio

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      • casamassima
        ⭐⭐⭐
        • Apr 2005
        • 4134
        • Mottola, Taranto, Puglia.
        • Bracco Italiano .

        #243
        Lucio sfugge la sfumatura d'un passaggio o c'è un gioco di parole ...privilegiare le qualita' di lavoro in "soggetto di marca bracca" e non certo in un indefinito quadrupede ..... perbacco !!!!!
        Antonio Casamassima

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        • DelPiacentino
          ⭐⭐
          • Mar 2008
          • 373
          • Piacenza
          • Epagneul Breton, English Pointer

          #244
          Non conosco direttamente il bracco se non tramite il mio amico Pietro Fumi, ahimè posso solo ricordarlo !! Ma quoto in pieno Antonio, ne vorrei di allevatori con questa etica e serietà in tutte le razze da caccia, complimenti davvero !!

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          • paolo fineo

            #245
            CARO ANTONIO NON POSSO CHE CONCORDARE CON IL TUO DISCORSO ,NON SOL PERCHE' SIAMO GRANDI AMICI MA PER IL SEMPLICE FATTO CHE STANDOTI ACCANTO SPESSO E VOLENTIERI SOLO CHI TI VEDE SELEZIONARE E OPERARE CON I BRACCHI PUO' SAPERE QUANTO SUDORE E FATICA CI METTI.......CARO LUCIO E CARO GIUSEPPE CONSENTITEMI DI DIRVI CHE I VOSTRI METODI SICURAMENTE EFFICACI NESSUNO LI METTE IN DUBBIO ,MA CE NE FOSSINO DI ANTONIO CASAMASSIMA IN TUTTA ITALIA......MEDITATE GENTE MEDITATE.....[fiuu]

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #246
              CARO LUCIO E CARO GIUSEPPE CONSENTITEMI DI DIRVI CHE I VOSTRI METODI SICURAMENTE EFFICACI NESSUNO LI METTE IN DUBBIO ,MA CE NE FOSSINO DI ANTONIO CASAMASSIMA IN TUTTA ITALIA......MEDITATE GENTE MEDITATE..
              caro Paolo ,
              Nessuno critica Antonio, sia ben chiaro.

              io NON sono un allevatore e NON ho un affisso e nemmeno ho un "metodo"
              sono un appassionato che fa poche cucciolate e concede, se richieste , le monte dei suoi cani, ma ogni tanto qualche risultato lo faccio lo stesso, saro' fortunato...cosa vuoi che ti dica
              lucio

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              • giuseppe

                #247
                caro paolo,non mi permetterei mai di criticare antonio,di allevatori e conoscitori della razza come lui ce ne sono pochi,ed io personalmente sono + cacciatore che cinofilo.ma anche se posso passare per dissacratore molte volte penso che i tanti "sacri testi"cinofili,scritti da soloni della cinofilia sono comunque stati scritti in tempi ormai lontani,in una situazione caccia molto diversa,selvatici tanti,agricoltura allo stato brado,territori vergini,restrizioni nemmeno a parlarne solo quelle legate ai costi delle cartucce,quindi bracchi monumentali,lenti,ma in fondo non e' che dovessero coprire poi tanto terreno....con tanti selvatici!,soggetti sicuramente classici,forti di naso,ma di poco ardore,oggi i tempi sono cambiati,la ricerca dei selvatici e' cambiata e gli stessi selvatici sono rarefatti e forse se quegli stessi soloni di ieri si trovassero a scrivere oggi gli standard di lavoro,sicuramente sarebbero diversi,cosi e' anche per gli inglesi,nati per i grandissimi spazi,in italia si sono dovuti ridurre,quindi discostarsi dagli standard scritti nei tempi eroici e cambiare per riproporsi nell'era attuale e nel territorio attuale,per cui a volte mi riesce difficile entrare nella mentalita' di chi persegue certi standard,poi molto + elementarmente,mi si dovrebbe spiegare cosa dovrebbe fare un povero cacciatore o cinofilo possessore di un soggetto di non tanta marca bracca?non e' che i cani sono come i calzini,non li puoi cambiare a piacimento,un pointer che non strappa,ma e' bravo uno se lo tiene stretto,una setter tipo la mia che ferma sempre in piedi e ha poco di movimento setter,ma e' animata da passione indomabile e grandissimo naso,mica la butto,e allora come la mettiamo?
                comunque preciso che tutti questi miei pensieri sono scritti con la massima umilta',e sono fonte solo e unicamente della mia esperienza,quindi mi scuso a priori se ho detto qualche piccolissima eresia.
                saluti giuseppe.

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                • fulpel

                  #248
                  credo che oggi, i bracchi siano sicuramente veloci, anche se mantengono le peculiarità dei soggetti originali, d'altra parte ritengo inamissibile che soggetti, molto più leggeri e tonici conservino l'andatura del vecchi bracco italiano. sono, inoltre contrario all'imbraga per limitare l'andatura, credo sia una forzatura inutile e riduttiva della razza. Il mio botto (vedi album) adegua l'andatura al luogo di caccia, a cotorne tra le rocce irsute trotta, ma se lo porti a quaglie il galoppo è continuo, con aperture di terreno da cannocchiale, ed è proprio questo che voglio dai miei cani.
                  Fulpel

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                  • andrea silvagni
                    Premio Eleganza 2013
                    • May 2005
                    • 4699
                    • Latina, Latina, Lazio.
                    • bi_ Fiamma e Aramis kz_ Iulia

                    #249
                    a leggervi mi è venuto nuovamente il mal di testa
                    Silvagni Andrea


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                    • giuseppe

                      #250
                      un aulin e passa subito.
                      giuseppe

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                      • andrea silvagni
                        Premio Eleganza 2013
                        • May 2005
                        • 4699
                        • Latina, Latina, Lazio.
                        • bi_ Fiamma e Aramis kz_ Iulia

                        #251
                        un tir mi ci vuole
                        Silvagni Andrea


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                        • Lucio Marzano
                          Lo zio
                          • Mar 2005
                          • 30090
                          • chiasso svizzera
                          • bracco italiano

                          #252
                          che senso ha aver fatto loro perdere la loro flemma,la loro proverbiale calma,per avere cani corridori,veloci che prendono si più terreno,ma che credo abbiano perso un po del fascino
                          il senso di adeguare i cani alla funzione primaria per la quale sono stati selezionati ,cioè la caccia, siamo arrivati al limite dell'estinzione con i soggetti "flemmatici" perché i cacciatori hanno "necessità" di avere cani correttamente dinamici e con ragionevole presa di terreno.
                          Intanto non è affatto vero che TUTTI i Bracchi fossero "flemmatici e proverbialmente calmi" , c'erano fior di bracchi dinamicissimi e rapidi, eccellenti ausiliari anche in terreni collinosi e montagnosi, ma per ragioni che non è il caso di analizzare qui , queste correnti di sangue non hanno avuto seguito (Ranza , Aschieri per esempio), e si sono estinte e la razza si è ridotta ad un certo punto ad essere rappresentatata da soggetti lenti, pesanti, affetti da un sacco di patologie e poco adatti alla caccia e stava per estinguersi.
                          Intervennero prima i padri della razza , i Ciceri e gli Amaldi a reimpostare il tipo e successivamente altri cinofili , che selezionando con riferimento ai soggetti piu' dinamici, hanno ridato al bracco italiano una dignità venatoria che ne ha (parzialmente) rilanciato l'utilizzo fra i cacciatori.
                          Tutte le razze da ferma hanno conosciuto fra la seconda metà dell'ottocento e la seconda guerra mondiale un'evoluzione in senso dinamico, compreso gli inglesi che anzi di questa evoluzione sono stati gli antesignani,
                          il bracco , a parte alcune precitate linee di sangue, che non hanno per ragioni varie avuto seguito, ha invece mantenuto, meglio privilegiato, il tipo pesante, poco dinamico, questo mentre gli altri bracchi europei erano riselezionati adeguandoli alle diverse necessità degli utilizzatori.
                          Il bracco deve, a mio modestissimo parere, mantenere il fascino della sua andatura, del suo modo di entrare in emanazione e concludere, ma parimenti deve farlo coprendo il terreno ed aprendo in modo adeguato, perchè DEVE essere un cane da caccia assolutamente competitivo e non deve , come stava accadendo, diventare un cimelio di altri tempi.
                          Purtroppo a qualcuno piace l'equivoco e ama l'accostamento bracco-lento/bracco-in-tipo e bracco-dinamico/bracco non-in-tipo, ma , sempre a mio personalissimo parere , non vi è affatto contraddizione fra dinamica e tipicità il bracco puo' (secondo me deve) essere ad un tempo dinamico e tipico e non va confusa affatto la tipicità con le capacità atletiche e vitali


                          Riguardo alla deriva genetica da consanguineità, l'annuario del bracco italiano del 2007 riporta lo studio genetico
                          fatto dall'Università di Pisa corredato da percentuali e numero di generazioni, interessante confrontare questi dati
                          con le affermazioni fatte in questo forum.
                          lucio

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                          • casamassima
                            ⭐⭐⭐
                            • Apr 2005
                            • 4134
                            • Mottola, Taranto, Puglia.
                            • Bracco Italiano .

                            #253
                            Di proposito ripropongo - se non ricordo male credo d'averlo gia' postato nel passato - un articolo di 37 anni fa' :


                            PRIMA CHE INVENTINO Il BRACCO ROBOT



                            Erroneamente, con una perspicacia degna di miglior causa, tutti si sono sempre ostinati a voler concepire le prove dei cani italiani alla stregua delle altre. E’ fondamentale nonsenso.
                            La caratteristica psicosomatica che è loro lo dimostra.
                            Il bracco trotta: perché? Perché è costruito da trottatore, dicono molti.
                            Perché la psiche lo porta a muoversi così, dicono altri.
                            E questi hanno ragione.
                            Non basta avere carrozzeria aerodinamica per vincere i records del mondo: occorre motore che spinga.
                            Quanti bellimbusti da esposizione mollati in campagna non muovono tre passi (in tutte le razze) ?
                            Quante orribili bestie, piene di difetti strutturali, sviluppano andature velocissime non solo, ma anche (e questo fa saltare tante cose) meccanicamente corrette?
                            L'abito non fa il monaco nel cane da caccia, non tutti i monaci portano l'abito.
                            L'animus spinge: la costruzione lo segue.
                            Lucrezio Misuraca: «è la testa che muove il piede, ma è il piede che porta la testa».
                            E’ l'animus, se c'è, porta il cane a sviluppare velocità sostenuta, e se il trotto non basta, spinoni e bracchi partono al galoppo.
                            E in classica vanno fuori.
                            E secondo chi trovano vanno fuori anche in pratica.
                            Molti dicono che se un bracco inizia al galoppo è bene.
                            Altri dicono che: è meglio.
                            Altri ancora, che è male.
                            Bracco che parte al galoppo dimostra che: ha voglia di andare a reperire selvaggina. E non è poco, perché è la prima cosa.
                            Se parte al trotto? bene, ma purché sia in grado, il suo animus, di conservargli quel trotto per tre o quattro ore, a caccia.
                            Se parte al galoppo: occorre vedere cosa fa dopo mezz'ora.
                            Se trotta è bracco, se si ostina a galoppare veloce non lo è, ma se ferma ed ha naso è (almeno) un cane da caccia.
                            Anche essendo cacciatore con tendenza a far fare ad ogni cane quel che deve, mi orienterei di più, senza poter (per assurdo) avere possibilità di esperire ulteriore controllo, su un bracco che per 15 minuti ha galoppato rispetto a quello ortodosso.
                            E si suole distinguere in galoppo da bracco (cadenzato) e galoppo «sciolto»: da altro! Come se un bracco che galoppasse sciolto non potesse trottare ugualmente.
                            Oggi, il sistema delle prove, già per molti aspetti negativo anche per i cani inglesi (al cui carattere le prove si pensarono) è esiziale per i fermatori nostrani.
                            Il quarto d'ora accademico (che, poi, in realtà è sempre meno) uccide il bracco (voglio e ho sempre voluto dire assieme anche lo spinone) negandogli una manifestazione completa delle sue capacità. Il regolamento delle prove è, in questo senso, completamente da rivedere.

                            I punti essenziali del nuovo dovrebbero articolarsi su:
                            <O:p
                            1) Tolleranza di un quarto d'ora, non di un minuto, al bracco;
                            2) Turni di almeno 30' e ripetuti tre o quattro volte in un giorno;
                            3) Terreni da bracchi;
                            4) Giudici idem.
                            <O:p
                            Agli specialisti, appassionati, allevatori, tutori, società specializzate, farsi avanti. La cominciò ad affacciare Colombo, questa idea: «A quando gare per spinoni su terreni da spinoni?».
                            Non è solo questione di terreni, ma di tutto un modo diverso di ragionare. E speriamo di vedere, prima che inventino il bracco robot, per gli italiani prove da italiani.
                            Alberto Chelini Cinofilo, scrittore e giornalista venatorio
                            (Dalla rivista «Diana» n. 21 del 1971)<O:p></O:p>
                            Antonio Casamassima

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                            • silvio roncallo
                              ⭐⭐⭐
                              • Dec 2006
                              • 5650
                              • genova, Genova, Liguria.
                              • spinone

                              #254
                              Per il mio modesto parere, avevo riletto quest'estate l'articolo di Chelini, l'avere "prove da italiani per gli italiani" non è una "diminutio" ma semplicemente riportare (finalmente!!!) le "gare" alle "prove".
                              silvio

                              Commenta

                              • Lucio Marzano
                                Lo zio
                                • Mar 2005
                                • 30090
                                • chiasso svizzera
                                • bracco italiano

                                #255
                                Ha dimenticato l'estensore , anche selvaggina vera in zone DOC
                                o quantomeno selvaggina da bracco , e quale é la sekvaggina da bracco ???
                                Oppure cambiamo tutto ma usiamo la selvaggina messa ???

                                con buona pace di Chelini, se facessimo delle prove con "tolleranza " di un quarto d'ora, poi 3/4 turni da mezz'ora farebbero piu' 2 ore per cane , sarebbe bello, ma inattuabile, a questa stregua un giudice potrebbe giudicare 5-6 cani ma nell'arco di una giornata intera , mattina e pomeriggio, , con venti cani sul terreno dovremmo utilizzare 2000 ettari.
                                Non parliamo poi dei costi.....già trovano cari i 30/35 EURO che si richiedono oggi


                                Si bello, ma scendiamo sulla terra e ragioniamo di cose fattibili in pratica ed a costi
                                ragionevoli.

                                Poi una domanda , chi stabilirebbe se i giudici sono da bracchi ?? già lo stabilisce oggi l'ENCI, ma mi pare di capire che Chelini non sia d'accordo e allora chi ??
                                la SABI ??? gli allevatori ??? i concorrenti ????

                                ed anche i terreni da bracchi quali sono ?? chi lo stabilisce ?? ci sono terreni NON da bracchi ??

                                Ci sono già le prove con selvatico abbattuto, che testano il riporto, per gli spinoni aggiungerei come indispensabile il riporto dall'acqua alta (e sarebbe una cosa buona
                                se lo facessero anche i bracchi)
                                testare il recupero in Italia é praticamente impossibile,
                                immaginatevi gli animalisti, se rompessimo un paio di remiganti ad un fagiano o ad un'anatra per liberarla e farla prendere dai cani

                                dire delle cose belle é relativamente facile, metterle in pratica lo é molto meno.

                                Personalmente a fronte del pensatore, filosofo che deve ragionare e capire il terreno prima di mettersi in azione, scusatemi ma preferisco un bracco che prende terreno, che regge una mattina intera ad andatura "sostenuta", che si mette "subito" in azione, che ferma sicuro e riporta e recupera, se questo é il "robot" allora ben venga
                                lucio

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