Poi, la notte porta consiglio...
Gianluca dà consigli e consulenze a chiunque lo richiede, Gianni mette a disposizione di tutti la propria esperienza e le prove fatte nella sua canna manometrica; in linea concettuale, ciò vale anche per tutti gli altri utenti esperti che scrivono sul forum: Gianfilippo –Pippoada-, Simone –Nitro-, Valerio Migratoria anche se ultimamente si fa vedere poco. Ho citato solo quelli che conosco, ma sicuramente il forum è ricco di altri utenti molto esperti, diciotto spanne sopra la media.
Insomma tutti, più o meno esperti, si prodigano nel dare il proprio contributo.
Per inciso, è grazie ai consigli e alla competenza degli esperti e degli altri utenti se ho potuto, nell’arco di sei mesi, colmare gran parte del mio gap conoscitivo in materia di caricamento, causato anche da sedici anni di inattività.
Senza l’interscambio di esperienze e informazioni questo non sarebbe un forum ad alta qualità tecnica ma un "facebook del caricamento".
Ora, volevo tenermi questo benedetto plastic buffer come "plus" per la gara 2009 ma, alla fine, ho realizzato che quanto di più mi interessa della gara non è andare in graduatoria (se per caso mi piazzerò sarà ovviamente una soddisfazione), ma che tutte le cartucce presentate risultino ad un migliorato livello di assetto, perché ciò andrà a beneficio di tutti noi appassionati di caricamento.
Detto questo, ritiro di buon grado il veto imposto a Gianni, quindi diamo inizio alla produzione del plastic buffer.
Ognuno darà sfogo alla propria inventiva; vi dico come ho fatto io:
Ho comprato due chili (5 euro) di granulato plastico dalla Gualandi. Sono palline di circa 4-5 mm. di diametro dello stesso materiale plastico utilizzato per le borre.
Non si macinano, non si polverizzano in alcuna maniera. L’unico modo è grattugiarle. Allora ho preso una latta di insetticida esaurita, ho tagliato la testa e mi è rimasto il cilindro. Lavato e asciugato, l’ho riempito di palline. Ho messo la latta su una grata d’acciaio e ho cominciato a scaldarla con una lancia termica (del tipo quelle che usano i catramisti, con la bombola di GPL) da tutte le parti, sotto e da ogni lato, spostando la fiamma in continuazione in modo che il calore si diffondesse in modo uniforme nel contenuto, evitando il punto di fumo.
L’operazione dura circa 15-20 minuti, la plastica fonde e diventa trasparente come l’acqua; quando si raffredda riprende il bianco traslucido.
Una volta raffreddato, con delle forbici da lamiera si taglia la latta e rimane il cilindro di plastica. A questo punto lo si può consumare su una levigatrice a nastro -quelle dei falegnami-, utilizzando una carta con grana da 80. Io ho usato una grana da 60 ma la polvere è rimasta un pò troppo grossolana; ho dovuto passarla al setaccio fine, così mi sono rimasti due tipi di PB, uno più fine e uno meno. Quest’ultimo lo utilizzerò per gli zerati.
Ne ho spedito un campione a Gianni il quale mi ha confermato che il prodotto è ok.
Chi non ha tempo in questo periodo (da qualche parte in Italia si va già a caccia) può grattugiare direttamente le borre. Occhio però ai polpastrelli.....
Ciao a tutti. Riccardo
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