Trovo che per certi aspetti vi siano delle analogie tra le armi, in particolare i fucili da caccia e gli orologi.
Entrambi svolgono un compito e devono essere quanto più precisi ed affidabili. Se ci fermassimo qui, un compito del genere lo svolge al meglio un Casio digitale multifunzione la cui affidabilità e precisione nel misurare il tempo è infinitamente superiore al più magnifico e costoso tourbillon. I grandi orologi sono desiderati per l'enorme lavoro nel costruitre la meccanica e per la magnificenza della loro estetica.
Nei fucili da caccia vi sono delle similitudini. Le configurazioni degli acciarini, l'accoppiamento delle canne sono caratteristiche che spesso vengono scelte in base a valutazioni personali guidate da considerazioni che appartengono alla sfera della raffinatezza che ognuno ricerca e che accompagnano le valutazioni tecniche. Alla base credo che vi sia il fascino di riempire di significato quello che una persona prevalentemente pratica considererebbe un superfluo.
Venendo all'argomento in questione, l'incisione è per definizione pura estetica, ineffabilità, non ha vincoli legati alla funzione dell'arma. E' totalmente libera.
Se apprezziamo l'arma nelle sue componenti immaginando l'artigiano mentre tira con la sua lima ogni singolo pezzo dell'acciarino, a maggior ragione desideriamo un'incisione che ci racconti ogni micro movimento del bulino. Il laser, per quando ritoccato a mano, è freddo, troppo perfetto. Applica i princìpi del controllo numerico, non del sentimento. Non basta il disegno, deve emergere la fatica della mano e la tensione della mente nel tirare fuori l'idea e il rispetto per un lavoro che impone un bellissimo sigillo all'arma.

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