Prendiamo come riferimento una cartuccia standard per il calibro 12 caricata con 32 grammi di piombo n.7 nero, contenitore frazionabile (dicamo il Super-G di 19-22) bossolo tipo 2 di 70mm e chiusura stellare ed una buona polvere mediovivace (per esempio la MBx32).
Stabiliamo, sempre per esempio, di prendere come comuni "misure di riferimento" una canna di 67** (oppure una 70*, a scelta, l'importante è che le lunghezze e il fattore di strozzatura siano omogenei, per i riferimenti).
Per quanto riguarda la misura e la distribuzione della rosata diciamo ai 35 metri (visto che si parla di canne con buona strozzatura...) i fattori dominanti sono:
1 - La velocità di uscita della carica dalla bocca (Vo)
2 - le deformazioni subite dai vari pallini componenti la carica stessa
3 - il "soffio di bocca"
Per quanto riguarda la cosiddetta "penetrazione" i fattori saranno:
1 - La velocità di uscita della carica dalla bocca (Vo) che produrrà maggior energia cinetica residua del pallino al momento dell'impatto sul bersaglio.
2 - le deformazioni subite dai vari pallini componenti la carica stessa (un pallino deformato incontra più resistenza nel suo volo, perdendo velocità, tanto più quando si troverà all'interno del bersaglio da perforare.
Ora ragioniamo un po':
Se la carica di piombo della nostra cartuccia di prova esce dalla bocca di una canna Saint-Etienne a 400m/s ed ha subito la deformazione diciamo del 10% dei pallini più esterni, dopo il "volo" (l'aria è uguale per tutti....) si produrrà alla placca una certa rosata.
Spariamo la solita cartuccia di prova in una canna Yldiz da 30 euro con dimensioni di lunghezza e strozzatura analoghe alla precedente, se la carica esce dalla bocca (Vo) a 400 m/s e la deformazione dei pallini è analoga a quella di prima (diciamo il solito 10% della carica), dopo il volo, la rosata prodotta dovrebbe essere con buone probabilità analoga a quella di prima (della Saint-Etienne).
Lo stesso discorso ritengo si possa fare per quanto riguarda la penetrazione.
Allora, siccome pare appurato che alcune canne hanno un rendimento tangibilmente superiore rispetto ad altre, in soldoni su che cosa sono migliori?
Verificare le Vo è abbastanza agevole, e non credo che i vari fabbricanti trovino delle difficoltà ad ottenerne di buoni valori.
Verificare le deformazioni subite dai pallini ritengo risulti un po' più complicato (ho esaminato del piombo recuperato ai campi di tiro nelle zone di "ricaduta", e MOLTI pallini risultano deformati, anche se solo una parte trascurabile può aver colpito il piattello.
Quindi la conclusione è che il "lavoro" del cannoniere debba essere rivolto soprattutto a questo problema.
A questo punto entrano in gioco, secondo me, i profili meccanici dei coni di raccordo e della lunghezza/forma della volata/strozzatura, cioè i punti in cui ritengo si verifichino le maggiori deformazioni della carica di pallini, ed anche una buona influenza sulla Vo della carica.
Ci hanno raccontato (e ritengo sia al 95% vero...) che l'adozione del contenitore in plastica (di buona qualità....) tenda a riequilibrare queste differenze (garantendo migliori/perfette tenute dei gas e protezione dei pallini con qualunque tipo di coni-volate), ciononostante siamo ancora a ragionare di inarrivabili vecchie canne mai più uguagliate (quella della "penetrazione", a parità di Vo, % di deformazione dei pallini e distanza di tiro, mi sembra quella più campata in aria), tuttavia qualche altra ragione balistica ci sarà!
Può incidere, per esempio, il grado di "lappatura" interno delle canne (una più liscia "consuma di meno" l'esterno dei pallini che vi strusciano)?
Sono mai state effettuate delle verifiche strumentali sulle rugosità?
E per quanto riguarda la rigidezza e/o l'elasticità degli acciai?[:-bunny]
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