quale arma ferisce di più e quale è piu letale...
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Il mio discorso era diretto agli sguardi, di fatti non ci vado quasi mai andai in quell'occasione solo per provare il ventottino, poi dipende dalla specialità allo skeet il 12 si equivarrebbe al 36 data la distanza di tiro contrariamente alla fossa, comunque per quelle poche volte che ci vado al TAV sparo sia allo skeet che al percorso gli stessi risultati che ottengo con 12 gli ottengo col 20 e col 28"La più grande educazione al mondo è osservare i maestri al lavoro."Michael Jackson -
perfetto..... ma su 25 piatti quanti ne rompi? tempo fa era "eretico" presentarsi alla fossa con canne superiori ai 75cm adesso utilizzano l'81 anche al percorso di caccia!! ma sono sempre(o quasi) fucili calibro 12 che con 24 gr di piombo hanno rosate più omogenee/costanti/efficaci di quanto non le possa avere un cal.20 o 28.
anche a me capita di andare al tav col .410,ma affronto la cosa in modo goliardico e gli sguardi non mi toccano minimamente.Commenta
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Io il 3° colpo l'ho perso da un pezzo, la mia doppietta mi basta ed avanza, appagando a pieno la mia brama di sportività, non cacciando da appostamento le 2 botte sono più che sufficienti, anzi senza voler fare il gradasso la seconda è solo di sicurezza, in quanto se la prima padella, nei miei ambienti la seconda è già un'azzardo.Non capisco questo pensiero "di perdere il 3° colpo" per sportività, ad ogni tipologia di caccia il suo fucile. Io spesso mi trovo a sparare nello sporco e non ho nessun tipo di problema. Parli di 9 animali su 10 cadono vivi be questo mi sembra strano a me ti assicuro non succede capita qualche volta ma questo accadeva pure col 20 e col 12
I 9 su 10 li vedo su sky, la trasmissione è nota, forse a te cacciando tordi non succede, ma sulle pernici bianche (tanto per citare qualcosa di recente) l'effetto non è poi così immediato.GianniCommenta
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Quando vennero introdotti i 24 gr. nelle competizioni, si pensò che forse da quel momento si sarebbe ridotto il calibro delle armi da tiro al 20, dato che 24 gr. è la carica naturale del cal. 20.perfetto..... ma su 25 piatti quanti ne rompi? tempo fa era "eretico" presentarsi alla fossa con canne superiori ai 75cm adesso utilizzano l'81 anche al percorso di caccia!! ma sono sempre(o quasi) fucili calibro 12 che con 24 gr di piombo hanno rosate più omogenee/costanti/efficaci di quanto non le possa avere un cal.20 o 28.
anche a me capita di andare al tav col .410,ma affronto la cosa in modo goliardico e gli sguardi non mi toccano minimamente.
Furono fatti studi e si vide, invece, che il calibro 12, pur con la carica ridotta, continuava ad avere dei punti a favore nella regolarità di distribuzione della rosata e nelle minori pressioni in canna rispetto al calibro cadetto.
Inoltre l'aumento delle velocità iniziali delle moderne cartucce impose un aumento di peso negli attrezzi da tiro, per rispettare il giusto rapporto tra carica e peso dell'arma.
Ecco perché nessuno tira col 20 o col 28.Commenta
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Permettimi di dire che per me andare a caccia col 12 non ha più senso, parlo per me nel senso che cacciare la piccola selvaggina con il 12 non mi soddisfa più anzi con tutta sincerità preferirei restare a letto. L'ho detto in separata sede e qui lo ripeto per cacciare tordi e company il 12 è un calibro troppo grande, il 20 basta e avanza.
I gusti sono gusti, altra cosa è la balistica o l'etica. Il dodici è perfettamente in grado di sparare grammature che vanno dai 24 ai 64 grammi di piombo, quindi non vedo dove è il problema. Sarei curioso di sapere che tipo di caccia fai ai tordi.
SergioCommenta
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Premesso che contraddire il Prof. Giorgio Benassi sarebbe un'impresa poi quasi insostenibile, credo sia necessario saper leggere tra le righe di quanto il mitico esperto bolognese volesse dire e sarà necessario anche considerare ciò che la moderna balistica ha portato dal tempo della pubblicazione del suo ottimo libro, negli anni '60, ... quindi circa 45 anni fa, ad oggi.Giorgio Benassi "Calibri, cariche, portate dei fucili da caccia" pag. 40 "Venendo ai piccoli calibri propriamente detti, cioè ai cal. 32, 28, 24, si tratta di fucili che trovano il loro più comune impiego in appostamenti fissi dove si spara a piccoli uccelli a fermo, date le brevi distanze. Non è detto però che specialmente col maggiore dei tre, non si possano conseguire risultati relativamente buoni anche tirando a volo, come ad es. nella caccia delle lodole con lo specchietto o la civetta, data sempre la relativa breve distanza. Molti cacciatori credono, e lo si legge anche in qualche libro, che occorra una notevole abilità per sparare utilmente con questi piccoli calibri, i quali concentrerebbero molto di più dei maggiori i pallini, richiedendo così una maggior precisione di puntamento. Ma come vedremo questa opinione è erronea, perchè l'area di dispersione dei pallini non varia a seconda dei calibri, mentre varia invece la densità delle rosate."
Stesso libro pag. 118 " Calibro: è convinzione molto diffusa fra chi maneggia armi da caccia, ma altrettanto erronea, che il calibro influisca decisamente sulla dispersione dei pallini, nel senso che tanto è più piccolo è il calibro della canna e tanto più ristretta è l'area su cui si distribuiscono i pallini. Se così fosse, la portata dei vari calibri sarebbe pressochè uguale, e la differenza fra i fucili si ridurrebbe a una maggior precisione di mira occorrente coi piccoli più che coi grossi. Invece la deviazione dei pallini, tirati in condizioni normali di borraggio e velocità, è la stessa qual che sia il calibro e le canne sono della stessa specie, strozzate o cilindriche"
E questo con buona pace di di chi scrive "baggianate" fermo restando che ognuno è libero di esprimere proprie preferenze e opinioni personali.
Tutti i vari calibri a pallini per anima liscia dalle spingarde fino al 4 e fino al 36 sono legati a portate diverse che decrescono al diminuire del calibro e della relativa carica di piombo, questa è una certezza matematica.
Verissimo che due calibri, ad esempio un 36 ed un 16, producano le medesime superfici di rosata a pari distanza e strozzatura, ma è altrettanto vero che con un 36 non spareremo alla distanza abituale cui si tira col 16, perchè il primo ha una portata reale di 35 metri mentre il secondo della metà circa!
E' per questo semplice motivo che si dice sbagliando nel senso balistico, ma non negli effetti pratici, che un piccolo calibro stringe le rosate più di un calibro maggiore.
Sulla densità delle rosate, nei piccoli calibri, ci sarebbe da scrivere più di quanto un semplice post possa permettere.
Schematicamente si può dire che i piccoli calibri a pari distanza e strozzatura, tendono ad aprire le rosate leggermente più dei calibri medi e grandi, soprattutto per la grande facilità con la quale generano pressioni superiori e quindi deformazione sui pallini; è pur vero che se nei calibri minori si passa come regola vuole a polveri maggiormente progressive, tale effetto si può ridurre.
Proprio grazie alla facile diponibilità di polveri lente, i piccoli calibri, oggi possono utilizzare con relativa facilità delle grammature anche molto elevate.
Un 28 che spara disinvoltamente 26/27 grammi di piombo con una vuzero di 400 m/s e rosate nutrite e compatte a 30 metri di distanza, non è più il 28 da capanno descritto 45 anni fa da Benassi, di fatto questo 28 oggi non perde molto, anzi nulla, rispetto ad un 20 o 16.
Cordialità
G.G.Some people hear their own inner voices with great
clearness and they live by what they hear.
Such people become crazy, or they become legends.
</O:pCommenta
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Concordo sull'utilizzo del cal. 20 per la caccia alla piccola migratoria (in particolare allodole e tordi, dato che uccelli più piccoli non risultano più cacciabili oggi in Italia). Il 20 era considerato un calibro adatto proprio a queste cacce, ma in relazione alla distanza di tiro o al tipo di caccia praticato può essere adeguato anche un calibro minore.Permettimi di dire che per me andare a caccia col 12 non ha più senso, parlo per me nel senso che cacciare la piccola selvaggina con il 12 non mi soddisfa più anzi con tutta sincerità preferirei restare a letto. L'ho detto in separata sede e qui lo ripeto per cacciare tordi e company il 12 è un calibro troppo grande, il 20 basta e avanza.
L'esigenza di dotarsi di un calibro 12 era un tempo sentita da tutti coloro che, pur cacciando selvaggina migratoria, si dedicavano a prede di varia natura, non limitandosi alla migratoria minore. Usando un unico fucile, si preferiva il calibro maggiore, adattabile a tutte le cacce variando la carica di piombo.
E ancora oggi il 12 è il calibro più versatile che esista, permettendo di sparare le cariche non solo dei calibri maggiori, ma anche dei due inferiori, generalmente con minori pressioni e con migliore distribuzione di rosata.
Ecco perché non condivido affatto chi afferma che il 12 viene usato solo perché calibri più grandi non si possono usare. Per smentire tale affermazione, del resto, è sufficiente guardare a quei Paesi dove non vi è limitazione di calibro e dove, ciononostante, è sempre il 12 il calibro più diffuso, tanto come qui da noi.
Faccio poi un discorso in generale, avulso dalla quota.
Sul fatto invece che i calibri minori siano una moda, in parte sono d'accordo e in parte non del tutto. Sicuramente la scelta dei calibri è, prima di tutto, una scelta commerciale. Questo spiega la scomparsa di tanti calibri intermedi una volta apprezzati dai migratoristi, in favore degli unici 3 calibri minori proposti dalle aziende armiere e di munizioni: 20, 28 e 36magnum sono gli unici calibri piccoli facilmente reperibili sul mercato. Questa è stata una scelta commerciale pura; si è scelto di sviluppare questi calibri facendo loro raggiungere le prestazione dei calibri superiori, riducendone così il gap e annullando la necessità di ricorrere ai calibri intermedi, letteralmente spazzati via dal mercato. Potenziando le prestazioni di questi calibri, abbiamo un .410 che arriva a sparare le cariche del 28, un 28 che spara anche le cariche del 20, ed un 20 che arriva a sparare le cariche del 12. Spazio in mezzo non ne residua, e così scompaiono ottimi calibri, come il caro vecchio 16.
In secondo luogo tali scelte commerciali sono veicolate come una moda tra i cacciatori, spesso ad imitazione di imprese estere di eroi dal tiro infallibile che con i piccoli calibri abbattono perfino animoli di grossa mole come le oche.
In terzo luogo cambia oggi la tipologia e la finalità della caccia rispetto al passato, e con ciò si giustifica il ricorso a calibri minori per aumentare le difficoltà, e in via proporzionalmente diretta, il piacere del gioco.
Per cui io credo che sia su tutti questi tre aspetti che si è affermato il successo dei piccoli calibri.
Non trovo invece giustificazione a questa guerra al calibro 12, motivata sui più assurdi paradossi.
Tanto più che quello che alcune volte si palesa come snobismo dell'utilizzatore del piccolo calibro non tiene affatto in conto che l'impiego di tali piccoli calibri in certe situazioni venatorie è reso possibile molto spesso dall'utilizzo di munizioni a carica maggiorata, e non dalla carica normale propria del calibro. Non vedo quale migliore qualità etica o balistica si possa opporre a chi spara 26 gr. con un calibro 20 quando se ne sparano abitualmente 26 con un 28...Ultima modifica phalacrocorax; 16-01-12, 12:22.Commenta
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Premesso che contraddire il Prof. Giorgio Benassi sarebbe un'impresa poi quasi insostenibile, credo sia necessario saper leggere tra le righe di quanto il mitico esperto bolognese volesse dire e sarà necessario anche considerare ciò che la moderna balistica ha portato dal tempo della pubblicazione del suo ottimo libro, negli anni '60, ... quindi circa 45 anni fa, ad oggi.
Tutti i vari calibri a pallini per anima liscia dalle spingarde fino al 4 e fino al 36 sono legati a portate diverse che decrescono al diminuire del calibro e della relativa carica di piombo, questa è una certezza matematica.
Verissimo che due calibri, ad esempio un 36 ed un 16, producano le medesime superfici di rosata a pari distanza e strozzatura, ma è altrettanto vero che con un 36 non spareremo alla distanza abituale cui si tira col 16, perchè il primo ha una portata reale di 35 metri mentre il secondo della metà circa!
E' per questo semplice motivo che si dice sbagliando nel senso balistico, ma non negli effetti pratici, che un piccolo calibro stringe le rosate più di un calibro maggiore.
Sulla densità delle rosate, nei piccoli calibri, ci sarebbe da scrivere più di quanto un semplice post possa permettere.
Schematicamente si può dire che i piccoli calibri a pari distanza e strozzatura, tendono ad aprire le rosate leggermente più dei calibri medi e grandi, soprattutto per la grande facilità con la quale generano pressioni superiori e quindi deformazione sui pallini; è pur vero che se nei calibri minori si passa come regola vuole a polveri maggiormente progressive, tale effetto si può ridurre.
Proprio grazie alla facile diponibilità di polveri lente, i piccoli calibri, oggi possono utilizzare con relativa facilità delle grammature anche molto elevate.
Un 28 che spara disinvoltamente 26/27 grammi di piombo con una vuzero di 400 m/s e rosate nutrite e compatte a 30 metri di distanza, non è più il 28 da capanno descritto 45 anni fa da Benassi, di fatto questo 28 oggi non perde molto, anzi nulla, rispetto ad un 20 o 16.
Cordialità
G.G.
Professionale ed equilibrato come sempre, ma mi chiedo che senso ha sparare una supermagnum del 28 (con pressioni elevate e costi notevolmente superiori) quando posso sparare una cartuccina del 12 in un fucile superleggero con risultati migliori. E soprattutto cosa ci azzecca tutto questo con l'etica e la sportività.....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.Commenta
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ciao, ora ho capito cosa intendevi....ed ho letto gli altri interventi...non hai colto in pieno la mia opinione,ci sono persone che affermano che non è etico andare a caccia di beccacce con un cal 28 perchè è un calibro piccolo e che oltre a sprecare prede si riscia di ferirle inutilmente...io affermo il contrario , cioè penso che non solo sia più etco ma anche più sportivo andare a caccia con un piccolo calibro 1) perchè si mettono sul banco le proprie qualità balistiche 2) perhè provoca meno ferimenti di un cal 12.
sinceramente io quando scelgo il cal da usare, lo scelgo in base al tipo di tiro che faccio ed in base al mio manico...non è ne un discorso di moda ne di sportività ma solo una questione di praticità e proporzione logica tra grammatura/tiro.
oggi i 3 calibri dominanti lasciano poco spazio a quelli poco usati quindi è normale sconfinare con cariche improprie al cal scelto....
io credo che ci voglia serietà e proporzionalità, poi poco import se i 24gr li tiri con il 20 o con il 28, l'etica sta nel non tirere cariche improprie al selvatico, non con che spararle....
come dice anche G.G. , oggi il 28 ha prestazioni notevoli se paragonato a 50 anni fa....io personalmente non ci tiro più di 21/24 gr , mi tengo solitamente sui 17/20 ma per criteri miei, non perchè il cal non lo permetta.
sfidare il proprio manico aumentando le difficoltà di tiro è cosa buona ma non ne deve fare le spese la preda con ferimenti vari...quindi si ai piccoli cal ma usati con criterio.Commenta
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io personalmente ho sempre usato il 12 semiautomatico.ho visto all'opera un paio di volte una doppietta cal 36 e la storia è stata questa:di prima mattina quando le allodole erano calme e credevano al gioco della giostra il 36 faceva in pieno il suo dovere.però intorno alle 9 e mezza con allodole molto più nervose a causa dei molti colpi il mio amico ha rimesso il 36 nel fodero ed ha tirato fuori il 12.
questo è il tutto................Commenta
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A me il termine sportivo in relazione alla caccia fa veramente tanto tanto ridere....cosa vuol dire sportivo? Sportivo da parte nostra non certo da parte di chi ci lascia la pelle....la caccia non e' sport e' caccia se si vuole parlare di etica si deve dare la massima possibilita' all'animale di portare a casa la pelle e 3 fucilate in un semiauto non mi pare che ne debbano dare poi molteCosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....Commenta
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Come ho già scritto in precedenza pochissime volte vado al TAV, ma la cosa che volevo mettere in evidenzia è che lo stesso numero che ottengo col 12 lo ottengo sia col 20 che col 28 anzi nell'occasione sopra descritta feci qualche piattello in più, ma ripeto vado al TAV giusto per scambiare due chiacchiere.perfetto..... ma su 25 piatti quanti ne rompi? tempo fa era "eretico" presentarsi alla fossa con canne superiori ai 75cm adesso utilizzano l'81 anche al percorso di caccia!! ma sono sempre(o quasi) fucili calibro 12 che con 24 gr di piombo hanno rosate più omogenee/costanti/efficaci di quanto non le possa avere un cal.20 o 28.
anche a me capita di andare al tav col .410,ma affronto la cosa in modo goliardico e gli sguardi non mi toccano minimamente.
Sono contrario all'utilizzo dei piccoli calibri su selvaggina grossa anche se ansimante di provare il 28, l'ho portato a colombacci, non conoscendo assolutamente il calibro dopo aver visto di cosa è capace ho inghiottito diverse mosche dato che son rimasto a bocca aperta un bel po[:D] e pensare che lo portai per sfizio consapevole del bluff invece...Io il 3° colpo l'ho perso da un pezzo, la mia doppietta mi basta ed avanza, appagando a pieno la mia brama di sportività, non cacciando da appostamento le 2 botte sono più che sufficienti, anzi senza voler fare il gradasso la seconda è solo di sicurezza, in quanto se la prima padella, nei miei ambienti la seconda è già un'azzardo.
I 9 su 10 li vedo su sky, la trasmissione è nota, forse a te cacciando tordi non succede, ma sulle pernici bianche (tanto per citare qualcosa di recente) l'effetto non è poi così immediato.
Come già scritto prima tu giustamente non utilizzi un semiautomatico perchè non è adatto alla tua tipologia di caccia.
La questione del calibro versatile è sacrosanta verità, però non capisco cosa c'entra nel discorso della soddisfazione di insediare un selvatico con un piccolo calibro, però ti do pienamente ragione quando scrivi che è questione di gusti io son passato ai piccoli calibri per un mio gusto personale come rispetto chi mi dice "amo sentire il colpo alla spalla di un bel 12" ad ognuno il suo gusto e poi come si dice il mondo è bello perchè è vario, e di questo nessuno ha colpa. Io caccio i tordi sia da appostamento che vagante.
Sono in linea con il tuo pensiero, l'importante è usare tutto con criterio.Concordo sull'utilizzo del cal. 20 per la caccia alla piccola migratoria (in particolare allodole e tordi, dato che uccelli più piccoli non risultano più cacciabili oggi in Italia). Il 20 era considerato un calibro adatto proprio a queste cacce, ma in relazione alla distanza di tiro o al tipo di caccia praticato può essere adeguato anche un calibro minore.
L'esigenza di dotarsi di un calibro 12 era un tempo sentita da tutti coloro che, pur cacciando selvaggina migratoria, si dedicavano a prede di varia natura, non limitandosi alla migratoria minore. Usando un unico fucile, si preferiva il calibro maggiore, adattabile a tutte le cacce variando la carica di piombo.
E ancora oggi il 12 è il calibro più versatile che esista, permettendo di sparare le cariche non solo dei calibri maggiori, ma anche dei due inferiori, generalmente con minori pressioni e con migliore distribuzione di rosata.
Ecco perché non condivido affatto chi afferma che il 12 viene usato solo perché calibri più grandi non si possono usare. Per smentire tale affermazione, del resto, è sufficiente guardare a quei Paesi dove non vi è limitazione di calibro e dove, ciononostante, è sempre il 12 il calibro più diffuso, tanto come qui da noi.
Faccio poi un discorso in generale, avulso dalla quota.
Sul fatto invece che i calibri minori siano una moda, in parte sono d'accordo e in parte non del tutto. Sicuramente la scelta dei calibri è, prima di tutto, una scelta commerciale. Questo spiega la scomparsa di tanti calibri intermedi una volta apprezzati dai migratoristi, in favore degli unici 3 calibri minori proposti dalle aziende armiere e di munizioni: 20, 28 e 36magnum sono gli unici calibri piccoli facilmente reperibili sul mercato. Questa è stata una scelta commerciale pura; si è scelto di sviluppare questi calibri facendo loro raggiungere le prestazione dei calibri superiori, riducendone così il gap e annullando la necessità di ricorrere ai calibri intermedi, letteralmente spazzati via dal mercato. Potenziando le prestazioni di questi calibri, abbiamo un .410 che arriva a sparare le cariche del 28, un 28 che spara anche le cariche del 20, ed un 20 che arriva a sparare le cariche del 12. Spazio in mezzo non ne residua, e così scompaiono ottimi calibri, come il caro vecchio 16.
In secondo luogo tali scelte commerciali sono veicolate come una moda tra i cacciatori, spesso ad imitazione di imprese estere di eroi dal tiro infallibile che con i piccoli calibri abbattono perfino animoli di grossa mole come le oche.
In terzo luogo cambia oggi la tipologia e la finalità della caccia rispetto al passato, e con ciò si giustifica il ricorso a calibri minori per aumentare le difficoltà, e in via proporzionalmente diretta, il piacere del gioco.
Per cui io credo che sia su tutti questi tre aspetti che si è affermato il successo dei piccoli calibri.
Non trovo invece giustificazione a questa guerra al calibro 12, motivata sui più assurdi paradossi.
Tanto più che quello che alcune volte si palesa come snobismo dell'utilizzatore del piccolo calibro non tiene affatto in conto che l'impiego di tali piccoli calibri in certe situazioni venatorie è reso possibile molto spesso dall'utilizzo di munizioni a carica maggiorata, e non dalla carica normale propria del calibro. Non vedo quale migliore qualità etica o balistica si possa opporre a chi spara 26 gr. con un calibro 20 quando se ne sparano abitualmente 26 con un 28...
---------- Messaggio inserito alle 02:48 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 02:39 PM ----------
Condivido ciò che dici sulla sportività però è vero pure che non andiamo a caccia per sfamarci, cosa per cui è nata la caccia.A me il termine sportivo in relazione alla caccia fa veramente tanto tanto ridere....cosa vuol dire sportivo? Sportivo da parte nostra non certo da parte di chi ci lascia la pelle....la caccia non e' sport e' caccia se si vuole parlare di etica si deve dare la massima possibilita' all'animale di portare a casa la pelle e 3 fucilate in un semiauto non mi pare che ne debbano dare poi molte
Mentre nelle tue ultime righe leggo delle soluzioni "verdiane" non è che ci stai tradendo? [:-bunny][:-golf]"La più grande educazione al mondo è osservare i maestri al lavoro."Michael JacksonCommenta
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Comunque se... i magnum non li avessero inventati oggi parleremo di altro!
scherzi a parte, io ritengo che ognuno deve cacciare col calibro che piu' lo soddisfa, pero' la balistica va' rispettata.
E' chiaro che oggi un 20 mg spara cariche del 12, il 28 lo stesso, un'altra considerazione, vedo molti 20sti e 28ottisti che sparano cartucce con grammature alte, certo... ma con automatici, di sovrapposti o doppiette con cartucce tipo bp extrarossa 26..... ne sparano poche. Vuol dire che il rinculo comunque si sente e da fastidio. Per cui dico che coloro che sparano bene col 12 sicuro sparano bene anche con 20 e 28, pero' ogni calibro ha la destinazione d'uso piu' ottimale.
Pensiamo cosa potrebbe essere il 16 se sviluppato con camera da 76? (ma non per avere il magnum che non mi puo' fregare nulla), e le case facessero cartucce assortite come per il 20?Commenta
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Comunque il problema della grammattura esiste anche nel cal.12
Se negli scafali delle armerie fai una stima, ci sono molto più cartucce semimagnum-magnum che cartucce standard. Quelle dedicate per esempio alla beccaccia partono tutte da 36/40gr in sù, se questa è etica e sportività..............ciao filippo.Commenta
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