quale arma ferisce di più e quale è piu letale...

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  • pippo 39
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    • Feb 2010
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    • setter inglese

    #46
    Originariamente inviato da phalacrocorax
    Ma chi è veramente il pollo...quello che è cacciato o quello che caccia?
    Nella caccia di oggi la carica maggiorata si giustifica solo in certe cacce a determinate prede e con determinate distanze di tiro.
    La grammatura pesante su cartucce da beccaccia dovrebbe servire a rendere sufficientemente densa una rosata dispersa.
    Tuttavia è innegabile che, nella mentalità del cacciatore medio, quella maggiorata è ancora la dose più "rassicurante".
    Butto lì una domanda: chi è che non si è mai sentito maggiormente sicuro nell'utilizzo di una cartuccia corazzata piuttosto che di una cartuccia tipo 1, nel cacciare determinata selvaggina pregiata e di mole? E questo nonostante tiri medi di 25 metri al massimo?
    Parlando con un ragazzo che stava prendendo la licenza mi sentii dire che per il fagiano, l'optimum era una cartuccia da 36-40 gr. Perché, gli risposi, di solito lo spari a una quarantina di metri? No, mi disse, sotto ferma...E mi guardò con un misto di compassione e stupore quando gli dissi che io lo sparavo con 32 gr. e borra di feltro in canna cilindrica...
    Ma tant'è, la rassicurazione data dalla carica pesante diventa direttamente proporzionale alla certezza di padella...ma vuoi mettere un bel cartuccione da 40 gr. col fondello che arriva a metà del bossolo? Quello sì che ammazza tutto...anche il buon senso....
    verissimo quello che hai detto e anch'io nei miei primi anni avevo sempre un bel 36 gr. già in prima canna sotto ferma del cane per stare dalla parte del sicuro. Poi ho iniziato a utilizzare il 20 e sempre con 28 gr per rimanere sempre dalla parte del sicuro, poi vedendo che ci pigliavo come col 12 sono sceso ancora un pò e adesso sparo quasi sempre 26 gr. Infine quest'anno ho iniziato a usare il 28 con 21 gr qualche volta e ho notato poche differenze dal 20 ma parlo sempre di tiri di stoccata e sotto ferma del cane max 20/25 metri, pur ribadendo che il mio calibro ideale per la caccia generica col cane da ferma per me è e rimarrà sempre il ventino.

    ---------- Messaggio inserito alle 09:56 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:47 PM ----------

    Originariamente inviato da berettagame
    In qualche modo mi hai preceduto, tornando al discorso 30 grammi nel 20 e 25 nel 28, molti dodicisti sparano 34/35 ad un tordo questo per me si chiama sacrilegio!!!
    Esatto, purtroppo vedo per terra(prima perchè non sono raccolte) quasi esclusivamente quelle cartucce con quel tipo grammatura
    ciao filippo.

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    • antonio90
      • Dec 2010
      • 135
      • Basilicata
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      #47
      grazie veramente a tutti per i consigli e le esperienze che avete condiviso, traendo un po le somme alla fine di questa discussione dico che bisogna dare quindi a "cesare quello che è di cesare" insomma il 12 è un fucile balisticamente superiore al 28 sotto il punto di vista del tiro utile , della densità di rosata e come qlc ha detto per la sua duttilità....ma io resto dell'opinione che il 28 sia più efficace del 12 , non per tanti motivi ma per 2 soli che per me sono anche i più importanti(che ha anche menzionato gianni74) e cioè il brandeggio dell'arma ovvero la velocità di collegamento occhio-bindella-selvatico e la possibilità di piazzare eventualmente un secondo colpo il più velocemente possibile..con il cane da ferma si spara a 15-20 metri non c'è bisogno di lunghe gittate......poi un altro discorso è cacciare con cani che involano il selvatico prima del nostro arrivo oppure la personale mancanza di allenamento nel tiro a volo....io non ho un 28 ma la voglia di acquistarlo mi è venuta 1) perchè ho conosciuto un amico che caccia solo con quello con soddisfazione, 2) perchè quest'anno ho sparato con un 410 a quaglie e le padelle sono state meno che con il 12 e 3) perchè sono per natura un anticonformista e se la maggior parte dei cacciatori va con il 12 io devo cambiare =) chi va con il 28 ha capito che forse per i motivi sopra citati ottiene risultati migliori e non per dimostrare niente a nessuno... penso che nessun cacciatore sia contento di andare a caccia con un fucile in cui non ripone piena fiducia e se non fosse efficacie non avrebbe alcun problema a cambiarlo... appena collauderò il 28 sul campo vi darò le mie impressioni a caldo!!!!

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      • G.G.
        Moderatore Armi e Polveri
        • Jun 2006
        • 11225
        • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
        • Epagneul Breton

        #48
        Originariamente inviato da sergiom
        Ho visto che esistono 12 dal peso di 2,6 kg quindi continuo a non capire l'utilità dei calibri sotto il 20. Personalmente uso un fucile di 3,4Kg scarico.

        Sergio
        Il discorso è meno nebuloso di quanto possa sembrare.
        Un fucile calibro 12 in base alle regole della balistica deve poter sparare in disinvoltura da 28 a 42 grammi di piombo e trovare nelle grammature centrali (32/36 grammi) l'optimum, ovvero con queste cariche medie e mediopesanti, deve essere ben gestibile e non sgarbato al tiro.
        E' chiaro anche ad uno sprovveduto, che per questo calibro un fucile da 2,6 kg. sarà troppo leggero!
        Troppo leggero, perchè non permetterà di sparare con rinculo e rilevamento accettabili oltre 29/30 grammi di piombo e troverà anzi soltanto nei 26/28 grammi lanciati a 400 m/s di vuzero la carica più consona per la sua esigua massa.
        E' però vero, che se dovessi sparare esclusivamente queste grammature, allora basterà usare un calibro 16 o 20, nei quali le prestazioni saranno ugualmente buonissime e quantomeno la colonna dei pallini avrà un miglior senso proporzionale rispetto alla sezione di canna.

        Il calibro 28 lo si deve innanzitutto inquadrare come arma; ... parliamo del tronchino Beretta da 2 chili oppure dell'automatico Remington 1100 da 3 chili e passa?
        Se ci riferiamo al tronchino da usare a capanno a fermo, o per virtuosismi sulle quaglie o sulle allodole, allora le cartuccette da 17/18 grammi di piombo sono tutto quanto si possa spararvi in modo logico e razionale; ma se decidiamo per un automatico o sovrapposto da 2400/2450 grammi, avremo un fucile che oltre alle cartuccine leggere sotto i 20 grammi, potrà impiegare perfettamente anche le potenti cartucce da 24 e 26 grammi, senza diventare troppo manesco.
        Col Remington 1100 da 3 chilogrammi abbondanti, anche i 28/30 grammi (che pur balisticamente non mi entusiasmano) risultano gestibili come grammatura massima ma ancora razionale.

        Il problema è comprendere l'utilità dei calibri sotto al 20?
        Dopo quanto scritto qui sopra, mi pare chiaro che essi (28, 32 e 410) sono semplicemente proporzionati sul piano balistico e fisico per gestire anche cartuccette leggere, tanto leggere da non essere razionalmente impiegabili nel 20 e tuttavia ottimali, utili e piacevoli in certe forme di caccia, dove per diversi buoni motivi, ... il troppo storpia.

        Quello che vorrei fosse meno distorto e travisato (non da te, ma in generale parlando di piccoli calibri) è il concetto di potenziale balistico relativo ad ogni calibro/cartuccia.
        E' del tutto inutile fare demagogia e finto perbenismo additando i piccoli calibri come "responsabili di ferimenti" ed è dall'altro lato deleterio e stupido anche accrescerne oltre misura le capacità balistiche.
        La realtà è da sempre una sola, insegnata e sostenuta da tutti i grandi esperti del passato, ad iniziare proprio da Benassi e Granelli; i piccoli calibri come tutti i calibri a pallini per anima liscia, hanno una portata che è stabilita non dal loro numero identificativo, ma dal numero dei pallini e dalla relativa energia e penetrazione residua sulla sagoma della preda.
        Potete essere certi che se lanciassimo 24 grammi di piombo n.7 a circa 400 m/s alla bocca. con buoni fucili calibro 12, 20 e 28, con rosate tali da garantire 5 pallini adeguatamente penetranti sulla sagoma di un piccione a 30 metri, questo povero pennuto, centrato dalla rosata, cadrà ogni volta immancabilmente rendendo l'anima al Creatore, a prescindere dal calibro, ... e senza troppe storie e distinzioni!

        Cordialità
        G.G.
        Some people hear their own inner voices with great
        clearness and they live by what they hear.
        Such people become crazy, or they become legends.
        </O:p

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        • Piombino
          ⭐⭐⭐
          • Aug 2009
          • 1608
          • aprilia

          #49
          Originariamente inviato da G.G.
          Il discorso è meno nebuloso di quanto possa sembrare.
          Un fucile calibro 12 in base alle regole della balistica deve poter sparare in disinvoltura da 28 a 42 grammi di piombo e trovare nelle grammature centrali (32/36 grammi) l'optimum, ovvero con queste cariche medie e mediopesanti, deve essere ben gestibile e non sgarbato al tiro.
          E' chiaro anche ad uno sprovveduto, che per questo calibro un fucile da 2,6 kg. sarà troppo leggero!
          Troppo leggero, perchè non permetterà di sparare con rinculo e rilevamento accettabili oltre 29/30 grammi di piombo e troverà anzi soltanto nei 26/28 grammi lanciati a 400 m/s di vuzero la carica più consona per la sua esigua massa.
          E' però vero, che se dovessi sparare esclusivamente queste grammature, allora basterà usare un calibro 16 o 20, nei quali le prestazioni saranno ugualmente buonissime e quantomeno la colonna dei pallini avrà un miglior senso proporzionale rispetto alla sezione di canna.

          Il calibro 28 lo si deve innanzitutto inquadrare come arma; ... parliamo del tronchino Beretta da 2 chili oppure dell'automatico Remington 1100 da 3 chili e passa?
          Se ci riferiamo al tronchino da usare a capanno a fermo, o per virtuosismi sulle quaglie o sulle allodole, allora le cartuccette da 17/18 grammi di piombo sono tutto quanto si possa spararvi in modo logico e razionale; ma se decidiamo per un automatico o sovrapposto da 2400/2450 grammi, avremo un fucile che oltre alle cartuccine leggere sotto i 20 grammi, potrà impiegare perfettamente anche le potenti cartucce da 24 e 26 grammi, senza diventare troppo manesco.
          Col Remington 1100 da 3 chilogrammi abbondanti, anche i 28/30 grammi (che pur balisticamente non mi entusiasmano) risultano gestibili come grammatura massima ma ancora razionale.

          Il problema è comprendere l'utilità dei calibri sotto al 20?
          Dopo quanto scritto qui sopra, mi pare chiaro che essi (28, 32 e 410) sono semplicemente proporzionati sul piano balistico e fisico per gestire anche cartuccette leggere, tanto leggere da non essere razionalmente impiegabili nel 20 e tuttavia ottimali, utili e piacevoli in certe forme di caccia, dove per diversi buoni motivi, ... il troppo storpia.

          Quello che vorrei fosse meno distorto e travisato (non da te, ma in generale parlando di piccoli calibri) è il concetto di potenziale balistico relativo ad ogni calibro/cartuccia.
          E' del tutto inutile fare demagogia e finto perbenismo additando i piccoli calibri come "responsabili di ferimenti" ed è dall'altro lato deleterio e stupido anche accrescerne oltre misura le capacità balistiche.
          La realtà è da sempre una sola, insegnata e sostenuta da tutti i grandi esperti del passato, ad iniziare proprio da Benassi e Granelli; i piccoli calibri come tutti i calibri a pallini per anima liscia, hanno una portata che è stabilita non dal loro numero identificativo, ma dal numero dei pallini e dalla relativa energia e penetrazione residua sulla sagoma della preda.
          Potete essere certi che se lanciassimo 24 grammi di piombo n.7 a circa 400 m/s alla bocca. con buoni fucili calibro 12, 20 e 28, con rosate tali da garantire 5 pallini adeguatamente penetranti sulla sagoma di un piccione a 30 metri, questo povero pennuto, centrato dalla rosata, cadrà ogni volta immancabilmente rendendo l'anima al Creatore, a prescindere dal calibro, ... e senza troppe storie e distinzioni!

          Cordialità
          G.G.
          e come darti torto !!!
          una cosa però te la vorrei chiedere....che intendi per rapporto colonna/sezione retta ?
          il discorso di questo benedetto 28 è storia vecchia, non so se ricordi la dicussione sulla lepre in cal 28...io si, ed ancora sto aspettando il risultato della sfida....
          su carta tanti sanno dire la loro, poi, quando c'è da ragionare su fatti concreti....mah...
          sai bene quanto io non ci capisca nulla, ma da 2 anni vi seguo, uso vari cal e provo alla placca ......bene, ho sfatato metà delle credenze da armeria....e quello che mi dispiace è che delle volte basta provare realmente e non fantasticare su teorie.....
          se mi sente Pietro....[occhi]....non vorrei che pensasse che ha ragione.....[slurp].....

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          • nando
            ⭐⭐⭐
            • Apr 2009
            • 1951
            • Lariano (roma)
            • Kurzaar e Bracco D'auvergne

            #50
            Originariamente inviato da G.G.
            Il 28 trova oggi agli effetti pratici (non parlo dei rapporti sezionali di canna tra i calibri) una carica leggera nei 17/18 grammi, quella intermedia nei 21/22 grammi e quella pesante nei 25/26 grammi; le cariche da 28 grammi sono molto pesanti ed a mio avviso non molto superiori balisticamente a quelle della categoria immediatamente precedente e salvo rare situazioni, non mi interessano, per le cacce che pratico.
            Col 28, si ha in primis la possibilità di cacciare e brandeggiare un fuscello.
            Avremo un'arma stimolante e molto leggera, che se ben equilibrata salirà alla spalla in un soffio e ridurrà moltissimo la stanchezza a fine giornata. Io credo che nel 90% dei casi sia questo il motivo della scelta di questo calibro, proprio per l'innegabile comfort che offre, e con esso potremo cacciare un'ampio ventaglio di selvaggina, quella migratoria media e minore con piombo fine in ragione di 18/20 grammi e la stanziale con le cartucce da 21/22 grammi.
            Con le cariche pesanti attuali da 24/26 grammi non ci si priverà di un potente ed efficace mezzo balistico per cacciare anche la stanziale più impegnativa, senza tuttavia farlo in modo avventato, irrazionale ed antietico.

            Cordialità
            G.G.
            Bene, dal tuo punto di vista il discorso non fa una piega, l'importante è tenere sempre presente l'effettiva portata dell'arma, come in tutte le cose ci vuole estrema razionalità; io avendo la fortuna di avere a disposizione nel cal. 12 diversi fucili di pregio il cui peso gravita intorno ai 2,800 Kg preferisco utilizzare le mie cartuccine (anche perchè con la mia stazza sinceramente proprio non mi ci vedo con un 28 fra le mani) ottenendo gli stessi risultati. A tale proposito approfitto per chiederti una consulenza, vorrei scendere a 24/26 gr. utilizzando la f2x28 in bossolo 65/67 con il 616 eventualmente anche in controdose. Visto che ultimamente nel forum si parla poco di dosi ti faccio lavorare io. Ti auguro una buona giornata.

            Nando
            ....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.

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            • phalacrocorax
              ⭐⭐⭐
              • Apr 2009
              • 5961
              • Veneto, Verona
              • Indy, epagneul breton femmina

              #51
              Originariamente inviato da pippo 39
              verissimo quello che hai detto e anch'io nei miei primi anni avevo sempre un bel 36 gr. già in prima canna sotto ferma del cane per stare dalla parte del sicuro. Poi ho iniziato a utilizzare il 20 e sempre con 28 gr per rimanere sempre dalla parte del sicuro, poi vedendo che ci pigliavo come col 12 sono sceso ancora un pò e adesso sparo quasi sempre 26 gr. Infine quest'anno ho iniziato a usare il 28 con 21 gr qualche volta e ho notato poche differenze dal 20 ma parlo sempre di tiri di stoccata e sotto ferma del cane max 20/25 metri, pur ribadendo che il mio calibro ideale per la caccia generica col cane da ferma per me è e rimarrà sempre il ventino.
              Anch'io ho cominciato traendo rassicurazione dalle cariche pesanti, ma ho anche capito in fretta che quelle munizioni non servivano a nulla nella mia caccia al fagiano sotto ferma.
              Ora mi è saltato il ticchio di oprendermi un 20 da usare prevalentemente in collina col cane e per i migratori...inizialmente avevo pensato a uno di quei 12 superleggeri che tanto vanno di moda oggi, ma poi ho scartato l'idea pensando che per sparare cariche leggere forse era migliore il calibro minore. Così, dicevo, sto pensando di farmi un 20 per la prossima stagione, rigorosamente basculante.
              Tu che hai avuto esperienza di 20 (l'ho usato anch'io tanto tempo fa, in qualche occasione e devo dire con soddisfazione, ma senza chiedermi tante cose in relazione al peso e alle grammature delle cariche) qual è il peso che consideri ottimale per sparare cartucce commerciali con le grammature maggiormente in uso (che se non ho visto male sono di 26 e 28 gr.)?

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              • golf682
                Banned
                • Oct 2010
                • 2674
                • Roma

                #52
                Originariamente inviato da G.G.
                Il discorso è meno nebuloso di quanto possa sembrare.
                Un fucile calibro 12 in base alle regole della balistica deve poter sparare in disinvoltura da 28 a 42 grammi di piombo e trovare nelle grammature centrali (32/36 grammi) l'optimum, ovvero con queste cariche medie e mediopesanti, deve essere ben gestibile e non sgarbato al tiro.
                E' chiaro anche ad uno sprovveduto, che per questo calibro un fucile da 2,6 kg. sarà troppo leggero!
                Troppo leggero, perchè non permetterà di sparare con rinculo e rilevamento accettabili oltre 29/30 grammi di piombo e troverà anzi soltanto nei 26/28 grammi lanciati a 400 m/s di vuzero la carica più consona per la sua esigua massa.
                E' però vero, che se dovessi sparare esclusivamente queste grammature, allora basterà usare un calibro 16 o 20, nei quali le prestazioni saranno ugualmente buonissime e quantomeno la colonna dei pallini avrà un miglior senso proporzionale rispetto alla sezione di canna.

                Il calibro 28 lo si deve innanzitutto inquadrare come arma; ... parliamo del tronchino Beretta da 2 chili oppure dell'automatico Remington 1100 da 3 chili e passa?
                Se ci riferiamo al tronchino da usare a capanno a fermo, o per virtuosismi sulle quaglie o sulle allodole, allora le cartuccette da 17/18 grammi di piombo sono tutto quanto si possa spararvi in modo logico e razionale; ma se decidiamo per un automatico o sovrapposto da 2400/2450 grammi, avremo un fucile che oltre alle cartuccine leggere sotto i 20 grammi, potrà impiegare perfettamente anche le potenti cartucce da 24 e 26 grammi, senza diventare troppo manesco.
                Col Remington 1100 da 3 chilogrammi abbondanti, anche i 28/30 grammi (che pur balisticamente non mi entusiasmano) risultano gestibili come grammatura massima ma ancora razionale.

                Il problema è comprendere l'utilità dei calibri sotto al 20?
                Dopo quanto scritto qui sopra, mi pare chiaro che essi (28, 32 e 410) sono semplicemente proporzionati sul piano balistico e fisico per gestire anche cartuccette leggere, tanto leggere da non essere razionalmente impiegabili nel 20 e tuttavia ottimali, utili e piacevoli in certe forme di caccia, dove per diversi buoni motivi, ... il troppo storpia.

                Quello che vorrei fosse meno distorto e travisato (non da te, ma in generale parlando di piccoli calibri) è il concetto di potenziale balistico relativo ad ogni calibro/cartuccia.
                E' del tutto inutile fare demagogia e finto perbenismo additando i piccoli calibri come "responsabili di ferimenti" ed è dall'altro lato deleterio e stupido anche accrescerne oltre misura le capacità balistiche.
                La realtà è da sempre una sola, insegnata e sostenuta da tutti i grandi esperti del passato, ad iniziare proprio da Benassi e Granelli; i piccoli calibri come tutti i calibri a pallini per anima liscia, hanno una portata che è stabilita non dal loro numero identificativo, ma dal numero dei pallini e dalla relativa energia e penetrazione residua sulla sagoma della preda.
                Potete essere certi che se lanciassimo 24 grammi di piombo n.7 a circa 400 m/s alla bocca. con buoni fucili calibro 12, 20 e 28, con rosate tali da garantire 5 pallini adeguatamente penetranti sulla sagoma di un piccione a 30 metri, questo povero pennuto, centrato dalla rosata, cadrà ogni volta immancabilmente rendendo l'anima al Creatore, a prescindere dal calibro, ... e senza troppe storie e distinzioni!

                Cordialità
                G.G.
                bisogna dire pero' che il 12 mette 5 pallini addosso al piccione in movimento anche su traversone a 35m, il 20 li colloca fino a 25-30, il 28 a 25metri, neanche in cartolina.
                L'inferiorita' di tutti i calibri inferiori al 12 e' manifesta sotto ogni profilo, e non dimentichiamo mai che il 12 a parita' di velocita' iniziali ( e con il 20 anche di grammatura)con gli altri calibri, si permette il lusso di generare in canna minori pressioni, a vantaggio delle velocita' residue , penetrazioni, e qualita' di rosata. I calibri piccoli trovano miglior impiego su cacce a piccoli uccelli,perche' su questi si usano cartucce dai piombi fini, altrimenti la loro inferiorita' diventerebbe ancora piu' marcata. E' chiaro che nella caccia alla beccaccia e' possibile fare abbattimenti anche con il 28, poiche' sparando a breve distanza non ci sarebbero problemi di velocita e di densita' di rosata, ma se il tiro si spostasse oltre 20-25m,dove sarebbe di rigore l'uso di pallini piu' grandi, i ferimenti potrebbero aumentare a dismisura, anche perche' se qualcuno di voi ancora non lo avesse capito, la beccaccia e' fragile se colpita alle ali anche con piombo 13, ma se colpita addosso, e' ottima incassatrice. Quello che si dice circa la sua vulnerabilita' e' frutto di chiacchiere irrazionali portate avanti da gente che non ha ancora capito che su distanze cosi' brevi, sarebbe possibile far cadere allo stesso modo anche un'alzavola o un colombaccio. Avete mai sparato all'aperto oltre 45m ad una becca velocissima? vedrete, solo un 7 la farebbe venir giu, mentre un 9-10 gli farebbe il solletico. Sarebbe razionale sparare un 7 con il cal 28? Avete mai pensato quanti pallini si potrebbero montare su una cartuccia da 16gr cal 28 con piombo 7?

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                • G.G.
                  Moderatore Armi e Polveri
                  • Jun 2006
                  • 11225
                  • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                  • Epagneul Breton

                  #53
                  Originariamente inviato da Piombino
                  e come darti torto !!!
                  una cosa però te la vorrei chiedere....che intendi per rapporto colonna/sezione retta ?
                  il discorso di questo benedetto 28 è storia vecchia, non so se ricordi la dicussione sulla lepre in cal 28...io si, ed ancora sto aspettando il risultato della sfida....
                  su carta tanti sanno dire la loro, poi, quando c'è da ragionare su fatti concreti....mah...
                  sai bene quanto io non ci capisca nulla, ma da 2 anni vi seguo, uso vari cal e provo alla placca ......bene, ho sfatato metà delle credenze da armeria....e quello che mi dispiace è che delle volte basta provare realmente e non fantasticare su teorie.....
                  se mi sente Pietro....[occhi]....non vorrei che pensasse che ha ragione.....[slurp].....
                  La carica di pallini relativa ad ogni calibro, dentro alla cartuccia crea una colonna che ha quindi un diametro, fisso o quasi - in base all'uso di borre con o senza bicchierino e allo spessore dei petali di questo - una altezza, ... ed una proporzione con la sezione di canna.
                  L'altezza di questa colonna è legata alla balistica interna ed esterna in modo non del tutto trascurabile.

                  Della sfida sulla lepre col calibro 28, francamente mi sono assai poco interessato, semplicemente non ho molte cose da "scoprire" e ho ben chiaro e certo quanto scrissi a suo tempo.
                  Come scrissi, lungi dal fare affermazioni insensate, il 28 non è il calibro elettivo per la lepre, ma se chi lo adopera è un cacciatore autentico e serio ed un buon tiratore, allora con le attuali cartucce da 24/26 grammi, non avrà nulla di meno rispetto ad un calibro 20 impiegato con la grammatura classica.
                  Vale in ogni caso la scommessa che proposi a suo tempo: se qualcuno è convinto e vuole affermare che quanto scrivo non sia vero ed è disposto a dimostrarlo, io sono qui; sto aspettando anch'io, da allora, che qualcuno accetti la mia proposta.

                  Provare cartucce alla placca non è difficile, ma neppure così facile.
                  Forse è ancora più difficile fare le prove correttamente, far risaltare i risultati e esprimere su questi giudizi sensati e razionali.

                  Cordialità
                  G.G.

                  ---------- Messaggio inserito alle 10:46 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:25 AM ----------

                  Originariamente inviato da golf682
                  bisogna dire pero' che il 12 mette 5 pallini addosso al piccione in movimento anche su traversone a 35m, il 20 li colloca fino a 25-30, il 28 a 25metri, neanche in cartolina.
                  Il paragone tra i tre calibri, l'ho fatto volutamente con una grammatura unica e comune a tutti e tre, 24 grammi di pallini che raggiungano i 400 m/s e sviluppino una rosata che possa piazzare 5 pallini nella sagoma del piccione, gli effetti per i tre calibri siano valutati ... a tiro centrato.
                  Se diversi calibri lanciano una uguale quantità ponderale e numerica di pallini alla stessa velocità e con rosate di identica densità, la loro balistica è da ritenersi equivalente.
                  E' chiaro (e questo è ciò che non hai afferrato) che il paragone fatto sopra non lo potrai fare impiegando 36 grammi di pallini.

                  Originariamente inviato da golf682
                  L'inferiorita' di tutti i calibri inferiori al 12 e' manifesta sotto ogni profilo, e non dimentichiamo mai che il 12 a parita' di velocita' iniziali ( e con il 20 anche di grammatura)con gli altri calibri, si permette il lusso di generare in canna minori pressioni, a vantaggio delle velocita' residue , penetrazioni, e qualita' di rosata. I calibri piccoli trovano miglior impiego su cacce a piccoli uccelli, cut
                  Assunto corretto, vecchio come il mondo e trito e ritrito, ma non ha nulla a che vedere col discorso fatto sopra... da te quotato!

                  Cordialità
                  G.G.
                  Some people hear their own inner voices with great
                  clearness and they live by what they hear.
                  Such people become crazy, or they become legends.
                  </O:p

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                  • golf682
                    Banned
                    • Oct 2010
                    • 2674
                    • Roma

                    #54
                    Ovviamente quel passaggio da te evidenziato, non era certamente rivolto a te, ma a tutti quelli che ancora parlano del 28 come sovrapponibile al 12. La parte del mio intervento rivolta a te era ovviamente solo quella iniziale dove mettevo in luce che la media dei 5 pallini sul selvatico con cal 28, si poteva configuare solo su distanze assai brevi, lontane anni luce da quelle del 12

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                    • silvio roncallo
                      ⭐⭐⭐
                      • Dec 2006
                      • 5650
                      • genova, Genova, Liguria.
                      • spinone

                      #55
                      Originariamente inviato da pippo 39
                      .....ma parlo sempre di tiri di stoccata e sotto ferma del cane max 20/25 metri, pur ribadendo che il mio calibro ideale per la caccia generica col cane da ferma per me è e rimarrà sempre il ventino.
                      ......
                      anch'io lo uso (il 20) e sono abbastanza d'accordo con te.

                      del resto, Felice Delfino, ci andava a caccia in montagna a galli e pernici bianche .....

                      ---------- Messaggio inserito alle 11:10 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:07 AM ----------

                      per quanto riguarda poi la maneggevolezza, fra un 12 che pesa 2.8 ed un 20 da 2.5 non è solo il peso e il bilanciamento che fa ma anche (almeno per me) le dimensioni della bascula: quando ti trovi a dover uscire da certi spinari, poter tenere il fucile (sempre aperto e scarico, ovviamente...) con una sola mano e senza alcun problema è impagabile.
                      Stò pensando di passare ad un 24 con canne da 50 cm. .....
                      silvio

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                      • sergiom

                        #56
                        Originariamente inviato da G.G.
                        Il discorso è meno nebuloso di quanto possa sembrare.
                        Un fucile calibro 12 in base alle regole della balistica deve poter sparare in disinvoltura da 28 a 42 grammi di piombo e trovare nelle grammature centrali (32/36 grammi) l'optimum, ovvero con queste cariche medie e mediopesanti, deve essere ben gestibile e non sgarbato al tiro.
                        E' chiaro anche ad uno sprovveduto, che per questo calibro un fucile da 2,6 kg. sarà troppo leggero!
                        Troppo leggero, perchè non permetterà di sparare con rinculo e rilevamento accettabili oltre 29/30 grammi di piombo e troverà anzi soltanto nei 26/28 grammi lanciati a 400 m/s di vuzero la carica più consona per la sua esigua massa.
                        E' però vero, che se dovessi sparare esclusivamente queste grammature, allora basterà usare un calibro 16 o 20, nei quali le prestazioni saranno ugualmente buonissime e quantomeno la colonna dei pallini avrà un miglior senso proporzionale rispetto alla sezione di canna.

                        Il calibro 28 lo si deve innanzitutto inquadrare come arma; ... parliamo del tronchino Beretta da 2 chili oppure dell'automatico Remington 1100 da 3 chili e passa?
                        Se ci riferiamo al tronchino da usare a capanno a fermo, o per virtuosismi sulle quaglie o sulle allodole, allora le cartuccette da 17/18 grammi di piombo sono tutto quanto si possa spararvi in modo logico e razionale; ma se decidiamo per un automatico o sovrapposto da 2400/2450 grammi, avremo un fucile che oltre alle cartuccine leggere sotto i 20 grammi, potrà impiegare perfettamente anche le potenti cartucce da 24 e 26 grammi, senza diventare troppo manesco.
                        Col Remington 1100 da 3 chilogrammi abbondanti, anche i 28/30 grammi (che pur balisticamente non mi entusiasmano) risultano gestibili come grammatura massima ma ancora razionale.

                        Il problema è comprendere l'utilità dei calibri sotto al 20?
                        Dopo quanto scritto qui sopra, mi pare chiaro che essi (28, 32 e 410) sono semplicemente proporzionati sul piano balistico e fisico per gestire anche cartuccette leggere, tanto leggere da non essere razionalmente impiegabili nel 20 e tuttavia ottimali, utili e piacevoli in certe forme di caccia, dove per diversi buoni motivi, ... il troppo storpia.

                        Quello che vorrei fosse meno distorto e travisato (non da te, ma in generale parlando di piccoli calibri) è il concetto di potenziale balistico relativo ad ogni calibro/cartuccia.
                        E' del tutto inutile fare demagogia e finto perbenismo additando i piccoli calibri come "responsabili di ferimenti" ed è dall'altro lato deleterio e stupido anche accrescerne oltre misura le capacità balistiche.
                        La realtà è da sempre una sola, insegnata e sostenuta da tutti i grandi esperti del passato, ad iniziare proprio da Benassi e Granelli; i piccoli calibri come tutti i calibri a pallini per anima liscia, hanno una portata che è stabilita non dal loro numero identificativo, ma dal numero dei pallini e dalla relativa energia e penetrazione residua sulla sagoma della preda.
                        Potete essere certi che se lanciassimo 24 grammi di piombo n.7 a circa 400 m/s alla bocca. con buoni fucili calibro 12, 20 e 28, con rosate tali da garantire 5 pallini adeguatamente penetranti sulla sagoma di un piccione a 30 metri, questo povero pennuto, centrato dalla rosata, cadrà ogni volta immancabilmente rendendo l'anima al Creatore, a prescindere dal calibro, ... e senza troppe storie e distinzioni!

                        Cordialità
                        G.G.
                        Dalla tua risposta capisco che non mi devo essere spiegato bene e provo a riformulare. Da quanto ho letto dal Granelli e non solo, la scelta dell'arma deve essere fatta in base al tipo e alla modalità di caccia che si intende praticare. Se io, perchè poco dotato dalla natura, ho bisogno di un fucile di 2,6kg massimo e per di più per mie scelte etico sportive decido di non sparare oltre i 24-28 grammi, altro non faccio che prendermi un bel sovrapposto ultra leggero e il problema è risolto. Anche un folle sa che ovviamente in tale arma non andrà a sparare con assiduità cartucce medio pesanti se non come estrema ratio e assumendosene tutto il proibitivo rinculo. Quindi oltre al 20, il mio limite mentale non riesce ad andare. Se invece lo scopo dei mini calibri è quello di ottimizzare il profitto nelle cacce da capanno o nei tiri a fermo, ovvero più carniere con meno consumo di piombo, magari usando munizioni sub sound allora è altro discorso. Lo stesso dicasi per la caccia al fagiano di ripopolamento, dove i tiri sono ravvicinati e facili. Ad affermare la superiorità balistica del 12 a parità di grammatura, non sono io, ma il fior fiore degli addetti ai lavori. Qualsiasi selvatico se ben colpito viene abbattuto, ho visto ragazzini in Puglia buttare giù con una fionda tordi e colombacci a 15-20 metri, ma certo non mi è venuto di comparala ad un 36. Non dimentichiamo poi che l'occasione fa l'uomo ladro, inducendo a tirare con cartuccelle di pochi grammi per le allodole o tordi, al colombaccio o all'acquatico che gli si palesa davanti.


                        Sergio

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                        • G.G.
                          Moderatore Armi e Polveri
                          • Jun 2006
                          • 11225
                          • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                          • Epagneul Breton

                          #57
                          Originariamente inviato da sergiom
                          Dalla tua risposta capisco che non mi devo essere spiegato bene e provo a riformulare. Da quanto ho letto dal Granelli e non solo, la scelta dell'arma deve essere fatta in base al tipo e alla modalità di caccia che si intende praticare. Se io, perchè poco dotato dalla natura, ho bisogno di un fucile di 2,6kg massimo e per di più per mie scelte etico sportive decido di non sparare oltre i 24-28 grammi, altro non faccio che prendermi un bel sovrapposto ultra leggero e il problema è risolto. Anche un folle sa che ovviamente in tale arma non andrà a sparare con assiduità cartucce medio pesanti se non come estrema ratio e assumendosene tutto il proibitivo rinculo. Quindi oltre al 20, il mio limite mentale non riesce ad andare. Se invece lo scopo dei mini calibri è quello di ottimizzare il profitto nelle cacce da capanno o nei tiri a fermo, ovvero più carniere con meno consumo di piombo, magari usando munizioni sub sound allora è altro discorso. Lo stesso dicasi per la caccia al fagiano di ripopolamento, dove i tiri sono ravvicinati e facili. Ad affermare la superiorità balistica del 12 a parità di grammatura, non sono io, ma il fior fiore degli addetti ai lavori. Qualsiasi selvatico se ben colpito viene abbattuto, ho visto ragazzini in Puglia buttare giù con una fionda tordi e colombacci a 15-20 metri, ma certo non mi è venuto di comparala ad un 36. Non dimentichiamo poi che l'occasione fa l'uomo ladro, inducendo a tirare con cartuccelle di pochi grammi per le allodole o tordi, al colombaccio o all'acquatico che gli si palesa davanti.


                          Sergio
                          Evidentemente, aanch'io non riesco a comunicare un concetto che è pur facile e immediato.
                          I punti del tuo discorso sono due e differenti, vediamoli.
                          Un'arma 12/16/20 e non inferiore al 20 con 24/28 grammi è una scelta razionale, sia essa sovrapposto superleggero o automatico ultralight, ottima per la situazione e l'esigenza descritta all'inizio del tuo post.
                          Ora passiamo al secondo punto sui piccoli calibri e sulla loro utilità.
                          Essi, ho sostenuto e lo ripeto, non sono "solo" cartucce da capanno per tiri a fermo, infatti ci sono armi specifiche per altri impieghi.
                          La storia dell'archibugeria mondiale più raffinata comprende da più di un secolo anche fucili di piccolo calibro a due canne, armi fini, leggere e bilanciate che sono veri gioielli e che non erano nati per tirare ai fringuelli ed ai tordi a fermo.
                          Cacciando quaglie, allodole, rallidi, fagiani sotto ferma del cane, e in genere selvaggina non troppo tenace in forme di caccia dove il tiro avvenga sulla media distanza, i piccoli calibri (24, 28, 32 e 410) con buone cartucce, in mano a valenti tiratori, sono strumenti piacevolissimi, efficaci e hanno una loro precisa e razionale collocazione e ragione di essere.
                          Perchè sparare alle quaglie a 18/20 metri con i 24/25 grammi del 20, quando con i 17/18 del 28 posso fare la stessa cosa meglio, rovinando meno la preda e portando a spasso un fucile leggero e rapidissimo nel salire alla spalla ...?

                          Cordialità
                          G.G.
                          Some people hear their own inner voices with great
                          clearness and they live by what they hear.
                          Such people become crazy, or they become legends.
                          </O:p

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                          • golf682
                            Banned
                            • Oct 2010
                            • 2674
                            • Roma

                            #58
                            Dalle beccacce pero' siamo passati alle quaglie che ti partono sempre da sotto i piedi, cosa che le regine non sempre fanno, e quando non lo fanno, se non ci si e' attrezzati con buon fucile, ottime cartucce e ben dotati di buona mira, i ferimenti e le padelle si sprecano!
                            Nessuno dice che la rosata di questi fuciletti non e' mai buona su nessuna distanza, ma invece per quanto mi riguarda ho detto che questa risulta accettabile solo su duistanze brevi e in particolar modo con piombi molto piccoli . Siccome i piombi piccoli si impiegano per la selvaggina minuta, ecco spiegato perche' il 28 non lo vedo indicato per la beccaccia, la quale appunto potrebbe involarsi anche su distanze piu' lunghe, in cui e' necessario intervenire con piu' pallini di grandezza maggiore.

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                            • pippo 39
                              ⭐⭐
                              • Feb 2010
                              • 701
                              • PS1-RN2
                              • setter inglese

                              #59
                              Originariamente inviato da phalacrocorax
                              Anch'io ho cominciato traendo rassicurazione dalle cariche pesanti, ma ho anche capito in fretta che quelle munizioni non servivano a nulla nella mia caccia al fagiano sotto ferma.
                              Ora mi è saltato il ticchio di oprendermi un 20 da usare prevalentemente in collina col cane e per i migratori...inizialmente avevo pensato a uno di quei 12 superleggeri che tanto vanno di moda oggi, ma poi ho scartato l'idea pensando che per sparare cariche leggere forse era migliore il calibro minore. Così, dicevo, sto pensando di farmi un 20 per la prossima stagione, rigorosamente basculante.
                              Tu che hai avuto esperienza di 20 (l'ho usato anch'io tanto tempo fa, in qualche occasione e devo dire con soddisfazione, ma senza chiedermi tante cose in relazione al peso e alle grammature delle cariche) qual è il peso che consideri ottimale per sparare cartucce commerciali con le grammature maggiormente in uso (che se non ho visto male sono di 26 e 28 gr.)?
                              penso che un 2.600 kg non dovresti avere nessun problema, ho avuto e utilizzato praticamente tutte le varie tipologie di armi e pesi:
                              dai più pesanti semiautomatici beretta 302/303 sui 2.900 kg al super leggero franchi 48al 2450kg, passando dall'ottimo beretta s55 con i suoi 2750 al benelli crio 2550 kg.
                              Col cane utilizzo una poli lapis di 2650 kg con canna 65 cm e mi trovo veramente molto bene in fatto di brandeggio e stoccata.
                              ciao Filippo

                              ---------- Messaggio inserito alle 01:01 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:54 PM ----------

                              Originariamente inviato da silvio roncallo
                              anch'io lo uso (il 20) e sono abbastanza d'accordo con te.

                              del resto, Felice Delfino, ci andava a caccia in montagna a galli e pernici bianche .....
                              Bellissimo quel capitolo riservato alla caccia in montagna col suo ventino con canne di 60cm accompagnato dalla sua insuperabile bracca saint germain Nanà.
                              ciao filippo.

                              Commenta

                              • sergiom

                                #60
                                Originariamente inviato da G.G.
                                Evidentemente, aanch'io non riesco a comunicare un concetto che è pur facile e immediato.
                                I punti del tuo discorso sono due e differenti, vediamoli.
                                Un'arma 12/16/20 e non inferiore al 20 con 24/28 grammi è una scelta razionale, sia essa sovrapposto superleggero o automatico ultralight, ottima per la situazione e l'esigenza descritta all'inizio del tuo post.
                                Ora passiamo al secondo punto sui piccoli calibri e sulla loro utilità.
                                Essi, ho sostenuto e lo ripeto, non sono "solo" cartucce da capanno per tiri a fermo, infatti ci sono armi specifiche per altri impieghi.
                                La storia dell'archibugeria mondiale più raffinata comprende da più di un secolo anche fucili di piccolo calibro a due canne, armi fini, leggere e bilanciate che sono veri gioielli e che non erano nati per tirare ai fringuelli ed ai tordi a fermo.
                                Cacciando quaglie, allodole, rallidi, fagiani sotto ferma del cane, e in genere selvaggina non troppo tenace in forme di caccia dove il tiro avvenga sulla media distanza, i piccoli calibri (24, 28, 32 e 410) con buone cartucce, in mano a valenti tiratori, sono strumenti piacevolissimi, efficaci e hanno una loro precisa e razionale collocazione e ragione di essere.
                                Perchè sparare alle quaglie a 18/20 metri con i 24/25 grammi del 20, quando con i 17/18 del 28 posso fare la stessa cosa meglio, rovinando meno la preda e portando a spasso un fucile leggero e rapidissimo nel salire alla spalla ...?

                                Cordialità
                                G.G.
                                "Per trovare una giustificazione storica, ricorderemo che la grande varietà dei calibri è una eredità che abbiamo ricevuta dai fucili ad avancarica degli scorsi secoli...... "
                                "La grande abbondanza di selvaggina, la possibilità di sparare quasi sempre a corta e media distanza, l'abitudine a utilizzare cariche di pallini pesanti rispetto al calibro, anche se lanciate a bassa velocità iniziale, consentivano un tempo l'impiego di calibri relativamente piccoli."

                                Granelli

                                Tu mi dirai giustamente che i piccoli calibri ora sparano ottime cartucce super grammate (non si sa con quale rinculo), ma io continuo a non capire il senso di una scelta simile. Ripeto le condizioni di uso per un calibro inferiore al 20 sono il tiro da capanno o a fermo oppure la caccia in riserva o al quagliodromo.

                                Sergio

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