poca polvere tanta pressione ????

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  • dodo
    ⭐⭐⭐
    • May 2007
    • 1405
    • Veneto, Piemonte
    • Springer Spaniel

    #16
    Caspita, rimango assente qualche giorno e mi ritrovo cotanta scienza[clap]
    I miei colleghi francesi direbbero....chapeau...[polup]

    Ciao
    Quelli che s’innamoran di pratica sanza scienzia,
    son come ‘l nocchieri ch’entra in naviglio sanza timone o bussola,
    che mai ha certezza dove si vada.

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    • dodo
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      • May 2007
      • 1405
      • Veneto, Piemonte
      • Springer Spaniel

      #17
      Caspita, rimango assente qualche giorno e mi ritrovo cotanta scienza[clap]
      I miei colleghi francesi direbbero....chapeau...[polup]

      Ciao
      Quelli che s’innamoran di pratica sanza scienzia,
      son come ‘l nocchieri ch’entra in naviglio sanza timone o bussola,
      che mai ha certezza dove si vada.

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      • Valerio Migratoria
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2006
        • 1595
        • Milano, Varese, Lombardia.

        #18
        <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da G.G.

        Non mi pare si possa ipotizzare una combustione frazionata del propellente, perchè un tale evento sarebbe testimoniato da una discontinuità sulla curva pressoria nel tratto tra il piccolo impulso dell'innesco ed il suo picco, inoltre quando questo accade con certezza per difetto di innesco, caricamento o assetto, ci troviamo sempre in presenza di fenomeni pressori anomali, quali fuochi lunghi o pressioni anomale elevatissime per una sovrapposizione di più fronti d'onda.
        Direi che la vampa dell'apparecchio d'innesco svolga un'azione progressiva e continua che per l'effetto sulla deflgrazione deve essere considerata unica, solo in questo modo il riscontro grafico pressorio potrà essere quello che effettivamente vediamo.

        Cordialità
        G.G.



        </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">


        Come accennavo nel mio primo post, parlare senza formule e semplificando al massimo la materia è estremamente facile giungere a conclusioni fuorvianti.

        Se alla base della forma del propellente c'è uno studio per determinare la progressività di combustione della stessa è anche assiomaticamente affermato che tale piastrella, quadratino, cilindretto, etc. attinto dal dardo di ignizione impieghi un tempo "tot" per emettere completamente il volume di gas di cui è potenzialmente capace. Quindi è verosimile pensare che il grano di polvere attinto dal dardo dell'innesco emetta all'istante una quantità di gas e calore pari +/- alla metà della sua potenzialità.

        Se è vero questo assunto per ogni grano della quantità di polvere presente nella carica è altrettanto verosimile ritenere che all'esplosione dell'innesco immediatamente venga resa disponibile una quantità di gas e calore pari alla metà dell'intera carica di polvere da sparo .... questo è maggiormente vero se ricordiamo che il primario ritmo combustivo del propellente è influenzato (nella seconda parte) dall'incremento della pressione, del calore, dall'intasamento etc... etc...

        E' un pò l'uovo di Colombo lo so .... però spero che così sia più chiaro il concetto
        sigpic

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        • Valerio Migratoria
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          • Jan 2006
          • 1595
          • Milano, Varese, Lombardia.

          #19
          <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da G.G.

          Non mi pare si possa ipotizzare una combustione frazionata del propellente, perchè un tale evento sarebbe testimoniato da una discontinuità sulla curva pressoria nel tratto tra il piccolo impulso dell'innesco ed il suo picco, inoltre quando questo accade con certezza per difetto di innesco, caricamento o assetto, ci troviamo sempre in presenza di fenomeni pressori anomali, quali fuochi lunghi o pressioni anomale elevatissime per una sovrapposizione di più fronti d'onda.
          Direi che la vampa dell'apparecchio d'innesco svolga un'azione progressiva e continua che per l'effetto sulla deflgrazione deve essere considerata unica, solo in questo modo il riscontro grafico pressorio potrà essere quello che effettivamente vediamo.

          Cordialità
          G.G.



          </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">


          Come accennavo nel mio primo post, parlare senza formule e semplificando al massimo la materia è estremamente facile giungere a conclusioni fuorvianti.

          Se alla base della forma del propellente c'è uno studio per determinare la progressività di combustione della stessa è anche assiomaticamente affermato che tale piastrella, quadratino, cilindretto, etc. attinto dal dardo di ignizione impieghi un tempo "tot" per emettere completamente il volume di gas di cui è potenzialmente capace. Quindi è verosimile pensare che il grano di polvere attinto dal dardo dell'innesco emetta all'istante una quantità di gas e calore pari +/- alla metà della sua potenzialità.

          Se è vero questo assunto per ogni grano della quantità di polvere presente nella carica è altrettanto verosimile ritenere che all'esplosione dell'innesco immediatamente venga resa disponibile una quantità di gas e calore pari alla metà dell'intera carica di polvere da sparo .... questo è maggiormente vero se ricordiamo che il primario ritmo combustivo del propellente è influenzato (nella seconda parte) dall'incremento della pressione, del calore, dall'intasamento etc... etc...

          E' un pò l'uovo di Colombo lo so .... però spero che così sia più chiaro il concetto
          sigpic

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          • G.G.
            Moderatore Armi e Polveri
            • Jun 2006
            • 11225
            • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
            • Epagneul Breton

            #20
            <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Valerio Migratoria
            cut
            Se alla base della forma del propellente c'è uno studio per determinare la progressività di combustione della stessa è anche assiomaticamente affermato che tale piastrella, quadratino, cilindretto, etc. attinto dal dardo di ignizione impieghi un tempo "tot" per emettere completamente il volume di gas di cui è potenzialmente capace. Quindi è verosimile pensare che il grano di polvere attinto dal dardo dell'innesco emetta all'istante una quantità di gas e calore pari +/- alla metà della sua potenzialità.

            cut
            </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

            I trattamenti flemmatizzanti superficiali che impregnano il grano - ed a volte questi sono i soli flemmatizzanti impiegati - rendono molto limitato il tenore di emissione gassosa proprio nel momento iniziale della combustione, che vista l'ampia superficie emittente è quello più importante ai fini della gradualità della salita pressoria successiva.
            In questo modo si cerca di mantenere l'emissione gassosa il più possibile costante per tutto il lasso di tempo della sua combustione.

            La forma del granulo, come nel solenoide della vecchia DN, o nei cilindretti forati di molti propellenti in cui il flemmatizzante non è solo di superficie, era studiata per mantenere il più possibile costante l'emissione gassosa per tutto il tempo di combustione, la combustione stessa infatti avanzando dall'interno e dalla periferia del grano in teoria non riduceva la superficie emittente.
            Non credo quindi che la sola vampa iniziale potesse portare in una frazione del tempo totale di combustione all'emissione del 50% del gas totale.
            Questo magari è ipotizzabile in polveri ultravivaci, sul tipo di quelle x24 e x28, dove oltretutto la quantità complessiva del gas propulsivo prodotto è molto bassa se paragonata ad una polvere lenta per cariche pesanti o magnum, ma se questa fosse la regola non avremmo di fatto mai combustioni abbastanza graduali ed adeguate a spingere cariche pesanti.

            Cordialità
            G.G.
            Some people hear their own inner voices with great
            clearness and they live by what they hear.
            Such people become crazy, or they become legends.
            </O:p

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            • G.G.
              Moderatore Armi e Polveri
              • Jun 2006
              • 11225
              • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
              • Epagneul Breton

              #21
              <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Valerio Migratoria
              cut
              Se alla base della forma del propellente c'è uno studio per determinare la progressività di combustione della stessa è anche assiomaticamente affermato che tale piastrella, quadratino, cilindretto, etc. attinto dal dardo di ignizione impieghi un tempo "tot" per emettere completamente il volume di gas di cui è potenzialmente capace. Quindi è verosimile pensare che il grano di polvere attinto dal dardo dell'innesco emetta all'istante una quantità di gas e calore pari +/- alla metà della sua potenzialità.

              cut
              </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

              I trattamenti flemmatizzanti superficiali che impregnano il grano - ed a volte questi sono i soli flemmatizzanti impiegati - rendono molto limitato il tenore di emissione gassosa proprio nel momento iniziale della combustione, che vista l'ampia superficie emittente è quello più importante ai fini della gradualità della salita pressoria successiva.
              In questo modo si cerca di mantenere l'emissione gassosa il più possibile costante per tutto il lasso di tempo della sua combustione.

              La forma del granulo, come nel solenoide della vecchia DN, o nei cilindretti forati di molti propellenti in cui il flemmatizzante non è solo di superficie, era studiata per mantenere il più possibile costante l'emissione gassosa per tutto il tempo di combustione, la combustione stessa infatti avanzando dall'interno e dalla periferia del grano in teoria non riduceva la superficie emittente.
              Non credo quindi che la sola vampa iniziale potesse portare in una frazione del tempo totale di combustione all'emissione del 50% del gas totale.
              Questo magari è ipotizzabile in polveri ultravivaci, sul tipo di quelle x24 e x28, dove oltretutto la quantità complessiva del gas propulsivo prodotto è molto bassa se paragonata ad una polvere lenta per cariche pesanti o magnum, ma se questa fosse la regola non avremmo di fatto mai combustioni abbastanza graduali ed adeguate a spingere cariche pesanti.

              Cordialità
              G.G.
              Some people hear their own inner voices with great
              clearness and they live by what they hear.
              Such people become crazy, or they become legends.
              </O:p

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