Da bambino passavo le estati fino a settembre in campagna da mia nonna. Aveva dei vicini contadini e passavo le giornate con il marito. Da quella persona ho imparato tantissimo.
Tra le tante cose mi portava a caccia ed è stato allora che ho avuto la mia prima esperienza del sacrificio.
Tra le prede c'erano molti merli che sua moglie cucinava così...
Li disossava con pazienza e cura certosina e poi li metteva a marinare in vino rosso, aglio selvatico ( da quelle parti è considerato prezioso come il caviale) un rametto di rosmarino ,sedano e carote.
Nel frattempo metteva delle cipolline bianche a bagno nel latte.
Poi faceva degli involtini con un ripieno di nocciole e castagne tritate, maggiorana fresca e mollica di pane bagnata con il vino della marinatura.
In casseruola soffriggeva le cipolline tritate, passava nel soffritto gli involtini e poi copriva con la marinatura passata al frullatore. Copriva e cuoceva a fuoco lento.
Rendendo il masssimo degli onori al sacrificio