Parlando con tecnici del settore mi han detto che c'e' poco da fare, bisogna adeguarsi.
L'unica possibilta', se ho capito bene, e' quella di costituire consorzi (che pero' per mantenerli costano) che nel disciplinare di produzione di quel tipo di formaggio ne vietino l'uso. E sperare che chi compra sappia fare un acquisto consapevole.
Io sono stato un fervente europeista, ma la mia fede scricchiola da tempo. Certe norme "sembrano" (=sono ?) fatte per favorire le mega societa' multinazionali "dimenticandosi" del resto.
Di questo argomento mi sembra se ne parli poco. Come si parlava poco quando l'Italia e' stata "indotta" a distruggere il proprio patrimonio zootecnico (qui, e vivo in campagna, per far vedere una mucca o un maiale, c'e' da pensare parecchio prima di trovarne qualcuno).
Questo e' una colpa gravissima della nostra classe politica, a tutt' altre faccende affaccendata.
In ultimo: non c'entra niente con l'alimentare, ma da ieri ltalcementi non e' piu' sotto controllo italiano. Conosco bene il settore: si sta approfittando della attuale crisi per ridurre il numero dei produttori e quindi della concorrenza e concentrare nelle mani di pochissimi un prodotto strategico come il cemento.
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