È per questo che il cinghiale caduto in selezione quest’estate (una 70ina di chili abbondanti) ho preferito macellarlo un po’ più finemente e anziché ridurlo interamente a spezzatino, ho serbato i lacerti ed i filetti interi (con sommo disappunto di mio padre).
La prima ricette che ne è scaturita è quella in titolo.
Ingredienti.
Filetto o lacerto di cinghiale (io ho utilizzato due lacerti che dovrebbero essere più teneri)
Lardo tagliato molto sottile
Vino rosso corposo (aglianico del vulture nel mio caso)
1 cipolla
Pepe nero
Fichi neri freschi.
Marinata:
Vino rosso (vedi sopra)
Ginepro
Rosmarino
Alloro
Salvia
Timo
Preparazione.
Marinare la carne per 24h.
Dopo la marinatura asciugare la carne attentamente e legare stretto il pezzo con spago da arrosti per evitare che si deformi in cottura.

In padella con un po’ d’olio far sciogliere il lardo a fuoco basso.
Quando il lardo si è sciolto alzare la fiamma e far rosolare per bene la carne su tutti i lati (15’ circa)
Preriscaldare il forno a 250*.
Una volta ben rosolata, salare e pepare la carne su tutti i lati ed infornarla a 200* (10’ ogni 100g di carne) avendo cura di irrorarla ogni tanto con il suo sugo o con una spruzzata di vino rosso.

Nel fondo di cottura, a fuoco vivo mettere la cipolla, farla imbiondire poi aggiungere i fichi, salare e pepare il tutto e dopo poco sfumare con un paio di bicchieri di vino. Quando i fichi si sono disfatti, prima che tutto il vino si sia asciugato, frullare il tutto a formare un composto denso.
Tenere il composto caldo ma non bollente.
Una volta ultimata la cottura della carne adagiarla su un letto di crema di fichi ed irrorare il tutto con il sugo dell’arrosto.

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