La scoperta dell'acqua...cotta

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    • Sep 2013
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    • Pordenone
    • pointer femmina Aura - bassotto tedesco a pelo duro femmina Frida

    #1

    La scoperta dell'acqua...cotta

    Vista sul tubo la ricetta dell'acqua cotta, semplicissima.
    1 grossa cipolla o due medie;
    4-5 gambi di sedano;
    un chilo di pomodori da sugo, ben maturi ma saldi;
    basilico, abbondante;
    brodo vegetale, 1-1,5 l..
    Si affettano, non tritano, le cipolle; si fanno a tocchi non troppo piccoli i gambi di sedano, ai quali prima si tolgono i filamenti superficiali con un pelapatate; dopo aver brevemente soffritto cipolla e sedano in poco olio, si aggiungono i pomodori fatti a tocchi abbastanza consistenti, si fanno insaporire bene per qualche minuto, si aggiungono le foglie di basilico e poi si copre tutto col brodo vegetale. Dopo circa 40 minuti di cottura, si aggiusta di sale. Fine. Ne viene una zuppa che è un tonico estivo (un po' come il gazpacho); buona tiepida-fredda, servita con due fette di buon pane casereccio, abbrustolite. Non la conoscevo. La cosa farà sorridere i toscani del forum, ma per me è stata una piacevole scoperta.
  • danguerriero
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2010
    • 5355
    • ai confini dell'Impero
    • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

    #2
    Originariamente inviato da pointer56
    Vista sul tubo la ricetta dell'acqua cotta, semplicissima.

    1 grossa cipolla o due medie;

    4-5 gambi di sedano;

    un chilo di pomodori da sugo, ben maturi ma saldi;

    basilico, abbondante;

    brodo vegetale, 1-1,5 l..

    Si affettano, non tritano, le cipolle; si fanno a tocchi non troppo piccoli i gambi di sedano, ai quali prima si tolgono i filamenti superficiali con un pelapatate; dopo aver brevemente soffritto cipolla e sedano in poco olio, si aggiungono i pomodori fatti a tocchi abbastanza consistenti, si fanno insaporire bene per qualche minuto, si aggiungono le foglie di basilico e poi si copre tutto col brodo vegetale. Dopo circa 40 minuti di cottura, si aggiusta di sale. Fine. Ne viene una zuppa che è un tonico estivo (un po' come il gazpacho); buona tiepida-fredda, servita con due fette di buon pane casereccio, abbrustolite. Non la conoscevo. La cosa farà sorridere i toscani del forum, ma per me è stata una piacevole scoperta.
    Tutti fermi....tutti zitti (cit. Vamba)

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    ...Im heil'gen Land Tirol...

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    • Oizirbaf
      Moderatore Buona Forchetta
      • Nov 2014
      • 2114
      • Milano

      #3
      qualora la volessi un po' più... ricca:
      L'acquacotta è una tipica della Maremma, una ricetta della cucina povera toscana. Avete mai sentito la storia della minestra si sassi?

      la "storia"
      Ultima modifica Oizirbaf; 19-07-22, 15:07.
      "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
      e fermalvi entro; ché non fa scienza,
      sanza lo ritenere, avere inteso..."

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      • giuseppe770
        ⭐⭐⭐
        • Oct 2009
        • 1801
        • Italia

        #4
        Originariamente inviato da Oizirbaf
        qualora la volessi un po' più... ricca:
        L'acquacotta è una tipica della Maremma, una ricetta della cucina povera toscana. Avete mai sentito la storia della minestra si sassi?

        la "storia"
        https://www.taccuinigastrosofici.it/...del-buono.html
        Guarda che questa è veramente ricca.....

        Le uova, almeno nell'entroterra siciliano, non venivano sempre consumati in famiglia, ma usati come merce di scambio con gli "uovari" i commercianti di uova.

        Ricordo un aneddoto familiare. Mio padre racconta di un suo zio, che dopo la Grande Guerra aveva fatto fortuna in America ed era riuscito a comprare un appezzamento di terreno; questo zio un giorno dopo la seconda guerra mondiale stava cenando a base di pane fritto con l'ouvo. Durante la cena ha ricevuto la visita di un vecchio amico che fù invitato a cena. Questi accettò la fatta di pane fritto con l'uovo, per andarlo a mangiare a casa con i suoi figli come companatico, perchè poteva permettersi solo il pane.

        La storia che stà dietro una minestra o una fetta di pane con un uovo, ormai è dimentica davanti ai futuri problemi dei 25 gradi di climatizzatore e i 19 di termosifoni che chiamiamo crisi.......

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        • danguerriero
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          • Feb 2010
          • 5355
          • ai confini dell'Impero
          • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

          #5
          Ecco qua..
          GAZPACHO AUTARCHICO.

          pomodori, cetrioli, jalapeños e pane.
          Cipolla e aglio

          Inviato dal mio SM-A426B utilizzando Tapatalk
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          • Alessandro il cacciatore
            🥇🥇
            • Feb 2009
            • 20199
            • al centro della Toscana
            • Deutsch Kurzhaar

            #6
            Originariamente inviato da pointer56
            Vista sul tubo la ricetta dell'acqua cotta, semplicissima.
            1 grossa cipolla o due medie;
            4-5 gambi di sedano;
            un chilo di pomodori da sugo, ben maturi ma saldi;
            basilico, abbondante;
            brodo vegetale, 1-1,5 l..
            Si affettano, non tritano, le cipolle; si fanno a tocchi non troppo piccoli i gambi di sedano, ai quali prima si tolgono i filamenti superficiali con un pelapatate; dopo aver brevemente soffritto cipolla e sedano in poco olio, si aggiungono i pomodori fatti a tocchi abbastanza consistenti, si fanno insaporire bene per qualche minuto, si aggiungono le foglie di basilico e poi si copre tutto col brodo vegetale. Dopo circa 40 minuti di cottura, si aggiusta di sale. Fine. Ne viene una zuppa che è un tonico estivo (un po' come il gazpacho); buona tiepida-fredda, servita con due fette di buon pane casereccio, abbrustolite. Non la conoscevo. La cosa farà sorridere i toscani del forum, ma per me è stata una piacevole scoperta.
            Oh, ma gira e rigira ricascate sempre in Toscana, eh?
            L'acqua cotta la deve fare un maremmano, è un loro invenzione. E ogni famiglia ha una sua variate, come la ribollita o la panzanella.

            La tua ricetta mi pare che in comune con l'acqua cotta abbia solo il titolo: manca l'uovo tanto per cominciare e soprattutto il saper fare.

            In Maremma fanno anche un'altra specialità, anzi due: la zuppa di funghi, e qui tutto va bene, ma anche la zuppa di tartarughe e qui si va nei pasticci.

            ---------- Messaggio inserito alle 07:09 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:08 PM ----------

            Originariamente inviato da danguerriero
            Ecco qua..
            GAZPACHO AUTARCHICO.

            pomodori, cetrioli, jalapeños e pane.
            Cipolla e aglio
            Inviato dal mio SM-A426B utilizzando Tapatalk
            No comment. Orribile anche solo a vedersi comunque.
            Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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            • danguerriero
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              • Feb 2010
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              • ai confini dell'Impero
              • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

              #7
              Originariamente inviato da pointer56
              Vista sul tubo la ricetta dell'acqua cotta, semplicissima.

              1 grossa cipolla o due medie;

              4-5 gambi di sedano;

              un chilo di pomodori da sugo, ben maturi ma saldi;

              basilico, abbondante;

              brodo vegetale, 1-1,5 l..

              Si affettano, non tritano, le cipolle; si fanno a tocchi non troppo piccoli i gambi di sedano, ai quali prima si tolgono i filamenti superficiali con un pelapatate; dopo aver brevemente soffritto cipolla e sedano in poco olio, si aggiungono i pomodori fatti a tocchi abbastanza consistenti, si fanno insaporire bene per qualche minuto, si aggiungono le foglie di basilico e poi si copre tutto col brodo vegetale. Dopo circa 40 minuti di cottura, si aggiusta di sale. Fine. Ne viene una zuppa che è un tonico estivo (un po' come il gazpacho); buona tiepida-fredda, servita con due fette di buon pane casereccio, abbrustolite. Non la conoscevo. La cosa farà sorridere i toscani del forum, ma per me è stata una piacevole scoperta.
              Cucina contadina.
              Come quella di tutto il mondo.
              Gustosa e semplice.
              NULLA DI PIÙ NULLA DI MENO.

              Ora però a causa dell'incauto Marino, salteranno fuori i soliti noti a citare particolarismi e superiorità, citando Lorenzo il Magnifico, Arnolfo di Cambio (perché di Colle), Galileo (forse no perché Pisano e si sa cosa è meglio...), la Fallaci, Gian Gastone (mmmmm meglio soprassedere) etc...

              Ora però a questi laudatores temporis acti è rimasto solo un borgomastro in blue jeans....e una notevole invidia per l'indipendenza delle Regioni e Province autonome.

              Sicché....

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              ...Im heil'gen Land Tirol...

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              • pointer56
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                • Sep 2013
                • 5185
                • Pordenone
                • pointer femmina Aura - bassotto tedesco a pelo duro femmina Frida

                #8
                Dan, a occhio, troppo pane nel tuo gazpacho e consistenza non ottimale. Io lo faccio tutta l'estate secondo classica ricetta andalusa:
                1 Kg. di pomodori maturi da sugo (tipo S. Marzano);
                1 peperone verde, pelato col pelapatate (due se sono davvero piccoli);
                1 cetriolo o due se sono piccoli, pelato e affettato;
                1/2 bicchiere di olio d'oliva EVO;
                2 cucchiai da tavola di aceto di vino bianco (ma viene bene, più delicato, anche con l'aceto di mele);
                1 spicchio d'aglio o due se sono proprio piccoli (in alternativa, uno scalognetto; assolutamente NON cipolla);
                3 fette di pan carrè (o 2, se sono grandi, come quelle da sandwich) ammollate in acqua gelata;
                1 pizzicotto di sale;
                1/2 l. di acqua gelata (1/2 l. più o meno: raggiungere una consistenza abbastanza fluida, non deve essere una pappa: occhio che raffreddandosi s'addensa).
                Fondamentale: un frullatore molto efficiente, che "micronizza" il tutto.
                Questa sopra è una ricetta a doppia dose. Alla fine si assaggia per regolare di sale e si mette in frigorifero, perchè il gazpacho è buono molto freddo. Tonico estivo ineguagliabile.

                ---------- Messaggio inserito alle 09:25 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:19 AM ----------

                Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
                Oh, ma gira e rigira ricascate sempre in Toscana, eh?
                L'acqua cotta la deve fare un maremmano, è un loro invenzione. E ogni famiglia ha una sua variate, come la ribollita o la panzanella.

                La tua ricetta mi pare che in comune con l'acqua cotta abbia solo il titolo: manca l'uovo tanto per cominciare e soprattutto il saper fare.

                In Maremma fanno anche un'altra specialità, anzi due: la zuppa di funghi, e qui tutto va bene, ma anche la zuppa di tartarughe e qui si va nei pasticci.

                ---------- Messaggio inserito alle 07:09 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:08 PM ----------



                No comment. Orribile anche solo a vedersi comunque.
                Alessandro, se non te lo ricordi, te lo ridico: avevo una zia di Firenze che qualcosa mi ha insegnato: prima di tutto ad apprezzare la Toscana (ah, la scoperta dell'olio vero!). Quanto al saper fare, da un consumato chef quale sei tu incasso umilmente[:D].
                Proverò il "rinforzo" con un ovetto e una grattata di parmigiano, però ciò significa gustare la zuppa calda, mentre secondo me è come dice l' Artusi a proposito della ribollita: "E' buona calda, è meglio diaccia". Comunque, grazie. [brindisi]
                Ultima modifica pointer56; 20-07-22, 08:32.

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                • danguerriero
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                  • ai confini dell'Impero
                  • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

                  #9
                  Originariamente inviato da pointer56
                  Dan, a occhio, troppo pane nel tuo gazpacho e consistenza non ottimale. Io lo faccio tutta l'estate secondo classica ricetta andalusa:
                  1 Kg. di pomodori maturi da sugo (tipo S. Marzano);
                  1 peperone verde, pelato col pelapatate (due se sono davvero piccoli);
                  1 cetriolo o due se sono piccoli, pelato e affettato;
                  1/2 bicchiere di olio d'oliva EVO;
                  2 cucchiai da tavola di aceto di vino bianco (ma viene bene, più delicato, anche con l'aceto di mele);
                  1 spicchio d'aglio o due se sono proprio piccoli (in alternativa, uno scalognetto; assolutamente NON cipolla);
                  3 fette di pan carrè (o 2, se sono grandi, come quelle da sandwich) ammollate in acqua gelata;
                  1 pizzicotto di sale;
                  1/2 l. di acqua gelata (1/2 l. più o meno: raggiungere una consistenza abbastanza fluida, non deve essere una pappa: occhio che raffreddandosi s'addensa).
                  Fondamentale: un frullatore molto efficiente, che "micronizza" il tutto.
                  Questa sopra è una ricetta a doppia dose. Alla fine si assaggia per regolare di sale e si mette in frigorifero, perchè il gazpacho è buono molto freddo. Tonico estivo ineguagliabile.

                  ---------- Messaggio inserito alle 09:25 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:19 AM ----------



                  Alessandro, se non te lo ricordi, te lo ridico: avevo una zia di Firenze che qualcosa mi ha insegnato: prima di tutto ad apprezzare la Toscana (ah, la scoperta dell'olio vero!). Quanto al saper fare, da un consumato chef quale sei tu incasso umilmente[:D].
                  Proverò il "rinforzo" con un ovetto e una grattata di parmigiano, però ciò significa gustare la zuppa calda, mentre secondo me è come dice l' Artusi a proposito della ribollita: "E' buona calda, è meglio diaccia". Comunque, grazie. [brindisi]
                  Stessa tua ricetta e dosi.
                  Il mezzo litro di acqua l'ho usato per ammollare il pane con l'aceto.
                  Quella che pare consistenza non ottimale in realtà è.dovuta al pane integrale che ho usato.

                  Quel gazpacho lì è una vera goduria, soprattutto grazie all aroma del jalapeño.



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                  • pointer56
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                    #10
                    Ah, ecco. Però il frullatore che uso io non lascerebbe intatti quei grumetti che si vedono, pane integrale o no. E poi, il peperoncino ci sta, ma il pane integrale è ingombrante di gusto, prova del semplice pane bianco: l'è più bon!

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                    • danguerriero
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                      #11
                      Originariamente inviato da pointer56
                      Ah, ecco. Però il frullatore che uso io non lascerebbe intatti quei grumetti che si vedono, pane integrale o no. E poi, il peperoncino ci sta, ma il pane integrale è ingombrante di gusto, prova del semplice pane bianco: l'è più bon!
                      Mi viene un dubbio. A quali grumetti ti riferisci?
                      Non credo né ai crostini né al cetriolo cubettato.

                      Proverò comunque anche con il pane bianco.

                      Adesso i pomodori cominciano ad abbondare.

                      La cipolla ci sta eccome.

                      Con le dosi sopra però ci si fa una cena in quattro max 5.

                      Boh, dovrò attrezzarmi.

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                      • Alessandro il cacciatore
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                        • al centro della Toscana
                        • Deutsch Kurzhaar

                        #12
                        Originariamente inviato da pointer56
                        Quanto al saper fare, da un consumato chef quale sei tu incasso umilmente[:D].
                        Io non sono chef, ma ho per sorte un buon palato allenato per aver avuto l'occasione di assaggiare quello che hanno fatto ottimi chef. Come lo era il poro Nanni, che preparava sul fuoco e con una padella con il manico extra lungo un companatico che ti accompagnava con gusto e con sostanza alle fatiche di una giornata di caccia al cinghiale. Il poro Nanni non figura in nessuna classifica Michelin. E compatisco Michelin che non ha avuto l'occasione di conoscere ed assaggiare quello che cucinava il poro Nanni.
                        Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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                        • pointer56
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                          #13
                          Ah, be', se è per questo, uno dei migliori, anzi forse il migliore ragù di cinghiale (su rustici rigatoni) della mia vita l'ho mangiato nella casa di caccia di una squadra di cinghialai in Toscana. E delle scaloppine di cervo alla senape e limone fenomenali, le ho mangiate in una specie di casupola di caccia di due cacciatori - padre e figlio - in Croazia: un piatto delicato e fine.
                          Comunque io scherzavo, eh... ma me l'ero immaginato che sei di becco gentile e, per usare un'espressione cara a mio padre, "No te magni a memoria."

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                          • Er Mericano
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                            #14
                            Posso andare fuori soggetto (non del tutto, perche' si parla pur sempre di "acquacotta" et similia) per un momento per narrarvi una storia vera accaduta a due cacciatori che si ripararono in una casupola durante un temporale? La lessi, se non vado errato, su Roma Venatoria, un giornale mandato ai soci di non ricordo quale A.V. della quale era membro Papa'. Da bambino lo divoravo, articoli, foto, racconti, e vignette divertenti de "Il Cacciatore Che Aveva Detto agli Amici..."

                            I due cacciatori di cui sopra, entrati nella casupola sempre di cui sopra invitati da un ragazzotto villico, furono colti dalla fame, ma la colazione al sacco l'avevano lasciata in auto, contando di poterci tornare. Ma il temporale gliel'aveva impedito.
                            "Fate 'mbo' chillu che vulite, magara accenneteve lu focu ne lu caminu pe riscallavve e asciugavve," disse loro l'accogliente giovane villico. "Io devo da anna' a la stalla a puli' e a da' da magna' a le vacche, e po' magara me ce faccio pure 'na pennica."
                            Il giovane villico se ne anndo', ed i due si guardarono intorno per vedere se ci fosse qualcosa da mangiare. Trovarono qualche cipolla, un bel mazzo di cicoria colta quella mattina, un serto di pomodorini e un mezzo filone di pane stantio, duro come una pietra. Ma di olio, o carne, o formaggio non ne trovarono. Pero' trovarono, in una scodella sbreccata un bel pezzo di lardo con la cotenna ancora attaccata. Misero a bollire su fuoco del camino, che uno di loro aveva acceso, dell'acqua, con la cicoria, i pomodoretti e la cipolla affettata, e il pezzo di cotenna con lardo. Dopo un'ora la zuppa era pronta, la cotenna ed il lardo erano belli e soffici e furono tagliati a pezzetti e rimessi nella zuppa, e la zuppa fu versata nella scodella nella quale avevano trovato la cotenna, su due grosse fette del pane duro che avevano sbruciacchiate sulla brace. Con un paio di cucchiaie di legno cominciarono a mangiare la zuppa dalla stessa scodella, e dichiararono di non aver mai mangiato nulla di cosi' buono e genuino. Dopo il lauto pasto si sedettero sulla panca davanti al camino a fumarsi una meritata sigaretta, dopo aver cavato dai rispettivi portafogli un paio di biglietti da mille lirette di allora (molto di piu' di quanto un tale pasto sarebbe realmente costato) e averli messi sul tavolo sotto la scodella vuota. Dopo un po' il giovane villico ritorno' e vedendo la scodella vuota e i due biglietti da mille straluno' gli occhi ed esclamo', "Mannaggia a chi v'e' mortu! Chilla, mi' zia, quando aritorna stasera e nun trova la cotenna, come cazzu fa' a strufinasse lu lardu su le moroide pe fasse passa' er bruciore dopo che ha cacato?"
                            Ultima modifica Er Mericano; 21-07-22, 20:02.
                            Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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