Stando fuori per la maggior parte della giornata, osservo i giovani, più o meno della loro stessa età e, devo dire, ci sarebbe da scrivere non un libro, ma delle enciclopedie.
Mi reco in ufficio con un ciclomotore. Percorrendo Via Nomentana, mi accorgo di una ragazzina, non più di 15-16 anni, zig-zagare, con un po' di incoscienza tra le auto. Si parte dal semaforo e, fino al successivo, mantiene la stessa condotta di guida. Quando mi supera, mi accorgo che il suo ciclomotore è sprovvisto di targa. La raggiungo al semaforo successivo e, pensando potesse non essersi accorta della targa mancante, da padre di famiglia, sento il dovere di avvertirla.
E' vestita bene, curata, educata e guida un ciclomotore abbastanza costoso. Insomma, da l'impressione della ragazza di "buona famiglia", come si suol dire.
- Ti sei accorta che ti manca la targa?
- Si!
- Stai attenta che, così, rischi il sequestro del motorino!
- La targa ce l'ho, la porto nello zainetto!
- Ma, se ti fermano, ti sequestrano il motorino!
- Mi hanno già fermato e non mi hanno fatto niente!
A quel punto mi sono arreso e ho preso la mia strada. All'incrocio successivo due Vigili Urbani non si sono accorti di nulla e la giovane mi ha superato ancora, passando, di nuovo, tra le macchine a zig-zag, dirigendosi verso uno dei più quotati licei di Roma.
Da ragazzi, i nostri genitori citavano molto spesso dei proverbi e uno sui furbi, che ci ripetevano era: "Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino!". Oggi è ancora valido? Oppure, più attuale potrebbe essere qualcosa del genere: "Fai come ti pare, tanto non ti dirà niente nessuno!"?
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