Modifiche alla legge n. 281/1991, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. C. 1172 Santelli e Ceccacci Rubino, C. 1236 Mancuso, C. 1319 Tortoli, C. 1370 Alessandri, C. 2359 Anna Teresa Formisano e Drago, C. 586 Compagnon, C. 1565 Mancuso, C. 1589 Livia Turco e Viola, C. 2343 Farinone e C. 2405 Minardo.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 2405 Minardo).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 maggio 2010.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che, in data 7 maggio 2009, è stata assegnata alla Commissione, in sede referente, la proposta di legge n. 2405 Minardo: «Concessione di un contributo straordinario per l'attuazione di un piano d'emergenza contro il randagismo nella provincia di Ragusa». Poiché la suddetta proposta di legge verte su materia analoga a quella dei progetti di legge in esame, la presidenza ne ha disposto l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.
Il sottosegretario Francesca MARTINI ricorda che, nella seduta del 18 maggio scorso, il relatore ha rilevato come il Governo avesse preannunciato la presentazione di un disegno di legge contenente disposizioni analoghe alle proposte in titolo, ma, poiché tale disegno di legge non era stato ancora presentato, riteneva opportuno riprendere l'esame delle stesse.
Fa presente, pertanto, che, finalmente, il disegno di legge recante codice per la tutela degli animali d'affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo e del maltrattamento animale ha iniziato il suo iter governativo. Infatti, proprio questa mattina, il predetto disegno di legge è stato inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'iscrizione all'ordine del giorno di un prossimo Consiglio, previo assenso delle amministrazioni interessate.
Segnala che tale disegno di legge è molto più ampio di quelli di iniziativa parlamentare e, soprattutto, disciplina tutti gli aspetti presi in considerazione dalle proposte di legge in titolo, riprendendo anche il contenuto di ordinanze contingibili e urgenti emanate negli ultimi due anni in materia. Esso si articola in dieci capitoli, quarantacinque articoli e un allegato.
In particolare, esso nasce dall'esigenza di superare le problematiche sorte a causa dei ritardi e dell'applicazione non omogenea, da parte di alcune regioni e province autonome, della legge-quadro in materia di protezione degli animali d'affezione e lotta al randagismo del 14 agosto 1991, n. 281. Tale situazione ha comportato, soprattutto in talune realtà, il dilagare del fenomeno del randagismo ed il proliferare di «canili lager», posti talvolta sotto il controllo di organizzazioni malavitose, determinando in alcuni casi situazioni di vera e propria emergenza.
Pertanto, con tale disegno di legge, si mira a regolamentare, con un atto normativo stabile, il rapporto uomo-animali d'affezione, a disciplinare la materia nel suo complesso, a migliorare le condizioni di benessere degli animali e a colmare le lacune esistenti nel quadro normativo nazionale. Tra le innovazioni introdotte dal disegno di legge, si segnalano le disposizioni volte a migliorare il rapporto uomo-animali d'affezione, al fine di accrescere il benessere animale, anche attraverso la previsione di norme che riproducano il contenuto delle ordinanze contingibili ed urgenti che negli ultimi anni hanno disciplinato la materia più nel dettaglio, al fine di rendere più incisive le disposizioni vigenti per la prevenzione del fenomeno del randagismo (nello specifico caso dei cani, sono stati previsti appositi corsi di formazione per migliorare la conoscenza dell'etologia e del comportamento canino per tutti coloro che detengono cani a qualunque titolo: proprietari, allevatori, addestratori, commercianti); la prescrizione dell'obbligatorietà dell'identificazione di tutti i cani e dei gatti detenuti a scopo di commercio e di quelli appartenenti alle colonie feline, mediante inoculazione sottocutanea del microchip e contestuale iscrizione degli stessi nell'anagrafe degli animali d'affezione; l'adozione di misure generali di tutela per l'incolumità pubblica attraverso la previsione di una serie di divieti (lasciare incustodito in luogo pubblico il cane di cui si è responsabili o non adottare tutte le misure adeguate ad impedirne la fuga o a garantirne il controllo; utilizzare collari elettrici o altri strumenti atti a determinare scosse o impulsi elettrici e i collari a punta); l'introduzione di misure speciali per gli avvelenamenti; misure speciali di vigilanza in capo agli organi deputati all'applicazione delle norme; l'introduzione di sanzioni amministrative e penali relative alla violazione delle disposizioni previste dal disegno di legge. Si prevedono, infine, numerosi obblighi informativi a carico dei destinatari diretti e indiretti del disegno di legge in itinere (le regioni e le province autonome che gestiscono, attraverso la propria banca dati informatizzata, l'anagrafe degli animali d'affezione e ne garantiscono l'interoperatività con quella nazionale e con le altre banche regionali e redigono il piano regionale triennale degli interventi di controllo demografico della popolazione animale, di prevenzione del randagismo e di educazione sanitaria e zoofila; i comuni che rendono, tra l'altro, pubblici i resoconti di gestione dei cani randagi, nonché i risultati delle verifiche effettuate e promuovono corsi di informazione ed educazione in materia di etologia, zooantropologia, diritti degli animali, doveri del proprietario e salute veterinaria); all'interno delle aree protette, la vigilanza sull'esecuzione e l'osservanza dell'intervento è affidata anche ai guardaparco dipendenti degli enti parco; i medici veterinari che, sulla base di una sintomatologia conclamata, emettono diagnosi di sospetto di avvelenamento di un esemplare di specie animale domestica o selvatica, devono darne immediata comunicazione al sindaco e al servizio veterinario ufficiale; i sindaci che assicurano, attraverso i servizi veterinari ufficiali o tramite apposite convenzioni con medici veterinari liberi professionisti, con oneri a carico dei comuni, il primo soccorso attivo nelle ventiquattro ore, anche con l'ausilio di ambulanze veterinarie; le aziende sanitarie locali, nel territorio di loro competenza, istituiscono, nell'ambito del servizio veterinario, un'apposita unità organizzativa dedicata; i servizi veterinari ufficiali provvedono attraverso la predetta unità organizzativa alla gestione dell'anagrafe degli animali d'affezione, alla gestione del recupero degli animali d'affezione randagi e vaganti, al controllo sanitario e agli interventi terapeutici necessari sugli animali custoditi nei canili e gattili sanitari, al controllo sanitario e alla sterilizzazione dei gatti che vivono in stato di libertà, alla valutazione dei cani morsicatori o che hanno manifestato comportamenti aggressivi al fine di stabilire il livello di rischio per l'incolumità delle persone e degli altri animali, alle attività di vigilanza sui rifugi e su tutte le attività con animali d'affezione; i servizi veterinari ufficiali, il Comando carabinieri per la tutela della salute, gli organi di pubblica sicurezza e le guardie zoofile vigilano e controllano, secondo le rispettive competenze, sull'esecuzione e l'osservanza delle disposizioni del disegno di legge; infine, il Ministero della salute (Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario), nell'emanare le linee guida e fissare i requisiti tecnici per la corretta applicazione del disegno di legge, si avvale anche del Comando dei carabinieri per la tutela della salute, per lo svolgimento delle attività ispettive.
Dichiara, infine, di confidare nel senso di responsabilità dei membri della Commissione e nella comune volontà di addivenire ad un intervento legislativo che consenta all'Italia di diventare il Paese più avanzato sotto il profilo del benessere animale e della legislazione sul rapporto uomo-animali.
Lucio BARANI (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime vivo apprezzamento per i contenuti del disegno di legge che il Governo si appresta a presentare e ritiene che esso potrà certamente costituire un fondamentale punto di riferimento ai fini dell'elaborazione di un testo unificato in materia.
Laura MOLTENI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea la necessità di tenere nella massima considerazione il disegno di legge che il Governo nella persona del Sottosegretario Francesca Martini si accinge a presentare. Ricorda, quindi, il rilevante lavoro compiuto dal Governo e dal sottosegretario Francesca Martini in materia di tutela del benessere animale e di prevenzione del randagismo, evidenziando, in particolare, gli interventi puntuali adottati in seguito all'insorgenza di particolari situazioni emergenziali. Sottolinea, altresì, la rilevanza della recente istituzione di una task force contro il randagismo. Rileva, infine, come in questa materia occorra una maturazione culturale da parte di tutti i soggetti interessati, maturazione che, a suo avviso, l'azione del Governo sta favorendo.
Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda di avere già evidenziato, nel corso dell'esame, il problema dell'importazione illegale di animali, rispetto al quale invita il rappresentante del Governo a chiarire la propria posizione.
Rodolfo Giuliano VIOLA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, auspica che il disegno di legge annunciato dal Governo recepisca i contenuti delle proposte di legge in esame e, al contempo, traduca in legge le previsioni contenute nelle ordinanze susseguitesi negli ultimi anni. Concorda, quindi, con il sottosegretario Martini nel ritenere che i canili debbano disporre di risorse adeguate, ma, al tempo stesso, debbano essere tenuti ad assicurare un livello di servizi adeguato. Sottolinea, altresì, l'esigenza - già rappresentata attraverso un'interrogazione che, ad oggi, non ha ottenuto risposta - di acquisire dati precisi sul fenomeno del randagismo, prima di annunciare clamorose iniziative, come la creazione di apposite task force. Ricorda, inoltre, che il traffico illegale di cuccioli, oltre che a livello internazionale, rappresenta un fenomeno rilevante anche all'interno del Paese, specie dalle regioni meridionali verso quelle settentrionali. Auspica, infine, un coinvolgimento delle associazioni animaliste nel corso dell'esame delle proposte di legge in titolo, nell'ambito delle audizioni che la Commissione riterrà di svolgere.
Il sottosegretario Francesca MARTINI, intervenendo per una breve precisazione, osserva come alcune delle osservazioni formulate dai colleghi denotino una certa carenza di informazione sulle iniziative assunte dal Governo. Desidera, pertanto, fare presente all'onorevole Burtone che il Governo ha provveduto a intensificare i controlli alle frontiere contro l'importazione illegale di animali, anche esotici. Il fenomeno, tuttavia, è ben lungi dall'essere debellato e determina, oltre che gravi sofferenze per gli animali, l'introduzione in Italia di animali non vaccinati, potenziali portatori di malattie e, in molti casi, destinati a morire a breve. Sottolinea, quindi, che il disegno di legge che il Governo si accinge a presentare non rappresenta la mera somma delle previsioni contenute nelle proposte di legge in esame, ma mira a introdurre un vero e proprio codice per la tutela degli animali d'affezione, la prevenzione e il controllo del randagismo e del maltrattamento animale, avvalendosi delle risorse disponibili a legislazione vigente per la lotta al randagismo: appaiono, pertanto, infondate le critiche di quanti lamentano la sottrazione di risorse agli interventi in favore delle persone, al fine di destinare tali risorse agli animali. Condivide il richiamo dell'onorevole Viola alla necessità di coinvolgere pienamente, anche in ambito parlamentare, le associazioni animaliste, con le quali il Governo si confronta sin dall'inizio della legislatura. Sottolinea, quindi, come la task force sul randagismo rappresenti una novità assoluta, che ha comportato anche una significativa riorganizzazione amministrativa all'interno del Ministero e che consentirà a quest'ultimo di intervenire efficacemente nelle situazioni critiche, di sostenere le amministrazioni locali virtuose e di stimolare quelle inadempienti. Ricorda, altresì, gli interventi del Governo a favore dell'assistenza veterinaria pubblica, che indubbiamente presenta alcune criticità in alcune parti del Paese; in particolare, si sta intervenendo per contrastare le intimidazioni nei confronti dei veterinari, anche in considerazione delle pesanti ricadute che il fenomeno può avere sulla sicurezza alimentare. Con riferimento, quindi, all'acquisizione di dati sul fenomeno del randagismo, segnala come molte regioni, specie meridionali, risultino inadempienti rispetto all'obbligo di rilevare e comunicare i relativi dati. Sottolinea, infine, come il Parlamento, per il fatto di rappresentare tutto il territorio nazionale, possa svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di un'evoluzione culturale del rapporto uomo-animali.
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