Quando l'ideologia a tutti i costi calpesta la dignità delle persone. Il caso delle atlete Imane Khelif e Lin Yu-Tin. La Scienza fa chiarezza.

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  • Nikolis
    ⭐⭐
    • Dec 2016
    • 922
    • Greece
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    #16
    Concordo con voi.

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    • BORO
      Moderatore Veterinaria
      • Oct 2016
      • 199
      • piacenza

      #17
      provo ad andare oltre la questione cromosomica, se l'atleta in questione è iper androgina produce testosterone in eccesso rispetto al normale tasso femminile, e poco importa se nel mese delle gare questo è nei limiti perchè durante gli altri mesi , essendo oltre , gli o le permette di sviluppare maggior massa muscolare , che poi resta al calare del tasso testosteronico , ed una maggiore aggressività. per capirci andrebbe non ammessa perchè " dopata " da madre natura. Ricordate Amstrong , fenomenale ciclista vincitore di svariati Tour , giusto per rimanere in francia , era geneticamente uomo ma con emotrasfusioni aumentava il suo ematocrito , più globuli rossi uguale più ossigeno a cuore , muscoli e cervello , gli vennero revocate le vittorie , Pantani fu escluso da un Giro d'Italia già vinto per un ematocrito leggermente oltre la media , qui invece la o il pugile in questione picchia e vince l'oro da dopato dalla natura. Ben Johnson centometrista vincitore di un oro alle olimpiadi frantumando record nei 100 metri ma costruito con ormoni , tra cui il testosterone venne squalificato per anni e molti tleti fanno uso di ormoni per recuperare più velocemente da lunghi infortuni smettendone l'uso nei tempi corretti per non risultare positivi o nel caso del testosterone oltre i limiti.

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      • Nikolis
        ⭐⭐
        • Dec 2016
        • 922
        • Greece
        • [url=https://postimg.cc/tY3NZjyf][img]https://i.postimg.cc/65SjPWP9/IMG-3326.jpg[/img][/url]

        #18
        L’Entitlementista può inveire giorno e notte contro la presunta discriminazione sistemica e chiamare tutti dissidenti, fascisti, sessisti e omofobi, ma quando è chiamato a documentare e giustificare le sue preoccupazioni sociali, lo fa utilizzando e interpretando disuguaglianze fondamentalmente economiche.
        In altre parole, parliamo ancora di lotta di classe, questa volta tra la classe dei “favoriti” che producono e quella dei “subiti un torto” che non producono e per il pari risultato economico, detto al contrario.
        E come se l’ipocrisia oltraggiosa dell’intera narrazione non fosse sufficiente, la sua intera promozione e propaganda è fatta prevalentemente dalla maggioranza occidentale e soprattutto da giovani e giovani donne occidentali fanatici e accademicamente nutriti dal entitlementismo e il destrismo con la sola considerazione sostanziale l’espiazione del le loro sindromi di colpa contorta.

        Tragicamente, questa retorica è stata osservata e assorbita dalla sinistra. Così i “diritti umani” hanno fatto una passeggiata (o una capriola) dal maggiore al minore. In altre parole, il diritto al lavoro cominciò ad essere meno importante e il diritto all’autodeterminazione più importante.
        Ultima modifica Nikolis; 11-08-24, 08:12.

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        • danguerriero
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2010
          • 5337
          • ai confini dell'Impero
          • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

          #19
          La questione è stata gestita in modo ideologico e scriteriato.

          Da ambo le parti in causa.

          Chi ci ha rimesso è stata senza dubbio l'atleta italiana, trovatasi con un carico psicologico ingestibile a pochi giorni da un match olimpico in uno sport di combattimento.


          Tralasciamo le ideologie, partiamo da un assunto e poniamoci alcune domande.

          ASSUNTO: La competizione sportiva deve essere un confronto equo. Per questo motivo sono state introdotte le categorie di sesso ed età. In alcuni sport anche di peso.

          La DOMANDA 1 è dunque:

          Nel caso specifico, esiste un dubbio sul sesso dell'atleta?

          Risposta: Sì, esiste questo dubbio in quanto una associazione (la IBA),che ha mantenuto confidenziali test e risultati, ha escluso dalle competizioni l'atleta in questione


          DOMANDA 2: esistono in letteratura scientifica situazioni genetiche o di altra natura dove l'attribuzione del sesso possa risultare controversa?

          Sì, esistono. Si tratta, secondo le fonti più recenti, di un 0,0x %. Numero piccolo ma non nullo.

          DOMANDA 3: come si manifestano queste anomalie?

          Con varianti che spaziano da alterazioni degli eterosomi fino ad anomalie morfologiche dei genitali.

          DOMANDA 4: se quindi esistono casi statisticamente provati in cui è controverso stabilire in modo netto il sesso dell'individuo, come ci si può regolare per le competizioni sportive?

          RISPOSTA: stabilendo (se possibile) degli esami clinici (o delle misurazioni) su parametri che permettano di capire se c'è/c'è stato delle condizioni (ormonali, etc) che determinano un effettivo vantaggio nella competizione.





          ...Im heil'gen Land Tirol...

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          • Livia1968
            Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
            • Apr 2019
            • 6194
            • Guidonia Montecelio (Roma)
            • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

            #20
            Visto il considerevole numero di atleti al quale va stretto dover essere inseriti in una categoria dai limiti definiti ( maschile/femminile) trovo che se davvero avessero voluto portare avanti un valore che parla di rispetto e non di forzata inclusione, avrebbero potuto istituire una categoria dedicata a queste persone che per scelta o per natura non si trovano nella condizione fisica femminile o maschile delineata da oggettivi parametri stabiliti dai regolamenti.

            Nelle paraolimpiadi le categorie in cui gli atleti partecipano, sono differenziate a seconda del tipo e del grado di disabilità e nessuno si sognerebbe di definirla discriminazione.
            E nessuno si sognerebbe di definirli altleti di serie b :

            Nel 2005 Pistorius esprime il desiderio di gareggiare coi normodotati in occasione dei Giochi olimpici di Pechino 2008. Ed è stato convocato dalla federazione del suo paese per prendere parte alla staffetta 4x400 ai Giochi di Londra 2012. Per poter gareggiare ha dovuto superare , lui e le sue protesi, numerosi test proprio per stabilire che il loro uso non avrebbe fornito un vantaggio all'atleta.

            Allora mi chiedo perchè in questi casi la soluzione non vuole essere trovata?

            Forse perchè si ha paura di essere etichettati come razzisti, omofobi etc etc?

            La disabilità è una condizione fisica ( non scelta) come lo è appartenere o aver voluto appartenere ad un sesso diverso, condizione che non permette un equo confronto con atleti fisicamente normodotati che vengono chiamati a partecipare in determinate categorie che si differenziano in base a determinati parametri.

            L'inclusività è un bel valore, ma non quando calpesta i diritti degli altri.
            "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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