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questo problema è "sentito" quasi esclusivamente dai migratoristi ... ovvero da coloro che sparano tante cartucce ; spesso quasi esclusivamente a bersagli piccoli o almeno se di taglia grossa (colombi, anatre) a distanze ragguardevoli; lo stanzialista in genere è meno toccato dal problema ... e penso soltanto perchè la distanza media di tiro è nettamente minore .
questo potrebbe far pensare che la causa principale sia esclusivamente la "precisione" di tiro ; ma indubbiamente la cartuccia risente di particolari situazioni metereologiche ...e quindi il dubbio sulla causa principale rimane insoluto .
il rimedio è semplice : uno che si reputa "buon tiratore" dovrà per forza di cose ricercare la cartuccia adatta all' occasione ... l' altro, che buon tiratore non è, dovrà imparare a sparare meglio :)
questo problema è "sentito" quasi esclusivamente dai migratoristi ... ovvero da coloro che sparano tante cartucce ;
il rimedio è semplice : uno che si reputa "buon tiratore" dovrà per forza di cose ricercare la cartuccia adatta all' occasione ... l' altro, che buon tiratore non è, dovrà imparare a sparare meglio :)
Bravissimo, aggiungo che andando col cane da ferma e sparando poche decine di cartucce in una stagione non si ha neanche modo di farsi un'opinione precisa e notare "sfumature" tipo se la data cartuccia "funziona" al variare delle condizioni climatiche, con questo anche noi "codaioli" abbiamo le nostre favorite.
... Che cos'è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione.."amici miei atto II"
questo problema è "sentito" quasi esclusivamente dai migratoristi ... ovvero da coloro che sparano tante cartucce ; spesso quasi esclusivamente a bersagli piccoli o almeno se di taglia grossa (colombi, anatre) a distanze ragguardevoli; lo stanzialista in genere è meno toccato dal problema ... e penso soltanto perchè la distanza media di tiro è nettamente minore .
questo potrebbe far pensare che la causa principale sia esclusivamente la "precisione" di tiro ; ma indubbiamente la cartuccia risente di particolari situazioni metereologiche ...e quindi il dubbio sulla causa principale rimane insoluto .
il rimedio è semplice : uno che si reputa "buon tiratore" dovrà per forza di cose ricercare la cartuccia adatta all' occasione ... l' altro, che buon tiratore non è, dovrà imparare a sparare meglio :)
Ciao a tutti. Leggo, con stupore, che qualche amico fà riferimento alla storia del piombo caldo che, credevo, fosse rimasto appannaggio delle credenze popolari appartenute ai ns. nonni. Premetto e sottolineo che non sono assolutamente un'esperto di balistica, ma, per quanto abbia cercato, quella del piombo caldo è una tesi del tutto infondata, quanto meno se si vuol intendere che sia la temperatura del medesimo che causa o meno il decesso del selvatico. Per quanto concerne la resa della singola cartuccia, con tutto il rispetto per la fiducia che ognuno di noi ripone in una piuttosto che in un'altra, credo che il mancato "accartocciamento" della preda sia dovuto prevalentemente alla "balistica esterna", a partire dallo "sparatore"..... per non parlare di un'infinità di fattori quali la resistenza della singola preda, il piumaggio specifico, il num. di pallini, l'angolo di penetrazione, la distanza presunta rispetto alla reale, etc.... Tantopiù oggi, con cartucce costruite in modo tale la cui resa, salvo una errata conservazione, ha un livello di variabilità minima se non trascurabile, nell'arco dell'intera stagione (sett. - gennaio). Questa la mia opinione.
Nessuno fino ad ora ha fornito le prove scientifiche che il piombo nella sua brevissima traiettoria aerea perda totalmente o parzialmente il calore accumulato durante il percorso in canna, come nessuno ha mai dimostrato il contrario, ma una cosa e' certa che i nostri nonni da quando hanno iniziato a sparare le moderne cartucce con contenitore che proteggono tutta (o quasi) l'intera carica dei pallini, lamentano una maggiore % di ferimenti..tutto per colpa delle rosate piu' raccolte?...sicuramente no.
Non volendo ancora una volta approfondire questo argomento onde evitare discussioni sterili, ribasdisco che la morte immediata del selvatico e' dipendente in massima parte dal numero e dalla gravita' delle ferite inferte, di cui almeno una in organi vitali che ne determini la parziale o totale distruzione, ma come ho gia' detto in altro intervento, l'abbattimento immediato dell'animale puo' a volte avvenire anche solo grazie ad una o due ferite superficiali (specie nei piccoli selvatici)che interessano il sistema nervoso, il quale se stimolato, per riflesso, induce allo shock con conseguente collasso cardiocircolatorio. In certi casi del genere puo' succedere pure che il selvatico fulminato in volo come se colpito da una scarica elettrostatica, si riprende dopo la caduta a terra,questo grazie al violento urto che fa rimettere in moto il cuore.
questo problema è "sentito" quasi esclusivamente dai migratoristi ... ovvero da coloro che sparano tante cartucce ; spesso quasi esclusivamente a bersagli piccoli o almeno se di taglia grossa (colombi, anatre) a distanze ragguardevoli; lo stanzialista in genere è meno toccato dal problema ... e penso soltanto perchè la distanza media di tiro è nettamente minore .
questo potrebbe far pensare che la causa principale sia esclusivamente la "precisione" di tiro ; ma indubbiamente la cartuccia risente di particolari situazioni metereologiche ...e quindi il dubbio sulla causa principale rimane insoluto .
il rimedio è semplice : uno che si reputa "buon tiratore" dovrà per forza di cose ricercare la cartuccia adatta all' occasione ... l' altro, che buon tiratore non è, dovrà imparare a sparare meglio :)
Sono d'accordo. Caccio i colombi dal capanno, dunque qualche volta mi capita di sparare parecchio.
Se nella stessa giornata, come e' successo, accade che io e il mio socio verifichiamo che sparando un tipo di cartucce si hanno esclusivamente spennate e allungamenti , si puo' ragionevolmente pensare che il problema sia delle cartucce e non di una carenza di centrite.
Con il cambio di cartucce il problema di colpo e' stato risolto, passando da cartucce con 36 gr ad altre con 42 gr (Meteora). Il mio intendimento era, non so giusto o sbagliato, di diminuire la velocita' perche' secondo me il problema degli "allungamenti" era dovuto alla se eccessiva velocita'.
Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)
Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
Sono d'accordo. Caccio i colombi dal capanno, dunque qualche volta mi capita di sparare parecchio.
Se nella stessa giornata, come e' successo, accade che io e il mio socio verifichiamo che sparando un tipo di cartucce si hanno esclusivamente spennate e allungamenti , si puo' ragionevolmente pensare che il problema sia delle cartucce e non di una carenza di centrite.
Con il cambio di cartucce il problema di colpo e' stato risolto, passando da cartucce con 36 gr ad altre con 42 gr (Meteora). Il mio intendimento era, non so giusto o sbagliato, di diminuire la velocita' perche' secondo me il problema degli "allungamenti" era dovuto alla se eccessiva velocita'.
Ricordo l'altr'anno una cacciata a tortore e colombi con un Beretta a400 light canna 71 3 stelle,cartucce 33 grammi 7 e mezzo caricate con rex gialla. Le tortore andavano via spiumando mentre i colombi più coriacei venivano giù bene. Potrebbe pure li dipendere dalla troppa velocità delle cartucce vista il diverso comportamento su selvatici diversi.
Saluti
a caccia,oltre il fenomeno della PASSATA,ne convergono molti altri,ognuno con un peso specifico,riguardo il successo nell'abbattimento ,nello STOPPARE IN VOLO IL SELVATICO.io sinceramente,soltanto quando azzardo dei tiri,al limite della preveggenza,sotto la pioggia,in precario equilibrio con angolazioni della canna e del busto innaturali pur cogliendoci,porto giù la preda che è ancora vitale,sono i famosi tiri STORSELLATI,tiri che a caccia alla faccia dei benpensanti soprattutto a beccaccini,mi anno dato soddisfazioni al limite dell'impossibile,ad onore del vero quando vedo l'animale ancora vivo,doppio il colpo se in acqua,e questo sempre,se cade a terra ,subito dico subito lo sbatto per terra la morte sopraggiunge quasi all'istante,capisco che magari per i più giovani,queste immagini non sono belle,ma la caccia è cosi,senza stare a raccontarci molte chiacchiere,le cartucce?..sfido chiunque a trovare la cartuccia senza difetti,per esperienza posso consigliare con il caldo,apertura e ottobre poco piombo,per la migratoria,28 32 grammi,freddo intenso,34 36 per anatidi,e più che il piombo,la giusta strozzatura,una o due tipi di polvere,e cariche equilibrate,senza assemblaggi estremi,30 40 anni fa si tirava alle anatre nel basso lazio 32 34 grammi e i capoverdi venivano giù bene,.saluti.
questo problema è "sentito" quasi esclusivamente dai migratoristi ... ovvero da coloro che sparano tante cartucce ; spesso quasi esclusivamente a bersagli piccoli o almeno se di taglia grossa (colombi, anatre) a distanze ragguardevoli; lo stanzialista in genere è meno toccato dal problema ... e penso soltanto perchè la distanza media di tiro è nettamente minore .
questo potrebbe far pensare che la causa principale sia esclusivamente la "precisione" di tiro ; ma indubbiamente la cartuccia risente di particolari situazioni metereologiche ...e quindi il dubbio sulla causa principale rimane insoluto .
il rimedio è semplice : uno che si reputa "buon tiratore" dovrà per forza di cose ricercare la cartuccia adatta all' occasione ... l' altro, che buon tiratore non è, dovrà imparare a sparare meglio :)
Io come tanti ho avuto svariati di questi problemi con fucili differenti,alla fine ho tratto nel mio piccolo la conclusione che specialmente con le canne moderne nelle giornate calde è difficile trovare la cartuccia giusta o la polvere adatta. Ho fucili specialmente i sovrapposti coi quali posso sparare quasi tutto e semiautomatici tipo Beretta a400 o benelli vinci che se porti le cartucce sbagliate sono dolori.
Sono d'accordo questo "particolare"l'ho notato anch'io,quando cambio fucile,passando da quelli recentissimi a quelli più vetusti....sarà un caso.....![:-golf]
Nessuno fino ad ora ha fornito le prove scientifiche che il piombo nella sua brevissima traiettoria aerea perda totalmente o parzialmente il calore accumulato durante il percorso in canna, come nessuno ha mai dimostrato il contrario, ma una cosa e' certa che i nostri nonni da quando hanno iniziato a sparare le moderne cartucce con contenitore che proteggono tutta (o quasi) l'intera carica dei pallini, lamentano una maggiore % di ferimenti..tutto per colpa delle rosate piu' raccolte?...sicuramente no.
Non volendo ancora una volta approfondire questo argomento onde evitare discussioni sterili, ribasdisco che la morte immediata del selvatico e' dipendente in massima parte dal numero e dalla gravita' delle ferite inferte, di cui almeno una in organi vitali che ne determini la parziale o totale distruzione, ma come ho gia' detto in altro intervento, l'abbattimento immediato dell'animale puo' a volte avvenire anche solo grazie ad una o due ferite superficiali (specie nei piccoli selvatici)che interessano il sistema nervoso, il quale se stimolato, per riflesso, induce allo shock con conseguente collasso cardiocircolatorio. In certi casi del genere puo' succedere pure che il selvatico fulminato in volo come se colpito da una scarica elettrostatica, si riprende dopo la caduta a terra,questo grazie al violento urto che fa rimettere in moto il cuore.
Nei vari interventi ci sono secondo me tante inesattezze ( forse troppe per controbatterle tutte) ma anche tante tesi giuste, condivisibili e condivise in altri post dalla maggior parte, ma perdonami, non me ne volere, ma questa " in certi casi del genere puo' succedere pure che il selvatico fulminato in volo come se colpito da una scarica elettrostatica, si riprende dopo la caduta a terra,questo grazie al violento urto che fa rimettere in moto il cuore" e' TROPPO FORTE. Speriamo che questo sistema non venga imitato da qualche cardiologo.
Per quanto riguarda i nonni che passando alle moderne cartucce facevano piu' feriti penso possa dipendere solo dall'anagrafe perche' NON C'E nessuna ragione al mondo per cui le moderne cartucce sia peggiori delle vecchie.
Ciao a tutti.
Signori non esiste il problema dell'eccessiva velocita' dei pallini, come non esiste il fenomeno della passata, la velocita' dei pallini come diceva pure il Granelli non e' mai in eccesso affinche' le rosate rimangono compatte.
Se l'alta velocita' provocasse la "passata" potremmo affermare che in tutti i tiri a berve distanza si presenterebbe tale fenomeno, ma non e' cosi'.
Quando uno o piu' pallini attraversano (o non)il corpo dell'animale lo fanno comunque "stramazzare" a terra, ma solo se colpiscono organi vitali e-o centri nervosi, diversamente, meglio che il piombo si fermi al suo interno lasciando tutta l'energia cinetica
---------- Messaggio inserito alle 02:23 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 02:15 PM ----------
Originariamente inviato da Binko
Nei vari interventi ci sono secondo me tante inesattezze ( forse troppe per controbatterle tutte) ma anche tante tesi giuste, condivisibili e condivise in altri post dalla maggior parte, ma perdonami, non me ne volere, ma questa " in certi casi del genere puo' succedere pure che il selvatico fulminato in volo come se colpito da una scarica elettrostatica, si riprende dopo la caduta a terra,questo grazie al violento urto che fa rimettere in moto il cuore" e' TROPPO FORTE. Speriamo che questo sistema non venga imitato da qualche cardiologo.
Per quanto riguarda i nonni che passando alle moderne cartucce facevano piu' feriti penso possa dipendere solo dall'anagrafe perche' NON C'E nessuna ragione al mondo per cui le moderne cartucce sia peggiori delle vecchie.
Ciao a tutti.
Ciao Binko, non sono certamente un cardiologo ma mi risulta (a te no naturalmente)che esistono certe stimolazioni cardiache capaci a volte di far riprendere il battito.( comprese quelle di emergenza praticabili da chiunque)
Informati poi parla
in quanto alle moderne cartucce anch'io concordo che non sono peggiori di quelle tradizionali, ma se facessimo statistica ci accorgeremmo che buona % di nonni parlano di un diverso effetto terminale
Bhè credo che la tipologia e la quantità di ferite inferte al selvatico e la capacità di incassarle del medesimo, siano la ragione principale (quando questo sia stato ovviamente realmente centrato.....) basta pensare che ci sono persone che sopravvivono con pallottole nella zona cardiaca, ed altre che muoiono per un semplice (apparentemente) trauma cranico. Per quanto riguarda la temperatura del piombo, non sono sicuro che balisticamente non sia stata ancora dimostrata l'infondatezza di questa leggenda, ma sono altresì sicuro che è palesemente dimostrabile che non è la temperatura dello stesso a causare la morte. Che rispetto alle cartucce dei nonni quelle attuali siano differenti è fuori di dubbio, infatti i nonni sono stati abituati a cacciare con cartucce le cui prestazioni sono differenti dalle nostre, come noi, probabilmente, abituati a sparare con pressioni e velocità delle attuali, incrementeremmo le già abbondanti padelle se sparassimo con le loro.
Per quanto riguarda la temperatura del piombo, non sono sicuro che balisticamente non sia stata ancora dimostrata l'infondatezza di questa leggenda, ma sono altresì sicuro che è palesemente dimostrabile che non è la temperatura dello stesso a causare la morte.
Io non mi sento di affermare ne che il piombo (specie nelle cartucce con bicchierino) arrivi o non arrivi caldo a bersaglio, ma sono certo che un proiettile che brucia possa innescare con maggior facilita' il riflesso nervoso che induce allo shock.
Ti sei mai ustionato in vita tua? ricordi di esser saltato in aria o sei rimasto impassibile?
Signori non esiste il problema dell'eccessiva velocita' dei pallini, come non esiste il fenomeno della passata, la velocita' dei pallini come diceva pure il Granelli non e' mai in eccesso affinche' le rosate rimangono compatte.
Se l'alta velocita' provocherebbe la "passata" potremmo affermare che in tutti i tiri a berve distanza si presenterebbe tale fenomeno, ma non e' cosi'.
Quando uno o piu' pallini attraversano (o non)il corpo dell'animale lo fanno comunque "stramazzare" a terra, ma solo se colpiscono organi vitali e-o centri nervosi, diversamente, meglio che il piombo si fermi al suo interno lasciando tutta l'energia cinetica
---------- Messaggio inserito alle 02:23 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 02:15 PM ----------
Ciao Binko, non sono certamente un cardiologo ma mi risulta (a te no naturalmente)che esistono certe stimolazioni cardiache capaci a volte di far riprendere il battito cardico.( comprese quelle di emergenza praticabili da chiunque)
Informati poi parla
in quanto alle moderne cartucce anch'io concordo che non sono peggiori di quelle tradizionali, ma se facessimo statistica ci accorgeremmo che buona % di nonni parlano di un diverso effetto terminale
Ho cercato dappertutto ma non riesco a trovare una similitudine tra stimolazione cardiaca e urto al suolo magari da un'altezza notevole che sicuramente produce un'effetto traumatico negativo. Per le emergenze praticabili da chiunque non e' comunque previsto.
Convinciti, IL PIOMBO NON SI RISCALDA.
Buondì,
Da qualche anno sparo quasi tutte cartucce di questa marca perchè sono quelle che dalle mie parti si reperiscono piu facilmente e a prezzi...
27-01-20, 07:46
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