Percezione della distanza di tiro a caccia

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  • fabio d.t.
    Moderatore caccia alla migratoria
    • Jul 2012
    • 1077
    • Roma
    • Bracco Italiano - Cora

    #1

    Percezione della distanza di tiro a caccia

    Speriamo che con questa mia discussione che apro, non si scatenino polemiche, ma piuttosto nasca qualcosa di costruttivo. Troppo spesso si legge su forum e social di colleghi che magnificano quel tiro a tanti metri o piuttosto uccelli spennati che vanno via ad un palmo dal naso ..... così sembra ed allora vorrei raccontare un episodio accadutomi pochi anni fà ad un rientro in salento. Salento quindi si parla di tordi .... anche se ormai di tordi se ne fermano ben pochi a causa della decimazione degli ulivi.

    Avevo preso postazione in un luogo ottimo con venti di tramontana. I tordi erano abituati con quei venti ad attraversare un fondo pulito tra le fitte macchie di olive sino al dormitorio nel parco. Mi piazzo nell'unico punto che mi permetteva di essere coperto da un grosso cespuglio, Alle mie spalle un pino fungeva sempre da riferimento per i migratori che lo sorvolavano e mi permetteva di intercettare facilmente i malcapitati.

    Quel giorno, arrivò un collega che si piazzò col suo cane alla mia dx ma senza nessun mimetismo e forse per quello quando cominciarono a rientrare i tordi presero come traiettoria una fila di olivi oltre la recinsione con siepe alla mia sx. Cominciano a passare e prima uno, poi altri 2 ai miei colpi venivano giù solo piume, sembravano cadere ma riprendevano bene la via percorsa. non mi davo pace per 3 bersagli che sembravano facili. Mi si avvicina il collega che scopro avere età avanzata e poca vista perchè mi chiese a cosa sparassi ed ecco un altro tordo che fà la stessa linea .... forse perche in compagnia stavolta presi bene la mira accompagniai il volo e con un colpo cadde secco. Controllo se avessi casualmente cartucce diverse dalle immancabili rc20, ma nulla il bossolo era quello. da lì al rtramonto altri 5 tordi su 5 fulminati alla stessa distanza con l'amico che misi insieme con me al capanno ed al quale lasciai i colpi su quei pochi che passavano al centro del campo.

    Ritornato a casa, come di consueto ripensai alle 3 padelle, perchè solo padelle potevano essere state, visto che immediatamente dopo, altri 6 colpi furono precisi.

    Riflettendo su altra esperienza ad un campo di percorso caccia allestito in un campo da elica, mi venne lo scrupolo di cercare sulle mappe satellitari il luogo in cui ero andato e misurare la distanza di tiro a quei tordi. Ebbene l'ulivo che sorvolavano ed il quale era il punto esatto in cui ingaggiato il bersaglio sparavo, distava 42 mt dal mio capanno. Solo concentrandomi e mirando accompagnandolo il selvatico riuscivo a fermarne pulitamente il volo con il mio calibro 20 canna full e munizioni 28 gr. pb 9.5

    Molte, tante volte in campo aperto dove non ci sono punti di riferimento, crediamo di confrontarci con i selvatici con tiri che non rispecchiano balisticamente le possibilità di abbattimento pulito. Poi magari vediamo un palazzo di 5 piani e crediamo che sul tetto di quel palazzo a 20 mt. il piombo non arriverà mai, mentre parte una quaglia a 50 mt. e gli scarichiamo il fucile convinti che sia a tiro giusto
  • mick93hunting
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2023
    • 1165
    • toscana

    #2
    ciao fabio, io penso che una cosa importante è data dalla conoscenza del selvatico, nel senso che un animale di cui sappiamo perfettamente le dimensioni medie, ci rendiamo conto se possa essere a tiro oppure no, poi entrano in campo anche altri fattori, come conoscenza del territorio, fucile, cartucce e abilità al tiro. io, cacciando prevalentemente beccaccini, frullini e porciglioni con il cane, quindi in ambienti quasi totalmente privi di chiari punti di riferimento, ormai ho allenato gli occhi alla mole di tali selvatici, tanto da rendermi conto se è a tiro oppure no, in particolare se sfrulla quando il cane va in punta, stessa cosa riguarda i colombacci, soprattutto nei tiri tra pioppi e macchie tra fine dicembre e gennaio, dove i tiri sono sempre molto forzati (in genere tra i 35m e i 45m)

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    • Chingachgook
      • May 2013
      • 138
      • Roma oneundredjails
      • springer

      #3
      La consapevolezza dell'esatta distanza è sintomo della maturità del bravo migratorista 😁! Che nel corso degli anni ha acquisito quell'esperienza che gli permette di portare a casa almeno un 50% dei capi oggetto dei suoi tiri.....il resto delle cosidette "padelle"😁 si tende ad attribuirlo a fattori vari: cartucce poco performanti, calci e pieghe non idonei, selvatici dannatamente scaltri...ecc...ecc. 🤣!?!

      Lei con i suoi 6 capi abbattuti pulitamente su 9 insistiti a 42 metri telemetricamente testati.....può considerarsi a tutti gl'effetti un ottimo migratorista 😉👍.....anche se credo che in suo favore ci sia senz'altro da considerare l'uso d'un fucile in cal. 20 decisamente performante 😁!

      Cordiali saluti
      Ultima modifica Chingachgook; 15-05-24, 12:47.
      sigpic Finche' ci sara' consentito......Noi saremo li' : a goder d'ogni alba nel ricordo di coloro che c'hanno lasciato e che terremo sempre nel nostro cuore.

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      • fabio d.t.
        fabio d.t. commenta
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        La ringrazio, magari potremmo darci del tu in futuro
    • al-per
      ⭐⭐⭐
      • Jul 2006
      • 1257
      • Mantignana (PG)

      #4
      Scusate l'o.t....
      Fabio e Achille... ma che ce state a pijà pel pereppeppeppeppè???
      Aldo Peruzzi

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      • Luca1990
        ⭐⭐⭐
        • Mar 2020
        • 1911
        • Provincia di Venezia
        • Mambo - vizsla

        #5
        Cacciando in laguna per alcune stagioni ho imparato a capire quando un uccello è a tiro oppure no. In un paio di occasioni mi sono perfino portato il telemetrò per controllare a che distanza fossero gli stampi.

        penso che sia utile misurare con precisione le distanze, per lo meno nelle cacce d’appostamento.
        un tiro di 40 m reali è un tiro lungo, sui 45 stiamo parlando di tiri impegnativi dove occorre anticipare molto.

        sui tiri sopra i 50 m subentra con una certa importanza il culo e non fanno testo.

        questo per utilizzo di cartucce normali non tungsteno
        Ultima modifica Luca1990; 15-05-24, 14:59.

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        • fabio d.t.
          Moderatore caccia alla migratoria
          • Jul 2012
          • 1077
          • Roma
          • Bracco Italiano - Cora

          #6
          Originariamente inviato da Luca1990
          Cacciando in laguna per alcune stagioni ho imparato a capire quando un uccello è a tiro oppure no. In un paio di occasioni mi sono perfino portato il telemetrò per controllare a che distante fossero gli stampi.

          penso che sia utile misurare con precisione le distanze, per lo meno nelle cacce d’appostamento.
          un tiro di 40 m reali è un tiro lungo, sui 45 stiamo parlando di tiri impegnativi dove occorre anticipare molto.

          sui tiri sopra i 50 m subentra con una certa importanza il culo e non fanno testo.

          questo per utilizzo di cartucce normali non tungsteno
          Anch'io al chiaro ho ben pensato di mettere stampi a distanze ben precise. Per gli uccelli in acqua, posati a distanze limite interviene il tungsteno.
          Ovviamente l'esperienza di anni di caccia ha creato l'istinto per tiri ove la precisione è importante perchè colpire con i pallini periferici della rosata causerebbe inutili ferimenti con uccelli non recuperati. Pur vero che a certe distanze cominciano a fare la differenza anche soli 5 mt. e non credo che la percezione di tale scarto la faccia la sagoma dell'animale e le sue dimensioni.

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          • Luca1990
            Luca1990 commenta
            Modifica di un commento
            Più che l’animale in se (un alzavola e un germano hanno dimensioni diverse) all’inizio secondo me occorre tenere come riferimento alcuni punti con distanze note.

            Poi con l’esperienza certi meccanismi di valutazione si hanno in automatico.
        • Massimo
          ⭐⭐⭐
          • Jul 2006
          • 2618
          • Roma, Roma, Lazio.
          • Pointer/Mora/Gina

          #7
          Interessante l'argomento e per quello che mi riguarda la percezione della distanza di tiro è andata a farsi benedire non solo per questioni anagrafiche ma anche per il fatto che cacciando esclusivamente con il cane i 20 metri alle volte mi sembrano 40 comunque lo scorso febbraio in Sardegna per le due giornate ai colombacci ho avuto modo viste le quantità industriali che passavano di provare sia in calibro 28 e poi in calibro 16 di fare delle belle fucilate ma sarà il condizionamento del cane io non riesco più a sparare fucilate che a me sembrano lunghe quando invece non lo sono,l'unica fucilata veramente lunga che ho tirato ad un colombaccio con la mia doppietta calibro 16 di seconda canna strozzata due stelle è stata tra due sughere ad una distanza sicuramente oltre i 40 metri per me un tiro lunghissimo,questo per dire che la maggior parte di noi credo non si renda veramente conto delle distanze.
          Massimo C.

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          • Frank
            ⭐⭐⭐
            • Oct 2019
            • 1542
            • Regno Borbonico

            #8
            Credo che sia un fatto che al 99% consta di..esperienza.

            Mentre all'ungulato il telemetro è il telemetro e in ambienti con scarsi punti di riferimento è essenziale (e praticamente ovunque torna utile uguale, per telemetrare se non direttamente la preda, almeno i punti salienti di riferimento geografico da tenere a mente)..alla
            migratoria in appostamento pure puó essere molto utile memorizzare la distanza dei secconi e dei vari appolli.

            Da novello rigat-ista ma vecchia leva di tordaiolo &co., posso ammettere di aver contato spesso i filari di vite o di ulivi a spannometro per valutare la fattibilità media di qualche tiro stiracchiato (qualche mezzo calcolo pitagorico o trigonometrico :D

            Debbo dire che i tiri astronomici li ho sempre evitati (quando coscienti) anche a spezzata...venendo poi da scuola aria compressa, tronchino cal.8cf, 410, 28 e infine 12, molto parco di fucilate abituato al monocolpo o al mio prediletto sovrapposto.
            La durezza del colombaccio e dei palmipedi maggiori... e ambienti paludosi o boscati senza cane poi mi hanno ulteriormente insegnato a sparare poco, bene e solo dove l'animale fosse recuperabile. Ne ricordo di allodole cercate per lunghi minuti in campo completamente pulito e messo a terra battuta...o di colombi caduti stecchiti anche 15m più lunghi del previsto (anche perché in caduta c'è l'inerzia del volo che a volte fa perdere il riferimento)

            Mea culpa: a fermo, le cartucce a contenitore "ribaltato" 100metri ne ho sparata ben più di una. ma quello è un altro discorso :D

            facendo un altro OT: la mia soluzione per il liscio è...un servomeccanismo, non credo di ragionare granché, è una valutazione automatica istintiva che non saprei spiegare.
            Sul rigato..cerco di accorciare le distanze, aumentare il calibro e sparare dritto (dritto nel torace e non testa o collo, ma questo discorso prosegue altrove)
            «Contro di te sarei preda o predatore?»

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            • Er Mericano
              ⭐⭐⭐
              • Feb 2022
              • 2024
              • Alabama
              • Labrador

              #9
              I vecchi lodolari dicevano: "Sparaje quanno je vedi l'occhi." Ho visto un filmato di un tiratore che rompeva regolarmente piattelli a 100 yarde. Ma i piattelli non sono esseri viventi e senzienti. Pero' er momento der cojone je vie' a tutti, magari rarissimamente e si fanno tiri che non si dovrebbero fare. Ancora ricordo una tortorella americana fulminata a cento passi contati. Volava bassa e contai i passi da dove avevo sparato fino all'uccello caduto. Ma fu una combinazione di cu10 mio, e sfiga dell'uccello, perche' a quella distanza, a parte l'anticipo enorme necessario, la rosata e' cosi' rarefatta che un uccello di piccola taglia puo' passare indenne fra i pallini. Ed infatti la tortora aveva un solo pallino del 7 1/2 nel petto. Penso che cio' che aiuta il cacciatore esperto a determinare (approssimativamente) la distanza del selvatico e' la grandezza apparente della sua sagoma ed i dettagli del suo piumaggio. Magari gli occhi non si vedranno, ma se di un tordo si distingue la testa piu' scura ed il ventre chiaro, e' quasi sicuramente entro i 35 metri. E si je vedi puro le macchiette sur petto e te vie' voja de contalle, nun je spara' che lo sfracassi...
              Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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              • DFS
                ⭐⭐
                • Oct 2007
                • 745
                • Sicilia

                #10
                Concordo con chi sostiene che l'esperienza in questo aiuti moltissimo. Chi per tipologia di caccia è abituato a cacciare in ampi spazi aperti privi di riferimenti ha senza dubbio meno difficoltà rispetto a chi è generalmente abituato a cacciare in spazi contenuti e spesso a tiro di fucile.
                _Waterfowler_

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                • Chingachgook
                  • May 2013
                  • 138
                  • Roma oneundredjails
                  • springer

                  #11
                  Originariamente inviato da Frank
                  Credo che sia un fatto che al 99% consta di..esperienza.

                  La durezza del colombaccio e dei palmipedi maggiori... e ambienti paludosi o boscati senza cane poi mi hanno ulteriormente insegnato a sparare poco, bene e solo dove l'animale fosse recuperabile.

                  facendo un altro OT: la mia soluzione per il liscio è...un servomeccanismo, non credo di ragionare granché, è una valutazione automatica istintiva che non saprei spiegare.
                  Concordo pienamente 👍! È senz'altro l'esperienza maturata nel corso degli anni che ci porta a valutare l'insieme dei fattori affinché potrebbe esser un occasione valida d'incarnierare 😉! Quoto anche il "servomeccanismo" : ovvero un esatto punto del nostro lobo parietale destro che s'accende alla vista del selvatico in maniera ormai automatica,valutando se e' il caso o meno di tirare il grilletto 😁!

                  I giovani nembrotte lo sviluppano col tempo, o almeno quella è la speranza 🙄, mentre quelli che ne sono irrimediabilmente sprovvisti anche nella fase matura della loro esistenza son facilmente identificabili 😎! In genere usano fucili dalle lunghissime canne e con camerature magnum e non tirano mai meno di 50gr. a un colombaccio....a qualsiasi distanza..... telemetricamente testata che sia 🤣.

                  Un saluto
                  sigpic Finche' ci sara' consentito......Noi saremo li' : a goder d'ogni alba nel ricordo di coloro che c'hanno lasciato e che terremo sempre nel nostro cuore.

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                  • truzzeddu
                    Moderatore recensioni e suggerimenti
                    • Apr 2009
                    • 1599
                    • siniscola (nu)
                    • Anglo Tedesco Bracco Pointer Breton Jack Bass Antico Cane Sardo Dogo Sardo

                    #12
                    Originariamente inviato da fabio d.t.
                    Speriamo che con questa mia discussione che apro, non si scatenino polemiche, ma piuttosto nasca qualcosa di costruttivo. Troppo spesso si legge su forum e social di colleghi che magnificano quel tiro a tanti metri o piuttosto uccelli spennati che vanno via ad un palmo dal naso ..... così sembra ed allora vorrei raccontare un episodio accadutomi pochi anni fà ad un rientro in salento. Salento quindi si parla di tordi .... anche se ormai di tordi se ne fermano ben pochi a causa della decimazione degli ulivi.

                    Avevo preso postazione in un luogo ottimo con venti di tramontana. I tordi erano abituati con quei venti ad attraversare un fondo pulito tra le fitte macchie di olive sino al dormitorio nel parco. Mi piazzo nell'unico punto che mi permetteva di essere coperto da un grosso cespuglio, Alle mie spalle un pino fungeva sempre da riferimento per i migratori che lo sorvolavano e mi permetteva di intercettare facilmente i malcapitati.

                    Quel giorno, arrivò un collega che si piazzò col suo cane alla mia dx ma senza nessun mimetismo e forse per quello quando cominciarono a rientrare i tordi presero come traiettoria una fila di olivi oltre la recinsione con siepe alla mia sx. Cominciano a passare e prima uno, poi altri 2 ai miei colpi venivano giù solo piume, sembravano cadere ma riprendevano bene la via percorsa. non mi davo pace per 3 bersagli che sembravano facili. Mi si avvicina il collega che scopro avere età avanzata e poca vista perchè mi chiese a cosa sparassi ed ecco un altro tordo che fà la stessa linea .... forse perche in compagnia stavolta presi bene la mira accompagniai il volo e con un colpo cadde secco. Controllo se avessi casualmente cartucce diverse dalle immancabili rc20, ma nulla il bossolo era quello. da lì al rtramonto altri 5 tordi su 5 fulminati alla stessa distanza con l'amico che misi insieme con me al capanno ed al quale lasciai i colpi su quei pochi che passavano al centro del campo.

                    Ritornato a casa, come di consueto ripensai alle 3 padelle, perchè solo padelle potevano essere state, visto che immediatamente dopo, altri 6 colpi furono precisi.

                    Riflettendo su altra esperienza ad un campo di percorso caccia allestito in un campo da elica, mi venne lo scrupolo di cercare sulle mappe satellitari il luogo in cui ero andato e misurare la distanza di tiro a quei tordi. Ebbene l'ulivo che sorvolavano ed il quale era il punto esatto in cui ingaggiato il bersaglio sparavo, distava 42 mt dal mio capanno. Solo concentrandomi e mirando accompagnandolo il selvatico riuscivo a fermarne pulitamente il volo con il mio calibro 20 canna full e munizioni 28 gr. pb 9.5

                    Molte, tante volte in campo aperto dove non ci sono punti di riferimento, crediamo di confrontarci con i selvatici con tiri che non rispecchiano balisticamente le possibilità di abbattimento pulito. Poi magari vediamo un palazzo di 5 piani e crediamo che sul tetto di quel palazzo a 20 mt. il piombo non arriverà mai, mentre parte una quaglia a 50 mt. e gli scarichiamo il fucile convinti che sia a tiro giusto
                    Santa verità! La percezione della distanza del selvatico è sempre molto difficile, soprattutto senza punti di riferimento

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                    • sandro71
                      ⭐⭐
                      • Jun 2006
                      • 735
                      • roccasecca, , .
                      • pointer

                      #13
                      la percezione corretta è di quelli che a quelle distanze sanno anche spararci, per la maggior parte la scusante sarà "è fuori tiro" per altri 35 m o 40 m poco cambia. Certo poi subentrano i limiti balistici....................e la fantasia del cacciatore

                      Commenta

                      • retius2405
                        ⭐⭐
                        • Oct 2011
                        • 449
                        • Roma

                        #14
                        Lo scorso anno stavo aspettando mio figlio piccolo che uscisse dalla palestra e, casualmente, mi sono soffermato a osservare il campanile di una chiesa adiacente. Mi sono messo sotto al campanile e, vedendone l'altezza abbastanza importante, mi sono posto la domanda se un uccello a quella distanza fosse stato a tiro o meno. Sono andato su internet e ho ricercato la chiesa e, fra le varie informazioni, vi era anche l'altezza del campanile: 50 metri.

                        A quella distanza con una buona canna, una buona cartuccia e un buon manico la preda cade ... ma mi sono reso conto che molto spesso sopravvalutiamo o, peggio ancora, sottovalutiamo le distanze.

                        Sento parlare di colpi andati a segno a 50 metri ma i 50 metri sono davvero una bella distanza ... non saranno una quindicina di metri di meno per caso?
                        Una sors coniungit

                        Commenta

                        • sly8489
                          ⭐⭐⭐⭐
                          • Mar 2009
                          • 11961
                          • Trieste
                          • spring spaniel

                          #15
                          Ci sono quelli che sbagliano tanto perchè non sanno stimare la distanza e quelli che sbagliano poco o niente perchè la distanza la sanno stimare molto bene, però quelli che sbagliano tanto, alla fine della stagione di caccia fanno più carniere di quelli che non sbagliano mai. Questo per dire che la percezione ai fini del risultato non ha molta importanza. La poteva avere quando in tempi lontani si andava a caccia con le cartucce veramente contate. Nel dubbio non si sparava, ora nell'incertezza sono pochi quelli che non tirano il colpo di seconda canna, qualcuno anche di prima, quelli che hanno il semiautomatico anche 3 colpi, "non si sa mai" Una cosa è certa chi non tira non sbaglia, però rompe i oni a chi ha sbagliato.
                          Gli amici del grande stimatore della distanza sbagliano sempre, "non ti sei accorto che era fuori tiro perchè hai tirato" "perchè non hai tirato, guarda che era perfettamente a tiro" Alla fine quando si contano i morti per dividerli, il grande stimatore della distanza è sempre sfortunato perchè ha avuto meno possibilità, gli passava quasi tutto fuori tiro.

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                            da Livia1968
                            Carissimi tutti, è sempre un piacere quando il forum ha l'occasione di offrire un contributo culturale.

                            Questa opportunità , oggi, ce la da l'autore di un libro che ci riguarda in maniera particolare perchè , oltre a raccontare la storia di un Campione del Tiro italiano di cui pochi conoscono e ne ricordano le imprese, ci regala la visione di uomo che con le armi viveva , sia come sportivo sia nei momenti di libertà dai suoi impegni agonistici , cioè a caccia.

                            Lascio
                            ...
                            17-01-25, 18:48
                          • fratin
                            Tordi in umido in casseruola.
                            da fratin
                            Ciao a tutti, di seguito la ricetta per fare i tordi come li cucino io:

                            Tordi in casseruola (in umido) dosi per 3-4 persone:

                            ...
                            08-12-23, 15:17
                          • Frank
                            problemi tiro lunga distanza Black synt 71
                            da Frank
                            Nonostante le 2stelle (strozzatore Benelli) o * (originale) ho serie difficoltà, pure al variare della cartuccia, appena oltre i 30/35m.
                            feriti...
                            25-12-21, 12:32
                          • paolohunter
                            racconto di caccia
                            da paolohunter
                            Ma guarda chi c'è [:D][:D][:D]

                            Niente, questi caprioli non hanno proprio pace [:D][:-clown][:-clown]

                            Ti descrivo il mio...
                            20-02-23, 13:31
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