Come non fare la sagra del cinghiale...

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  • Yed
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    • Sep 2012
    • 6372
    • Pordenone
    • Segugio Bavarese di montagna

    #16
    Secondo la normativa europea alla quale il FVG si è adeguato, la commercializzazione sarebbe permessa solo ai fini di migliorare il territorio delle riserve (nel nostro caso) dove la selvaggina è stata cacciata. E' la riserva o il distretto che la può vendere, non il singolo cacciatore. E chi la acquista a sua volta avrebbe le carte in regola x poi commercializzarla a sua volta (vedi ristoranti, macellerie ecc..) Nei corsi (cacciatore informato) veniva data la precedenza a un solo socio x riserva o azienda faunistica, in modo da avere ben distribuite tali soggetti nel territorio ; il cacciatore informato (verificate le condizioni sanitarie e di conservazione della spoglia prima dello stoccaggio in cella frigo) può compilare e firmare la documentazione necessaria a rendere la selvaggina commerciabile.
    L.R. n. 15/2012
    Art. 20 (Commercializzazione della carne della selvaggina)
    1. Fermo restando il diritto di ogni cacciatore sui capi di selvaggina regolarmente abbattuti, le assemblee delle Riserve di caccia del Friuli Venezia Giulia sono autorizzate a deliberare la commercializzazione della carne della selvaggina restante regolarmente abbattuta, nel rispetto del regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale e del regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano, e previo controllo delle Aziende Sanitarie territorialmente competenti.

    2. I proventi di tale commercializzazione dovranno obbligatoriamente ed esclusivamente essere destinati a opere di miglioramento ambientale sul territorio affidato in gestione alla Riserva stessa.

    3. Analogamente, e con le stesse modalità e obblighi, tale commercializzazione potrà avvenire anche a livello di Distretti venatori.

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    • carpen
      ⭐⭐⭐
      • Feb 2012
      • 3161
      • Lombardia

      #17
      Originariamente inviato da Mattone
      Scusa, ma ci sarebbe da stupirsi che dei veterinari controllino se la carne possa essere o meno salubre per il consumo umano?
      E perché questo dovrebbe avere necessariamente a che fare con la cessione?
      Se tu porti l'acqua del tuo pozzo a fare analizzare, ti diranno, secondo le norme, se é potabile.
      NOn é che questo abbia qualcosa a che fare che tu possa imbottigliarla e venderla....





      No nessun stupore, i veterinari fanno il loro mestiere e lo fanno bene, però è evidente l'incongruenza di un regolamento che disciplina la cessione della carne cacciata in presenza di una legge che vieta la cessione della selvaggina da parte del cacciatore.
      Il corso per cacciatore informato è rivolto appunto a... cacciatori.
      Per la verità hanno anche parlato di allevatori e di centro di lavorazioni carni, il discorso era anche più in generale, ma in mezzo ci stava anche il cacciatore.

      Chiaro che per me l'incongruenza non sta in quanto detto dai veterinari, ma nella legge che vieta la cessione a pagamento della selvaggina abbattuta, possibilissimo che questa norma della legge sia anche incostituzionale, perché se una cosa è legittimamente mia e la legge dice chiaro che la selvaggina abbattuta appartiene al cacciatore, non vedo perché non la potrei vendere, c'è di mezzo il diritto alla proprietà, la norma di legge aveva il senso di non consentire la caccia professionale ma solo sportiva, ma dal momento che hanno messo dei limiti agli abbattimenti, parlare di professione diventa ridicolo, al massimo si può ipotizzare un parziale rientro delle spese, non certo di guadagno.
      Ultima modifica carpen; 15-08-17, 07:53.

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      • Mattone
        ⭐⭐⭐
        • Jul 2014
        • 1881
        • Ungheria

        #18
        Originariamente inviato da carpen
        No nessun stupore, i veterinari fano il loro mestiere e lo fanno bene, però è evidente l'incongruenza di un regolamento che disciplina la cessione della carne cacciata in presenza di una legge che vieta la cessione della selvaggina da parte del cacciatore.
        ....
        Boh, sarò io che non capisco. Disciplinare vuol dire permettere certe cose e vietarne altre, come ricordava il commento sopra.

        Non é che disciplinare significa permetterne la commercializzazzione comunque e a chiunque.

        Poi inutile battersi a favore della caccia e dire che si consuma quello che si preleva se lo si fa come attività commerciale a scopo di lucro.
        Hatz und Gejaid ist edel Freud

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        • carpen
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2012
          • 3161
          • Lombardia

          #19
          Originariamente inviato da Mattone
          Boh, sarò io che non capisco. Disciplinare vuol dire permettere certe cose e vietarne altre, come ricordava il commento sopra.

          Non é che disciplinare significa permetterne la commercializzazzione comunque e a chiunque.

          Poi inutile battersi a favore della caccia e dire che si consuma quello che si preleva se lo si fa come attività commerciale a scopo di lucro.




          [:-bunny] Mah...

          Insomma, c'è un regolamento, modulistica compresa, che dice come deve fare un cacciatore per dare, cedere, vendere, la spoglia di un animale cacciato ad un macellaio, dall'altra la legge vieta le vendita della selvaggina cacciata, io un'incongruenza ce la vedo.

          Chiaro che c'è l'obbligo di rispettare la legge.

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          • Mattone
            ⭐⭐⭐
            • Jul 2014
            • 1881
            • Ungheria

            #20
            Originariamente inviato da carpen
            [:-bunny] Mah...

            Insomma, c'è un regolamento, modulistica compresa, che dice come deve fare un cacciatore per dare, cedere, vendere, la spoglia di un animale cacciato ad un macellaio, dall'altra la legge vieta le vendita della selvaggina cacciata, io un'incongruenza ce la vedo.

            Chiaro che c'è l'obbligo di rispettare la legge.
            Scusa, pubblica il modulo-o il reolamento-, cosí ci togliamo i dubbi...[brindisi]
            Hatz und Gejaid ist edel Freud

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            • danguerriero
              ⭐⭐⭐
              • Feb 2010
              • 5337
              • ai confini dell'Impero
              • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

              #21
              ormai organizzare una sagra è diventata una corsa ad ostacoli.

              Permessi di ogni tipo, autorizzazioni, certificazioni, etc.....

              Fare una sagra significa tenere viva una comunità, far crescere un territorio, promuovere il volontariato, ecc...


              Perché ostacolarle?

              Una volta chiarite e rispettare le norme igieniche, ci si dovrebbe fermare e lasciar fare.


              In 37 anni che partecipo a sagre paesane, non ho MAI visto le pro loco "fare i soldi". MAI.

              E allora di cosa parliamo?

              lucro?

              Perché costringere le associazioni a escamotage ridicoli e puramente di forma?

              Basta dire che il costo della consumazione è invece una tessera dell'associazione "Amici della Terra" o "Circolo culturale della valle"

              e la sagra diventava magicamente "privata"

              e nessuno avrebbe potuto dire nulla.

              Che tristezza......

              Stanno aggiungendo un anello alla volta alla catena e stringono il collare sempre di più.......

              e trovano anche gente che giustifica questo andazzo.....

              Contenti loro......

              un caro amico dice sempre
              "una volta non eri libero, ma potevi fare molte cose
              ora ti dicono che sei libero ma non puoi di fatto fare quasi nulla"
              ...Im heil'gen Land Tirol...

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              • carpen
                ⭐⭐⭐
                • Feb 2012
                • 3161
                • Lombardia

                #22
                Originariamente inviato da Mattone
                Scusa, pubblica il modulo-o il reolamento-, cosí ci togliamo i dubbi...[brindisi]






                Non ce l'ho, mica vendo carne io, comunque era un modulo fatto dal veterinario dell'ASL, non dalla regione, il senso suo era di: se vado in un negozio e come corrispettivo della carne di cinghiale trovo un documento simile, che comprova gli esami sanitari, per me va bene, era chiara la sua, più che giusta, preoccupazione sanitaria più che burocratica, aveva poi fatto vedere un modulo fatto da lui mi pare in 3 copie, non mi sono preoccupato di averne copia non avendo alcuna intenzione di vendere carne, a 70 anni il mio primo cinghiale lo devo ancora prendere... a camosci ne prendo solo 1 perché di più non ne mangio.

                Possibilissimo che il veterinario ci abbia fatto vedere il modulo previsto per gli allevatori.

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                • cioni iliano
                  ⭐⭐⭐
                  • May 2017
                  • 3479
                  • castelfiorentino
                  • setter

                  #23
                  come non fare la sagra del cinghiale

                  Originariamente inviato da carpen
                  [:-bunny] Mah...

                  Insomma, c'è un regolamento, modulistica compresa, che dice come deve fare un cacciatore per dare, cedere, vendere, la spoglia di un animale cacciato ad un macellaio, dall'altra la legge vieta le vendita della selvaggina cacciata, io un'incongruenza ce la vedo.

                  Chiaro che c'è l'obbligo di rispettare la legge.
                  Scusate se intervengo in una materia di cui non ho competenza e studio pregresso. Forse i regolamenti sanitari dei veterinari disciplineranno da un punto di vista sanitario mentre la legge sulla caccia quello commerciale?
                  Cioè possono essere due aspetti normativi diversi nei loro obiettivi?
                  Un saluto
                  Iliano

                  ---------- Messaggio inserito alle 09:49 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:46 AM ----------

                  Originariamente inviato da danguerriero
                  ormai organizzare una sagra è diventata una corsa ad ostacoli.

                  Permessi di ogni tipo, autorizzazioni, certificazioni, etc.....

                  Fare una sagra significa tenere viva una comunità, far crescere un territorio, promuovere il volontariato, ecc...


                  Perché ostacolarle?

                  Una volta chiarite e rispettare le norme igieniche, ci si dovrebbe fermare e lasciar fare.


                  In 37 anni che partecipo a sagre paesane, non ho MAI visto le pro loco "fare i soldi". MAI.

                  E allora di cosa parliamo?

                  lucro?

                  Perché costringere le associazioni a escamotage ridicoli e puramente di forma?

                  Basta dire che il costo della consumazione è invece una tessera dell'associazione "Amici della Terra" o "Circolo culturale della valle"

                  e la sagra diventava magicamente "privata"

                  e nessuno avrebbe potuto dire nulla.

                  Che tristezza......

                  Stanno aggiungendo un anello alla volta alla catena e stringono il collare sempre di più.......

                  e trovano anche gente che giustifica questo andazzo.....

                  Contenti loro......

                  un caro amico dice sempre
                  "una volta non eri libero, ma potevi fare molte cose
                  ora ti dicono che sei libero ma non puoi di fatto fare quasi nulla"
                  Condivido in pieno.
                  Un saluto
                  Iliano

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                  • Mattone
                    ⭐⭐⭐
                    • Jul 2014
                    • 1881
                    • Ungheria

                    #24
                    Originariamente inviato da danguerriero
                    ormai organizzare una sagra è diventata una corsa ad ostacoli.

                    Permessi di ogni tipo, autorizzazioni, certificazioni, etc.....
                    ....
                    Perché ostacolarle?
                    Una volta chiarite e rispettare le norme igieniche, ci si dovrebbe fermare e lasciar fare.

                    In 37 anni che partecipo a sagre paesane, non ho MAI visto le pro loco "fare i soldi". MAI.

                    ...
                    Certo, vero. Però questi sono "i bei tempi andati. Non ci si metteva le cinture in auto e i cuochi non si mettevano cappello & guanti e non c'erano le norme HACCP.
                    Che si fa? Anch'io sarei d'accordo in linea di principio, ma poi dove inizia (e/o finisce) la responsabilità? Se ti pigli uno staffilococco?
                    Adesso i controlli con i veterinari sulla carne si iniziano a fare e si trova tutto in rete
                    Come questo (manuale per autoconsumo)


                    Qui trovate questo ed altri link (immagine allegata di cosa contiene sotto)


                    E si lavora



                    Originariamente inviato da carpen
                    ......

                    Possibilissimo che il veterinario ci abbia fatto vedere il modulo previsto per gli allevatori.
                    Ah, ecco, penso anch'io sarà andata cosī.....lui ha preso il modulo per la carne proveniente da allevamenti e l'ha "adattata" alla selvaggina...ma questo riguarda solo dal punto di vista delle dichiarazioni sanitarie.
                    Hatz und Gejaid ist edel Freud

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                    • carpen
                      ⭐⭐⭐
                      • Feb 2012
                      • 3161
                      • Lombardia

                      #25
                      Originariamente inviato da danguerriero

                      un caro amico dice sempre
                      "una volta non eri libero, ma potevi fare molte cose
                      ora ti dicono che sei libero ma non puoi di fatto fare quasi nulla"




                      Dan, lo dico a te perché pare che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, noi siamo liberi di fare tutto ciò che... ci viene concesso [:-clown], il potere è sempre stitico nel concedere, ama vedere i sudditi in ginocchio con il cappello in mano che chiedono, del resto se concedesse tutto poi che potere gli rimane? Più divieti ci sono più il potere è forte.

                      Una volta c'era il re che era padrone di tutto e concedeva a piacere suo, poi il popolo ha detto che così non era giusto e il re l'hanno mandato via, al suo posto hanno messo un altro che si chiama stato, ora è lui che concede... il fatto è che il re-stato è in mano a dei privati molto di parte, tanto che si chiamano partiti, che sono faziosetti di brutto, concedono secondo capriccio loro, era meglio il re, perché ogni tanto ne capitava uno bonaccione e anche perché il re doveva stare all'occhio, altrimenti poteva capitare che gli tagliassero la testa, a questi qua di adesso chissà quando mai gliela taglieranno la testa [:-clown] e si che di vaccate ne fanno mica poche.

                      E pensare che ci sono i 10 comandamenti che da soli sarebbero ampiamente sufficienti per il vivere civile.
                      Parere mio neh, strettamente personale, perché, vedendo come gira il mondo, devo essere rimasto indietro di molto, mi sa che ai tempi di Hotzi mi sarei trovato bene, male che potesse andare mettevi mano alla clava... in un modo o nell'altro la faccenda si risolveva subito, senza verbali, carte bollate e ostiate simili.

                      [:-golf]
                      Ultima modifica carpen; 15-08-17, 17:37.

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                      • darkmax
                        ⭐⭐⭐
                        • Aug 2013
                        • 1679
                        • Profondo Nord
                        • setter inglese

                        #26
                        Quando leggo i numeri che fanno i cacciatori in altre regioni ....il dubbio mi viene ....
                        Che Bell affare potrebbe diventare !
                        Io non sono d'accordo sulla vendita della carne da parte dei cacciatori.
                        In Canada, ad esempio, una parte delle oche cacciate le regalano alle scuole, ospedali,spizi e cose simili.
                        Ecco cosi mi piace

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                        • Diaolo
                          ⭐⭐
                          • Dec 2010
                          • 694
                          • Toscana

                          #27
                          In toscana è permessa la cessione di carne di ugulati a macelli autorizzati, se hai fatto il. corso per cacciatore formato bene, dichiari che l'animale era in piena salute e lo dai senza interiori, altrimenti porti la corata e dichiarano lo stato di salute loro. Tanti divieti non ne vedo.

                          Le sagre sono una sorta di finanziamento alle squadre. Non sono contrario nonostante non sia simpatizzante per le squadre e i loro componenti, ma una squadra che fa 300 animali in capo ad un anno in una sagra nonn ci tira fuori solo il fabbisogno interno. Qua i numeri sono ben altri e il lucro è cosa reale

                          Inviato dal mio SM-G800H utilizzando Tapatalk

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                          • paolohunter
                            ⭐⭐⭐
                            • Apr 2011
                            • 9468
                            • Romagna

                            #28
                            Nessuno conosce la norma nazionale ?

                            Non è il mio mestiere ma spiego per sommi capi (mi sembra ci sia parecchia confusione).

                            Si, si può vendere un capo/anno per cacciatore (questo è demenziale ed è scritto nella sola interpretazione italiana.... uno solo e tutto intero). Credo Trento/Bolzano abbiano segato via la limitazione a uno. Gli altri ... uno

                            No, per nessun motivo, si può utilizzare carne cacciata direttamente per darla nel corso di sagre. Anche qui..... si è (probabilmente) voluto mettere un qualche freno all'utilizzo pubblico di carne non verificata e conservata chissà come.

                            Punto. Questa è Legge (giusta o sbagliata) dello stato unitario italiano nella versione uscita fuori dai soliti funzionari ministeriali che nulla sanno (e a cui nessuno dei "nostri" va mai a spiegare le cose semplici della vita).

                            Non ci sono complotti, nessuna scia chimica.
                            Vero che, una massa totalmente improduttiva di pubblici funzionari, sta sempre più regolamentando ogni aspetto del vivere civile (che diventa, ogni giorno che passa, più incivile). Fino a che, gli italiani, non provvederanno nell'unico modo possibile, sarà una continua escalation di caxate....

                            In questo caso la norma esiste ed è chiara. E' migliorabile negli aspetti pratici, è necessario far crescere la cultura fra i cacciatori e abbattere l'illegalità (a maggior ragione quella legata ad atti di bracconaggio).

                            La strada più semplice è far crescere macelli autorizzati a ritirare e lavorare carne pregiata.... e combattere nell'unico modo possibile (sanzioni spezzagambe) i ristoratori disposti ad approvvigionarsi illegalmente

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                            • antonio franco
                              ⭐⭐⭐
                              • Nov 2008
                              • 2145
                              • scandicci FI

                              #29
                              Buongiorno, per precisazione, vorrei dire che dalla sua apertura nell'ottobre del 2015, ad oggi, il macello di S.Miniato ha lavorato solo circa 1600 capi. Rispetto al numero di cinghiali abbattuti in toscana è una cifra irrisoria. Lì le cose vengono fatte perbene davvero. Certo che un profitto ce lo devono pur avere. Visto che nei negozi la vendono a circa 18-22 euro al Kg, a chi lo consegna ti danno 3.5 euro (eviscerato e spellato e senza testa ) La filiera è questa. Ricordo anche che fino a un anno fà quasi tutto il cinghiale "legale" in commercio aveva provenienza ungherese, romena o australiana.

                              Altra precisazione, a molte squadre, sono stati fatti demolire le varie capanne di ritrovo abusive ma tollerate da 20 + anni. Successo a noi lo scorso anno. E' stato preso in affitto un terreno e con tanto di progetto è stato costruito un capanno in legno (come potrà vedere la Brigata Friuli). I costi ci sono eccome se tutto deve essere fatto legalmente. Quindi, ho viene aumentata la quota o si devono intraprendere delle iniziative per fare del "fund raising".
                              Ultima modifica antonio franco; 15-08-17, 16:01.
                              Sipe e Barnesssssssssssssssssssssss

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                              • carpen
                                ⭐⭐⭐
                                • Feb 2012
                                • 3161
                                • Lombardia

                                #30
                                A mio parere l'aspetto principale della faccenda, specialmente per il cinghiale, è quello sanitario, sarebbe cosa saggia consentire la vendita legale della carne, a condizione che sia verificata la salute della bestia abbattuta, vietarne la commercializzazione potrebbe spingere qualcuno poco onesto ad "arrangiarsi" e ci potrebbe essere il pericolo mica tanto remoto che carne non certificata sanitariamente finisca in commercio.

                                La legge 157 presenta delle lacune vistose, ad esempio vieta tassativamente l'abbattimento della femmina e piccolo di camoscio, biologicamente è una cagata, un divieto fatto a fin di bene da politici ignoranti in materia, con l'intenzione di salvaguardare la specie camoscio, se applicato alla lettera potenzialmente la poteva distruggere , hanno rimediato all'italiana, mettendo una deroga alla legge, una modifica sarebbe stata troppo complicata?

                                Ora per il commercio della carne, almeno per quella degli ungulati, cinghiale in primis, dovrebbero mettere almeno una deroga che possa evitare comportamenti scorretti e potenzialmente dannosi per la salute pubblica.

                                Se poi togliessero tout court il divieto di vendere la cacciagione non succederebbe assolutamente nulla di grave e/o sconvolgente, con il numero limitatissimo degli abbattimenti concessi a nessuno sano di mente passerebbe per la testa l'idea di mettere su un commercio all'ingrosso di beccacce o lepri cacciate.

                                Diverso per il pesce, l'esimia signora Brambilla che si è presentata in televisione con il magone minacciando sconquassi giudiziari per gli assassini dell'orso in trentino, è una commerciante all'ingrosso di salmoni, ingrosso si intende tir di pesce, salmoni e trote si, cinghiali no, mah... [:-bunny]

                                Qualcuno che si trova nella stanza dei bottoni dovrebbe cominciare a far girare le rotelle nel senso giusto, non ci vuole molto, solo un poco di buon senso.

                                [:-golf]

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